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Nel freddo di titano
Nel freddo di titano
Nel freddo di titano
E-book54 pagine44 minuti

Nel freddo di titano

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Info su questo ebook

Una squadra di audaci poliziotti è incaricata di eradicare un enorme traffico di stupefacenti su Titano. Ma sui container sequestrati ai contrabbandieri insieme alle droghe c’è una misteriosa e bellissima aliena…
LinguaItaliano
Data di uscita30 mar 2018
ISBN9788867827893
Nel freddo di titano

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    Anteprima del libro

    Nel freddo di titano - Marco Vecchi

    MARCO VECCHI

    NEL FREDDO DI TITANO

    EDITRICE GDS

    Marco Vecchi

    Nel freddo di titano

    Serie Scritture aliene

    Editrice GDS

    Via Pozzo 34

    20069 Vaprio d’Adda-Mi

    www.gdsedizioni.it

    Ogni riferimento descritto in questo romanzo a cose, luoghi o persone

    sono da ritenersi del tutto casuali

    NEL FREDDO DI TITANO

    Marco Vecchi

    La notte è fredda su Titano. Dicono che sia a causa della distanza dal Sole, anche se il sistema orbitale di irradiamento multiplo funziona alla perfezione e permette di avere una vasta vegetazione, molto simile a quella terrestre.

    Un piccolo paradiso o quasi.

    Zona di carico e scarico container, perpendicolare allo spazioporto orbitale della città di Huygens. Un luogo che di notte non si può definire raccomandabile. In questa ancora meno.

    – Stato squadra? – chiese Jacky Steelson detto J, a capo dell’unità operativa.

    Un secondo di statica e gli altri risposero ordinatamente, come da protocollo.

    Tre conferme di posizione acquisita giunsero dagli altri membri del team: Alan Pitman, Dan Stacey e Craig Kitane.

    – J ha ricevuto, attendere il veicolo segnalato. Alan, se spostano il carico prima lancia l’allarme – ordinò Steelson. Dalla sua posizione non si coglieva alcun movimento, la strada che arrivava dall’esterno del comprensorio era libera, solo una sentinella armata, si capiva dal modo in cui teneva la mano sotto il giubbotto.

    – Ricevuto J, il container non è ancora stato aperto, conto sei uomini con armi a vista, più il coordinatore – rispose Pitman.

    – Tipo di armi? – domandò Stacey, in copertura con Kitane poco distante dall’obiettivo.

    – Fucili d’assalto Fuhishi-Garam di tipo militare e un mitragliatore pesante Jackson-Delari F30/80.

    – Sembrano attrezzati troppo pesantemente o è solo una mia impressione? – s’intromise Craig.

    – Apparentemente… – rispose Alan.

    – In allerta gente, veicolo in avvicinamento e si sta fermando dalla sentinella – avvisò Jacky, che con le ottiche del caschetto tentò di andare in zoom sugli obiettivi.

    – Targa e colore occultati da dispositivo di disturbo – proseguì informando il resto della squadra.

    – Non mi sembra positivo – commentò Alan.

    – Già… – confermò Dan, dando voce al pensiero di tutti gli altri, consapevole che quella sarebbe stata un’altra notte da dimenticare.

    Immediatamente dopo il veicolo tentò una manovra per sbalzare la sentinella, che evitandolo estrasse una pistola cercando di puntarla verso gli occupanti. Da uno dei finestrini partì un proiettile, illuminato da un intenso colore giallo. Lasciava una lieve scia che andava disperdendosi come il fumo di una vecchia sigaretta.

    Nella zona del container sotto controllo si creò uno stato di agitazione che il coordinatore accentuava gridando ordini agli uomini armati.

    – Stanno per muoversi – annunciò Pitman.

    – Intervenire! Intervenire! Alan bloccali sul posto – ordinò Jacky.

    Il soppressore nascose il punto elevato da cui partì il proiettile che colpì il coordinatore. Centro perfetto al bersaglio grosso, anche se il target continuava a muoversi e a gesticolare senza più coordinazione. Un secondo dopo si afflosciava come un burattino cui avevano reciso i fili. Gli altri sei si mossero; alcuni, nel panico più completo, cominciarono a sparare verso bersagli ignoti.

    Dan e Craig, rispettivamente il più anziano e il più giovane della squadra, sbucarono fulminei dalla loro copertura, fronteggiando tre dei sei uomini che li accolsero sparando a vista. Rapido scambio di vedute a suon di proiettili. L’addestramento era fondamentale e sicuramente i tre uomini, a parte fare una gran scena con le facce da duri e le armi in mano, non andavano oltre. Pochi secondi e la loro resistenza venne fiaccata. Meno tre.

    Jacky vide il veicolo completare la manovra e invertire la marcia. Il Capitano Hagher non aveva voluto fornire

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