Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Principessa per gioco: Harmony Collezione
Principessa per gioco: Harmony Collezione
Principessa per gioco: Harmony Collezione
E-book174 pagine2 ore

Principessa per gioco: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L’ultima cosa che il principe Michel de Mornay si aspetta è che il suo principato subisca un’invasione “rosa”: tuttavia deve ricredersi, perché due bellissime ragazze americane hanno vinto a un quiz televisivo una lunga vacanza nella sua splendida reggia, con tanto di troupe al seguito! L’altero Michel ne è tutt’altro che entusiasta, così inizia una schermaglia di amore-odio con la biondissima Shannon Blanchard. Appena la mette in difficoltà, però, lei reagisce…
LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2016
ISBN9788858953099
Principessa per gioco: Harmony Collezione
Autore

Tracy Sinclair

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Autori correlati

Correlato a Principessa per gioco

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Principessa per gioco

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Principessa per gioco - Tracy Sinclair

    successivo.

    Prologo

    Il quiz del momento s'intitolava La Principessa. Milioni di spettatori lo seguivano ogni settimana e qualche centinaio di fortunati riusciva ad assistere alle riprese del programma a Hollywood.

    La sera della finale l'eccitazione era alle stelle e tutti gli occhi erano puntati sulle due finaliste. Erano entrambe belle e intelligenti, ma i sondaggi davano vincente Shannon Blanchard. Con i capelli biondi, gli occhi azzurri e una grazie innata, Shannon sembrava davvero una principessa, snella ma morbida, sexy ma elegante e rassicurante.

    «È la sera che tutti aspettavate» annunciò Gordon Lederer, il presentatore, portando al massimo la tensione. «Una delle nostre concorrenti potrebbe vincere un premio da principessa. È stata una dura battaglia. Tutte e due hanno sbaragliato le rivali, e adesso sono qui. Allora, chi vincerà? Linda o Shannon?»

    Gli spettatori applaudirono, gridando il nome della loro beniamina.

    «La risposta alla prossima domanda potrebbe essere decisiva» continuò Gordon. «Prego il pubblico di fare silenzio, perché la posta in palio è altissima. Linda, sei pronta?» chiese alla brunetta.

    «Mai stata più pronta in vita mia!» rispose lei.

    «Che cos'è, una proposta? Allora, vediamo. Il leggendario re inglese Enrico ottavo ebbe sei mogli. Per vincere due settimane da principessa devi dirmi i loro nomi in ordine cronologico, iniziando dalla prima.»

    La sicurezza di Linda svanì. «Anna Bolena...»

    «Esatto, ma non era la prima, e io le voglio in ordine di data.»

    Linda frugò disperata nella mente, ma riuscì soltanto a ripescare un altro nome, Anna di Cleves.

    «Mi dispiace» concluse Lederer, «ma non hai ancora perso, Linda. Se Shannon non mi darà la risposta esatta tornerete fra due settimane a contendervi il primo premio, due settimane in Europa in un vero castello, come una principessa!»

    Intanto Shannon stava ringraziando mentalmente la sua professoressa di storia del college, appassionata di Enrico VIII, che le aveva fatto imparare a memoria i nomi delle mogli e l'anno delle nozze.

    «Allora, Shannon? È la tua grande occasione, se mi darai la risposta esatta.»

    Il pubblico applaudì impazzito quando lei nominò tutte le sei mogli, iniziando da Caterina d'Aragona e finendo con Caterina Parr, e Lederer dovette urlare per farsi sentire sopra il frastuono. «Complimenti, Shannon Blanchard, sei la nostra nuova principessa! Hai vinto due settimane in un castello a Bonaventure, ospite di Sua Altezza Reale Michel de Mornay.»

    Shannon non credeva alle sue orecchie mentre il presentatore descriveva la vita da favola che l'aspettava: un castello, maggiordomi, camerieri, auto privata con autista, e un guardaroba completo per le feste favolose cui avrebbe partecipato.

    Sorrise a sua cugina Marcie Cole, che sedeva in prima fila: era stata lei a spingerla a partecipare al quiz, e l'avrebbe accompagnata a Bonaventure. Era difficile immaginare l'impatto che la risposta esatta di Shannon avrebbe avuto sul loro destino, ma la vita era piena di sorprese.

    1

    Il principe Philippe guardava l'unico televisore del castello di Glenmar e faceva il tifo per Shannon Blanchard.

    «Sì!» urlò, balzando in piedi quando lei diede la risposta esatta. «Che bella ragazza! Forse Michel smetterà di tenermi il broncio.» Spense in fretta quando sentì avvicinarsi dei passi.

    La televisione era un punto dolente, fin da quando Philippe aveva sottoscritto un accordo con il quiz per ospitare il vincitore, mandando Michel su tutte le furie. Da allora i rapporti fra i due fratelli erano tesi.

