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L'uomo misterioso: Harmony Collezione
L'uomo misterioso: Harmony Collezione
L'uomo misterioso: Harmony Collezione
E-book160 pagine2 ore

L'uomo misterioso: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

C'è da invidiarla, certo, visto che sta per partecipare a un matrimonio in grande stile ai Caraibi, nel doppio e prestigioso ruolo di damigella d'onore e stilista della sposa. Tuttavia Anne-Marie Barclay non riesce a non pensare che là incontrerà il fantomatico Ethan Beaumont, il fratello della sposa. Nella sua mente l'ha già inquadrato come un tiranno, abituato a usare gli altri come pedine con cui giocare. Senza neppure conoscerlo, però! La mattina dopo il suo arrivo...

LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2015
ISBN9788858941393
L'uomo misterioso: Harmony Collezione
Autore

Catherine Spencer

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    L'uomo misterioso - Catherine Spencer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    In The Best Man’s Bed

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Catherine Spencer

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-139-3

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Ethan Beaumont... Ethan Andrew Beaumont... monsieur Beaumont. Da quando era stata fissata la data delle nozze era quello il nome sulla bocca di tutti, sussurrato con la riverenza di solito accordata ai reali.

    Ma se è Philippe Beaumont che sta per sposare la mia migliore amica, perché allora è solo di lui che si parla? E per quale ragione Solange permette tutto questo?, si chiese Anne-Marie mentre sorseggiava il suo champagne.

    «Se guarda fuori dal finestrino, mademoiselle, potrà avere una visione d’insieme di Bellefleur.» L’assistente di volo del jet privato si era materializzato silenziosamente accanto a lei. «L’isola ha la forma di una luna crescente.»

    Anne-Marie osservò lo spicchio di terra che galleggiava come uno smeraldo in mezzo a un mare blu zaffiro qualche migliaio di metri sotto l’ala dell’aereo. «Sì, la vedo» disse sentendosi cogliere di colpo da una strana apprensione. «Quanto manca all’atterraggio?»

    «Inizieremo la discesa tra poco. La prego di rimanere seduta e di tenere allacciata la cintura di sicurezza.» L’uomo le sorrise. «Non che abbia bisogno di ricordarglielo, visto che non si è mossa dacché abbiamo lasciato la terraferma. Ha per caso paura di volare, mademoiselle

    «No, ma non mi capita spesso di viaggiare su aerei così piccoli.»

    «È in eccellenti mani. Il capitano Morgan è un ottimo pilota. Monsieur Beaumont sceglie solo il meglio.»

    Ancora una volta il nome di Ethan Beaumont venne pronunciato dallo steward caraibico con riverenza, cosa che disturbò Anne-Marie la quale, ormai, era sempre meno desiderosa di conoscere il famoso e potente monsieur Beaumont.

    «È completamente diverso da Philippe, anche se si assomigliano fisicamente malgrado siano fratellastri» le aveva detto Solange quando le aveva telefonato per annunciarle che si sarebbe sposata. «E non c’è persona che non si inchini in città al suo passaggio. Capisco perché Philippe fosse un po’ preoccupato nel comunicargli che ci eravamo fidanzati. Ethan può essere... come dire?»

    «Un tiranno?» aveva suggerito lei. «Come può un uomo adulto temere di confidare al proprio fratello che ha intenzione di sposarsi? Mi pare talmente medievale! Secondo me, tutta quella ricchezza e quel potere gli hanno dato alla testa.»

    «Forse, però sotto sotto Ethan è una brava persona» aveva ribattuto Solange. «Be’, certamente non è tenero come il mio Philippe, ma del resto non me lo riesco a immaginare perdere la testa per una donna.»

    «Eppure lo deve avere fatto... almeno una volta visto che ha un figlio» aveva sottolineato lei.

    «Probabilmente ha ereditato troppo riserbo inglese da sua madre e questo potrebbe spiegare la breve durata del suo matrimonio.» Solange aveva sospirato con tono sconsolato. «Che peccato! Che perdita!»

    «Che benedizione, vorrai dire. Nessuna donna si merita un uomo capace di privarla del proprio figlio. Mi spiace per quel piccolo in balia di un simile padre.»

