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Tormento
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E-book126 pagine1 ora

Tormento

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Info su questo ebook

"Tormento" è un thriller psicologico che continua il viaggio di sola andata nelle fragilità della mente umana iniziato in "ossessioni".

Sara è una giovane psicologa che assiste impotente al suicidio di Dante. La sua vita di tutti i giorni viene così turbata da quel trauma, che rivive nei suoi incubi. Sara tenta di andare avanti, di non pensarci, ma qualcosa è rimasto in sospeso e vuole capire.

Inizia così un viaggio dai contorni psicotici alla ricerca di risposte. Un viaggio che la porterà verso un finale inaspettato.
LinguaItaliano
Data di uscita6 dic 2019
ISBN9788831651714
Tormento

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    Anteprima del libro

    Tormento - Carmelo Maria Durante

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    Incipit

    ‘Tormento’ è un thriller psicologico che continua il viaggio di sola andata nelle fragilità della mente umana iniziato in ‘Ossessioni’.

    Sara è una giovane psicologa che assiste impotente al suicidio di Dante. La sua vita di tutti i giorni viene così turbata da quel trauma, che rivive nei suoi incubi. Sara tenta di andare avanti, di non pensarci, ma qualcosa è rimasto in sospeso e vuole capire.

    Inizia così un viaggio dai contorni psicotici alla ricerca di risposte. Un viaggio che la porterà verso un finale inaspettato.

    Bobalicón – Los disparates

    (Sympletons’ folly)

    Francisco Goya

    Scegliere

    Ogni uomo ha un suo compito nella vita, e non è mai quello che egli avrebbe voluto scegliersi (H. Hesse)

    Scegliere

    Sara è una giovane psicologa alle prime armi; è un rigido tardo pomeriggio di metà novembre e Sara, nel tragitto che la porta a casa, sta attraversando un ponte sul Tevere; nota un uomo oltre il parapetto, pericolosamente proteso in avanti mentre con le mani si regge ad esso.

    Sara intuisce che l’uomo è depresso per qualche motivo e non ha dubbi sulle sue intenzioni; sente il peso umano di cercare di aiutarlo, aggravato da quella che sente come una responsabilità professionale.

    È la prima volta che si trova in una situazione simile e non sa cosa fare; ma non c’è il tempo di ragionare, così decide di provare a parlare con lui o quantomeno di guadagnare tempo, sperando che qualcuno assista alla scena e chiami i soccorsi.

    Deve solo parlare con lui, assecondarlo per non farlo indispettire e per non aggravare la situazione, magari farlo sfogare per aiutarlo ad alleggerire il suo fardello, qualunque esso sia.

    «Signore, sta bene?» dice Sara.

    «Vai via, finché sei ancora in tempo» le risponde l’uomo.

    «Sono Sara, le va di raccontarmi?» chiede Sara.

    «Te l’ho detto, Sara, lascia perdere» le risponde l’uomo.

    «Parlare fa bene. Sono certa che ha valide ragioni per essere qui, mi piacerebbe solo conoscerle» dice Sara, nel tentativo di ottenere i suoi scopi.

    Quell’uomo si volta verso di lei, la guarda con aria quasi rassegnata e scuote la testa.

    «Ti avevo avvisato…» dice l’uomo «…ti avevo detto di dimenticare tutto questo e di dimenticarlo in fretta, ma non mi hai ascoltato. Così eccoci qui, ancora una volta, a parlare. Credi possa cambiare qualcosa?»

    Sara resta disorientata da quelle parole, da quel «ancora una volta» che fa nascere in lei una improvvisa e profonda ansia, che subito fanno posto ad un vago sentore di ricordi troppo sbiaditi per avere una forma precisa.

    Sente di aver già vissuto questa scena, di aver già visto quell’uomo gettarsi dal ponte e tutto le sembra così surreale; improvvisamente ricorda anche il nome di quell’uomo: Dante.

    «Non farlo Dante, ci deve essere un altro finale» dice Sara.

