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Volerò da te
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E-book182 pagine2 ore

Volerò da te

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Info su questo ebook

Secondo volume della trilogia Phoenix.
Riuscire a emergere dalle ceneri come un’Araba fenice è possibile grazie all’amore, e questo Noah Smith lo sa bene. Dopo aver rinnegato la luce, le amicizie e ogni tipo di affetto, trovare la forza e il coraggio di tornare da Mya, l’unica ragazza che abbia mai amato, sembra impossibile per lui, ma al cuor non si comanda e anche se la ragione preme per restarne lontano, lui decide di combatterla.
Tuttavia la riconciliazione non è priva di difficoltà perché Mya è andata avanti con la propria vita, con un altro ragazzo, totalmente diverso da Noah e spoglio dei suoi demoni.
Indecisioni e ripicche, segnano questo tormentato riavvicinamento e quando tutto sembra poter andare per il meglio, nel momento in cui, finalmente un dolce epilogo pare prenderli per mano e condurli verso un nuovo inizio, il dramma busserà ancora alla porta della coppia appena ritrovata, lasciando la loro storia, sospesa su un terribile e angosciante bilico.

Contatti autore rossc@outlook.it
Profilo IG Rossella_C
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2020
ISBN9788835846536
Volerò da te

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    Anteprima del libro

    Volerò da te - Rossella C.

    Rossella C.

    Volerò da te

    © Tutti i diritti riservati all’autore

    Rossella C.

    Trama

    Riuscire a emergere dalle ceneri come un’Araba fenice è possibile grazie all’amore, e questo Noah Smith lo sa bene. Dopo aver rinnegato la luce, le amicizie e ogni tipo di affetto, trovare la forza e il coraggio di tornare da Mya, l’unica ragazza che abbia mai amato, sembra impossibile per lui, ma al cuor non si comanda e anche se la ragione preme per restarne lontano, lui decide di combatterla.

    Tuttavia la riconciliazione non è priva di difficoltà perché Mya è andata avanti con la propria vita, con un altro ragazzo, totalmente diverso da Noah e spoglio dei suoi demoni.

    Promiscuità, indecisioni e ripicche, segnano questo tormentato riavvicinamento e quando tutto sembra poter andare per il meglio, nel momento in cui, finalmente un dolce epilogo pare prenderli per mano e condurli verso un nuovo inizio, il dramma busserà ancora alla porta della coppia appena ritrovata, lasciando la loro storia, sospesa su un terribile e angosciante bilico.

    CAPITOLO 1

    Esco di fretta dalla doccia perché so di essere in ritardo, persa nei miei pensieri ho smarrito la cognizione del tempo. Alle otto devo essere pronta.

    Mi fiondo in camera mia e inizio a prepararmi.

    Dopo circa trenta minuti passo un velo di lucidalabbra e sono pronta per uscire, mi guardo allo specchio soddisfatta del risultato: una gonna lunga fino alle caviglie beige che copre le mie gambe magre e una canotta nera traforata sulla schiena.

    Ho un colorito migliore sul viso, che completo con dell'abbondante mascara, i miei capelli sono tornati a risplendere e ho messo su uno o due kili, rispetto ai sette che avevo perso. Fino a due mesi fa ero diventata il fantasma di me stessa, ma adesso le cose stanno migliorando, non sono più triste e malinconica, ho finalmente ripreso in mano la mia vita. Gli ultimi esami li ho portati a termine con voti molto bassi, ma con l'inizio del nuovo anno accademico mi sono ripromessa di impegnarmi maggiormente e di non farmi più travolgere dagli eventi. É fine settembre e cerco di godermi ancora le ultime serate estive prima dell'inizio dei corsi.

    La vibrazione del cellulare mi avvisa dell'arrivo di un sms.

    Scendi, ti aspetto!

    Prendo la mia borsetta nera con la tracolla e indossandola, attraverso il soggiorno alla ricerca delle chiavi di casa da portarmi dietro, non voglio che Erika sia poi costretta ad alzarsi dal letto per aprirmi a notte tarda. Le trovo e le metto in borsa. Dò un bacio sulla guancia alla mia migliore amica, nonché coinquilina, comodamente seduta sul divano insieme a Kyle a guardare la TV.

    «Wow, siamo belle stasera» dice sorridendomi.

    So che è felice perché mi vede di nuovo sorridere, anche se il mio è un sorriso di circostanza, per non pensare e non crollare ancora.

    «Divertiti... e torna tardi!» mi ordina mentre sono già alla porta.

    «Buona serata a voi ragazzi!» esclamo maliziosa, perché so che avranno casa libera e di certo non resteranno davanti la TV ancora per molto. Sono una coppia stupenda: finalmente Kyle ha realizzato il suo desiderio di averla vicina e Erika ha aperto gli occhi dopo tanto tempo. Se solo ripenso a tutte le volte in cui ho tentato di farglielo capire, per poi beccarli con mia grande sorpresa, a baciarsi. Oh Dio, la prima volta è stata decisamente esilarante, ricordo le loro facce quando sono piombata in camera di Erika mentre erano avvinghiati l'uno all'altra. Fu per puro caso che la loro porta si aprì, perché io ero con…

    Scuoto il capo. Forse è meglio non ricordare.

