Il circolo Magritte
()
Info su questo ebook
Horror - racconto lungo (54 pagine) - I debiti vanno sempre pagati. In un modo o nell’altro…
Mauro non avrebbe mai dovuto giocare a poker con il Duca, e soprattutto non avrebbe dovuto perdere. E ora, nonostante non abbia i soldi per pagare, deve assolutamente onorare il debito. Per fortuna esiste il Circolo Magritte, i cui soci sono ben lieti di tendergli una mano… E per Mauro comincia così l’inesorabile discesa in un incubo di carne e sangue.
Nato a Ferrara nel 1965, Nicola Lombardi esordisce nel 1989 con la raccolta Ombre. Si lega poi al movimento letterario romano Neo Noir e pubblica racconti, articoli e traduzioni per diverse case editrici. Suoi sono i romanzi tratti dai film di Dario Argento Profondo Rosso e Suspiria. Tra le sue raccolte di racconti ricordiamo I racconti della piccola bottega degli orrori, La fiera della paura, Striges e Anime urlanti. Oltre a curare diverse antologie ha pubblicato i romanzi I Ragni Zingari (con il quale nel 2013 ha vinto il Premio Polidori), Madre nera, La notte chiama (scritto con Luigi Boccia, pubblicato da Delos Digital nel 2015) e La Cisterna. È membro dell’Horror Writers Association.
Leggi altro di Nicola Lombardi
Sangue selvaggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cinema di Frank Darabont Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnime urlanti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon aprite quelle porte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAgenzia K.T.S. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa notte chiama Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMyrna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSherlock Holmes e la compagna di Moxon Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Libro delle Ombre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLost Tales: Horror n°2 - Primavera 2021 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDark & Weird Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBizarre sorcery Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a Il circolo Magritte
Ebook correlati
Passo domani mattina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa lingua mozzata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSo dove sei Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPunto improprio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCheckpoint Charlie Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl casolare degli orrori Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa stanza delle illusioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmber Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl canto del calabrone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSa morte secada: Un'indagine del maresciallo Dioguardi nel cuore nero della Sardegna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'avarizia del mostro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMateria grigia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniÈ solo questione di tempo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Nuvole pesanti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCaccia selvaggia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Varco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDietro la maschera Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSterilità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniParole appese Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa ricerca della perfezione morale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le morti di Monica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMyrna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa delicata durezza del titanio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSguardo di sangue Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCon le sue mani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRitratto di Signora con Cagnolino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ottavo peccato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa luce calda della notte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVite spezzate (eLit): eLit Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl risveglio dei sogni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Narrativa horror per voi
La tana del serpente bianco Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL' Alba dei vampiri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTenebre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScrivere l'horror - Nel cinema e nella letteratura Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Streghe Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La terra degli Anunnaki Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl ritratto di Dorian Gray Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutti i romanzi e i racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La tomba e altri racconti dell'incubo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Woom Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Labirinto mortale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDall'inferno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBlood Bonds – La serie completa (Volumi 4-6) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCarmilla e altri racconti di fantasmi e vampiri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCastelli maledetti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl richiamo di Cthulhu Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa sull'abisso Valutazione: 3 su 5 stelle3/5I racconti del Necronomicon Valutazione: 5 su 5 stelle5/5
Recensioni su Il circolo Magritte
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Il circolo Magritte - Nicola Lombardi
9788825412352
1
– Amico, hai da accendere?
Mauro riconobbe quella voce con tre secondi di ritardo. Camminava lungo un marciapiede pigramente illuminato dal fascio polveroso colante da un lampione; l’istinto lo indusse a fermarsi accanto alla sagoma che gli aveva rivolto la parola, senza neppure guardarla in volto. Infilò una mano nella tasca del cappotto liso, e solo a quel punto sollevò lo sguardo. Tre secondi troppo tardi. In ogni caso, non avrebbe avuto il tempo di scappare.
Cinque grosse dita si richiusero a morsa sul suo bavero, costringendolo a sollevarsi sulle punte dei piedi e a digrignare i denti. Solo per miracolo non gli rimase l’estremità della lingua fra gli incisivi. Subito dopo, altre cinque dita chiuse a pugno fendettero l’aria della notte e gli si abbatterono contro la bocca dello stomaco. Un rantolo soffocato gli sgorgò dalla gola, mentre tentava invano di ripiegarsi su se stesso. L’aggressore lo spinse poi nel ventre oscuro del vicolo entro il quale si era acquattato in attesa che Mauro uscisse dal bar, e lo premette con forza inaudita contro una parete di mattoni scheggiati.
