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Qualcuno solo per me
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E-book349 pagine5 ore

Qualcuno solo per me

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Info su questo ebook

Dall'autrice di Qualcuno di speciale

Qual è il prezzo da pagare per un matrimonio da favola?

Kendall sa bene che un elaborato matrimonio con un vestito costosissimo non è quello che conta davvero, ora che le sue finanze sono in crisi. Tutto quello di cui ha bisogno è l’amore di Cruise. Eppure… Ha sognato quel giorno da quando era una bambina. La soluzione? Un libro sexy. Ma per trovare ispirazione si troverà a scavare nella vita di Cruise al punto da non minacciare solo il suo matrimonio da favola… Ma le nozze stesse. 

«Ancora uno splendido lavoro di Addison Moore! Con questo libro mi ha catturato così tanto che non sono riuscita a metterlo giù fino a quando non l’ho finito!»

«È il mio preferito tra i libri della serie. In questo romanzo c’è avventura, sensualità e amore!»
Addison Moore
è autrice bestseller di «New York Times» e di «USA Today» e nella sua casa sulla West Coast scrive romanzi rosa e paranormali. Ha lavorato come psicoterapeuta in una clinica. La Newton Compton ha già pubblicato Qualcuno di speciale, Qualcuno come te e Qualcuno solo per me.
LinguaItaliano
Data di uscita4 mag 2018
ISBN9788822707628
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    Anteprima del libro

    Qualcuno solo per me - Addison Moore

    1

    Fuori dal guardaroba

    Kendall

    «Camera da letto o bagno?», mi chiede Cruise con le palpebre socchiuse, facendomi sentire contro la coscia tutto l›esuberante entusiasmo che riserva ai desideri più intimi. Sta cercando di trattenere quel sorrisetto malizioso e compiaciuto che mi ha rivolto per tutta la notte, ora che siamo circondati da un nugolo di persone.

    Lancio un’occhiata a Lauren e Ally sedute sul divano: sono scoppiate in una sonora risata. Lauren ha pensato che sarebbe stata una bella idea organizzare una festa a sorpresa per inaugurare il nuovo appartamento di Morgan e Ally. Peccato che Morgan non sia rimasto troppo contento quando dozzine di persone si sono riversate nel suo soggiorno mentre era ancora in boxer. Mio fratello non è mai stato un esibizionista.

    «Camera da letto o bagno? Non so». Stringo più forte in vita il mio fidanzato. Cruise Elton è un semi-dio. No, un attimo: è un vero e proprio dio, grosso e possente, e ha un dominio in cui mostra la sua onnipotenza. Per dominio non intendo soltanto la nostra camera da letto, dato che la maggior parte dei nostri incontri amorosi avvengono al di là di quelle quattro mura. E per grosso e possente intendo… Be’, si capisce.

    Indossa una camicia elegante e una cravatta di seta turchese, lo stesso colore dei suoi occhi. Naturalmente indossa anche i jeans, perché adora lo stile semplice, senza pretese. Si veste così ogni giorno, adesso che si occupa a tempo pieno del bed & breakfast di sua madre. Lei al momento è fuori città a occuparsi della madre costretta a letto, così Cruise sta facendo tutto da solo.

    «A quanto pare, devo essere un po’ più convincente con te». Cruise affonda la bocca nel mio collo e poi prosegue con una serie di baci sensuali che arrivano fin dentro la mia scollatura. Mi lascio sfuggire un gemito roco, forse un po’ troppo impetuoso davanti a tutta quella gente, ma c’è molto chiasso e dubito che agli altri possano interessare le nostre focose effusioni.

    «Ehi, che ne dite di darvi una calmata?», tuona una voce maschile.

    Sgrano gli occhi: mio fratello ci sta guardando di traverso. Ha i miei stessi capelli neri e gli occhi cobalto, ma ammetto che le sue fossette sono un milione di volte più adorabili delle mie. Inutile dirlo, amo il mio fratellone all’infinito e ritorno: era così che dicevamo da piccoli. Dopo che nostro padre ci ha abbandonato, siamo cresciuti praticamente da soli. Nostra madre, poverina, a quel tempo era troppo occupata a trovarci un papà sostitutivo, e così io sono cresciuta avendo solo Morgan al mio fianco e per lui è stato lo stesso: c’ero solo io per mio fratello.

