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19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione: Intervista a Valerio Cappozzo
19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione: Intervista a Valerio Cappozzo
19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione: Intervista a Valerio Cappozzo
E-book93 pagine1 ora

19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione: Intervista a Valerio Cappozzo

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Info su questo ebook

"Un uccello, capace di volare come la fantasia, è posato su un ramo, solido come la realtà. L’immagine sulla copertina di questo libretto è metaforica: da un lato la natura, dall’altro il mondo delle idee. Con un analogoUn uccello, capace di volare come la fantasia, è posato su un ramo, solido come la realtà. L’immagine sulla copertina di questo libretto è metaforica: da un lato la natura, dall’altro il mondo delle idee. Con un analogo approccio dialettico, ispirato alla concretezza, Francesco De Sanctis mette diversi elementi nella sua concezione filosofica e storica. Questa fu influenzata anche dal lascito di Giambattista Vico, ben presente alla cultura napoletana del tempo. La degnità LXIV della sua Scienza nuova recita infatti: “L’ordine dell’idee dee procedere secondo l’ordine delle cose”.  Un ottimo punto di partenza per lavorare sul rapporto tra letteratura e vita nazionale negli anni attorno all’Unità d’Italia. L’identità italiana era ancora un frutto acerbo e il critico riteneva fosse presto per scrivere unastoria della cultura nazionale. Credeva che ci volesse almeno un’altra generazione per approfondirne i molteplici aspetti. Qualcosa, però, gli fece cambiare idea: il primo volume della Storia della letteratura italiana uscìinfatti nel 1870, il secondo nel 1871. Certamente i tempi rendevano urgente una storia delle idee su cui costruire un’identità nazionale. De Sanctis si rivolgeva agli studenti con un analogo atteggiamento dialettico: erano al contempo destinatari e protagonisti degli appunti che dettava loro."
LinguaItaliano
Data di uscita27 nov 2018
ISBN9788829559961
19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione: Intervista a Valerio Cappozzo

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    Anteprima del libro

    19 domande su Francesco De Sanctis. Il canto della ragione - Valeria Noli

    Sommario

    prefazione [Valeria Noli]

    uno [La cura]

    due [La persona]

    tre [18 anni]

    quattro [La memoria]

    cinque [Oltre le categorie]

    sei [Contro gli ipocriti]

    sette [Carbonari e mazziniani]

    otto [Ab Ovo]

    nove [Poeta prigioniero]

    dieci [Dantismi cosmici]

    undici [Cuor di Leopardi]

    dodici [Musica e ragione]

    tredici [Di scienza e fede]

    quattordici [La lingua italiana]

    quindici [La Storia]

    sedici [La grande opera]

    diciassette [Professore e ministro]

    diciotto [I pregiudizi]

    diciannove [Edizioni per il futuro]

    Una breve biografia di Francesco De Sanctis

    Biografia di Valerio Cappozzo

    Bibliografia essenziale

    Bibliografia di riferimento

    Consiglio Centrale Società Dante Alighieri

    PRESIDENTE

    Andrea Riccardi

    VICE PRESIDENTI

    Gianni Letta

    Paolo Peluffo

    Luca Serianni

    SOPRINTENDENTE AI CONTI

    Salvatore Italia

    REVISORI DEI CONTI

    Luigi Giampaolino

    Domenico Marchetta

    Stefano Pozzoli

    SEGRETARIO GENERALE

    Alessandro Masi

    CONSIGLIERI CENTRALI

    Monica Barni

    Michele Canonica

    Lucio Caracciolo 

    Giulio Clamer 

    Ferruccio De Bortoli

    Giuseppe De Rita 

    Silvia Finzi

    Amadeo Lombardi

    Giampiero Massolo

    SEDE CENTRALE

    Palazzo Firenze,

    Piazza Firenze 27 - 00186 Roma

    Fax: +39 06 6873685

    Tel.: +39 06 6873694-95

    e-mail: info@ladante.it

    www.ladante.it

    prefazione [Valeria Noli]

    Un uccello, capace di volare come la fantasia, è posato su un ramo, solido come la realtà. L’immagine sulla copertina di questo libretto è metaforica: da un lato la natura, dall’altro il mondo delle idee. Con un analogo approccio dialettico, ispirato alla concretezza, Francesco De Sanctis mette diversi elementi nella sua concezione filosofica e storica. Questa fu influenzata anche dal lascito di Giambattista Vico, ben presente alla cultura napoletana del tempo. La degnità LXIV della sua Scienza nuova recita infatti: L’ordine dell’idee dee procedere secondo l’ordine delle cose.