    Mi fiondo giù per le scale. Ad aspettarmi vicino la sua monovolume nera c'è TJ. Mi guarda e mi sorride mentre avanzo verso di lui. É moro, con degli occhi scuri come la notte e porta un piccolo pizzetto sul mento. Mi aggrappo alle sue braccia muscolose e gli stampo un bacio sulle labbra.

    «Andiamo?» domando.

    «Andiamo» annuisce.

    Durante il viaggio in auto fino al ristorante, TJ tiene la mia mano stretta alla sua. Dall'esterno potrebbe sembrare che siamo una coppia, ma in realtà ci frequentiamo solo da un mese. L'ho conosciuto durante le vacanze estive. Erika mi aveva letteralmente costretta ad andare insieme a lei, Kyle e altri ragazzi del college a Tijuana. Erano trascorsi mesi difficili, loro mi erano stati vicini e alla fine ho accettato di nuovo il loro sostegno, anche per non rischiare che rinunciassero alle loro vacanze a causa mia. E ho preso la giusta decisione… Perché lì ho conosciuto TJ. Frequenta la mia stessa università, l'avevo intravisto qualche volta nei corridoi e alle feste, ma senza averlo mai conosciuto davvero. Fa parte della confraternita dei Δ, che organizzò una festa a marzo alla quale partecipai anch'io, ma a quei tempi la mia testa era altrove, non potevo accorgermi di lui.

    Dopo essere stati a cena, ci dirigiamo per una passeggiata sul lungomare. Cammino tenendomi stretta al braccio di TJ. É un bravo ragazzo. Sono spensierata quando sono con lui. Non posso di certo considerarmi felice, ma almeno mi dà la possibilità di non pensare. Tra noi non c'è stato niente di fisico, so che lui lo desidererebbe, ma io non ci penso affatto, per il momento voglio godermi questo legame così com'è.

    Ci fermiamo vicino ad un muretto. TJ vi si appoggia contro e mi attira a sé posizionandomi tra le sue gambe. Con le dita accarezza le mie braccia, ma il suo tocco non mi procura alcun brivido.

    «Ti ho già detto che sei bellissima?»

    «Almeno un centinaio di volte» sorrido.

    «Non è mai abbastanza» sussurra e si avvicina alle mie labbra.

    Le sfiora con un tocco lieve, per poi chiedere un bacio più profondo. Lo assecondo. Posiziono le mie mani sulla sua nuca, mentre le sue stringono i miei fianchi. TJ bacia bene, è attento, romantico, e anche molto sexy, ma i suoi baci non mi fanno battere il cuore, non mi mandano in estasi, non mi procurano la pelle d'oca. I suoi baci non sono... quei baci!

    Si stacca da me e mi sorride: «Sei pronta per l'ultimo bagno nell'oceano, domani?»

    «Pronta» annuisco.

    «Tra una settimana inizieranno le lezioni.»

    «Oh ti prego, non ricordarmelo. Fortuna che sarà l'ultimo anno, poi potrò dire addio a tutti quegli esami» mi lamento.

    TJ ride e mi abbraccia.

    Restiamo a chiacchierare ancora per una mezz’oretta. È piacevole parlare con lui, abbiamo le stesse idee, gli stessi gusti musicali e culinari. Lui però è un giocatore di football all'università e punta a diventare un professionista, ecco perché ha quelle braccia così forti e i muscoli ben delineati. Mi piace la sua compagnia e come mi fa sentire, per questo continuo a uscirci insieme.

    A fine serata mi riaccompagna a casa. Mi lascia davanti al portone dandomi un piccolo bacio sulle labbra. Non gli chiedo di salire, non l'ho mai fatto, e lui non ha mai insistito, né ha mai chiesto il perché. Non voglio un altro ragazzo in casa mia, nella mia stanza. I ricordi finirebbero per travolgermi di nuovo.

    Ricambio il bacio e vado dritta verso il mio appartamento. Prendo l'ascensore, finalmente riparata. Quando posso, evito di fare le scale, perché non voglio passare davanti la porta di Louis. Le prime settimane dopo l’abbandono di Noah, la guardavo con la speranza che si aprisse e ne uscisse lui, ma, adesso, dopo cinque mesi la speranza è, così come il dolore, andata alleviandosi. Ho timore, però, che torni, per cui cerco di evitare qualunque immagine che possa rievocarlo, e di distrarmi il più possibile.

    Arriverà il giorno in cui sarò totalmente indifferente e guardandomi indietro saprò solo sorridere di questo periodo.

