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Mah!
Di Mario Canton
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Questo libro, parlando dell'antiscienza e della pseudoscienza così presenti nei media e nei dibattiti pubblici ai nostri giorni, vorrebbe fornire un aiuto a navigare e discutere con pensiero critico e con scetticismo scientificamente appropriato.
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Anteprima del libro
Mah! - Mario Canton
Mah!
Un saggio divulgativo
sullo scetticismo scientifico
e il pensiero critico
1. Le credenze e le opinioni sono solo idee.
2. Le idee non sono necessariamente vere
o hanno, a priori, un qualsiasi valore.
3. Le persone hanno il diritto di credere
a tutto ciò che vogliono e di avere
qualsiasi opinione, ma le persone
non hanno il diritto a che le loro
convinzioni siano rispettate.
4. Le idee hanno conseguenze, perché
le persone possono essere indotte
ad agire in base ad esse.
5. Idee, opinioni e credenze devono
essere difese. Bisogna dimostrare
e sostenere che sono degne
di considerazione e di rispetto.
6. La fede è una difesa inadeguata.
7. Le idee non sono persone
e non hanno diritti.
8. Alcune idee sono
particolarmente dannose.
9. Disprezza le cattive idee,
non le persone.
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Mah!
Un saggio divulgativo
sullo scetticismo scientifico
e il pensiero critico
di Mario Canton
1ª Edizione digitale 2019
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PROPRIETÀ INTELLETTUALE LETTERARIA RISERVATA
© Copyright 2019 by Mario Canton
1ª edizione digitale • 2019
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Grazie per l'aiuto e per aver rispettato il lavoro dell’autore, redattore ed editore di questo libro.
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Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opere e la loro comunicazione avviene ai sensi del'art. 70 della legge 633 del 22 aprile 1941 in quanto effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e non intendono costituire concorrenza all'utilizzazione economica delle opere riprodotte, citate o riassunte.
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© COPYRIGHT 2019 BY MARIO CANTON
E-book, logo e cover
ideati e realizzati da:
Mario Canton
Via Milani, 25
35028 Piove di Sacco (Padova) – Italia
e-mail: mario.canton@tiscali.it
mario@mariocanton.com
Giugno 2019
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DATI SULL'EDIZIONE DIGITALE
DIGITAL VERSION DATA
Versione dei contenuti
Contents version
1.0
Formato
Format
ePub 2.1
Codifica
Encoding
UTF-8
Numero ISBN
ISBN number
9788834132012
Gestione dei diritti digitali
Digital Rights Management
DRM Free (Watermark)
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Indice
Prefazione
Parte 1ª
Concetti base
Lo scetticismo scientifico
Cautela neuropsicologica e meccanismi di mistificazione
Fallibilità della memoria e sindrome della memoria falsa
I ricordi sono malleabili
Fiducia e precisione
Sindrome della memoria falsa
Fallibilità della percezione
La percezione è costruita
Pareidolia
Rilevazione dell'entità iperattiva
Ipnagogia
Esperienza interna contro esperienza esterna
Effetto ideomotorio
Metacognizione
Effetto Dunning-Kruger
Ragionamento motivato
La neuroscienza del ragionamento motivato
Argomenti e errori logici
Che cosa è un'argomentazione?
I primo luogo, rivolgere lo sguardo al proprio interno
Esaminare le proprie premesse
Errori logici
Non Sequitur
Argomentazione dell'autorità
Argomentazione del risultato finale
Post Hoc Ergo Propter Hoc
Correlazione confusa con nesso di causalità
Asserzione speciale o ragionamento Ad Hoc
Tu Quoque
Ad Hominem
Chiusura mentale
Ad Ignorantiam
Confusione dell'attualmente inspiegabile con inspiegabile
Falso Continuum
Falsa dicotomia
Falsa analogia
Errore genetico
Incoerenza
Errore naturalistico
Errore Nirvana
Nessun vero Scozzese
Reductio ad Absurdum
Piega scivolosa
Fantoccio di paglia
Tautologia
Qual è la parola?
Errore del cecchino texano
La palina mobile
Errore nel dichiarare errore
Applicare la logica ogni giorno
Dare un nome all'errore logico
Pregiudizi cognitivi ed euristica
Pregiudizi cognitivi
Euristica
Pregiudizio confermativo
Attività di selezione Wason
Appello all'antichità
Appello alla natura
Errore di attribuzione fondamentale
Caccia all'anomalia
Esempi di caccia all'anomalia
Anomalie fantasma
L'assassinio di JFK e l'uomo con l'ombrello
La bufala dello sbarco sulla Luna
I sostenitori della Terra piatta
Data Mining
Coincidenza
Superstizioni
Il problema Monty Hall
Scienza e Pseudoscienza
Il naturalismo metodologico e i suoi critici
Materialismo
Naturalismo metodologico
La strategia del cuneo
Ma cosa succede se il soprannaturale esiste?
Postmodernismo
Thomas Kuhn
Il rasoio di Occam
Pseudoscienza e problema di delimitazione
Scienza contro pseudoscienza
Buona scienza
Caratteristiche della pseudoscienza
1) Lavorare a ritroso sulle conclusioni
2) Ostilità verso la critica scientifica, rivendicazioni di persecuzione
3) Fare una virtù dell'ignoranza
4) Affidarsi a forme deboli di prova mentre si respingono le prove più rigorose
5) Uso selettivo e parziale dei dati
6) Principi fondamentali spesso basati su un singolo caso
7) Mancato coinvolgimento della comunità scientifica
8) Le contestazioni spesso promettono soluzioni facili e semplicistiche a problemi o domande complessi
9) Utilizzare un linguaggio in apparenza scientifico ma in ultima analisi insignificante
10) Mancanza di umiltà (cautela), fare affermazioni audaci su prove inconsistenti
11) Affermare di essere anni o decenni avanti rispetto alla svolta
12) Tentare di allontanare da sé l'onere della prova
13) Cercare di rendere i propri crediti non falsificabili
14) Violare il criterio del rasoio di Occam e non riuscire a considerare equamente tutte le ipotesi concorrenti
15) Mancata contestazione delle ipotesi principali
Negazionismo
Produzione ed esagerazione del dubbio
Chiedere sempre maggiore evidenza dell'esistenza o della possibilità di esistenza
Utilizzare la semantica per negare le categorie di prova
Interpretare i disaccordi sui dettagli come se rappresentassero un consenso più profondo sulla questione
Negare e distorcere il consenso
Appello alla cospirazione, messa in discussione delle motivazioni degli scienziati
Appello alla libertà accademica/intellettuale
Argomentare dalle conseguenze
P-hacking e altre debolezze della ricerca
Il problema con p-Valori
P-Hacking
La correzione
Dove ci troviamo?