    «Vieni qui». Sguscio via dalla stretta di Cruise e vado ad abbracciare forte Morgan. «Sono tanto fiera di te». Morgan è riuscito a entrare nella squadra di baseball della Garrison: è il migliore di tutti gli studenti universitari del paese a giocare a baseball.

    «Che ne dici di smetterla?». Le guance gli si colorano un po›. «So che sei fiera di me, e anch’io lo sono di te». Mi stringe per un attimo le spalle. «Non essere sciocca, resta all›università, e continua a dare il meglio di te».

    «E tu sei pronto per domani, il tuo primo giorno?», gli chiedo vedendo che scruta la folla alle mie spalle. Morgan non sopporta di stare lontano da Ally per più di quindici secondi, ed è una cosa troppo carina. Mentre mi riaccompagna da Cruise, tenendomi saldamente stretta a sé, mi rendo conto che io e Cruise siamo simili a loro.

    «Sono pronto». Morgan lancia un›occhiataccia a un ragazzo che sta trascinando un barilotto di birra. «Comunque, non sono abituato a organizzare feste scatenate a casa mia alla vigilia di un nuovo semestre. Voglio che tutte queste persone vadano via da qui a un’ora decente».

    Considerato che è quasi mezzanotte, dovrebbe rivedere il suo concetto di decente.

    Fa un cenno del capo verso il divano: Ally e Lauren stanno gesticolando per attirare la nostra attenzione. Il ragazzo di Lauren, Cal, sta cercando invece di far colpo su un gruppo di atleti sfoggiando i suoi muscoli esagerati. Ha la pelle così abbronzata che sembra cuoio, e le vene gonfie e sporgenti assomigliano a una fitta rete di cavi. Ha un aspetto un po’ inquietante, ma è solo apparenza. Cal è il proprietario dell’unica palestra di Carrington, e gira voce che stia rimodernando quella della scuola.

    «Magnifica festa», commento buttandomi sul divano accanto ad Ally. Cruise si mette a sedere sul bracciolo e mi fa scivolare una mano sulla spalla.

    «Grazie». Ally mi dà una spintarella per scherzo. «A proposito di feste, stavamo proprio parlando della prossima mega festa di Lauren: il suo matrimonio da favola».

    Ally e io faremo le damigelle d’onore al matrimonio di Lauren: sarà talmente sontuoso da far impallidire qualsiasi altro sposalizio; compreso il mio che, in confronto, sarà scialbo e insignificante.

    «Oh, no». Lauren agita un dito in aria, con enfasi. «Sceglierò solo cose semplici. Una volta definita la lista degli invitati, tutte le altre cose si incastreranno a meraviglia da sole».

    «Hai già scelto la data?». Sento una scarica di adrenalina. Mi piace parlare di matrimoni, soprattutto perché io e Cruise ci sposeremo la vigilia di Natale.

    «L›ultimo dell›anno». Lauren si scosta dal viso una ciocca di capelli neri, gettandola indietro. Assomiglia a una bibliotecaria sexy, con quei capelli tagliati all’altezza delle spalle e i vestiti firmati che indossa ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Be’, una bibliotecaria molto ricca. Lauren proviene da una famiglia benestante, davvero benestante. In realtà, se si studiasse con attenzione la sequenza dei geni nel suo DNA, si troverebbe il codice d’accesso al suo fondo fiduciario.

    E all’improvviso mi si accende una lampadina in testa. «Un attimo», mi chino leggermente verso di lei: non ben afferrato ciò che ha appena detto, «hai detto l’ultimo dell’anno? Intendi dire quest’ultimo dell’anno?». Non può essere: ciò significa che il suo matrimonio si celebrerebbe solo una settimana dopo il mio.

    Lauren annuisce distratta, e mi sento lo stomaco in subbuglio.

    «Ha prenotato la cappella della Garrison!». Ally è sbalordita da questo particolare apparentemente irrilevante.

    «Davvero?». Mi sento come se fossi stata colpita da una raffica di palline da ping-pong cadute da un contenitore contro cui Lauren, senza volere, è andata a sbattere. La cappella della Garrison è proprio il posto in cui io e Cruise abbiamo deciso di sposarci. È molto bella, in stile gotico, e in più si trova nell’università che entrambi frequentavamo quando ci siamo conosciuti. Io ancora la frequento; mentre lui è stato cacciato fuori a calci nel sedere. «Avevo intenzione di passarci domani dopo le lezioni per prenotarla anch’io».

