Doppelganger

Di Jenny Twist

Quando Christine si sveglia in una sontuosa camera bianca con tendaggi di seta, presume di essere in paradiso. Ma scoprirà presto che non si tratta di paradiso, ma di una strana versione alternativa della sua vita. Chi è la Christine che abita quest’altro mondo? E come potrà mai tornare a casa?

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 14 set 2019
• ISBN: 9781547595372

Anteprima del libro

Doppelganger

di Jenny Twist

Doppelganger, Double-ganger, di G. Doppelganger. L’apparizione di una persona vivente; un doppio, uno spettro.

Jenny Twist, Copyright © 2011

TUTTI I DIRITTI RISERVATI

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L’autore è l’unico detentore dei diritti di copyright. L’autore può far valere i suoi diritti di copyright in maniera estensiva.

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Questa è un’opera di fantasia. Ogni riferimento a persone vive o morte è puramente casuale.

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Meriti

Editore: Emily Eva Editing

http://emilyevaediting.weebly.com/

Artista di Copertina: Caroline Andrus

http://candrus-designs.com

Questa storia è stata originariamente pubblicata da

Mélange Books, LLC

White Bear Lake, MN 55110

www.melange-books.com

Tutti i diritti sono ora riassegnati all’autore.

Dedica

Per Simon Fenwick

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C’è una quinta dimensione, al di là di ciò che l’uomo conosce. È una dimensione vasta quanto lo spazio e senza tempo come l’infinito. È a metà strada fra luce ed ombra, fra scienza e superstizione.

Rod Serling

Doppelganger

di Jenny Twist

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Christine era sdraiata nella vasca da bagno sorseggiando un bicchiere di vino e fissando le dita dei piedi. Aveva piedi abbastanza belli. Un po’ paffuti, forse, ma di forma piacevole, con le dita lisce e dritte. In realtà non era affatto brutta. Malgrado avesse avuto due figli, aveva mantenuto una figura attraente. Aveva delle smagliature, ovviamente, ma poco evidenti che ora sbiadivano al color argento, e i suoi seni erano forse un po’ troppo grandi. Anche Kevin la pensava così. Rideva del suo reggiseno e diceva che somigliava a due sacchi di patate. E lei che pensava fosse una persona così gentile e amorevole.

Prese una manciata di pillole e le buttò giù con un altro sorso di vino. Ci voleva molto più tempo di quanto lei pensasse. Aveva dovuto aggiungere già due volte altra acqua calda ed era dovuta uscire per prendere una seconda bottiglia di vino e altre pillole. Aveva usato tutti gli antidolorifici che aveva trovato – paracetamolo, aspirina, ibuprofene, anche le aspirine per bambini, e ora aveva iniziato con il resto dei farmaci contenuti nel mobiletto del bagno – antistaminici, diazepam, qualcosa per la diarrea. Su tutti era scritto di non superare la dose indicata, cosa che dimostrava solo quanto margine ci fosse.

Aveva preso in considerazione di tagliarsi i polsi, fino al punto di portare in bagno l’affilato coltello da cucina, ma non era riuscita a costringersi a farlo. Un’overdose sembrava molto più civile, meno casino. E facendolo nella vasca da bagno, quando fossi stato in punto di morte saresti scivolato sotto l’acqua e non ci sarebbe stata possibilità di fallire.

Ma lei non era in punto di morte.

Ingoiò un’altra manciata di pillole. Indossava un costume da bagno. Anche se sarebbe stata morta quando l’avrebbero trovata, non poteva accettare il pensiero di essere nuda. Al mio corpo morto, pensò, e fece una risata vuota.

Aveva programmato tutto questo meticolosamente. Kevin era fuori per il weekend. Per un

Recensioni su Doppelganger

[russellbittner · Valutazione: 5 su 5 stelle]

Although I’m decidedly unlettered in this particular genre (Surrealism? Fantasy? SciFi?), Jenny Twist is clearly a mistress of it.

I’ll venture a declaration here and hope it doesn’t sound as foolhardy to you — who may be well - acquainted with the kind of literature of which “The Doppelganger” is a perfect specimen—as it does to me in venturing it. No matter how fantastical or imaginative, a good story remains a good story provided we, as readers, can identify with the characters in it. Bizarre though the plot, setting and characters themselves might be, we, as readers, have to be able to visualize them and the characters’ circumstances in order for the story to succeed.

One of the few SciFi stories I’ve read in my lifetime — and of which I later had the privilege of seeing the cinematic version — is Ray Bradbury’s “All Summer in a Day.” Why, to my way of thinking, did it succeed? Simply because the characters, only one of whom was a true Earthling, were entirely believable — as were the plot and setting, no matter how outlandish. I feel the same could be said of Jenny Twist’s “The Doppelganger.”

I don’t want to reveal any of the twists and turns of this story, but they’re all good. Jenny knows her form (or genre), and I’m simply out of my depth to critique it with any kind of authority. But the story certainly worked for me—and I suspect it will for you, too.

As I mentioned in the concluding paragraph of my review of “Montequero” in connection with Jenny’s craft, she writes her stories in flawless English. I congratulate her once again and encourage you, a potential reader and also possible writer, to take a look to see how it’s done.

RRB
3/2/14
Brooklyn, New York, USA