    «Che cosa succede?» chiese Michel sulla porta dello studio. La sua bocca generosa si strinse in una linea sottile quando il suo sguardo si posò sullo schermo. «Guardavi di nuovo quell'idiozia?»

    «Il quiz è finito. Sei contento?»

    «Perché dovrei? Fra poco un'estranea verrà qui.»

    «Fra pochissimo» lo corresse Philippe con un sorriso tirato. «E questa è la brutta notizia.»

    «Ce ne sono anche di belle?» Gli occhi grigi di Michel sembravano un mare in tempesta. «Come ho fatto ad accettare che una falsa principessa venisse a stare qui? Avrei dovuto rescindere il contratto e lasciare che la rete televisiva mi denunciasse.»

    Philippe mantenne un prudente silenzio. Michel sapeva che era inconcepibile che la famiglia reale di Bonaventure fosse coinvolta in un processo per una questione tanto ridicola. Per giunta, che vincesse o perdesse, la rete televisiva avrebbe avuto un'incredibile pubblicità. Ma forse il fratello aveva ragione: lui si buttava a capofitto in qualunque avventura, senza pensare alle conseguenze.

    «Se ne andranno in fretta, due settimane volano» aggiunse, per calmare Michel.

    «Perché parli al plurale? Non doveva esserci soltanto la vincitrice?»

    «Certo, una bellissima bionda con un corpo da favola. Era questa la buona notizia che volevo darti.»

    Michel lo guardò freddamente. «Non mi hai risposto. Quante persone verranno?»

    «Sai com'è, il quiz viene trasmesso nell'ora di maggiore ascolto... Fanno le cose in grande.»

    «Quante persone?»

    «Tre o quattro» confessò Philippe, «ma tu non te ne accorgerai neanche. Farò preparare le stanze nell'ala nord, e poi non passeranno certo le giornate al castello.»

    «Quando arriveranno?»

    «Domenica.» Philippe si preparò a una ramanzina, ma Michel sbuffò seccato e se ne andò.

    Il castello di Glenmar era in cima a una collina, lontano dalla strada. Al sole del tramonto sembrava un luogo di fiaba sospeso per aria.

    Irreale come tutte le altre cose che le erano successe, pensò Shannon. Meno di una settimana dopo la vittoria, lei e Marcie erano su una limousine nera che le aveva accolte all'aeroporto. Le due ragazze non riuscivano a nascondere l'eccitazione, mentre i loro accompagnatori erano più controllati.

    George Hatcher, l'esperto di relazioni pubbliche assunto dalla rete televisiva, era abituato a quelle situazioni, mentre Dave Finley, il fotografo, non guardava neanche fuori del finestrino, occupato com'era ad assemblare la sua attrezzatura fotografica.

    «Guarda le pecore!» esclamò Marcie deliziata, indicando un gregge. Si sporse per vedere meglio e scorse i pastori che le governavano.

    «E c'è anche un Principe Azzurro a cavallo» aggiunse. «È una messa in scena di benvenuto?»

    Shannon scosse la testa «Ne dubito. I Principi Azzurri hanno sempre un bianco destriero, mentre questo è nero.»

    «Comunque è bellissimo» aggiunse Marcie. «Guarda che spalle!»

    «Che cosa ci fa quel cavalletto in mezzo alla strada?» chiese George seccato. «Lo tolga di mezzo» ordinò all'autista, ma prima che l'uomo potesse obbedire le pecore avevano invaso la strada.

    «Non possiamo aspettare i loro comodi!» gridò George. Mise la testa fuori dal finestrino, urlando per scacciare gli animali, ma l'uomo a cavallo lo raggiunse.

    «Che diavolo fa?» gli domandò minaccioso.

    Shannon tirò George per una manica. «Siamo ospiti qui» mormorò, «non mi sembra un bell'inizio.»

    «Lascia fare a me» replicò lui seccato.

    Il cavaliere parlò con l'autista, ignorando gli altri occupanti della limousine, poi girò il cavallo e se ne andò.

    «E queste pecore?» gli strillò dietro George. «Non possiamo aspettare tutto il giorno.»

    «Allora trovatevi un'altra sistemazione!»

    «Che insolente!» protestò George, offeso. «Ne parlerò al principe.»

    «Lascia perdere» intervenne Dave, prendendo la macchina fotografica. Se dovevano aspettare, tanto valeva fare qualche scatto.

    «Come si chiama quel tale?» chiese George all'autista.

    «È il principe Michel, signore.»

    George rimase senza parole. «Non è possibile!» esclamò poi. «Indossava jeans e camicia, come i pastori. Pensavo fosse un sovrintendente o qualcosa del genere.»

    «È bello da morire!» sospirò Marcie rapita.

    «Sì» riconobbe Shannon, «ma non è molto gentile. In fondo siamo suoi ospiti.»

