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Doppio di cuori
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Doppio di cuori
E-book60 pagine51 minuti

Doppio di cuori

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Info su questo ebook

Dall'autrice di Le infinite probabilità dell'amore

La Doppio di Cuori, agenzia di incontri e vacanze, promette ai suoi dipendenti uno stipendio sicuro e un posto di lavoro fisso. Per Simone Cipriani rappresenta un'occasione ghiotta da non lasciarsi sfuggire. Ma come confessare a Vittoria, la sua fidanzata, che il suo compito sarà quello di partire insieme a donne che non conosce, e accompagnarle durante tutto il viaggio? Una scelta davvero difficile, per Simone, perché quel lavoro potrebbe creare davvero qualche problema alla sua storia d'amore…

Alessandra Paoloni

vive e lavora in un piccolo paese alle porte di Roma. Le infinite probabilità dell’amore, precedentemente pubblicato con il titolo Ti regalo l'amore, è il suo esordio nella narrativa.
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9788854196391
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    Anteprima del libro

    Doppio di cuori - Alessandra Paoloni

    en

    1271

    Prima edizione ebook: giugno 2016

    © 2016 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-541-9639-1

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Corpotre, Roma

    Alessandra Paoloni

    Doppio di cuori

    omino

    Newton Compton editori

    Doppio di cuori

    L’annuncio diceva più o meno così: Cercasi giovani di bell’aspetto, di età compresa tra i venticinque e i trentatré anni, per lavorare come accompagnatori in vacanze organizzate.

    Simone lo rilesse più volte prima di pigiare il campanello del palazzo sede dell’agenzia, nonostante conoscesse quelle parole quasi a memoria. Piazza Barberini era caotica come ogni giorno e, sebbene si fosse trasferito a Roma solo da qualche mese, lasciandosi alle spalle un paesino della provincia laziale, non si era ancora abituato a quell’andirivieni di macchine, autobus e pedoni. Si era stabilito nella capitale nella speranza di trovare un lavoro, dopo aver concluso l’università qualche anno fuori corso. Per prima cosa si era arrangiato a servire, almeno per un breve periodo, dietro il bancone di Io e il caffè, uno dei bar situati a Campo de’ Fiori, dal quale si poteva osservare l’espressione seriosa della statua di Giordano Bruno. Poi una sera c’era stata quella maledetta lite furibonda con uno dei clienti, che aveva causato il suo licenziamento. Simone cercò di scacciare quel ricordo dalla testa, quando il portone si aprì con uno scatto metallico. Aveva un colloquio da sostenere, anche se non immaginava di che natura fosse. Prima di varcare l’entrata ripiegò l’annuncio e se lo infilò nella tasca della giacca di pelle.

    Una ragazza in tacchi a spillo, bionda e dai movimenti sinuosi, gli si fece incontro ancor prima che lui potesse compiere un passo lungo il corridoio.

    «Buongiorno. Lei è qui per il colloquio delle undici?».

    Simone notò lo sguardo languido che la ragazza gli rivolse e annuì. Abbozzò un sorriso.

    «Sì, esattamente».

    «Venga, mi segua. La signora Molinari la sta aspettando».

    Simone ebbe la netta sensazione che quella ragazza dai modi disponibili lo avrebbe condotto in un posto più appartato, per dargli un personale e caloroso benvenuto. Invece, ancheggiando sui tacchi, infilata in un tailleur blu aderente che lasciava poco spazio all’immaginazione, lei gli fece strada verso l’ufficio della responsabile dell’agenzia, aprendogli la porta e annunciando il suo arrivo.

    «Lascialo passare», disse una decisa voce femminile proveniente dall’interno della stanza. La ragazza si fece da parte, gli rivolse un’altra delle sue occhiate languide, e con quella si congedò, tornando alle sue occupazioni. Simone si passò una mano tra i capelli scuri, ai quali quella mattina aveva deciso di risparmiare il gel.

    Erminia Molinari teneva già gli occhi fissi sul ragazzo. Più che osservarlo, sembrava che lo stesse analizzando. Il primo contatto visivo con i ragazzi della sua agenzia era di fondamentale importanza. I candidati dovevano colpirla all’istante, così come avrebbero dovuto lasciare a bocca aperta le clienti che pagavano profumatamente per partire con loro. Tutto il lavoro della Doppio di Cuori ruotava attorno alla bellezza e all’avvenenza dei ragazzi. E, a una prima occhiata, quel Simone Cipriani era un tipo che lasciava il segno nella memoria. Di candidati ne aveva scartati a bizzeffe, due proprio quella mattina. Poi, quando si era oramai convinta che quel giorno non avrebbe reclutato altra forza lavoro, Simone aveva fatto il proprio ingresso nella sua agenzia e nel suo ufficio. Erminia ne osservò il volto dai lineamenti ben armonizzati, la mascella volitiva, gli occhi scuri e l’espressione sicura di sé. I capelli corvini sembravano aver ingaggiato una furibonda battaglia con il pettine, tanto da farle per un istante desiderare di sistemare con le dita quei ciuffi neri scarmigliati. Non avrebbe mai perso l’abitudine di fantasticare sui candidati, malgrado la differenza d’età. Ma d’altronde che male c’era a desiderare almeno con gli occhi quella carne giovane?

    «Si metta pure comodo, Cipriani».

    Erminia non si alzò per tendergli la mano ma gli indicò di sedersi davanti alla propria scrivania. Simone ubbidì, accorgendosi dello sguardo insistente e indagatore della donna. Una signora che ci teneva al proprio aspetto, a giudicare dal volto truccato e dalla messa in piega perfetta dei capelli. Nella stanza calò il silenzio per qualche istante, durante il quale Erminia preferì continuare

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