    Il mattino seguente, dopo una ricca colazione, io ed Erika usciamo di casa alle otto, per raggiungere Kyle e TJ che ci aspettano in strada. Sono appoggiati all’auto e chiacchierano tra loro. Quando ci vedono, sorridono e ci aprono le portiere dell’auto. Salutiamo i nostri uomini e, una volta ai nostri posti, filiamo in spiaggia. Kyle dal lato del passeggero accende la radio, e l’abitacolo si riempie di musica dance. Io ed Erika, sedute dietro, canticchiamo qualche parola. La mia amica, oggi, con il suo grande cappello bianco in tinta con il prendisole dai fiori colorati, gli occhiali giganti e la sua mega borsa color oro, che brilla sotto i raggi del sole, sembra una diva stile anni ’50. Io invece sono molto più sobria: indosso un vestito unico in jeans, composto da pantaloncini corti e canotta senza spalline ho legato i capelli in una coda e messo dei Ray Ban per difendermi dalla luce del sole.

    Dopo dieci minuti siamo arrivati. Persa nella musica non mi sono nemmeno resa conto dove fossimo diretti. Scendo dall’auto e mi irrigidisco, è Ocean Beach!

    «Ehi, Mya, tutto bene?» chiede Erika affiancandomi.

    Esco dal mio stato di trance.

    «Tutto… tutto bene, sì. Alla grande.»

    Ma perché tra tante spiagge doveva capitarmi di venire proprio qui? Più cerco di allontanare i ricordi, più tornano prepotenti.

    Ocean Beach è il posto dove io e Noah, abbiamo dato vita al nostro primo progetto di giornalismo, dove ci siamo quasi baciati e dove, alla fine, mi ha rifiutata.

    Prendo un profondo respiro e seguo gli altri. Non mi lascerò travolgere ancora dai ricordi.

    I ragazzi si fanno strada tra i bagnanti alla ricerca di un po’ di spazio sul bagnasciuga, carichi di borse frigo, ombrellone e sedie sdraio, mentre io e Erika possiamo concederci di sfilare sulla spiaggia attirando gli sguardi di non pochi ragazzi. Finalmente, trovato il nostro piccolo angolo di sabbia, stendiamo gli asciugamani e togliamo via gli indumenti, rimanendo in costume, il mio in realtà, sembra più un minuscolo pezzettino di stoffa abbinato a un reggiseno a fascia. Tento di coprire il più possibile, con quel poco a disposizione, il mio didietro. Tiro da una parte ma si scopre dall’altra, quindi, alla fine mi arrendo, pazienza.

    Alzo lo sguardo e ritrovo TJ intento a squadrarmi, come paralizzato.

    «Ehi, ci sei?» scuoto una mano davanti ai suoi occhi.

    Lui mi guarda, sorride e tende la mano «Vieni, andiamo a farci un bagno.»

    La afferro e corriamo in acqua, seguiti da Erika e Kyle.

    Nuotando ci allontaniamo dalla riva, TJ è sempre al mio fianco, non mi lascia mai. Dopo una serie di bracciate però ci fermiamo per riprendere fiato. Sono intenta a osservare il paesaggio e a pensare a come lo ricordassi. Nel mio progetto giornalistico del precedente anno al college, che appunto riguardava questa baia, ottenni il massimo dei voti, scegliendolo proprio perché ne ero affascinata. E lo sono ancora oggi.

    Mi sento afferrare per i fianchi da TJ. Mi stringe forte a sé. Premo la mia schiena contro il suo petto e avverto forte la voglia che ha di me.

    «Sei fantastica» sussurra al mio orecchio.

    So quanto mi desideri, così come capisco che dopo un mese di frequentazione vorrebbe compiere il passo successivo. TJ è bellissimo, alto, muscoloso, interessante, gentile, ma il mio corpo non reagisce alla sua vicinanza. Mi volto verso di lui per guardarlo negli occhi.

    «Raggiungiamo gli altri» dico, tentando di spostare la sua attenzione su altro. Lui mi fissa deluso, ma poi annuisce.

    Erika e Kyle sono seduti a riva, in acqua, intenti a scambiarsi smancerie. Io e TJ arriviamo alle loro spalle, osservandoli, ci scambiamo uno sguardo complice e un sorriso di intesa.

    «È guerra!» urlo e subito prendiamo a schizzarli.

    Loro inizialmente sono colti alla sprovvista, ma riprendendosi immediatamente, contrattaccano ridendo. Sembriamo dei ragazzini, Erika lancia gridolini, Kyle tenta di proteggerla col suo corpo e io e TJ ci diamo da fare.

    «Arrendetevi!» grido.

    Ma prima che possa sentire la loro risposta, TJ si volta verso di me e, venendomi incontro, mi prende per i fianchi issandomi sulle sue spalle.

    «Che cosa fai? Sono loro gli avversari!»

    «Adesso ho un’altra nemica» dice e mi butta in acqua. Trattengo il respiro giusto in tempo prima dell’impatto con l’acqua, poi risalgo subito in superficie per riprendere fiato. TJ è davanti a me e sorride, ha i capelli bagnati e un ciuffo sbarazzino gli ricade sul viso.

    «Traditore!» lo accuso fingendo di mettere il broncio. Lui mi guarda, squadrando il mio corpo bagnato e il costume attillato sui seni. Senza parlare si fionda sulle mie labbra, divorandomi. All’inizio sono stupita, ma poi ricambio. Adoro i baci improvvisi, dati

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