Teorie del complotto
La grande cospirazione
Pensiero complottista
Troppo grande per non fallire
Chi crede nelle cospirazioni?
La psicologia della cospirazione
La cospirazione Sandy Hook
Caccia alle streghe
Caccia alle streghe moderna
Effetti placebo
Cosa sono gli effetti placebo?
Aneddotistica
Perché dovrebbero mentire?
Famosi racconti di ammonimento della storia
L'effetto «del bravo Hans»
Un ammonimento
L'effetto Hawthorne
L'effetto Hawthorne
Risultati
Conclusione
Come interpretare tutto questo?
Lettura a freddo
Energia libera
Il movimento mantenuto non è energia libera
Mancanza di tutte le immissioni di energia
Conversione di energia da una forma all'altra
Tutto quello che dobbiamo fare è scalare verso l'alto
Frode
Mancanza di umiltà (cautela)
Quantum Woo
Teoria dell'Homunculus
Progettazione intelligente
Porre la domanda sbagliata
Discendenza comune
Complessità irriducibile
La falsa dicotomia
Vitalismo e dualismo
La mente lacunosa
Dualisti cartesiani
Le fate della luce
Il problema difficile
Raggi-N
Lezioni dai Raggi-N
La storia si ripete
Pensiero positivo
Schema piramidale
Parte 2ª
Casi di scetticismo
Ragionamento motivato sugli organismi geneticamente modificati
Una breve storia degli OGM
Effetti sulla salute
Effetti ambientali
Suicidio del coltivatore indiano
Sementi Terminator
Risparmio di sementi
Citare gli agricoltori per la contaminazione
Monsanto e l'agente arancio
Brevettare la vita
Ricerca sugli OGM
Potenzialità future di OGM Riso dorato e oltre
Dennis Lee e l'energia libera
Holly-woo
La singolarità
I Warren e la caccia al fantasma
La prova fotografica
La prova video
Testimonianze oculari
Che cosa abbiamo imparato?
Pensieri liberi su cambi liberi
Parte 3ª
Scetticismo e media
Fake News
Caratterizzare i punti di informazione
Social Media
Camere di eco
Astroturfing
Falso equilibrio
Giornalismo di scienza
Come controllare una storia con notizie di scienza
Inserire Matrix
Ciò che è realmente accaduto
Giornalismo da fallimento n° 1: Rivoltare un negativo in un positivo
Giornalismo da fallimento n° 2: Fermare il comunicato stampa
Microbiomania
Riferimenti all'epigenetica
Parte 4ª
Morte per pseudoscienza
Morte per naturopatia
Esorcismo: le credenze medievali producono risultati medievali
Morte per negazionismo
Far soffrire i bambini
Parte 5
Cambiare il mondo
Essere scettici
Come parlare con amici e familiari
Un gioco di lungo termine
Genitorialità scettica Parenting
Incoraggiare il pensiero critico
Cogliere le opportunità
Prediligere la scienza
Epilogo
Ringraziamenti
Bibliografia
✵
Questo libro è dedicato
a mia moglie che,
da buon matematico,
è una delle persone
più scettiche, che io
abbia mai conosciuto.
Prefazione
C'è una teoria che afferma che, se mai qualcuno scoprisse esattamente ciò che è l'Universo e perché esiste, l'universo scomparirebbe immediatamente e sarebbe sostituito da qualcosa di ancora più bizzarro e inspiegabile. Un'altra teoria afferma che questo sia già accaduto.
— Douglas Adams
In un suo libro del 1995 « Il mondo infestato dai demoni », Carl Sagan profetizzò una discesa della società nella superstizione e nell'ignoranza. Ora quel mondo è arrivato.
Questo libro, parlando dell'antiscienza e della pseudoscienza così presenti nei dibattiti pubblici ai nostri giorni, vorrebbe fornire un aiuto a navigare e discutere con pensiero critico e con scetticismo scientificamente appropriato.
M.C.
Parte 1ª
Concetti base
La verità può essere sconcertante. Potrebbe richiedere un certo sforzo per misurarcisi. Potrebbe essere controintuitiva. Potrebbe essere in profonda contraddizione con radicati pregiudizi. Potrebbe non essere in consonanza con ciò che vorremmo disperatamente fosse vero. Ma le nostre preferenze non determinano ciò che è vero.
— Carl Sagan
Prima di iniziare un qualsiasi viaggio, è necessario dotarsi di una attrezzatura adeguata. Perciò ci procureremo gli strumenti necessari, una giacca a vento e un paio di scarpe comode. In questi primi capitoli ci occuperemo delle cose che abbiamo deciso siano le più importanti per il viaggio, le cose che ci consentiranno di affrontare gli ostacoli o le insidie che potremmo incontrare lungo la strada.
Questi strumenti – i nostri concetti fondamentali di scetticismo scientifico – possono essere suddivisi in quattro categorie.
Il primo gruppo di abilità comprende quello definito della «cautela neuropsicologica». Questa categoria comprende la conoscenza di tutti i modi in cui la nostra funzione cerebrale è limitata o viziata. Lo strumento principale con cui si sonda e comprende l'universo è il nostro cervello e noi tutti dovremmo avere una migliore comprensione di come funziona.