    Un ottimo punto di partenza per lavorare sul rapporto tra letteratura e vita nazionale negli anni attorno all’Unità d’Italia. L’identità italiana era ancora un frutto acerbo e il critico riteneva fosse presto per scrivere una storia della cultura nazionale. Credeva che ci volesse almeno un’altra generazione per approfondirne i molteplici aspetti. Qualcosa, però, gli fece cambiare idea: il primo volume della Storia della letteratura italiana uscì infatti nel 1870, il secondo nel 1871. Certamente i tempi rendevano urgente una storia delle idee su cui costruire un’identità nazionale. De Sanctis si rivolgeva agli studenti con un analogo atteggiamento dialettico: erano al contempo destinatari e protagonisti degli appunti che dettava loro.

    Già dalla trascrizione delle Lezioni emerge una visione sistematica e coerente della produzione letteraria e culturale occidentale. Ma come si sarebbe potuta costruire, partendo da qui, l’identità di un popolo appena unificato?

    Per lui educazione e libertà procedevano insieme. Nel 1861, intervenendo alla Camera dei Deputati nel corso di uno dei suoi incarichi da Ministro dell’istruzione, disse: Noi abbiamo decretato la libertà in carta. Sapete, o signori, quando questa libertà cesserà di essere una menzogna? Quando noi avremo effettivamente uomini liberi; quando della plebe avremo fatto un popolo libero... Provvedere all’istruzione popolare sarà la mia prima cura.

    Proprio quest’idea di cultura come occasione di riscatto sociale, eredità del Risorgimento, gli fece esagerare certi paragoni tra la produzione presente (della libertà) e quella passata (delle corti). La sua Storia della letteratura non è priva di difetti e non è certo l’unica storia letteraria italiana di quei tempi. Però è l’unica ad essere stata scritta con uno spirito olistico, integrale e che esamina tutti i fattori in gioco: la forma compositiva delle opere, il loro valore linguistico, il rapporto con i fatti storici e l’approccio critico suggerito dalle contingenze presenti e dalla militanza politica.

    Una nota sulla questione lessicale: De Sanctis adotta un linguaggio diverso a seconda delle opere scritte, dei temi trattati e dei pubblici di riferimento. A tratti si esprime in modo appassionato, quasi come un retore: sognavo trionfi con la toga indosso, come antico romano (La giovinezza, XIII). Pur respingendone l’approccio generale, riconosce a Basilio Puoti la capacità di identificare nella purezza linguistica il senso di nazione e di prendere le distanze dal vezzo dei forestierismi non necessari. Si può attribuire all’impronta della scuola purista anche un certo gusto per la semplicità, che De Sanctis considerava la forma della vera grandezza.

    Accanto all’istanza positivista, troviamo in lui anche la costante volontà di guardare ai fatti, di usare una lingua vicina al parlato e la predilezione per un lessico non accademico. La scelta della semplicità, tuttavia, non gli semplificò le cose: servivano molto impegno e una grande conoscenza per scrivere in modo chiaro e ancora di più ne servivano per costruire una critica letteraria al passo coi tempi. Ruggiero Bonghi, tra i fondatori e poi presidente della Dante Alighieri, nel suo Horae subsecivae (1883) considerava tra le ragioni di crisi della critica contemporanea il vocabolario confuso e il linguaggio antiquato degli autori. Espresse invece apprezzamento per il linguaggio desanctisiano, attuale e chiaro, che contribuiva a semplificare la comunicazione della cultura, in precedenza riservata a pochi.

    Nelle seguenti pagine proponiamo una conversazione con Valerio Cappozzo, che offre una visione umana di Francesco De Sanctis, tra passioni e illusioni, idee e rapporto con gli allievi. Il maestro, già forzato dalla vita in un ruolo di responsabilità, appare anche un po’ innamorato della passione civile dei suoi studenti. Questo rende più

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