    Perché all’improvviso mi sento come se Lauren volesse rubarmi la scena e avere tutti i riflettori puntati solo su di sé? So per certo che non l’ha fatto apposta, ma sinceramente, mi sento un po’ a disagio al pensiero che il matrimonio di Lauren debba avvenire subito dopo il mio: una specie di gara, in cui lei corre molto più veloce di me.

    Lauren e Ally si scambiano un’occhiata prima di scoppiare a ridere.

    «Cos›è che vi diverte tanto?»

    «Tu». Lauren riesce a malapena a pronunciare quella parola. «Stai scherzando, vero?». Si asciuga le lacrime che le si sono formate agli angoli degli occhi.

    «No, non sto scherzando». Guardo alle mie spalle Cruise sperando che possa spiegarmi il loro strano comportamento, ma lui si limita a stringersi nelle spalle: è sexy da morire.

    «Kendall». Ally scuote la testa come se fossi una bambina. «Quella cappella è molto ambita. Devi prenotarla tre anni prima. Tutti i laureati della Garrison desiderano sposarsi in quel luogo sacro».

    «Tre anni?». Comincio ad agitarmi. Di solito non mi faccio tanti problemi, affronto le cose con calma, ma quando si tratta del giorno del mio matrimonio allora tutto deve essere perfetto, a cominciare dalla chiesa. Quando ero piccola, ci fu un decennio abbondante in cui mia madre si sposò ad anni alterni, e allora giurai a me stessa che non avrei mai fatto come lei. Il mio matrimonio sarà uno solo e sarà per sempre, e di sicuro Cruise Elton è l’uomo giusto per me. Stringo più forte il braccio di Elton che mi cinge la vita. «E allora, tu come hai fatto a prenotarla?». Guardo Lauren con uno sguardo di accusa, perché ho l’impressione di sapere a quali spiegazioni di carattere finanziario approderà questa conversazione.

    «Diciamo solo che mio padre ha pagato una piccola fortuna perché altri sposi organizzassero le loro nozze da un›altra parte». Fa una risatina come se quello sia stato un colpo da maestro, e probabilmente è così. «Comunque, è acqua passata, e la coppia felice che è stata così generosa da cedermi quel giorno per sposarmi lì, adesso possiede una casa».

    Accidenti. Prima di tutto, mio padre negli ultimi vent’anni non mi ha mai vista a casa, figuriamoci quindi se ne comprasse una a dei perfetti sconosciuti solo per far sì che il mio grande giorno si svolgesse nel luogo dei miei sogni. Non c’è da meravigliarsi che tutti invidino Lauren. È normale che sia così.

    «Be›, domani comunque farò un salto per vedere cosa succede». Guardo Cruise: a giudicare dall’espressione annoiata, non credo che abbia ascoltato in dettaglio la nostra conversazione.

    «Avete già scelto un buon consulente matrimoniale?». Lauren non mi dà l›opportunità di rispondere. «Dovete assolutamente incontrare il nostro». Con un guizzo della mano indica Cal. «È specializzato nell’usare le lacrime come strumento risolutivo dei problemi».

    «Consulenze matrimoniali?». Probabilmente si tratta di un›altra mania bizzarra e adorabile dei ricchi, oltre a quella di pagare i mutui degli altri per accaparrarsi il luogo desiderato in cui celebrare il proprio matrimonio. Inoltre, l’ultima cosa che voglio è far piangere Cruise. Nel complesso quest’idea mi sembra una vera e propria cazzata emozionale.

    Ally si fa subito più attenta e stringe la mano di Morgan. «Anche noi dovremmo andarci assolutamente! Scommetto che potremmo risolvere tutte le stranezze di cui nemmeno siamo consapevoli».

    «Noi invece non dovremmo assolutamente andarci». Morgan lancia un’occhiataccia a Cal per dirgli Ehi, amico, richiama la tua ragazza psicotica. «L’unica cosa che dobbiamo risolvere è il problema legato al budget».

    «Esatto», mugugna Cruise alle mie spalle, e io sobbalzo: non immaginavo che ci stesse ascoltando. Ovviamente, si è trattato di un ascolto selettivo: si è soffermato solo su ciò che gli interessava. «Sono d’accordo con te, al cento per cento. Negli ultimi mesi ho cercato più volte di convincere Kenny a mettersi a tavolino con me per fare quattro calcoli. Ci facciamo solo del male se continuiamo a procedere senza avere un’idea precisa di quanto possiamo spendere».