La seconda categoria di «attrezzi» scettici è sul modo di pensare con procedimenti metacognitivi. La metacognizione è un'esplorazione di tutti i modi in cui il proprio pensiero è «di parte» (non imparziale). Questa categoria è in evidente sovrapposizione con la prima, ma si concentra di più sulle capacità del pensiero critico rispetto alla struttura del cervello. Sarebbe bello se tutti gli esseri umani fossero esseri perfettamente logici, come il signor Spock dalle orecchie a punta di Star Trek (impersonato dal famoso Leonard Nimoy), ma non lo sono. Siamo emotivi, creature semi-razionali, afflitti da una serie di pregiudizi, cortocircuiti mentali ed errori nel modo di pensare.
Il terzo tipo è sul modo in cui l'equipaggiamento scettico ha a che fare con la scienza – come funziona, la natura della pseudoscienza e il negazionismo e di come la scienza può sbagliare.
La quarta categoria di concetti base, ci conduce in alcuni viaggi storici, la revisione di esempi iconici di pseudoscienza e l'inganno fornito da alcuni racconti ammonitori.
La ragione di tutta questa attrezzatura scettica è quella di prepararci per la nostra avventura e farci partire (o aiutarci nel corso del nostro modo di porni, se si è già iniziato). Questa non è una fuga da fine settimana – il viaggio è per il resto della propria vita.
Pronti a diventare parte di una missione epica, una che ci ha raccolto rannicchiati nel buio di una grotta e ci ha portato a mettere i piedi sulla Luna? (sì, lo abbiamo fatto per davvero). Come tutte le avventure, questa è soprattutto un viaggio alla scoperta di sé. I mostri che dovremmo uccidere e le sfide che si dovranno affrontare sono soprattutto nella costruzione della propria mente. Ma se si arriva a padroneggiarla, anche la ricompensa risulterà davvero epica.
Lo scetticismo scientifico
Lo «scetticismo scientifico» – un termine reso popolare originariamente da Carl Sagan – è un approccio globale alla conoscenza che preferisce le credenze e le conclusioni che sono affidabili e valide a quelle che sono confortanti o convenienti e gli scettici scientifici applicano quindi con rigore e apertamente i metodi della scienza e della ragione a tutti i credi empirici, soprattutto i propri. Uno scettico scientifico accetta provvisoriamente una affermazione solo in proporzione al suo sostegno da parte di una logica valida e una valutazione equa e approfondita delle prove disponibili. Uno scettico studia anche le insidie della ragione umana e i meccanismi che la ingannano in modo da evitare di essere indotto in errore da altri o da sé stessi. Lo scetticismo è un metodo di valutazione applicabile a qualsiasi conclusione. Se ignoriamo la chiara comprensione della scienza è solo a nostro rischio e pericolo.
— Eugenie Scott
Se si sta leggendo questo libro probabilmente è perché si sostiene la visione generale del mondo nota come «scetticismo scientifico». Tuttavia, ci può essere molta confusione su cosa significhi essere un scettico. Quindi, cosa facciamo e in cosa crediamo?
Essere scettico significa dubitare, ma lo scetticismo filosofico è distinto dallo scetticismo scientifico e non è ciò che sosteniamo. Lo scetticismo filosofico è essenzialmente una posizione di dubbio permanente. Possiamo davvero sapere qualcosa e qual è la natura della conoscenza stessa? Prima che la scienza rivoluzionasse il nostro pensiero, lo scetticismo filosofico era una posizione ragionevole. La maggior parte delle conoscenze era basata su autorità e tradizione, perciò fare tabula rasa di ogni cosa era probabilmente un passo nella giusta direzione. Si ricordi la famosa frase di Cartesio in cui affermava – con una espressione che tutti conosciamo – «cogito ergo sum» (penso quindi esisto). La sua idea era quella di eliminare tutto ciò che era transitato attraverso la conoscenza fino a quel momento, per iniziare da zero e poi cercare di vedere cosa poteva estrarre con il ragionamento dai «primi principi» (punti di partenza evidenti).
Per scetticismo si può intendere:
Lo scetticismo filosofico – la posizione filosofica fondata sull'analisi critica di quella conoscenza e di quelle percezioni che in un certo momento vengono ritenute vere, e sulla questione della possibilità di ottenere una conoscenza assolutamente vera.
Lo scetticismo metodologico (dubbio metodologico o metodico) è una corrente di pensiero filosofico nata nel contesto dell'empirismo moderno, in particolare con Cartesio. Il dubbio metodico differisce dal dubbio scettico che è un dubitare per dubitare e nel quale il dubbio è fine a sé stesso per la totale sfiducia nelle possibilità di conoscenza per l'uomo. Lo scetticismo metodologico introduce il dubbio ma come metodo per la ricerca di una verità indubitabile.
Lo scetticismo scientifico – la posizione scientifica o pratica, fondata sulla verifica del contenuto delle affermazioni tramite il metodo scientifico.
Fortunatamente per noi, non viviamo in un'era prescientifica. Ci sono centinaia di anni di conoscenza accuratamente elaborata che ci conduce a dove siamo oggi. I filosofi si concentrano su come pensare in modo chiaro, preciso, inequivocabile e internamente coerente. La scienza opera all'interno di una filosofia di naturalismo metodologico (tutti gli effetti hanno cause naturali) e utilizza un insieme raffinato di metodi per controllare le nostre teorie nei confronti della realtà.
Non possiamo ancora sapere nulla con certezza metafisica al 100 per cento, ma possiamo comprendere le cose. Siamo in grado di costruire metodicamente un insieme di conoscenze che è internamente coerente e logicamente valido, non solo coerente con quello che possiamo osservare nella realtà, ma che effettivamente ci aiuta a prevedere come l'universo si comporterà.
Ecco perché gli scettici «scientifici» non sono scettici filosofici che invece professano che nessuna conoscenza sia possibile. Inoltre non siamo dei cinici, che dubitano del comportamento sociale o semplicemente hanno un atteggiamento generalmente negativo verso l'umanità. Non siamo oppositori di chiunque si opponga riflessivamente a qualsiasi opinione corrente. Il termine «scettico» è stato anche abusato dai negazionisti che vogliono essere visti come scettici genuini (ponendo domande difficili e scomode), ma stanno svolgendo in realtà solo un percorso di negazione per motivi ideologici.