    «Ma non è stata colpa di Ethan, Anne-Marie. È stata la madre a scegliere di abbandonarli tutte e due.»

    «Il che dimostra quanto dovesse essere disperata quella poveretta se ha rinunciato alla sua creatura piuttosto che sorbirsi il marito.»

    Solange era scoppiata a ridere. «È meglio se queste cose rimangono tra noi. Ti prego di fare attenzione a non parlare così di fronte agli altri quando mi raggiungerai a Bellefleur. Non gradirebbero che una straniera critichi in questo modo il loro Seigneur

    Seigneur! Che assurdità! Anne-Marie si lasciò andare contro lo schienale della poltrona e chiuse gli occhi mentre l’aereo si preparava ad atterrare. Le pareva di essere tornata indietro al feudalesimo.

    Seduta nel solitario splendore di una limousine, che l’avrebbe condotta dall’aeroporto alla lussuosa proprietà dei Beaumont, Anne-Marie sperimentò la strana sensazione di essere lei l’unica anomalia di Bellefleur.

    Mentre l’autista percorreva le strade della piccola cittadina gli abitanti si fermavano quasi inchinandosi al loro passaggio e i bambini salutavano alzando le mani.

    Devo rispondere?, si chiese detestando la sottile insicurezza che in quell’istante stava minando il suo rinomato autocontrollo. Oppure il Seigneur non approverebbe?

    «Sarà molto gentile e attento ai tuoi bisogni, ma non aspettarti che ti tratti come farebbe un ospite nordamericano» l’aveva messa in guardia Solange. «È una persona troppo riservata. Probabilmente ti chiamerà per tutto il tempo della tua permanenza mademoiselle Barclay. Ci ha impiegato secoli a rivolgersi a me con il mio nome di battesimo.»

    L’avvertimento dell’amica le procurò una stretta allo stomaco.

    La limousine lasciò la cittadina e iniziò a salire lungo una collina.

    Davanti a sé l’aspettava più di un mese di inchini e salamelecchi a un tiranno feudale che probabilmente le avrebbe rovinato il soggiorno a Bellefleur per fare da damigella d’onore alle nozze della sua migliore amica. Inoltre temeva che quell’autocratico sconosciuto potesse influenzare in qualche modo il matrimonio di Solange.

    Aveva conosciuto Philippe Beaumont e gli era piaciuto. Pensava che lui e Solange formassero una bella coppia tuttavia non le era mai sembrato un uomo particolarmente forte e determinato, soprattutto capace di tenere testa a sua onnipotenza, il signore di Bellefleur.

    I suoi sospetti si intensificarono quando superarono il cancello che immetteva nella proprietà di famiglia e si fermarono nel cortile della casa principale.

    Il lusso non era qualcosa di sconosciuto per Anne-Marie; aveva frequentato le scuole migliori, viaggiato per il mondo senza mai sperimentare cosa significasse la mancanza di soldi o di qualsiasi comfort; tuttavia venne sopraffatta dall’opulenza della villa dei Beaumont.

    Sapeva che vi avevano soggiornato alcune teste coronate e non faceva fatica a crederlo. Davanti ai suoi occhi aveva un palazzo che, malgrado il caldo tropicale, sembrava circondato da un’aura di fresca e maestosa formalità.

    «Mademoiselle

    Anne-Marie sobbalzò e si accorse che un cameriere le aveva aperto la portiera per aiutarla a scendere dalla limousine. Una volta abbandonato l’abitacolo climatizzato dell’auto rimase abbagliata dalla quantità di fiori che circondavano la casa dai muri color crema decorati a stucco. Poi la sua attenzione fu attratta dal rauco cinguettare degli uccelli variopinti, dal rumore dello zampillare dell’acqua nelle fontane e dall’esotico profumo delle gardenie.

    Facendole ombra con un parasole il cameriere la guidò verso alcuni scalini che conducevano a un cancello in ferro battuto, che a sua volta immetteva in un cortile interno coperto di forma circolare grande abbastanza da essere usato come salone da ballo.

    Lì l’aspettava Solange.

