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I boschi del tempo
I boschi del tempo
I boschi del tempo
E-book84 pagine56 minuti

I boschi del tempo

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Info su questo ebook

Riccardo, pittore di grande sensibilità e di notevole talento,  vive in relativo isolamento, in un paese dell’Appennino bolognese. Immerso nel verde, tra i boschi a cui è molto legato, trascorre le sue giornate dipingendo. La scelta di vita di Riccardo risulta incomprensibile soprattutto a Margherita, la donna che lo ama da anni e vive in città. Riccardo e Margherita hanno smesso di frequentarsi e da tempo evitano ogni tipo di contatto, pur avvertendo in maniera molto forte la mancanza l’uno dell’altra. Sarà proprio il legame tra i territori dell’Appennino e Riccardo a far sì che quest’ultimo metta in discussione le proprie scelte. Ricordi storici, più o meno noti, emergeranno dai bosco, dando voce a personaggi del passato. Sarà rivedendo i percorsi di altre persone che Riccardo riuscirà a far luce sul proprio, facendo emergere un doloroso segreto che in parte ha costituito il motivo della sua decisione di vivere solo. Riuscirà Riccardo a mettere in discussione se stesso al punto da tentare di avvicinarsi di nuovo a Margherita? Margherita,  a suo tempo aveva reagito con rabbia all’allontanamento di Riccardo, quindi potrebbe anche non accettare di rivederlo. Come recita il testo di una nota, antica ballata celtica, l’amore richiede spesso prove impossibili, ma niente di più di quanto un cuore possa chiedere. È quindi possibile chiedere al cuore di Margherita di accettare di essere stato ferito in passato e di vivere ancora, nonostante tutto, il proprio amore per Riccardo? La storia d’amore tra Margherita e Riccardo si intreccia al ricordo degli eventi storici legati ai luoghi, apparentemente aspri e inospitali, ma in realtà ricchi di amore e disponibilità verso le persone.
LinguaItaliano
Data di uscita16 mar 2020
ISBN9788868104115
I boschi del tempo

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    Anteprima del libro

    I boschi del tempo - Cristina Orlandi

    cover.jpg

    Cristina Orlandi

    I BOSCHI DEL TEMPO

    Prima Edizione Ebook 2020 © Damster Edizioni, Modena

    ISBN: 9788868104115

    Damster Edizioni è un marchio editoriale

    Edizioni del Loggione S.r.l.

    Via Piave, 60 - 41121 Modena

    http://www.damster.it e-mail: damster@damster.it

    Negozio on line www.librisumisura.it

    Cristina Orlandi

    I BOSCHI DEL TEMPO

    Romanzo

    INDICE

    Prefazione

    Prefazione

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    Ringraziamenti

    L’AUTRICE

    CATALOGO DAMSTER

    Prefazione

    Nel corso dei secoli, Sant’Ansano è stato un punto di riferimento per le comunità che hanno abitato Brento e il territorio circostante. Da più di settant’anni è un luogo abbandonato, e dell’antica chiesa restano solo ruderi che si possono vedere attraverso il bosco. Il poco che resta dell’antico luogo di culto continua, pur in questo stato, a esercitare una particolare attrazione su chi visita questo posto. Ancora non si conosce il reale motivo per cui questo particolare luogo risulti così affascinante, anche perché amare un luogo è un atto che spesso passa inosservato: nella vita di ogni giorno rivolgiamo il nostro amore di solito a persone, animali o a cose materiali. Dedicare il nostro pensiero a un luogo ci permette di entrare in connessione con esso, di prendercene cura, di studiarne la storia e di conoscere le vite di chi vi ha abitato. Celebrare i ricordi legati a un luogo permette inoltre di coinvolgervi altre persone.

    Questa è stata la mia esperienza: da bambino facevo delle passeggiate a Sant’Ansano; diventato adulto, ho studiato con estremo interesse la storia di questo luogo e ho sempre desiderato, nell’impossibilità di riportarlo all’antico splendore, di renderlo fruibile.

    Ho ben presente l’esempio di Don Dario Zanini, nativo di Rioveggio, grande amante del territorio e parroco di Sasso Marconi. Don Dario, amareggiato per lo stato in cui versava l’oratorio di Monte Venere, imprigionato da una rete da cantiere e vandalizzato da mani ignote, nel libro Monte Venere cento anni dopo, tra sacro e profano scrisse: Possiamo sperare che dopo cent’anni la storia continui, o dobbiamo scrivere che la storia è finita?. Si celebrava infatti la ricorrenza del centenario della costruzione dell’oratorio il quale, grazie al contributo di tante persone, è stato recuperato. La speranza è che anche per Sant’Ansano si compia lo stesso miracolo.

    Ermanno - Manlio Pavesi

    Vice sindaco e assessore alla cultura

    del Comune di Monzuno

    Prefazione

    Un’antica ballata inglese, o forse celtica, apre le pagine di questo romanzo di Cristina Orlandi. Scarborough Fair, la fiera di Scarborough: già dalle prime parole chi non la ricorda nell’interpretazione di Simon & Garfunkel o in quella, nella versione in lingua italiana, di Angelo Branduardi?

    Ma chi pensasse a una citazione dotta o pretenziosa, sbaglierebbe. I versi di questa antica ballata scandiscono tutto il procedere del testo narrativo, fornendone una chiave di lettura o meglio una guida alla cui luce leggere o interpretare, di riflesso, i complessi rivolgimenti dell’animo dei protagonisti.

    Già, ma chi sono i protagonisti? Quesito non semplice. Nelle prime pagine fa capolino una storia d’amore tra due giovani, seppur contrastata. Poi si materializza un’altra ingombrante presenza, le radici che ci legano al territorio, al territorio appenninico in questo caso, atavicamente avaro di doni ma allo stesso tempo caparbiamente abitato da generazioni e generazioni di montanari.

    È un paesaggio naturale, ma allo stesso tempo plasmato dall’uomo in migliaia di anni di frequentazione di campi, boschi, fiumi, borghi e perciò divenuto anche pienamente storico. Gli ultimi depositari di tanti arcaici saperi si sono spenti, eppure Riccardo ha studiato la storia dei luoghi che lui, bolognese, ha voluto far diventare suoi.

    Però non è solo dalle pagine dei libri, che pure ha frequentato, che trae diretto insegnamento per le complicate vicende della sua tormentata esistenza. Una mattina, sul limitare del bosco, gli appaiono – o si tratta di una suggestione che non può pienamente dominare? – alcuni grandi del passato, che hanno amato quelle terre che lui ha eletto come ultimo rifugio. E lo apostrofano, a tratti anche con una certa veemenza: Tu che ti sei cimentato nello studio, tu che conosci la storia e le storie di questi luoghi, hai perso il senso del tuo destino e le tue letture a nulla valgono per sciogliere i nodi che attanagliano i tuoi sentimenti!

    Avevamo lasciato l’amore all’inizio, ma a ben vedere è il tema che aleggia, in maniera quasi sussurrata, su tutto il racconto. Non si può chiudere la porta alla

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