Siamo scettici scientifici perché iniziamo con il dubbio, ma poi cerchiamo con attenzione di separare la realtà, con ciò che possiamo e sappiamo, dalla fantasia, dall'illusione, dal pregiudizio e dalla consuetudine (tradizione).
Crediamo che il moderno scetticismo scientifico abbia diverse sfaccettature, non solo una visione del mondo, ma anche un corpus di conoscenze e un'area di competenza. Qui ci sono gli strumenti e i metodi «scettico-scientifici» da utilizzare per aiutarci ad analizzare la realtà:
Il rispetto della conoscenza e della verità – Gli scettici valorizzano la realtà e ciò che è vero. Ci sforziamo quindi di basare le nostre convinzioni e opinioni quanto più possibile sulla realtà. Questo significa sottoporre tutte le affermazioni a un processo ben fondato di valutazione.
Gli scettici credono che il mondo sia conoscibile perché segue determinate regole o leggi della natura. L'unico metodo legittimo per sapere qualcosa di empirico sull'universo deve seguire questa supposizione naturalistica. In altre parole, nel «regno dell'empirico» (conoscenza fattuale basata sull'evidenza), non si arriva a invocare la magia o il soprannaturale.
La promozione della scienza – La scienza rappresenta l'unico insieme di metodi legittimi per indagare e comprendere il mondo naturale; risulta quindi un potente strumento e uno dei migliori sviluppi della civiltà umana. Quelli che scelgono di utilizzarla ne promuovono il ruolo fondamentale nella nostra società, destinato alla generale comprensione dei risultati e dei metodi della scienza e incentivano l'alta qualità della scienza nell'istruzione. Questo significa proteggere l'integrità della scienza e dell'educazione dall'intrusione ideologica o dagli attacchi antiscientifici. Inoltre significa sostenere la scienza di alta qualità, che richiede di tenere sotto controllo il processo, la cultura e le istituzioni di scienza per rilevarne difetti, pregiudizi, debolezze e frodi.
La promozione della ragione e del pensiero critico – La scienza funziona di pari passo con la logica e la filosofia e quindi gli scettici promuovono anche una migliore comprensione di questi campi e le competenze legate al pensiero critico.
La scienza contro la pseudoscienza – Gli scettici sono la prima – e spesso l'ultima – linea di difesa contro le incursioni della pseudoscienza. In questo ruolo cercano di identificare e chiarire i confini tra la scienza legittima e la pseudoscienza, per svelare la pseudoscienza per quello che è e per promuovere la conoscenza di come esprimerne la differenza. La principale area di competenza di uno scettico è proprio la pseudoscienza. Per contrastare le credenze comuni, ma false, non è abbastanza far comprendere la scienza pertinente, bisogna anche sapere come la scienza sbaglia, come la gente si forma e mantiene delle false credenze e come promuove queste credenze. Tale competenza è generalmente carente all'interno del mondo accademico tradizionale ed è lì che entrano in gioco gli scettici.
La libertà ideologica / L'inchiesta libera – La scienza e la ragione possono fiorire soltanto in una società libera in cui nessuna ideologia (religiosa, politica o altro) è imposta agli individui o al processo della scienza e dell'inchiesta libera.
La cautela neuropsicologica – Essere uno scettico funzionale richiede la conoscenza dei vari modi in cui gli esseri umani si ingannano, i limiti e le pecche della percezione umana e della memoria, i pregiudizi innati e gli errori nella cognizione e i metodi che possono aiutare a mitigare tutti questi difetti e pregiudizi.
La tutela dei consumatori – Gli scettici si sforzano di proteggere sé stessi e gli altri dalla frodi e dagli inganni. Lo fanno evidenziando frodi ed educando il pubblico e i responsabili politici a riconoscere affermazioni o pratiche ingannevoli o fuorvianti.
Inoltre, gli scettici tendono ad essere una fonte di memoria istituzionale. Le stesse truffe e false credenze tendono a entrare in circolo periodicamente: apparentemente, ogni generazione deve fare gli stessi errori per sé stessa. È utile avere chi studia la storia di truffe, gli errori e la pseudoscienza per aiutare a riconoscere ed evitare queste cose quando inevitabilmente riappaiono.
Anche se gli scettici attivi tendono ad essere comunicatori scientifici, non sono solo questo. Hanno una particolare competenza e di nicchia: la conoscenza della pseudoscienza, i meccanismi di inganno e come contrastare la disinformazione. Una generazione fa, i comunicatori di scienza ritenevano che tutto ciò che si doveva fare per cambiare la credenza nella pseudoscienza e nei miti era di insegnare la scienza. Ora sappiamo purtroppo che non è così.
Ad esempio, uno studio del 2017, che conferma una precedente ricerca, ha dimostrato che esporre le persone alla disinformazione sul consenso scientifico al riscaldamento globale ha avuto un effetto polarizzante basato sull'ideologia politica. Le persone che avevano già accettato il consenso lo hanno fatto ancora di più e coloro che avevano rifiutato il consenso si sono confermati più saldamente nel loro rifiuto. Correggere quella disinformazione non aveva quasi alcun effetto sulla riduzione di questo atteggiaento prevenuto: semplicemente i fatti da soli non erano abbastanza per cambiare la mentalità delle persone.
Tuttavia, se si inizia spiegando ai soggetti come i falsi esperti possono essere usati per sfidare falsamente il consenso scientifico, l'effetto di polarizzazione di questa disinformazione viene completamente neutralizzato.
Questo è esattamente il motivo per cui è necessario promuovere la scienza in parte descrivendo la pseudoscienza e non solo le false informazioni da cattiva scienza, ma le ingannevoli tattiche – a volte auto-ingannevoli – che usano gli pseudoscienziati. Non basta insegnare alle persone la scienza, bisogna insegnare loro come funziona la scienza e come ragionare in modo valido. Il contenuto di questo libro è destinato a fungere da vaccinazione gigante contro la cattiva scienza, l'inganno e il pensiero difettoso.
