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Il castello di Edimburgo: eLit
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E-book154 pagine2 ore

Il castello di Edimburgo: eLit

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Info su questo ebook

William McEachern ritorna finalmente a casa per presentare ai parenti Mary, la sua amata fidanzata e futura sposa. E ad attenderlo, nello splendido castello di Mayfair, c'è un autentico giallo degno di un maestro del brivido: misteri, sospetti e sospettati, vittime, presenze strane di presunti antenati... Tutto normale, visto che ci si trova in un castello scozzese! Ma chi muove i fili dell'intera vicenda? E, soprattutto, cosa rischiano William e Mary?

Serie "Black Cat Mysteries" - Vol. 1

LinguaItaliano
Data di uscita27 feb 2015
ISBN9788858933923
Il castello di Edimburgo: eLit

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    Anteprima del libro

    Il castello di Edimburgo - Caroline Burnes

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Shades Of Familiar

    Harlequin Intrigue

    © 1994 Carolyn Haines

    Traduzione di Letizia Montanari

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 1998 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-392-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Dunque, siamo arrivati in Scozia: una distesa di colline intervallate da boschi profumati. È tutto così bello... bello come la mia Eleanor. L’unico problema è che Eleanor è preoccupata. E anche Peter. Non hanno quasi aperto bocca da quando abbiamo attraversato il Mare d’Irlanda, ma la tensione si può quasi tagliare con il coltello. Anche se non avessi le orecchie fini che possiedo, qualunque tonto avrebbe sentito la concitata telefonata che ha ricevuto da una certa Mary Muir, da Kelso, Scozia. Ed eccoci qui a percorrere queste stradine contorte alla velocità della luce.

    A quanto pare è successo qualcosa di terribile a causa di un certo William MacEachern. Deve essere importante. La mia diletta sta trattenendo a stento le lacrime e Peter guida come un dannato, senza nemmeno fermarsi per consumare un pasto decente. Se almeno parlassero, dicessero qualcosa! Questa tensione mi sta uccidendo!

    Ho messo all’opera il mio cervello e l’unica nozione che sono riuscito a ricordare è che un uomo di nome Slaytor MacEachern era un valoroso guerriero scozzese. Paragonato ai miei antenati questo Slaytor era un vero micetto. Ma gli umani tendono a glorificare il passato. Sembra che questo Slaytor fosse un gran signore, esperto di cavalli e cavalleria. Fu lui a iniziare la stirpe da cui discende anche la mia Eleanor. Però non ho mai sentito parlare di William MacEachern.

    Ehi, s’intravede un castello in lontananza... il classico castello da Bella Addormentata, completo di merli, torrioni e feritoie! Peccato che non ci sia anche un fossato... Se non fossimo così di fretta, non mi sarebbe dispiaciuto fermarmi per dare un’occhiatina... Ma... aspetta un po’: Peter si sta immettendo sul sentiero che conduce al castello! E adesso supera il cancello! Siamo nel cortile interno. Spero che questa gente non abbia cani da guardia. Una porta si apre... e quella chi è? Deliziosa, un piccolo folletto che adesso conduce Eleanor e Peter in casa. Dunque questo è il castello di Mayfair, dimora di lord William MacEachern e causa della nostra partenza dall’Irlanda.

    Che donna meravigliosa è questa Mary Muir: così delicata e fine. Che cosa avrà fatto William MacEachern per spaventarla tanto? O forse è colpa di questo posto. Mayfair sembrerebbe il luogo adatto per ospitare fantasmi e questa povera ragazza pare completamente stravolta.

    Mary Muir si guardò alle spalle come se temesse di essere spiata, poi scosse la testa. «Perdonatemi. Io sono Mary Muir, la fidanzata di William. Mi dispiace tanto di avervi chiamato in questo modo.»

    «Cosa non va con William?» chiese Eleanor avanzando di un passo e posando la mano sottile, ma forte sulla spalla di Mary. «Cosa non va qui?»

    «Vorrei saperlo» rispose lei, trattenendo a stento le lacrime. «So quanto William tenga a voi: se non potete aiutarlo, non so che cosa potrò fare. Dobbiamo scoprire cosa sta accadendo a William. Per quanto possa sembrare incredibile, comincio a credere che Mayfair sia infestata dai fantasmi.» Poi, prima che Peter ed Eleanor potessero replicare, li condusse verso il soggiorno dove servì loro qualcosa da bere. Una volta che si fu seduta, guardò negli occhi Eleanor. «Prima di proseguire, voglio precisare che io amo incondizionatamente William.»

    «Gli voglio bene anch’io» replicò Eleanor. «Ormai non ci vediamo spesso, ma siamo molto vicini, fin da quando eravamo ragazzini. Anche quando i suoi genitori erano in vita, lui era molto solo.»

    «Lo so. Vedete, da quando siamo venuti a Mayfair per programmare le nostre nozze, William si è dimostrato... strano.» Cercò di tenere a bada l’emozione che la stava soffocando. «E la situazione sta peggiorando. William mette a rischio la propria incolumità fisica abbandonandosi a selvagge cavalcate notturne e... ecco, ha come assunto una personalità diversa. Una personalità del passato.»

    «Intende dire una personalità dissociata?» Eleanor non poteva crederlo. Non William. Non il cugino col quale aveva trascorso tante piacevoli estati.

    «Non esattamente. Direi che è come... posseduto da un fantasma. Un fantasma specifico, quello di Slaytor MacEachern, signore del clan dei MacEachern» precisò Mary, scoppiando poi in lacrime.