    «Ospiti paganti» puntualizzò sua cugina.

    «Certo!» affermò George, ancora seccato. «Dovrebbe ringraziarci. Se deve affittare il castello di famiglia deve essere ridotto maluccio.»

    «Forse ha superato il massimale delle carte di credito» commentò Marcie. «Comunque, tanto meglio per noi, a meno che non voglia farci pulire e cucinare.»

    «Non mi stupirei, è così arrogante» borbottò George.

    Il principe era un cavaliere fantastico, capace di gestire perfettamente il focoso stallone nero. Li superò senza degnarli di uno sguardo.

    Poco dopo la strada si liberò e la limousine arrivò al castello, dove il principe Philippe riservò loro una calda accoglienza che fece dimenticare l'incidente.

    Philippe non era bello, alto e atletico come il fratello, ma era più elegante e ordinato.

    Michel aveva i capelli neri spettinati per la cavalcata, si rammentò Shannon, ma sembrava comunque che non si curasse molto del suo aspetto. Però era decisamente sexy, mentre Philippe poteva essere un buon amico con cui passare ore piacevoli.

    Il castello era più sontuoso di quanto avessero immaginato e, dopo aver superato l'atrio maestoso con una grande scalinata di marmo, Philippe li condusse in un bellissimo soggiorno, con tappeti persiani e tende di seta.

    «Ho preparato un piccolo rinfresco, sarete stanchi per il viaggio» disse, e poco dopo arrivò un maggiordomo con uno splendido servizio da tè d'argento.

    «Non direi che sono a corto di soldi» sussurrò Marcie a Shannon, guardandosi intorno con evidente ammirazione.

    Philippe era un perfetto anfitrione. Stava intrattenendo gli ospiti con aneddoti divertenti quando una voce profonda chiamò: «Philippe, devo parlarti!».

    Il principe si affrettò alla porta, ma era troppo tardi per frenare le proteste di Michel.

    «Mi avevi promesso che quella gente non mi sarebbe stata fra i piedi, mentre...»

    «Entra, Michel» lo interruppe Philippe in fretta, «abbiamo ospiti.»

    Michel guardò George seccato, ma la sua espressione cambiò quando vide gli altri.

    Philippe approfittò della sua sorpresa. «La nostra nuova principessa, la signorina Shannon Blanchard e la sua damigella, la signorina Marcie Cole.»

    Quando Michel la guardò negli occhi, Shannon sentì una specie di scossa elettrica. Forse il principe era impulsivo e arrogante, ma irradiava sensualità e una donna non poteva certo restare indifferente, soprattutto quando lui decideva di sfoderare il suo fascino.

    «È un vero piacere, signorina Blanchard» disse lui, esibendosi in un perfetto baciamano.

    Per un attimo Shannon rischiò di cadere in trappola, ma subito ricordò che Michel non la ospitava di sua volontà. «Mi dispiace di avere disturbato il suo gregge» rispose disinvolta.

    «Non sapevamo chi fosse» aggiunse George, «mi scuso per avere insistito, ma eravamo stanchi per il volo e le ragazze erano impazienti di arrivare qui.»

    Shannon lo fulminò con lo sguardo: come osava accusare loro per la sua maleducazione?

    Philippe continuò le presentazioni.

    «Siamo felicissime di essere qui» aggiunse Marcie. «Shannon e io non eravamo mai state prima in Europa» rivelò.

    «Peccato che non abbiate scelto un castello in Francia o in Italia.» Michel si rese conto troppo tardi che il suo commento poteva essere frainteso.

    Philippe accorse in suo aiuto. «Mio fratello intende dire che in genere i turisti preferiscono città come Parigi e Roma» chiarì.

    «Non abbiamo potuto scegliere» spiegò Shannon guardando Michel, «quindi dovrà sopportarci.»

    «O voi dovrete sopportare me» replicò lui. Come mai una donna così bella era tanto suscettibile?

    «Non vorrei essere in nessun altro posto» dichiarò Marcie sognante. «Mi sono innamorata di Bonaventure durante l'atterraggio.»

    Di colpo la tensione scomparve. «È molto gentile, ma non ha una pietra di paragone» ribatté Michel con un sorriso sincero.

    «In futuro spero di averne, ma ora sono qui e intendo godermi questo posto.»

    «Ottima filosofia, signorina Cole.»

    «Sa, io lavoro in un'agenzia di assicurazioni, e qualunque cosa è meglio del mio ufficio.»

    Michel rise. «Vedo che non esagera con i complimenti, eh?»

    Era simpatico e alla mano, pensò Shannon, peccato che lo fosse con tutti tranne che con lei. Fra loro si era creata una strana tensione fin dal primo momento, ma tanto non si sarebbero visti molto.

    Dave prese

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1