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La danzatrice di Lamien 1: Il labirinto abbandonato
La danzatrice di Lamien 1: Il labirinto abbandonato
La danzatrice di Lamien 1: Il labirinto abbandonato
E-book31 pagine22 minuti

La danzatrice di Lamien 1: Il labirinto abbandonato

Di Atra

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Info su questo ebook

Pentamondo, continente del Lamien, anno 1765.
L'allieva 1153 ha quasi tredici anni, l'età minima per diventare una danzatrice di Lamien. Un freddo pomeriggio di inverno la maestra Asalle la porta di fronte all'ingresso di un labirinto: all'interno, troverà la sua avversaria.
Dovrà essere uno scontro all'ultimo sangue: la mattina successiva, all'alba, la maestra tornerà a prendere la vincitrice e solo una di loro dovrà essere sopravvissuta.
L'allieva 1153 ha solo un'amica: è una delle altre allieve danzatrici. E spera con tutta sé stessa che non sarà proprio lei la sua avversaria.

"Il labirinto abbandonato" è il primo racconto della serie "La danzatrice di Lamien", ambientata nell'universo steampunk distopico de "I canti del Pentamondo" creato da Atra.
LinguaItaliano
EditoreAtra
Data di uscita11 set 2020
ISBN9788835893417
La danzatrice di Lamien 1: Il labirinto abbandonato

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    Anteprima del libro

    La danzatrice di Lamien 1 - Atra

    Ringraziamenti

    Capitolo 1

    Il primo corvo

    Anno 1765, 2o giorno d’inverno nel continente del Lamien. Nuova Belora, Regione del Fesden Occidentale (Fronte Tecnofilo).

    = Allieva 1153 =

    Il carro a mulino era fermo ormai da molte clessidre. L’allieva numero 1153 dell’Accademia di Danza da Combattimento di Nuova Belora era seduta a terra nel vano di carico del veicolo: sentiva sotto le sue gambe a farfalla il ruvido pavimento di legno e dietro la schiena la fredda parete metallica.

    Alla sua destra, la portiera da cui era entrata era rimasta sigillata per tutta la durata del viaggio. Non c’era nessun finestrino e le lanterne ad olio che aveva visto entrando in quel piccolo scompartimento erano rimaste sempre spente.

    Solo oscurità, attorno a lei. E freddo, che arrivava fino alle ossa: la divisa delle allieve danzatrici era di stoffa molto sottile, più adatta all’estate che all’inverno. Era bianca come la neve: con quel buio, comunque, qualsiasi colore avesse avuto non avrebbe fatto differenza.

    La calzamaglia di cotone arrivava alle scarpe di tela, con quel gelo, era quasi come non averle. La blusa era anch’essa di cotone leggero: l’allieva premeva la schiena contro la parete metallica del veicolo, quasi come per sentire ancora più freddo.

    Non devo avere paura del dolore: per vincere bisogna soffrire, questo l’ho imparato.

    Aveva quasi tredici anni, ormai. Tredici anni: l’età minima per diventare una danzatrice di Lamien. Era quello per cui era nata, l’unico scopo della sua vita da quando ne aveva memoria. Combattere per vincere, ad ogni costo.

    Abbiamo viaggiato a una buona velocità per almeno venti clessidre, prima di fermarci. Non mi hanno mai portato così lontano dall’Accademia di Danza da Combattimento.

    L’Accademia: l’edificio che era da sempre la sua casa. Una o due volte l’anno veniva trasferita: di solito la portavano all’ospedale, per le visite mediche di controllo, ma era a pochissima distanza dall’Accademia.

    Non

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