Nessuno sostiene che queste siano le questioni più importanti del mondo. Spesso si viene criticati perché si affronta un genere di convinzione rispetto a un'altra, ma questo è ciò che viene definito «l'errore da privazione relativa», l'idea che quello che si sta facendo non sia prezioso perché c'è una questione più importante là fuori che ha bisogno di attenzione. «Non preoccupatevi di fare alcunché fino a quando non si sarà trovata una cura per il cancro infantile», per esempio.
Possiamo chiamare questo atteggiamento «logica da Robinson Crusoe». Certo, se siete una delle poche persone bloccate su un'isola deserta, prima di tutto dovreste affrontare i problemi di sopravvivenza più urgenti. Ma su un pianeta con oltre 7 miliardi e mezzo di persone, questo non ha senso. La gente dovrebbe sentirsi libera di ocuparsi di qualsiasi questione risulti importante per sé stessa o dove si sospetta che i propri talenti e inclinazioni mentano.
Così, quando si legge la parola «scettico» in questo libro, ci si riferisce a un sostenitore della scienza e del pensiero critico. Forse dopo aver letto il libro ci si considererà uno scettico in più.
Secondo lo scetticismo filosofico, l’uomo non può accedere alla verità ultima delle cose e la saggezza consiste nel riconoscerlo, fatto dimostrato dalla molteplicità delle filosofie. Come già i maestri della Sofistica, gli scettici sono infatti colpiti dalla varietà sconcertante di visioni del mondo presenti.
Di fronte a ciò, gli Scettici concludono che l’unico modo per raggiungere la tranquillità è una indagine volta a riconoscere come tutte le dottrine sbaglino. Secondo gli Scettici la quiete dello spirito non si raggiunge accettando una qualche dottrina metafisica, ma rifiutando ogni dottrina.
Le confutazioni classiche dello scetticismo, da Sant'Agostino a Hegel, sono consistite nel dimostrare che non è lecito dire che tutto è dubbio perché chi sostiene ciò per affermarlo deve indubitabilmente esistere. In realtà, gli Scettici non negano la verità dei fenomeni, quanto le teorie su di essi, cioè la pretesa filosofica di spiegarne la natura profonda. Ad esempio, è certo che esistano giorno e notte, sole e astri, è invece oscuro sapere quale sia la causa ultima dell’universo.
Lo scetticismo, a differenza di altre correnti filosofiche, non fu una scuola a sé. Possiamo distinguere:
la scuola di Pirrone di Elide, al tempo di Alessandro Magno;
la media e nuova Accademia;
gli Scettici posteriori.
Nella nuova Accademia, Carneade riteneva che se un criterio di verità non è possibile, è possibile però un criterio di credibilità che consente di scegliere certe opinioni come più plausibili di altre. Tale criterio fu chiamato rappresentazione persuasiva.
Cautela neuropsicologica
e meccanismi di mistificazione
Intorno al finire del ventesimo secolo, l'invenzione dell'aeroplano – una macchina per il volo più pesante dell'aria – era stata ampiamente anticipata. Nei decenni che portarono ai fratelli Wright e a Kitty Hawk nel 1903, ma anche per qualche tempo dopo, ci fu un'inpennata nel numero di avvistamenti di tali macchine volanti.
Voci di avvistamenti si verificavano ovunque e si diffondevano nelle comunità. I giornali locali segnalavano come cittadini prominenti (polizia, sindaco) avessero avvistato gli aeromobili e potessero persino identificare il pilota ai comandi. Molte persone giuravano di aver sentito il ruggito del motore in lontananza. Altri riferivano di aver trovato detriti caduti dagli aerei o addirittura di aver fatto un giro su di uno. Spesso si supponeva che fossero implicati inventori famosi come Thomas Edison.
Oggi sappiamo che tutti questi incidenti si sono dimostrate bufale e illusioni di massa. Non c'erano aerei. Disegni dei presunti aerei da parte di testimoni oculari assomigliano a nozioni pittoresche di aggeggi con ali svolazzanti, non gli aerei che poi sono stati sviluppati.
Ciò che riflettono questi e molti altri incidenti simili è che la natura costruita e inaffidabile della percezione, della memoria e della fede. Sono i prodotti dell'aspettativa, dell'influenza culturale e della psicologia umana.
Quando la bufala del grande aeroplano venne finalmente svelata come tale, molte persone che erano state coinvolte nella diceria erano arrabbiati. Abbiamo il sospetto, tuttavia, che fossero principalmente arrabbiate con sé stesse per essere state così credulone. Ma come vedremo, erano solo essere umani.
Fallibilità della memoria
e sindrome della memoria falsa
La psicologia cognitiva ci dice che la mente umana senza aiuto è vulnerabile a molti errori e illusioni a causa della sua dipendenza per vividi aneddoti più dalla memoria che da statistiche sistematiche.
— Steven Pinker
Ci sono molti modi in cui i nostri ricordi possono risultare inaffidabili. Infatti, i ricordi del tutto falsi possono essere facilmente fabbricati, a volte da terapisti che ci fuorviano.
La nostra esperienza in tempo reale del mondo è fugace. Il momento dopo che abbiamo sperimentato qualcosa, l'episodio diventa un ricordo, una memoria; prima una memoria a breve termine che in alcuni casi viene successivamente consolidata in una memoria a lungo termine. Tutto ciò che conosciamo personalmente sul mondo è una nostra memoria.
Ma quanto è affidabile la memoria umana? Pensiamo a un vivido ricordo infantile, al tipo di memoria che spesso ricordiamo e che rappresenta una parte importante della nostra storia e identità. Anche se spiacevole a dirsi, questo ricordo probabilmente è per lo più – o anche del tutto – falso.
