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O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato
O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato
O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato
E-book43 pagine35 minuti

O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato

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In questa edizione sono riunite insieme tre fra le più rare e preziose novelle del grande Luigi Pirandello: O di uno o di nessuno, Di sera, un geranio e Il figlio cambiato. Tutti e tre i racconti, forse non famosissimi come altri del drammaturgo agrigentino (Nobel per la Letteratura nel 1934) però certamente altrettanto suggestivi, fanno parte della sua celeberrima antologia narrativa Novelle per un anno.
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2021
ISBN9791220826877
O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato
Autore

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello (1867-1936) was an Italian playwright, novelist, and poet. Born to a wealthy Sicilian family in the village of Cobh, Pirandello was raised in a household dedicated to the Garibaldian cause of Risorgimento. Educated at home as a child, he wrote his first tragedy at twelve before entering high school in Palermo, where he excelled in his studies and read the poets of nineteenth century Italy. After a tumultuous period at the University of Rome, Pirandello transferred to Bonn, where he immersed himself in the works of the German romantics. He began publishing his poems, plays, novels, and stories in earnest, appearing in some of Italy’s leading literary magazines and having his works staged in Rome. Six Characters in Search of an Author (1921), an experimental absurdist drama, was viciously opposed by an outraged audience on its opening night, but has since been recognized as an essential text of Italian modernist literature. During this time, Pirandello was struggling to care for his wife Antonietta, whose deteriorating mental health forced him to place her in an asylum by 1919. In 1924, Pirandello joined the National Fascist Party, and was soon aided by Mussolini in becoming the owner and director of the Teatro d’Arte di Roma. Although his identity as a Fascist was always tenuous, he never outright abandoned the party. Despite this, he maintained the admiration of readers and critics worldwide, and was awarded the 1934 Nobel Prize for Literature.

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    O di uno o di nessuno; Di sera, un geranio; Il figlio cambiato - Luigi Pirandello

    Intro

    In questa edizione sono riunite insieme tre fra le più rare e preziose novelle del grande Luigi Pirandello: O di uno o di nessuno, Di sera, un geranio e Il figlio cambiato. Tutti e tre i racconti, forse non famosissimi come altri del drammaturgo agrigentino (Nobel per la Letteratura nel 1934) però certamente altrettanto suggestivi, fanno parte della sua celeberrima antologia narrativa Novelle per un anno.

    O DI UNO O DI NESSUNO

    I.

    Chi era stato? Uno de’ due, certamente. O forse un terzo, ignoto. Ma no: in coscienza, né l’uno, né l’altro de’ due amici avevano alcun motivo di sospettarlo. Melina era buona, modesta; e poi, così disgustata dall’antica sua vita; a Roma non conosceva nessuno; viveva appartata e, se non proprio contenta, si dimostrava gratissima della condizione che le avevano fatta, richiamandola due anni addietro, da Padova, dove, studenti allora d’università, l’avevano conosciuta.

    Vinto insieme un concorso al Ministero della guerra, collegata la loro vita in tutto, Tito Morena e Carlino Sanni avevano stimato prudente e giudizioso, due anni addietro, cioè ai primi aumenti dello stipendio, provvedere anche insieme al bisogno indispensabile d’una donna, che li curasse e salvasse dal rischio a cui erano esposti, seguitando ciascuno per suo conto a cercare una qualche sicura stabilità d’amore, di contrarre un tristo legame, non men gravoso d’un matrimonio, per adesso e forse per sempre conteso loro dalle ristrettezze finanziarie e difficoltà della vita.

    E avevano pensato a Melina, tenera e dolce amica degli studenti padovani, che erano soliti andar a trovare in via del Santo, nelle sere d’inverno e di primavera lassù. Melina sarebbe stata la più adatta per loro: avrebbe recato con sé da Padova tutti i lieti ricordi della prima, spensierata gioventù. Le avevano scritto; aveva accettato; e allora (giudiziosamente, come sempre) avevano disposto che ella non coabitasse con loro. Le avevano preso in affitto due stanzette modeste in un quartiere lontano, fuori di porta, e lì andavano a trovarla, ora l’uno ora l’altro, così come s’erano accordati, senza invidia e senza gelosia.

    Tutto era andato bene per due anni, con soddisfazione d’entrambi.

    D’indole mitissima, di poche parole e ritegnosa, Melina si era mostrata amica a tutt’e due, senz’ombra di preferenza né per l’uno né per l’altro. Erano due bravi giovani, bene educati e cordiali. Certo, uno – Tito Morena – era più bello; ma Carlino Sanni (che non era poi brutto neanche lui, quantunque avesse la testa d’una forma curiosa) molto più vivace e grazioso dell’altro.

    L’annunzio inatteso, di quel caso impreveduto, gettò i due amici in preda a una profonda costernazione.

    Un figlio!

    Uno di loro due era stato, certamente; chi de’ due, né l’uno né l’altro, né la stessa Melina potevano sapere. Era una sciagura per tutti e tre; e nessuno de’ due amici s’arrischiò a domandare dapprima alla donna: – Tu chi credi? – per timore che l’altro potesse sospettare ch’egli intendesse con ciò di sottrarsi alla responsabilità, rovesciandola soltanto

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