C’era anche un’altra persona, lì con loro. Mauro riuscì a coglierne la presenza mentre roteava dal giallore malato della via alla tenebra quasi totale, e tutta la situazione gli apparve chiara nella mente come se qualcuno gliel’avesse appena spiegata, con calma, passo dopo passo. Avrebbe dovuto aspettarselo. Di sicuro, poi, nessun altro gironzolava da quelle parti; non in quel quartiere, non verso l’una di notte. E se anche qualcuno si fosse accorto di ciò che stava accadendo, mai e poi mai si sarebbe intromesso. Ovviamente.
L’alito caldo e cattivo dell’uomo che lo aveva sorpreso gli venne soffiato in faccia da quei pochi centimetri di distanza garantiti dalla tesa del borsalino, indossato dall’energumeno come un accessorio distintivo della categoria cui apparteneva.
– Questa sera il Duca ti aspettava. Alle dieci. Al posto convenuto.
Mauro tentò di rispondere, ma il dolore che gli si andava irradiando nel ventre e nel torace gli rendeva impossibile rendere udibile le poche parole che si ritrovò in bocca. Inoltre, la mano con cui Gandhi continuava a stringergli il colletto rappresentava un ulteriore e non indifferente impedimento. Pensò allora di affidarsi alla gestualità, muovendo le mani in una sequela di rapidi scatti che ottennero il risultato sperato: la presa al bavero si allentò, e gli fu possibile posare di nuovo i talloni a terra.
Non conosceva il vero nome di Gandhi, ma gli bastava sapere che tutti lo chiamavano così. Era uno degli scagnozzi del Duca, e come tutti i nomignoli spiritosi il suo molto probabilmente gli era stato affibbiato per un palese, assoluto contrasto, sia nel fisico che nella propensione alla non violenza. Non era quel che si definirebbe un colosso (stava sul metro e ottanta, però sovrastava Mauro di quasi una spanna), ma aveva una corporatura che avrebbe indotto chiunque a classificarlo come buttafuori, o come picchiatore. Ciò che in effetti era. E adesso era lì per lui, col suo messaggio da recapitare. Lo aveva aspettato, con la pazienza che solo i latori di pessime notizie sanno dimostrare, e infine lo aveva preso.
– Lo so, lo so… – tossì Mauro, sollevando gli occhi nel tentativo poco riuscito di leggere l’espressione sul volto dell’altro. Gandhi aveva una gamma molto limitata di espressioni. Anzi, a voler essere onesti ne aveva un paio: quella impassibile, da statua di legno, che non lasciava trasparire il barlume di un pensiero o di un’emozione; e quella vagamente divertita che lo induceva a tirare gli angoli della bocca in una smorfia di soddisfazione ogni volta che aveva occasione di infliggere dolore. Ma qualunque espressione gli stesse modellando i lineamenti in quel momento, non era leggibile per via delle ombre che gli tagliavano oltre metà del viso.
– Lo sai? E cos’è che sai? Che ti sei messo in un mare di rogne? Su questo non ci piove, amico. – Gandhi pareva intenzionato a comprimerlo contro il muro. Mauro rivolse gli occhi all’ingresso del vicolo, come se potesse contare sull’intervento di qualcuno. Rivide allora di spalle l’altro uomo, quello che ora stava facendo il palo. Era magro, con un cappello sulle ventitré di una misura troppo larga, e teneva le mani affondate nelle tasche di un lungo pastrano. Poteva essere chiunque, per quel che ne sapeva. Da quella parte, comunque, non avrebbe dovuto aspettarsi aiuto.
– Quando qualcuno deve dei soldi al Duca, e poi non si presenta all’appuntamento per restituirglieli – continuava intanto Gandhi – commette un gesto che definire errore è riduttivo. È un’azione che non ha il minimo senso. È come smettere di respirare, e aspettare di scoprire cosa succederà. Capisci cosa intendo?
Mauro annuì, mentre per la testa gli passava l’assurda considerazione che quel massiccio tirapiedi possedeva un linguaggio articolato e fantasioso, contrariamente a quanto si sarebbe stati portati a pensare giudicando solo dal suo aspetto. Probabilmente il Duca gli aveva mandato lui anche per quello. Poteva contare sui servigi di parecchi picchiatori, ma probabilmente Gandhi era quello che avrebbe saputo meglio trasmettere lo spirito del suo messaggio.
– Sì, sì… capisco… – gli