    Uffa!. Mi libero non proprio delicatamente del braccio di Cruise, in pratica me lo scrollo di dosso. Allora stava davvero prestando attenzione alla conversazione. Lo sapevo che non era indifferente a tutti i discorsi riguardanti il matrimonio. Un budget, sul serio? Detesto quella parola, e detesto anche il fatto che siamo sempre al verde. Sono ben consapevole che non abbiamo tanti soldi. Grazie tante, Morgan. Gli lancio un’occhiata di traverso perché mi ha trascinata nelle sabbie mobili di una conversazione di carattere finanziario.

    Morgan annuisce, guardando Cruise. «Come si fa a controllare quanto si spende, se non si riesce a sapere quanti soldi entrano e quanti escono?». Mi guarda. «A meno che non esista un bancomat magico di cui non gli hai parlato, faresti meglio a sistemare le cose prima che sia troppo tardi».

    Ma dice sul serio? In tutta onestà, pensa che mi faccia piacere ritrovarmi a corto di contanti e dover affrontare una situazione tanto spiacevole? Morgan non ha proprio idea di cosa significhi fare quattro chiacchiere spensierate durante una festa. Più tardi dovrò insegnargli la nobile arte della conversazione leggera tra coppie di innamorati, senza affrontare argomenti scottanti a rischio di separazione. A proposito, mio fratello è piuttosto fortunato che in questo momento la sua ragazza non glielo spieghi con parole sue.

    Infatti, Ally ha socchiuso le palpebre e lo guarda con due occhi che sembrano lame affilate in grado di tagliargli le palle all’istante.

    Brava ragazza. Non posso tenere sempre mio fratello sotto controllo.

    «È quello che le ho detto». Cruise si piega verso Morgan e battono il cinque. Quel semplice gesto mi mette sulla difensiva. Non si può certo dire che Cruise e Morgan siano sempre andati d’accordo da quando mio fratello è arrivato in città all’inizio dell’estate. C’era da immaginarselo che si sarebbero coalizzati sulla questione più spinosa che affligge le nostre storie d’amore: la mancanza cronica di denaro. Io e i soldi non siamo mai andati d’accordo. Non è che li detesti: è che non ne ho mai abbastanza per amarli.

    «Sai di cosa avrei tanto bisogno?». Lancio un’occhiata maliziosa a Cruise.

    «Di un sistema per gestire i soldi?». Sembra particolarmente serio, e questo mi fa allarmare e incavolare allo stesso tempo.

    «No». Sgrano gli occhi, incredula: non ha afferrato ciò che volevo dirgli. «Ho bisogno di andare in bagno». Sbatto le palpebre casomai avesse bisogno di ricordarsi la proposta che mi ha fatto poco fa.

    «Va› pure». Mi dà una pacca sulla spalla prima di piegarsi di nuovo verso Morgan. «Ho un programma nel computer che dovresti vedere. Fa una chiara distinzione tra le spese di lui e quelle di lei».

    «E così si riesce a individuare dove è stato fatto il danno più ingente». Morgan dà un pugno scherzoso sulla spalla di Cruise, mentre io guardo Ally con un’espressione esasperata. Spero che lo tenga a stecchetto per un’intera settimana per aver anche solo insinuato che una di noi due sarebbe capace di provocare una catastrofe finanziaria, e senza l’aiuto di nessuno.

    Cruise annuisce mostrando ovviamente di concordare con la follia di mio fratello. Forse dovrei anch’io tenerlo a stecchetto per una settimana, ma dal momento che Cruise è una macchina del sesso e ha un corpo atletico, slanciato e da far girare la testa, sono abbastanza sicura che privarlo del suo sfogo di testosterone venga considerato un reato in almeno quarantotto stati del paese; e tra questi il Massachusetts. In effetti, farei meglio a trascinarlo via di qui per andare a fargli qualche coccola prima di essere arrestata per aver commesso il crimine più grave di tutti: danni alla persona per sospensione della fornicazione. Sono passate almeno sei ore dal nostro ultimo incontro con sorpresina.

    Tiro in modo deciso la cravatta di Cruise. «Forse puoi mostrarmi tu dove si trova il bagno?»

    «Lo sai bene dove si trova». Per un attimo sembra sinceramente confuso, poi si rivolge di nuovo a mio fratello. Quindi apre la bocca e la richiude. «A pensarci meglio, forse ti posso accompagnare io». Mi prende per mano e mi guida oltre la piccola folla scalmanata che si sta divertendo in uno sfrenato birra pong sul tavolo della cucina.