    «Oh, quanto mi sei mancata» l’accolse l’amica andandole incontro e baciandola sulle guance. «Benvenuta a Bellefleur, ma chère, chère amie! Sono così contenta che tu sia finalmente arrivata.»

    «Contenta?» Anne-Marie si staccò e l’osservò attentamente. «Se sei contenta allora perché piangi?»

    «Perché sono felice.»

    «Non mi sembri tanto felice.»

    Solange lanciò un’occhiata furtiva alle sue spalle e le disse: «Vieni che ti mostro il tuo alloggio, così potremo parlare liberamente. Ethan ha dato istruzioni al personale che ti sistemassero nel padiglione degli ospiti accanto al mio».

    «Non dormi nella villa?!» esclamò lei stupita.

    «Non finché non sarò sposata. Ethan non approverebbe. Philippe potrebbe infilarsi nel mio letto di notte.»

    «Come ha fatto quando ancora vivevi a Parigi?»

    «Ssh!» Solange si portò un dito alla bocca. «Nessuno deve saperlo, Anne-Marie. Qui non siamo in Europa.»

    «Credo di averlo capito» borbottò lei seguendola fino a una terrazza che sovrastava una piscina di dimensioni piuttosto ragguardevoli. La vista che si godeva da lì era mozzafiato; il mare e il cielo erano incorniciati da palme e alberi da frutta le cui foglie ondeggiavano placidamente mosse dalla brezza. «E dimmi, i padiglioni degli ospiti hanno porte e finestre o dobbiamo sussurrare tutto il tempo per paura che qualcuno possa sentirci?»

    «Potremo stare in santa pace tranne che in presenza delle cameriere. In tal caso sarà meglio essere discrete.» Solange la guidò lungo un sentiero ombreggiato che si snodava attraverso una serie di laghetti collegati da cascate in miniatura e ruscelli. «Come puoi notare, siamo a una discreta distanza dalla casa principale e le suite sono anch’esse lussuose e spaziose.»

    «Perfetto. Ho bisogno di molto spazio per finire il tuo abito da sposa.»

    Il viso dell’amica si illuminò per un istante. «Sono curiosa di vederlo. I disegni che mi hai mandato sono meravigliosi.»

    «Più tardi possiamo fare una prova, se ti va.»

    «Preferisco aspettare domani. Sarai stanca dal momento che hai viaggiato tutto il giorno. Immagino che vorrai farti una doccia e cambiarti. Ceneremo presto stasera.»

    «Presumibilmente conoscerò il terribile Ethan Beaumont!» Anne-Marie sorrise. «Mi si è già bloccata la digestione.»

    Solange rise. «Per stasera ho chiesto di portarci la cena qua. Lo zio e la zia di Ethan sono andati a trovare degli amici e si tratterranno da loro fino a domani pomeriggio mentre Ethan è via per lavoro.»

    «Mi era sembrato di capire che governare l’isola e la vita dei suoi abitanti fosse la sua occupazione.»

    «Mon Dieu, non! Ethan ha investimenti e proprietà immobiliari in tutto il mondo. Ultimamente sta coinvolgendo Philippe negli affari di famiglia per potersi concentrare sui suoi interessi in campo petrolifero. È per questo che si trova all’estero adesso.»

    «In Medio Oriente? Perfetto. Più sta via e meglio è. Non mi è mai piaciuta la fama di quell’uomo, per cui non ho particolare fretta di conoscerlo.»

    «Oh, è ben più vicino, mia cara. È andato sulla costa venezuelana che non è molto distante da qui. Tornerà tra pochi giorni. Nel frattempo avrai a che fare con i suoi zii, che vivono anch’essi qua. E con Adrian, naturalmente.»

    «Chi è Adrian?»

    «Il figlio di Ethan.» La voce di Solange si addolcì. «È un bambino davvero adorabile. Vedrai, ti affezionerai a lui malgrado l’ostilità che provi nei confronti di suo padre.»

    Il sentiero sbucò in un grande giardino in cui si trovavano due case a picco sul mare. «Eccoci arrivate, chérie. È qui che vivremo nei prossimi giorni.»

    Anne-Marie ancora una volta venne sopraffatta dalla bellezza del

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