    «Non c’è altro finale possibile, lo sai bene» dice Dante «Non c’è mai stato dal momento in cui hai deciso di fermarti. Te l’avevo detto che paure, ansie, depressione e fragilità sono morbi che infettano le menti. E adesso te ne rendi finalmente conto»

    «Hai ragione» risponde Sara «Ma esiste il modo per debellare queste infezioni, esiste. Bisogna solo volerlo»

    «Non importa quanto tu possa essere forte e determinato…» dice Dante «…loro avranno sempre la meglio su di te» ribatte Dante «La mia mente è stata divorata ed è diventata debole, generando mostri che a loro volta hanno divorato la tua mente. Adesso anche tu sei debole, anche tu porti quel male dentro di te»

    «Non è così» risponde Sara «Tu ti sei arreso, io no. Non l’ho mai fatto e non intendo farlo»

    «Qualunque siano le tue intenzioni…» riprende Dante «…il seme del male è in te e prima o poi avrà il sopravvento su di te»

    «No, non è così» dice Sara «Non posso scegliere le mie ossessioni, è vero, ma posso resistere ad esse. Voglio farlo e ci riuscirò, non mi arrenderò!»

    «Stai già cambiando, anche se non vuoi ammetterlo» ribatte Dante «Sai bene che non può esserci un altro finale. Poniamo fine a quel male»

    Dante tende la mano a Sara, per aiutarla a scavalcare anche lei il parapetto. Sara è combattuta, vorrebbe opporsi a tutto questo ma si sente bloccata. Improvvisamente sente di non essere in quel corpo, di non essere in quella mente, le sembra di assistere a quella scena e non di farne parte; ha la sensazione che se solo volesse potrebbe manovrare le due persone sul ponte ma non riesce a farlo. Può solo assistere inerme a ciò che sta per accadere.

    Così, dopo una breve esitazione, Sara dà la sua mano a Dante e si fa aiutare a scavalcare il parapetto. Entrambi ora sono protesi verso le gelide acque del Tevere.

    «Sei pronta? È così che deve finire» dice Dante.

    «Poniamo fine a questo male» dice Sara.

    Sara e Dante si guardano per un istante, Dante le sorride, entrambi chiudono gli occhi e lasciano andare la presa, cadendo nel vuoto.

    Ossessioni

    Sara si siede di scatto sul letto, appena sveglia; il suo cuore batte forte nel petto, la sua fronte è sudata. Guarda la sveglia e sono ancora le 5:30 del mattino di un rigido sabato di metà dicembre.

    «Buongiorno amore, già sveglia?» chiede Luca, il compagno di Sara «Hai fatto di nuovo quell’incubo?»

    «Si» risponde Sara.

    «Andiamo a fare colazione» dice Luca.

    Sara e Luca si alzano e si recano in cucina; Luca prepara due caffè, prende le fette biscottate e la marmellata di fragole, la preferita di Sara. Prende quindi il latte e dei cereali.

    «Una buona colazione è quello che ci vuole!» dice Luca, mentre mette le tazze del latte a scaldare nel forno a microonde.

    «Non ho molta fame» dice Sara.

    «Lo dici sempre, ormai non ti credo più!» dice Luca sorridendo.

    Luca è piuttosto tranquillo, nonostante sia stato svegliato all’alba. Probabilmente pensa che potrà sfruttare la mattinata per dedicarsi alla sua passione, la pittura, che pratica quando non è impegnato con il suo lavoro di grafico.

    In casa infatti è forte l’odore dei colori ad olio e sul cavalletto in soggiorno, che vanta numerose macchie di colore come fossero medaglie, è già pronto il quadro a cui sta lavorando, un nudo di donna che nei lineamenti somiglia molto a Sara.

    Tutto il soggiorno, in realtà, sembra un laboratorio di pittura. Sara e Luca infatti condividono un piccolo bilocale in affitto in una zona abbastanza centrale di Roma e il soggiorno è l’unico spazio dove Luca può dedicarsi alla pittura.

    Luca prende una fetta biscottata, mette su essa un cucchiaino di marmellata, la spalma ed è pronto per iniziare a mangiare.

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