È possibile che la nozione risulti inquietante e in questo momento si sta pensando: «Non è vero. Ricordo chiaramente quel viaggio al negozio di giocattoli quando avevo dieci anni. Non è per niente falso.» Ma, spiace dirlo, un secolo di ricerche sulla memoria non è a favore di questa opinione.
I nostri ricordi non sono registrazioni accurate e statiche del passato. Non abbiamo videocamere nei nostri crani. I ricordi sono costruiti da percezioni imperfette filtrate attraverso le nostre convinzioni e i nostri pregiudizi, che poi nel tempo si modellano e si fondono. I nostri ricordi servono più per sostenere le nostre convinzioni che per informarci. In un certo senso, sono una storia in evoluzione che raccontiamo a noi stessi.
La maggior parte delle persone ha avuto l'esperienza di un coinvolgimento in una conversazione surriscaldata. Una volta che la polvere si deposita e tutti cercano di risolvere le discrepanze, diventa chiaro che ogni persona coinvolta ha un ricordo diverso della conversazione che è appena accaduta. Si può essere tentati in queste situazioni di assumere che i propri ricordi siano accurati e tutti gli altri stiano vaneggiando. Certo, è quello che tutti gli altri pensano di noi.
Si può anche avere avuto l'esperienza di ricordare un evento accaduto molto tempo fa con qualcuno che era lì con noi. Di ricordare che qualcuno durante un incontro ci ha detto qualcosa di un certo tenore, mentre gli altri ricordano che l'incontro è stato riferito da un terzo che ha descritto chi aveva riferito determinate cose, ma in realtà non lo si è mai incontrato direttamente. Si rimane scioccati apprendendo che i propri ricordi sono stati per lo più fabbricati (anche se ostinatamente si insiste sul fatto che siano viziati i ricordi degli altri).
I ricercatori hanno imparato molto circa il processo di costruzione dei nostri ricordi. Come si discuterà nella sezione «Fallibilità della percezione», ciò che percepiamo minuto per minuto è anche un processo costruttivo attivo. I vari flussi sensoriali sono tutti filtrati attraverso le cose ritenute importanti, i presupposti sono costituiti da cosa probabilmente stiamo percependo in quel momento e il tutto viene confrontato in tempo reale con il resto e con i nostri attuali modelli e presupposti che riguardano il mondo. La preferenza viene data alla continuità, assicurandosi che tutto si sincronizzi.
Quel flusso percettivo diventa allora un ricordo. La ricerca recente suggerisce che le memorie a breve termine e a lungo termine si possono formare allo stesso tempo, ma la memoria di breve durata domina inizialmente e poi si sbiadisce rapidamente. Nel corso di alcuni giorni, la memoria a lungo termine può consolidarsi e divenire dominare. Il rapporto reale tra le memorie a breve e lungo termine è probabilmente più complesso di questo e la ricerca è ancora in corso, ma queste sono le basi.
Ci sono vari tipi di memoria a lungo termine che si sovrappongono considerevolmente e hanno diverse «correlazioni neuroanatomiche» (coinvolgono diverse reti nel cervello).
C'è una «memoria dichiarativa» (detta anche «memoria esplicita»), che è conoscenza fattuale immagazzinata nella memoria a lungo termine e richiamata coscientemente. Questo è ciò a cui la maggior parte della gente pensa quando pensa alla memoria. La «memoria di procedura» (detta anche «memoria implicita») è più automatica e coinvolge l'apprendimento di come riparare un motore, come lanciare nella pallacanestro o scrivere nella redazione di un testo.
La «memoria dichiarativa» viene ulteriormente suddivisa in episodica e semantica. La «memoria episodica» è la memoria degli eventi e delle nostre esperienze. Ricordi episodici formano ciò che chiamiamo memoria autobiografica, che è costituita da ciò che è accaduto nella nostra vita, di solito ricordato in prima persona. C'è anche un tipo specifico di memoria autobiografica conosciuta come una «memoria flash», che è un ricordo insolitamente vivido di un evento emotivamente significativo. Ricordare dove eravamo e che cosa stavamo facendo quando abbiamo appreso della nascita di un figlio, della morte di un amico, di una scossa di terremoto o altri eventi simili è una memoria flash.
La «memoria semantica» è «memoria fattuale» sul mondo, non specifica per le proprie esperienze. La memoria semantica ha anche diverse componenti, che sono memorizzate separatamente. Abbiamo memoria per i «fatti», una memoria separata per la «condizione di verità» di ogni fatto (è vero o falso?) e una memoria ancora separata per la «fonte» del fatto. Questo è il motivo per cui è comune ricordare che si è sentito qualcosa da qualche parte, ma non si può ricordare dove e non si può nemmeno ricordare se fosse vero o no.
I ricordi sono malleabili
I ricordi sono viziati sin dal momento in cui li costruiamo, ma non sono stabili neppure nel tempo. Ogni volta che pensiamo a un ricordo in realtà lo ricostruiamo e lo aggiorniamo. La memoria, come la percezione, enfatizza la coerenza interna. Alteriamo i ricordi per adattarli alle nostre narrazioni interne sulla realtà e quando cambiano le narrazioni, aggiorniamo i nostri ricordi per adattarli a queste.
La vita di un ricordo è un'avventura caotica con molti colpi di scena e mutamenti. Ecco alcuni dei modi in cui noi imprimiamo i nostri ricordi nel corso della vita:
Fusione – Siamo in grado di fondere i dettagli di ricordi diversi, mescolandoli o addirittura fondendo due ricordi separati in uno. Se consideriamo quel viaggio ipotetico al negozio di giocattoli quando eravamo ancora bambini forse ci ricordiamo di un incontro spaventoso con uno sconosciuto nel negozio. Ma quell'incontro con un estraneo può essere accaduto in un altro momento e luogo e per qualche motivo si è fusa l'esperienza con il ricordo di aver visitato il negozio di giocattoli. È anche possibile che l'incontro spaventoso sia accaduto in un film o a qualche altra persona e si sia combinato con il nostro ricordo.