    All’improvviso sento la scia del suo profumo sensuale, e in me si scatenano tante fantasie erotiche. Mi basta anche solo tenerlo per mano in questo modo, sentire la sua pelle calda sulla mia, per essere sopraffatta dal desiderio di tirarmi giù le mutandine. Sono davvero la ragazza più fortunata del mondo perché ho Cruise Elton al mio fianco. Anche se, in verità, potrebbe essere andato a letto con metà delle studentesse che si trovano in questa stanza. Cruise era un vero e proprio playboy prima che io entrassi nella sua vita. Ma adesso, appena una ragazza gli lancia un’occhiata carica di desiderio, si affretta a guardarmi e aggrotta la fronte perché Cruise Elton è ormai impegnato. È inequivocabilmente impegnato, e l’anello di nozze di sua nonna che porto al dito ne è la prova inconfutabile.

    Mi avvicino a lui e le mie labbra arrivano a sfiorargli la guancia. «Ci hai messo un attimo a capire», scherzo leccandogli il lobo dell’orecchio. So per certo che questo lo fa impazzire, perché me lo ha detto lui: senza considerare che, ogni volta che lo faccio, sente un brivido lungo la schiena e mi dedica un gemito di piacere.

    Chiude gli occhi per un istante mentre si gode quella sensazione. «Sei stata tu che ci hai messo un po’ a cambiare argomento». Mi fa un ampio sorriso.

    «Tu!». Gli do una botta sul petto e lo avvicino tirandolo per la cravatta. Cruise sa che sono allergica a tutto ciò che riguarda i soldi. Non c›è da meravigliarsi se ha approfittato di quei discorsi di carattere finanziario. Sapeva che sarebbe stato il modo più veloce per allontanarsi da quel divano; e di sicuro l’unico modo per non parlare più di preparativi del matrimonio.

    Ci dirigiamo verso il bagno e ci imbattiamo in un muro di persone interessate a ciò che sta avvenendo in cucina.

    Scuoto la testa, guardo Cruise e mi incammino verso la camera da letto, dove troviamo un biglietto attaccato sulla porta con lo scotch.

    «Cos›è?». Cruise si sporge in avanti appoggiandosi alla mia spalla, così lo esaminiamo insieme.

    Vietato entrare. Ho una mazza da baseball, e non mi farò scrupoli a usarla.

    Sospiro. «È un messaggio di Morgan per te».

    Cruise mi passa accanto, gira il pomello della porta, e mi spinge dentro, nel tranquillo rifugio che è la camera da letto di Morgan e Ally, senza il minimo riguardo per la velata minaccia di morte di mio fratello.

    Un tenue profumo floreale unito a Polo, la fragranza che Morgan usa abitualmente, impregna l’aria. Sopra il letto, fatto con cura, ci sono un piumone rosa di rasatello e un gigantesco orsacchiotto di peluche con un cuore tra le zampe, sistemato un po’ di sghembo nel centro.

    «Oh, non è adorabile?». Mi avvicino a Cruise continuando a guardare con occhi sognanti l›orsacchiotto tutto storto.

    «Sì». Cruise si gira verso di me con un sorriso poco convinto sulle labbra. «Penso sia davvero adorabile il modo in cui Ally castri la virilità di tuo fratello».

    «Non è divertente». Gli faccio il solletico sui fianchi. «Sai che mio fratello ama Ally tanto quanto tu ami me. E se io volessi un piumone rosa un po’ frou frou e una vagonata di orsacchiotti di peluche, non credo che tu me li negheresti».

    Mi solleva una mano e me la bacia. «Ti regalerei qualsiasi animale vero o finto, se potessi». Amo l’espressione che ha ora sul viso mentre mi porta verso il letto, l’espressione del desiderio più sfrenato. Mi accarezza tutto il corpo con uno sguardo avido di piacere, e socchiudendo le palpebre, mi fa chiaramente capire quali siano le sue intenzioni.

    «Lo so che lo faresti». Mi piego verso di lui e gli passo la lingua lungo il profilo del mento, compiacendomi della barba incolta e un po’ ruvida. «E so che capirai la ragione per cui non posso fare nulla con te in questa stanza». Mi ritraggo leggermente mentre lo dico.

