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Il nuoto mi ha salvato
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E-book196 pagine1 ora

Il nuoto mi ha salvato

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Info su questo ebook

Il libro raccoglie i documenti, le testimonianze e i ricordi di un giovane nuotatore che si è trovato, suo malgrado, a vivere le vicende della persecuzione verso gli ebrei italiani durante la seconda guerra mondiale. E' un album di famiglia che descrive come, grazie alla passione per il nuoto, Salvadori sia riuscito a superare le difficoltà fisiche e psicologiche dovute alla discriminazione razziale, con la fuga in Svizzera dove ha trovato il sostegno e l'aiuto di nuovi amici.
LinguaItaliano
Data di uscita15 nov 2018
ISBN9788892685598
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    Anteprima del libro

    Il nuoto mi ha salvato - David Salvadori

    anni.

    INTRODUZIONE

    Ho iniziato questa ricerca senza sapere fin dove mi avrebbe portato; un po’ per curiosità, un po’ per necessità di sapere qualcosa di più sul periodo trascorso dal nonno tra il ’43 e il 45, anni in cui è stato in Svizzera come profugo.

    Tutto è nato dal Personalldossier n. 15660 che la zia Sara ha ricevuto dagli Archivi Centrali di Berna; è il fascicolo personale del nonno, che raccoglie tutto il materiale catalogato in modo puntiglioso e completo che ha a che fare con il periodo trascorso in Svizzera.

    Tutti i profughi, militari, politici e ebrei che in quegli anni avevano trovato rifugio nella nazione elvetica venivano registrarti in modo accurato e ogni documento che avesse a che fare con attività, visite mediche, interrogatori, spostamenti, ingressi e uscite dai campi di lavoro veniva raccolto in un dossier personale.

    Qualcosa si sapeva in famiglia ma, così come hanno fatto molti che in quegli anni sono partiti per luoghi da cui non sempre sono ritornati, anche il nonno aveva tenuto nascosto a noi figli e anche alla nonna quanto aveva vissuto, patito e gioito.

    Poche cose sapevamo e anche le lunghe interviste avute con la nonna per scavare nei suoi ricordi non hanno dato molte notizie su quel periodo.

    La cosa strana era che il nonno, che aveva solamente 22 anni quando è entrato in Svizzera, a differenza di molti giovani che oggigiorno non vedono l’ora di condividere con tutti in tempo reale attraverso i social network le loro esperienze, non ha mai avuto il desiderio di lasciare traccia di quel periodo ai figli o ai nipoti.

    Si sapeva dell’avventuroso ingresso in Svizzera raccontato anche dalla nipote Lea nel libro Mi racconti nonno? (I bambini del Talmud Torà di Venezia chiedono ai loro nonni come si sono salvati - Comunità Ebraica di Venezia); eravamo a conoscenza dell’attentato al treno di feriti tedeschi nel campo di lavoro; si sapeva infine cheanche in Svizzera era riuscito a sfruttare la sua passione per il nuoto che lo ha portato a cercare aiuto prima presso la Società Nuoto Lugano e poi alla Società di Nuoto Limmat di Zurigo.

    Più volte aveva detto : in Svizzera il nuoto mi ha salvato

    Per sapere qualcosa di più e capire quando è nata questa passione che si porterà avanti per tutta la vita , sono andato a sfogliare i giornali locali (Gazzetta di Venezia) degli anni precedenti il ‘43, quelli svizzeri durante il periodo di esilio, il Gazzettino di Venezia dopo la guerra e ancora quelli svizzeri del ’46 quando è ritornato nuovamente a Lugano.

    Ho raccolto le testimonianze di vecchi nuotatori che lo hanno conosciuto e che hanno diviso con lui le gioie e le difficoltà in piscina (sia a Venezia che in Svizzera)

    E dalla raccolta delle fotografie di famiglia che la nonna teneva nei cassetti sono emersi collegamenti con il periodo trascorso ad Airuno nel ’39 dove era stata allestita una colonia agricola per giovani ebrei in vista di un futuro insediamento in Israele; e poi in Libia nel ’40, dove si trovava la sorella Lidia con il marito Elia.