    Ma cosa sta dicendo? Un fantasma! Un fantasma che possiede il fidanzato costringendolo a vagare per il castello e montare a cavallo tutte le notti! Ma è follia! Però, a giudicare dall’espressione, la mia Eleanor la sta prendendo sul serio. Questa bella rossa crede che il fidanzato sia posseduto da uno spirito. E non uno qualsiasi, ma addirittura dall’antenato che ha dato inizio alla stirpe! Situazione affascinante. Mai caso ha richiesto con più urgenza l’intervento dei talenti e dell’acume di un gatto nero osservatore. Fantasmi! Spiriti che tormentano gli abitanti del castello! Perfetto per me!

    «Potrà aiutarlo?» domandò Mary con voce tremante. «Mi ha parlato con tanto affetto di lei e io non sapevo chi altri chiamare.»

    «Ma anche lui ritiene di essere posseduto da un fantasma?» domandò Eleanor Curry lanciando uno sguardo al marito.

    «William ne è certo» rispose Mary guardandosi alle spalle. «Tra poco rientrerà per cena. Dovete aiutarlo... lui... è arrivato al limite.»

    «Mary, forse non è una buona idea che lei rimanga qui mentre William non sta bene. Mayfair può essere un luogo poco rassicurante. Forse dovrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di trasferirsi per qualche settimana a Edimburgo...»

    «Non lo lascerò» rispose determinata. «Lui ha tentato di convincermi ad andarmene, temendo di commettere qualche pazzia nel cuore della notte durante i suoi attacchi. Ma io non me ne andrò. Amo William fin da quando ero bambina e non lo abbandonerò nel momento in cui gli sono più necessaria.» Tacque per un attimo. «Inoltre ho qui con me la mia migliore amica. Conosco Sophie Emerson da quando mi sono unita all’orchestra sinfonica, cinque anni fa. Lei suona nella sezione fiati: resterà con noi fino al giorno delle nozze.»

    Eleanor stava per riaprire bocca e affrontare di nuovo l’argomento quando si levò una voce. «Mary non se ne andrà, ho già tentato di convincerla.»

    Quella voce attirò l’attenzione di tutti in direzione della scala. Eleanor si alzò ponendosi tra Peter e Mary mentre un uomo alto, bruno e bello entrava nella sala. «Eleanor, adorata cugina, che piacere rivederti a Mayfair.»

    Alla parola cugina le orecchie di Black si drizzarono: il gatto fissò intensamente il nuovo arrivato.

    «Dopo tutte le visite che vi ho fatto negli Stati Uniti, è una gioia avervi finalmente qui, in Scozia.» Il sorriso di William era stanco, ma sfumato di ironia. «Vedo che avete conosciuto la mia deliziosa futura sposa, Mary. Ha tanto insistito per chiamarvi» concluse lanciandole uno sguardo preoccupato.

    Rapidamente Eleanor raggiunse il cugino e lo abbracciò, angosciata quando si accorse di quanto fosse diventato magro. William era sempre stato un uomo atletico, alto e ben fatto. E adesso era così magro e pallido, come se fosse malato.

    «Che cosa vi ha raccontato Mary?» domandò lui, esauriti i convenevoli.

    «Ho parlato loro del fantasma. So quanto bene vuoi a Eleanor e ho ritenuto che non ti sarebbe dispiaciuto.»

    «Io adoro Eleanor: mi ha fatto da sorellina quando eravamo piccoli» affermò lui, teneramente.

    Eleanor, cogliendo la nota giocosa, scoppiò in una risata. «Non hai ancora perduto il tuo senso dell’umorismo, vedo.» Tese una mano a William e l’altra a Mary. «E vedo anche che la tua promessa sposa è bellissima, William.»

    «È vero» rispose lui guardando la ragazza dai capelli ramati. «Ho cercato di convincerla ad andarsene...» aggiunse mentre una strana espressione gli attraversava il volto.

    «Basta con queste sciocchezze. Io rimarrò al mio posto, accanto a William» dichiarò Mary fissando lo sguardo chiaro sul fidanzato.

    Si udì un rumore di passi e poco dopo sulla soglia apparve una donna dai capelli grigi. «Se avete appetito, la cena è servita.»

    «Abby, questi sono i miei parenti, Eleanor e Peter Curry. Sono qui in visita, come senz’altro ti avrà comunicato Mary.»

    «Sì, signor William. È tutto pronto. Sophie scenderà per mangiare?»

    Mary lanciò uno sguardo riluttante verso la scala. «Salgo a vedere e torno subito: probabilmente sta cercando decidere quale abito indossare.» Il suo chiacchierio era forzato. «Sai com’è Sophie: la persona più buona del mondo, ma un po’ stordita.»

    William rise. «Dille che questa sera mi comporterò benissimo. Non la terrorizzerò di fronte a mia cugina.» Poi si scurì in volto. «Se riesco a mantenere la promessa» aggiunse sottovoce.

    Mary si mosse verso di lui, poi si fermò. «Vado da Sophie» avvertì con gli occhi umidi e correndo verso le scale.

    «È adorabile, William» commentò Eleanor per rompere il silenzio.

    «Lo è davvero» ammise lui, serrando le mani. «Adorabile, intelligente e piena di talento. Tutte qualità che richiedo in una moglie.»

    Eleanor lanciò uno sguardo al marito. «Ma che cosa sta accadendo qui?» chiese poi al cugino. «Mary non ci ha detto molto, era terribilmente sconvolta quando ci ha chiamato, ieri.»

    William sospirò. «Non sono sicuro» iniziò. Poi si rese conto della testolina scura che faceva capolino sopra il tavolo fissando con avidità il salmone.

    «Black!» lo rimproverò Eleanor cercando di afferrarlo.

    «Lascialo stare» rispose ridendo William. «Sai bene che

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