Compilazione – Mettiamo semplicemente di avere avuto un incidente. Questo è un processo completamente automatico e subconscio. Anche in questo caso, il nostro cervello vuole costruire una memoria continua e coerente, quindi se ci sono pezzi mancanti semplicemente li costruisce fino a colmare le lacune.
Le persone con demenza tendono a «compilare» di più, perché la loro memoria e la mancanza di cognizione crea più lacune da riempire. Nei casi più gravi è possibile trovare pazienti con demenza che compilano interi eventi che non sono mai accaduti e senza bisogno di alcun incoraggiamento.
I dettagli sono inventati per enfatizzare il significato emotivo di un evento. Infatti, il significato tematico globale e impressionabile di una memoria è immagazzinato esclusivamente tramite i particolari di supporto.
Nel 2008, quando le venne chiesto di un viaggio in Bosnia pochi anni prima, Hillary Clinton ricordava:
Certamente mi ricordo di quel viaggio in Bosnia, e come ha detto Togo, c'era un detto alla Casa Bianca che se un posto era troppo piccolo, troppo povero o troppo pericoloso, il Presidente non poteva andarci, in modo da inviarci la First Lady. Ecco come è andata. Ricordo l'atterraggio sotto il fuoco dei cecchini. Ci doveva essere una sorta di cerimonia di saluto all'aeroporto, ma invece abbiamo appena fatto in tempo, con le teste abbassate, a infilarci nei veicoli per raggiungere la nostra base.
La Clinton cadde vittima dell'era dei video. In un video della manifestazione trovata dalla stampa, la Clinton è mostrato a piedi casualmente con la figlia Chelsea, senza alcuna apparente fretta o paura. Si ferma anche sulla pista per salutare una giovane ragazza. Il resoconto di Hillary e la registrazione video sono in netto contrasto.
La Clinton fu ampiamente criticata per le «menzogne» riguardanti l'evento, ma non è necessaria un'accusa del genere. Si ricorda la paura e l'ansia che circondavano i suoi viaggi in zone travagliate del mondo e il suo cervello avrebbe potuto facilmente compilare i dettagli per sostenere quel tema emotivo.
Nel 1995 Elizabeth Loftus e Jacqueline Pickrell eseguirono uno studio, che è diventato noto come lo studio «Lost in the Mall» (perso al centro commerciale). Hanno intervistato i parenti più anziani di ventiquattro soggetti, al fine di creare un opuscolo per ogni soggetto in cui si descriveva in dettaglio quattro storie della loro infanzia. Tuttavia, solo tre delle storie erano vere; la quarta era la storia completamente e artificialmente costruita di essersi persi in un centro commerciale.
I soggetti sono stati in grado di ricordare alcuni dettagli circa il 68 per cento delle storie vere. Tuttavia, il 29 per cento ricordava anche il falso evento, sia in parte che completamente. Alcuni soggetti potevano raccontare il falso evento in modo estremamente dettagliato e avere molta fiducia nell'accuratezza del loro conto.
In uno studio del 2010 di Isabel Lindner et al., i ricercatori hanno scoperto che la semplice osservazione di un'altra persona che esegue un atto può creare falsi ricordi su chi eseguito tale atto. In particolare sottolineano:
In tre esperimenti, i partecipanti hanno osservato azioni, alcune delle quali loro non avevano mai eseguito prima e hanno effettuato un test di memoria originaria. L'osservazione delle azioni ha prodotto con robustezza false memorie di auto-prestazioni relative alle condizioni di controllo.
Questa ricerca segue altre ricerche che dimostrano che immaginare un evento è sufficiente a creare la falsa memoria di quell'evento. L'immaginazione in realtà attiva molte delle stesse aree cerebrali di un vero ricordo. In sostanza, un ricordo immaginario può nel tempo diventare indistinguibile dalla memoria di un evento reale e nasce in tal modo una falsa memoria.
Ciò è particolarmente rilevante – nei rapimento UFO – per molti terapisti che usano l'ipnosi e incoraggiano i loro clienti ad immaginarsi rapiti. Questa «ricerca» è infatti ottimizzata per produrre (piuttosto che scoprire) false memorie di rapimento alieno.
Uno studio del 2015 di Julia Shaw e Stephen Porter ha scoperto che molti adulti possono essere convinti di aver commesso un reato inesistente dopo appena tre ore di interrogatorio della polizia. In particolare riportano:
I nostri risultati mostrano che i ricordi falsi sull'aver commesso crimini mediante il contatto con la polizia possono essere sorprendentemente facili da generare e possono avere tutti lo stesso genere di particolari complessi di un ricordo reale.
In sostanza i nostri cervelli ci mentono continuamente. Ci raccontano storie costruite da fonti multiple, con dettagli aggiunti a seconda delle necessità per riempire qualsiasi falla.
Personalizzazione – Esiste una tendenza a spostare i ricordi accaduti ad altre persone come accaduti a noi stessi. Se qualcuno ci riporta un racconto emotivamente avvincente di un incontro, mesi o anni dopo possiamo ricordare noi stessi nel ruolo del protagonista o almeno come testimone diretto. (questo può spiegare il caso esposto sopra come esempio di falsa memoria «semantica»)
Anche il presentatore della NBC Brian Williams può essere caduto vittima di questo fenomeno. Nel corso degli anni, ha raccontato la storia di essere stato in un elicottero che fu costretto ad atterrare sotto il fuoco nemico mentre sorvolava l'Iraq. Il problema è che la sua storia si è evoluta nel corso degli anni e si è differenziata dai ricordi di altri che erano lì. Sembra che in retrospettiva abbia personalizzato la storia di un altro elicottero che era stato costretto a un atterraggio d'emergenza e l'abbia fuso con il suo viaggio in elicottero meno movimentato. Williams è stato effettivamente licenziato per questo fatto, molto probabilmente, avendo sperimentato lo stesso vizio di memoria di tutti gli altri.
