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La sfida scettica e come affrontarla
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E-book100 pagine1 ora

La sfida scettica e come affrontarla

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Info su questo ebook

Nei secoli gli scettici hanno sollevato dubbi su ogni argomento: il passato e il futuro, la validità dell’induzione, l’affidabilità dei sensi, la realtà del mondo esterno e delle altre menti, la credibilità delle comunicazioni sociali.
Molte le strategie messe in campo per resistere allo scetticismo: nell’antichità l’accusa di incoerenza e di inattuabilità pratica; nell’età moderna il cogito agostiniano e cartesiano, il fenomenismo, il trascendentalismo kantiano, l’idealismo; nell’ultimo secolo la “prova” di Moore, il principio di carità di Davidson, l’argomento semantico di Putnam, il trascendentalismo wittgensteiniano, l’esternismo, il contestualismo. Alcune di queste strategie però falliscono, altre confutano lo scetticismo solo nominalmente, altre salvano la conoscenza ordinaria, ma non quella filosofica.
Infatti le ipotesi scettiche sono sensate, e in linea di principio potrebbero essere vere. Ma prendendo spunto da Occam e Russell ci rendiamo conto che sono talmente improbabili da potersi tranquillamente considerare false. Lo scettico si può dunque vincere, pur di non voler stravincere, e intanto ci insegna che spesso la certezza assoluta è irraggiungibile; ma ciò non ci impedisce di conoscere, poiché il grado di probabilità può far tutta la differenza del mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita9 mag 2019
ISBN9788838247965
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    Anteprima del libro

    La sfida scettica e come affrontarla - Mario Alai

    Mario Alai

    La sfida scettica e come affrontarla

    ISBN: 9788838247965

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    I. LO SCETTICISMO

    1. Introduzione

    2. Che cos’è la conoscenza?

    3. La logica del dubbio scettico

    4. Il futuro e l’induzione

    5. Il passato

    6. Il presente

    7. I sensi

    8. Le altre menti

    9. Il mondo esterno

    10. I complotti

    II. ARGOMENTI ANTISCETTICI

    1. Lo scetticismo è incoerente?

    2. L'obiezione pratica

    3. La certezza dei dati di senso

    4. Il cogito

    5. L’idealismo

    6. Il kantismo

    7. La prova di Moore

    8. L’esternismo

    9. Le alternative rilevanti

    10. Il contestualismo

    11. Il trascendentalismo

    12. L’impossibilità dell'errore pervasivo

    13. Un tentativo di confutazione semantica

    III. IMPLAUSIBILITÀ E IMPROBABILITÀ DELLE IPOTESI SCETTICHE

    1. Un primo bilancio. Realismo e scetticismo

    2. Il rasoio di Occam e l’inferenza alla miglior spiegazione

    3, L’esistenza del mondo esterno e l’improbabilità delle coincidenze miracolose

    4. L’errore del creazionismo

    5. Il calcolo delle probabilità e l’errore del complottismo

    6. La giustificazione dell’induzione

    7. Come risolvere il nuovo enigma dell’induzione

    8. Conoscere il futuro

    9. Conoscere il passato

    10. L’affidabilità dei sensi

    11. L’esistenza di altre menti

    CONCLUSIONE

    Bibliografia

    I. LO SCETTICISMO

    1. Introduzione

    Secondo Aristotele, Tutti gli uomini per natura aspirano alla conoscenza. [1] Dante ci dice (per bocca di Ulisse), Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza. [2] E il lettore che legge queste righe, per che motivo lo fa, se non per acquistare conoscenza? Ma uno scettico direbbe che è del tutto inutile: la conoscenza è impossibile, non possiamo sapere nulla.

    Oggi siamo bombardati di notizie da ogni parte, ma molte fonti sono inaffidabili, e per lo più non abbiamo i mezzi per controllarne la verità. Perciò il dubbio si insinua: L’ha detto la TV ... sarà vero? E’ scritto sul giornale ... sarà vero? Recentemente si parla tanto anche di fake news, ma qualcuno a sua volta insinua che questo discorso sulle fake news sia esso stesso una bufala ... chi avrà ragione? Perciò si diffonde lo scetticismo, molti finiscono per non credere più a nulla. Dunque la società odierna vive nel quotidiano quello che per secoli è stato un problema molto più filosofico che pratico.