    «Cosa?». Tira un po› indietro la testa, e guardando i suoi splendidi lineamenti mi sento andare a fuoco.

    «Questa è l›alcova di Morgan e Ally». Agito la mano sopra il letto così ordinato. «Praticamente è un luogo sacro».

    Cruise geme a bassa voce e poi si guarda attorno.

    «Ho trovato». Accenna un sorrisetto e mi bacia entrambe le palpebre, una dopo l›altra. «Chiudi gli occhi».

    Faccio come mi ha detto, e a quel punto Cruise mi mette le mani sulle spalle, e facendo molta attenzione, mi guida per la stanza. Sento che apre una porta: avverto l’odore di scarpe e pelle, e capisco che siamo nel guardaroba.

    «Apri gli occhi», mi ordina chiudendosi la porta alle spalle.

    Le luci all’interno sono accese e, come avevo supposto, siamo circondati da scarpe da ginnastica, scarpe col tacco alto, giacche e giacconi, e… boa di struzzo?

    «Roba sexy». Ne tiro fuori uno di colore rosso fuoco, e qualche piuma si libra nell›aria dentro il guardaroba. «Pensi che questo possa starmi bene?»

    «C›è un solo modo per scoprirlo». Delicatamente Cruise mi toglie il prendisole, me lo fa scivolare lungo il corpo, e io non protesto. Non esistono proteste nella nostra vita privata, nella nostra intimità. Ci sono soprattutto Sì, oddio, sì, più veloce, più veloce!, seguiti da urla prorompenti da parte mia; ma giuro che nessuno dei due si sognerebbe mai di lamentarsi o protestare.

    Cruise mi lega i polsi con il boa di piume prima di fissarmi le mani a una barra vicina al soffitto.

    «Bene, bene, guarda un po›», mi sfiora le labbra con le sue, in modo un po› rude e deciso, e un leggero gemito mi sfugge dalla gola, «ti sta alla perfezione». Fa un passo indietro e mi esamina con attenzione con quel sorrisetto malizioso e libidinoso che io amo tanto. Mi offro a lui semi-nuda con indosso solo il reggiseno di pizzo e le mutandine coordinate, con gli splendidi tacchi a spillo che fanno una gran bella figura.

    Posso affermare con assoluta certezza che non gli importa nemmeno un po’ che una parte piuttosto considerevole del nostro budget venga spesa in articoli acquistati da Victoria’s Secret.

    «Mi spoglierà? Mi legherà?». Lo dico ansimando, e so per certo che questo fa impazzire Cruise. «Sa, se potessi, le toglierei la cintura che ha in vita e le insegnerei una bella cosa, professor Elton».

    Sorride compiaciuto e intanto abbassa le braccia e si slaccia la cintura. Se la toglie lentamente, mostrando un sottile piacere, come un incantatore di serpenti che seduce il cobra e lo fa uscire dalla cesta, e per tutto il tempo non mi stacca mai gli occhi turchesi di dosso.

    «Forse la userò su di te». Se la sfila tutta e me la mette attorno alla vita, e così facendo mi attira a sé. «Guarda un po›, principessa, a quanto sembra ho un problemino piuttosto serio dentro i miei Levi›s, quindi dovrai darmi una mano per risolverlo, che ti piaccia oppure no».

    Faccio una risatina roca. Mi piego verso di lui, impazzendo dalla voglia che le sue labbra bacino le mie, ma Cruise tira leggermente indietro la testa e sussulta, come se stesse per dire qualcosa.

    In quel momento si apre la porta e appare Morgan che brandisce una mazza da baseball contro di noi, mentre Ally gli sta alle spalle con un’espressione terrorizzata.

    Lancio un urlo e mi volto per nascondermi tra i vestiti di Ally evitando così di mostrare più a lungo del necessario il reggiseno di pizzo a mio fratello, ma a quel punto mi rendo conto che così facendo gli ho appena offerto una panoramica completa della parte posteriore del mio perizoma, e allora mi rigiro, ma questa volta tiro giù la barra, i vestiti e tutto il resto.

    «Testa di cazzo». Morgan prende Cruise da dietro, strattonandolo per la camicia con l›intenzione di avventarsi su di lui, e subito i due cominciano ad azzuffarsi nella stanza.

    Ally salta all’interno del guardaroba e fa del suo meglio per slegarmi.

    «Non sarai per caso tu la fortunata seduttrice?». Mi strizza l›occhio, maliziosa.