Contaminazione – Siamo creature sociali. Parte della nostra natura sociale è quella di attribuire un grande valore alla testimonianza degli altri. Quando le persone discutono un evento insieme, condividono i dettagli dei loro ricordi individuali e tendono a contaminare la memoria degli altri. Le persone prendono i dettagli offerti da qualcun altro e senza soluzione di continuità li incorporano nei propri ricordi.
Questo è esattamente il motivo per cui i testimoni in un'aula di tribunale non sono autorizzati a incontrare o parlare con altri prima di fornire la loro testimonianza.
Distorsione – I dettagli di un ricordo possono anche semplicemente cambiare o essere distorti. I dettagli possono andare alla deriva nel tempo o possono cambiare in modo specifico per sostenere la narrazione emotiva della memoria.
I ricordi possono essere falsati dalla suggestione. Il semplice suggerimento di un dettaglio a qualcuno mentre sta ricordando qualcosa può produrre l'incorporamento di quel dettaglio nel ricordo. Se, per esempio, qualcuno ha visto una figura incappucciata e non è in grado di discernere il genere della figura, un intervistatore che si riferisce alla persona come a una «lei» potrebbe essere sufficiente perché il suo ricordo muti in quello di una donna incappucciata.
I diversi elementi della memoria possono anche essere distorti indipendentemente l'uno dall'altro. Uno studio del 2005 di Skurnik et al. sostiene l'idea che ricordiamo lo «stato di verità» dei fatti separatamente dai fatti stessi. È come se avessimo una piccola casella di controllo accanto alle nostre memorie per indicare se sono effettivamente vere. Skurnik in primo luogo ha esposto i soggetti a eventi reali ed ha detto loro che alcuni degli eventi erano dei miti. Un esempio potrebbe essere, «è un mito che i vaccini causino l'autismo». Dopo tre giorni, ha esaminato i soggetti e ha trovato che il 27 per cento dei giovani adulti nello studio hanno ricordato erroneamente le dichiarazione false come vere. La cifra arrivava al 40 per cento per gli adulti più anziani. A quanto pare, non prestiamo molta attenzione a quella piccola casella di controllo come dovremmo.
Fiducia e precisione
Forse uno degli studi di memoria più iconici è stato quello di Neisser e Harsch nel 1992, in cui sono state esaminate le memorie flash relative all'esplosione del Challenger. Hanno consegnato a 106 studenti in una classe di psicologia introduttiva un questionario chiedendo loro di ricordare in che modo avessero sentito parlare dell'esplosione del Challenger , che era accaduta nelle ultime ventiquattro ore. Sono state fornite sette domande specifiche su ciò che stavano facendo e come si sentivano in quel momento. Due anni e mezzo dopo, gli stessi studenti hanno ricevuto un questionario di aggiornamento. In questa indagine sono stati anche invitati a valutare la loro fiducia nella precisione della loro memoria su una scala da 1 a 5.
Dei sette dettagli che avevano precedentemente registrato, in media gli studenti potevano ricordare solo una media di 2,95 di loro. Un quarto degli studenti ha ottenuto zero su sette e metà ha ottenuto 2 o meno. In realtà, solo un quarto degli studenti ha anche ricordato di aver già partecipato al sondaggio in precedenza. Nonostante il richiamo terribile degli eventi in esame, il punteggio medio di fiducia nella precisione dei loro ricordi è stato un enorme 4,17 su 5. Altri studi hanno anche dimostrato la mancanza di qualsiasi rapporto tra la fiducia in un ricordo e la sua precisione. Tendiamo a pensare che la vivacità e la fiducia prevedano anche la precisione, ma non succede.
La lezione chiara che si deriva da tutto questo è che tutti abbiamo bisogno di essere umili quando si tratta di precisione dei nostri ricordi. Come vedremo, il mancato apprezzamento della vera natura della memoria può creare grandi errori.
Sindrome della memoria falsa
I sistemi di credenze e i miti hanno un'incredibile inerzia culturale e sono difficili da sradicare completamente. Ecco perché la fede nell'astrologia, anche se detenuta da una minoranza, persiste.
Per le professioni, tuttavia, dovrebbe essere diverso. Una professione che riguarda la salute dovrebbe essere tenuta a un certo livello minimo di accuratezza e lo standard dovrebbe essere basato su qualcosa di reale, il che significa che delle prove scientifiche devono essere portate a supporto. I professionisti, in particolare i professionisti medici, non hanno una giustificazione per persistere in false credenze che sono state a lungo screditate.
Gli anni ottanta hanno visto il culmine di un'idea che non è mai stata fondata nella scienza: l'idea che le persone possano sopprimere memorie di eventi traumatici e che quelle memorie represse possano manifestarsi come problemi di salute mentale apparentemente non collegate, come ansia o disturbi alimentari. L'idea è stata divulgata dal libro Courage to Heal (Il coraggio di guarire) (1988), in cui gli autori hanno preso la posizione che i loro clienti in terapia, in particolare le donne, che presentavano queste problematiche avrebbero dovuto essere incoraggiate a recuperare i ricordi di abusi e che se tali memorie potevano essere fatte affiorare, allora sarebbero state reali.
Il concetto di memorie represse ha portato in parte al panico satanico degli anni ottanta e molti di quelli sottoposti a queste tecniche di recupero «ricordavano» non solo di essere state sottoposte ad abusi, ma anche di essere state parte di abusi satanici rituali.
La sindrome da memoria recuperata fu un notevole errore da parte delle professioni di salute mentale. Le idee, che erano straordinarie, non sono mai state dimostrate empiricamente. Inoltre, le domande di base sono state poste in maniera insufficiente: c'è qualche prova empirica per sostenere gli incredibili eventi che emergono dalla terapia, per esempio? È possibile che i ricordi recuperati siano un artefatto della terapia e non siano reali?
Ora, con tre decadi di senno in più, possiamo dire alcune cose con un alto grado di fiducia. La sindrome della memoria recuperata è per lo più, se non del tutto, una finzione. Le persone in genere non reprimono memorie di traumi estremi (l'esistenza di rare eccezioni rimane controversa). Inoltre, come ha sottolineato Elizabeth Loftus, i ricordi sono costruiti e le cose
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