    Dai racconti della nonna ho saputo che anche le sorelle Nella (che aveva sposato Angelo Dina) e Lidia (che aveva sposato Elia Leghziel) erano fuggite con le loro famiglie in Svizzera in quel periodo. La ricerca quindi si è allargata volendo incrociare i documenti personali delle famiglie Dina e Leghziel con quelli del nonno.

    Da Berna ho ottenuto tutti i dossier personali dei Dina e dei Leghziel, contenenti moltissime informazioni interessanti relative alle condizioni di vita degli internati.

    Da quanto raccolto dai cugini Freddy e Loredana ho scoperto che anche i loro genitori non hanno mai raccontato nulla di quel periodo. Solo vaghi accenni.

    Ho scoperto che Angelo Dina e il nonno hanno vissuto, anche se in periodi diversi, nello stesso Campo di Lavoro di Pian San Giacomo e all’interno degli Archivi fotografici del Cdec a Milano , nel fondo Gualtiero Morpurgo (che si dilettava a fotografare i lavori, il paesaggio e gli internati del campo) ho ritrovato alcune immagini sia del nonno che di Angelo con la zia Nella e il figlio appena nato Roby.

    Grazie anche alla corrispondenza, che mi ha fatto avere Freddy, tra la zia Nella e lo zio Angelo che, essendo stati separati in località diverse, si scambiavano durante il periodo di esilio, ho potuto ricostruire la vita all’interno dei campi di lavoro; cosa si mangiava, quanto si lavorava, a conferma delle informazioni tratte dal libro di Renata Broggini La frontiera della speranza, che mi ha dato una chiara visione del problema dei profughi ebrei in Svizzera nel periodo della guerra.

    La ricerca si protrae fino al ’46 perché in quell'anno il nonno ritorna a Lugano; a Venezia non vi erano grandi prospettive di lavoro mentre in Svizzera poteva fare l’insegnante di nuoto e guadagnare qualcosa per potersi sposare, oltre che allenarsi.

    Ed è in forma perfetta, tanto da partecipare a Milano ad agosto ai Campionati Italiani e vincere il titolo dei 100 e 200 stile libero della categoria Juniores. Ritorna poi in Svizzera e a settembre partecipa alla Traversata del Lago di Lugano, dove vince davanti a forti nuotatori, esattamente 70 anni fa.

    Qualche data per inquadrare il periodo

    15 luglio 1938              pubblicazione del Manifesto della Razza

    11 agosto 1938              censimento di tutti gli ebrei

    5 settembre 1938              espulsione degli insegnanti e studenti ebrei dalle scuole

    7 settembre 1938              espulsione degli ebrei stranieri

    dicembre 1938              espulsione degli ebrei da tutti gli enti culturali e sportivi

    6 maggio 1942              precettazione di tutti gli ebrei dai 18 ai 55 anni

    10 luglio 1943              sbarco degli americani in Sicilia

    25 luglio 1943              rimozione di Mussolini dal governo

    8 settembre 1943              firma dell’armistizio con le truppe Alleate; i tedeschi e la Repubblica Sociale Italiana occupano il centro-nord

    30 novembre 1943              ordine di arresto di tutti gli ebrei italiani

    5 dicembre 1943              retata a Venezia

    31 dicembre 1943              partenza degli ebrei di Venezia per il Campo di concentramento di Fossoli (Carpi)

    22 febbraio 1944              partenza da Fossoli di tutti gli ebrei veneziani per Auschwitz

    25 aprile 1945              fine della guerra

    28 aprile 1945              le truppe tedesche si ritirano da Venezia

    Il nonno nascenel 1921 a Veneziaalle dieci e

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