    «Tra simili ci si intende», scherzo, agitandole il boa sul viso.

    Mi aiuta a tirarmi su il vestito e subito ci precipitiamo fuori: i nostri ragazzi si rotolano sul pavimento come cuccioli di orso. Si strattonano da una parte all’altra, e nel frattempo il piumone viene tirato giù dal letto, facendo così apparire delle lenzuola di seta nere. Non appena sarà finito questo incubo, devo chiedere ad Ally dove le ha prese. Il solo pensiero di scivolare su quelle lenzuola setose e contorcermi tutta la notte insieme a Cruise mi stimola all’istante tutte le zone erogene. Il povero orso di peluche viene gettato in aria, e la lampada sul comodino rotola per terra.

    Mi chino verso Ally e sospiro. «Pensi che andranno mai d’accordo?»

    «No, finché Cruise cercherà di scoparti nel guardaroba di tuo fratello».

    «Touché».

    Abbraccio Ally e resto a guardare mentre Cruise e Morgan finiscono di picchiarsi e poi rotolano l’uno lontano dall’altro per curarsi le ferite ai rispettivi gioielli di famiglia.

    «A quanto pare si sono fatti la bua e passerà solo con tanti bacini», sussurra Ally.

    «Lo vedi allora quanto siamo fortunate?».

    ***

    Cruise

    Prima di rialzarmi, do un calcio a Morgan sulla coscia, tanto per non farmi mancare nulla.

    «Oddio!». Si avvicina Kenny e mi allontana da quel cretino di suo fratello. «Stai bene?»

    «Tutto a posto». Mi premo il dorso della mano sulle labbra per vedere se sanguinano, e come volevasi dimostrare, mi resta sulla pelle un rivolo rosso.

    «Ci vediamo domani, Kendall». Ally ci saluta con la mano prima che noi usciamo dalla stanza. Sono contento che abbia trovato un ragazzo, ma allo stesso tempo resto ancora un po’ perplesso riguardo a cosa possa trovarci lei o chiunque altra ragazza in Morgan Jordan di così speciale. Immagino che, tutto sommato, sia un bravo ragazzo. Si è solo incazzato di brutto vedendo che avevo appeso sua sorella, legata con un boa di struzzo di colore rosso fuoco, dentro il suo guardaroba.

    Mentre procediamo lungo il corridoio mi sale dal petto una leggera risatina. Accidenti, se vedessi qualcuno fare una cosa del genere a mia sorella, gli infilerei l’uccello giù per la gola così in fretta che non si renderebbe nemmeno conto dell’accaduto. A pensarci bene, è esattamente ciò che ha fatto Morgan. Di conseguenza, gli devo fare i miei complimenti perché si è comportato come un fratello premuroso e attento.

    Kenny mi stringe in vita con le sue braccia sottili, e io le do un bacio proprio sotto l’orecchio. Sembra una dea, con i capelli scuri come la notte, e gli occhi blu come le profondità dell’oceano. Dopo averla baciata anche solo una volta, si potrebbe scrivere una poesia dedicata alle sue labbra, ed è proprio ciò che cerco di fare ogni sera.

    Gemo attirandola a me. «Andiamocene di qui e riprendiamo il nostro discorso da dove lo avevamo interrotto. Sono pronto a festeggiare insieme a te l’ultima sera d’estate, lasciandotene un ricordo indelebile». Le passo una mano lungo il fianco e le tocco la carne morbida sotto il seno.

    «Indelebile, eh?». Mi guarda e sbatte le palpebre con le ciglia folte e lunghe, e subito le mie palle lanciano un grido d’aiuto. «Hai conservato qualche sorpresa speciale a letto per un’occasione memorabile?»

    «Mmm». Le accarezzo il braccio con la mano calda. «Stavo pensando di andare sulla spiaggia per un›ultima volta. In questo modo potremo salutare l›estate come si conviene, nel luogo che più la rappresenta».

    «Mi piace la tua idea, Elton». Mi mette un dito sotto il mento, e io glielo mordo per scherzo.

    Entriamo in salotto, e la mia attenzione è subito catturata da Molly, mia sorella: un muscoloso giocatore di football, un difensore, la sta facendo roteare in aria. Mentre lui la strattona come una bambola di pezza, i capelli biondi le ricadono attorno al viso.

    «Ehi! Amico». Comincio ad avanzare verso Molly, ma Kenny mi

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