    Vi sono stati filosofi scettici in tutte le epoche: Pirrone di Elide (360-275 a.C.) e i suoi discepoli, poi gli esponenti della Media Accademia, Arcesilao di Pitane (315 a.C.-241/240 a.C.) e Carneade di Cirene (214 a.C. –129 a.C.), poi i neoscettici Enesidemo di Cnosso (80 a.C. –10 a.C. circa), Agrippa (2 a metà del I secolo d.C.) e Sesto Empirico (160 d.C.–210 d.C. circa). Da quest’ultimo abbiamo gran parte delle notizie che possediamo sullo scetticismo antico. Nell’epoca moderna ricordiamo Montaigne (1533-1592), lo scetticismo metodico di Cartesio (1596–1650), e quello radicale di Hume (1711-1776). Molte e variegate sono anche le posizioni scettiche oggi, ed in più ci sono atteggiamenti scettici meno teorici, ma penetrati anche in certo sentire comune.

    Storicamente il termine ‘scettico’ denota posizioni assai diverse tra loro, talune più radicali, altre meno. Ma il nostro interesse qui sarà più teoretico che storico; perciò, pur prendendo ampiamente spunto da specifici autori e testi, farò riferimento a una sorta di scettico ideal-tipico, del tipo più radicale, secondo il quale non potremo mai giustificare la pretesa di conoscere alcunché. Buona parte della filosofia della conoscenza nel corso dei secoli può esser letta come il tentativo di rispondere a questa sfida, perciò lo scetticismo ha avuto se non altro il merito di stimolare ricerca in gnoseologia. Inoltre il dibattito contemporaneo, ancora molto acceso, [3] dimostra che le questioni che esso pone sono tutt’altro che facili e lungi dall’esser definitivamente risolte.

    Qui di seguito esaminerò brevemente la natura della conoscenza e la struttura dell’argomentazione scettica che la nega. Nel secondo capitolo esporrò una serie di dubbi scettici concernenti la conoscenza del futuro, del passato, del presente, delle altre menti e del mondo esterno, nonché l’affidabilità della sensazione e delle informazioni dei mass media. Nel terzo e nel quarto capitolo discuterò i principali tentativi di confutazione dello scetticismo fatti in epoca antica, moderna e contemporanea, concludendo che nessuno di essi risulta pienamente soddisfacente. Infine nel quinto capitolo suggerirò una strategia antiscettica di tipo esplicazionistico e probabilistico, con alcuni illustri precedenti storici, mostrando come con essa si possa rispondere ai dubbi scettici nei diversi settori. Semplice ed intuitiva, essa non è eccessivamente pretenziosa nei suoi obiettivi, ma sicuramente efficace. Inoltre, pur riaffermando la possibilità della conoscenza contro le argomentazioni scettiche, essa ci dà modo tuttavia di riconoscerne anche alcune importanti ragioni. Dopo tutto, se è così difficile confutare lo scetticismo, ci deve pur essere qualcosa di vero in esso, che lo rende almeno inizialmente o parzialmente plausibile. Non solo, ma vedremo che da questi elementi di verità dello scetticismo possiamo apprendere qualcosa di assai utile per una miglior comprensione della natura, della portata e dei metodi della conoscenza.


    [1] Aristotele, La metafisica, a cura di C.A. Viano, Utet, Torino 1974, libro I, cap. 1.

    [2] Inferno, XXVI.

    [3] Vedi A. Coliva, Scetticismo. Dubbio, paradosso e conoscenza , Laterza, Roma-Bari 2012.

    2. Che cos’è la conoscenza?

    Chiariamoci anzitutto su cosa sia la conoscenza, partendo da come usiamo la parola nel parlare quotidiano. Posso dire So che il treno è alle 7 ma non credo che il treno sia alle 7? Oppure Giovanni sa che Rabat è la capitale del Marocco, ma non crede che Rabat sia la capitale del Marocco? No! ciò dimostra che il credere è un prerequisito per il sapere. In altri termini, la credenza è una forma di credenza.

    Inoltre, posso dire di venerdì: Giovanni sa che domani è domenica? o posso dire: Lucia sa che Parigi è la capitale dell’Inghilterra? Certamente no. Dovrò dire invece: "Giovanni crede che domani sia domenica , e Lucia crede che Parigi sia la capitale dell’Inghilterra". In altre parole, si possono avere credenze false ma non conoscenze false: se una credenza è falsa, non è una conoscenza. Pertanto, la conoscenza è una credenza

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