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Il mistero della casa solitaria
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Il mistero della casa solitaria
E-book116 pagine1 ora

Il mistero della casa solitaria

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Info su questo ebook

Quando il sovrintendente Minter fa visita al miliardario Voss per un controllo di routine, non si aspetta che di lì a poco verrà coinvolto in un omicidio, quello di John C. Field, l’enigmatico abitante della “casa solitaria” di fronte.
In molti sembrano avere un valido movente per volerlo morto, dalla segretaria (ritrovata chiusa a chiave nella stanza accanto a quella dell’omicidio) al giovane innamorato di lei, passando per il domestico di Voss e per un misterioso poliziotto che scompare all’improvviso.
Una variante dell’enigma della camera chiusa in un’opera scoppiettante e da leggere tutta d’un fiato, in pieno stile Wallace.
LinguaItaliano
Data di uscita22 ott 2022
ISBN9791222014944
Il mistero della casa solitaria
Autore

Edgar Wallace

Edgar Wallace (1875–1932) was one of the most popular and prolific authors of his era. His hundred-odd books, including the groundbreaking Four Just Men series and the African adventures of Commissioner Sanders and Lieutenant Bones, have sold over fifty million copies around the world. He is best remembered today for his thrillers and for the original version of King Kong, which was revised and filmed after his death. 

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    Anteprima del libro

    Il mistero della casa solitaria - Edgar Wallace

    Copertina

    GialloAurora

    13

    Edgar Wallace, Il mistero della casa solitaria

    1a edizione GialloAurora, ottobre 2022

    © Landscape Books 2022

    www.landscape-books.com

    Titolo originale: The Lone House Mystery

    Edizione digitale a cura di WAY TO ePUB

    Edgar Wallace

    Il mistero della casa solitaria

    I.

    Non è mia intenzione attribuirmi il merito della soluzione di quello che i giornali hanno definito il Mistero della Casa Solitaria. Da troppo tempo milito nella polizia per non sapere che chi si ostina a suonare la tromba da solo non finisce mai in una buona orchestra. Così, se qualcuno vi dice che il sovrintendente Minter di Scotland Yard sta tentando di far la ruota come un pavone, fulminatelo con un’occhiataccia per conto mio.

    Sovrintendente è un termine lungo da pronunciare e che comunque incute una certa soggezione. Non che incoraggi i giovani poliziotti a chiamarmi dente sul muso. In effetti non lo hanno mai fatto. Pretendo da loro il signore, come da tutti gli altri del resto, ma mi piace quando li sorprendo che parlano fra di loro del vecchio dente, purché non ci aggiungano qualche altro aggettivo.

    Il signor John C. Field mi ha sempre chiamato sovrintendente. Mai mi ero accorto, fino a quando non gliel’ho sentita pronunciare, che quella parola contenesse tante sillabe.

    A nessun uomo piace ammettere di aver sbagliato ma devo riconoscere che, contrariamente alla mia abitudine, mi sono lasciato conquistare a prima vista dalla personalità di quell’individuo. È bello perdere la testa per una ragazza già dal primo incontro ma è sbagliato catalogare un uomo basandosi sulle prime impressioni. Perché un uomo che fa centro al primo incontro sicuramente si è fatto in quattro perché ciò accadesse. E gli uomini normali di solito non lo fanno. È una prassi dei commessi viaggiatori e degli attori, ma quelli non sono uomini normali.

    John C. Field era un tipo che non poteva non riscuotere ammirazione: alto, spalle ampie e di bell’aspetto, considerati suoi cinquanta e rotti anni, tempie brizzolate. Aveva i modi da gran signore, sapeva raccontare storielle divertenti ed era un ospite perfetto. Non la finiva mai di offrire sigari.

    Ci siamo conosciuti per una strana circostanza. Abitava in un villino sulle rive del Linder. Non penso che conosciate il Linder, è un torrente che finge di essere un fiume finché non immette nel Tamigi fra Reading ed Henley, dopo di che viene ridimensionato e denominato ruscello. Là c’è una casa, dall’altra parte del corso d’acqua, chiamata Hainthorpe, proprietà di un certo signor Max Voss che l’aveva fatta costruire e aveva provveduto a farvi arrivare l’elettricità da Reading. E proprio per saperne di più su questo allacciamento mi ero recato laggiù. A quell’epoca operavo in un settore speciale di Scotland Yard e sbrigavo un sacco di lavoro che non era possibile affidare alla polizia di quella contea. Non è reato servirsi dell’energia elettrica, ma proprio in quel modo i fratelli Flack, Johnny McGarth e due o tre altre bande di falsari su larga scala facevano lavorare a pieno ritmo le loro stampatrici private, ragion per cui, quando ci arrivò la notizia di un’abitazione dove si registrava un gran consumo di elettricità, era logico che ci mettessimo subito sul chi vive. Così mi recai a Hainthorpe per fare due chiacchiere con il signor Voss, un uomo robusto, col volto rubizzo e i baffetti bianchi che aveva perso l’uso delle gambe in seguito a una grave forma di congelamento contratta in Russia: proprio per quel motivo la sua casa pullulava di congegni che funzionavano con energia elettrica. Possedeva sedie a rotelle, azionate elettricamente, che lo trasportavano da una stanza all’altra, ascensori elettrici e persino nella stanza da bagno era stato installato una specie di paranco elettrico che lo sollevava dalla sedia nella vasca e viceversa.

    — Adesso — mi disse con un lampo di ironia negli occhi vivaci — vorrete vedere i macchinari con i quali fabbrico i soldi falsi!

    A momenti soffocava dalle risate quando capì di aver colto nel segno.

    Ero andato lì per trattenermi un’ora e ci rimasi tre giorni.

    — Fermatevi almeno a dormire — mi aveva detto. — Veddle, uno dei miei domestici, vi fornirà tutto l’occorrente per la notte.

    Voss era un uomo in gamba che aveva fatto l’ingegnere in Russia e, nonostante la grave infermità, godeva di una certa autonomia cavandosela egregiamente anche con le stampelle.

    Essendo arrivato abbastanza tardi, non fu necessaria una grande opera di persuasione per convincermi a rimanere a cena, soprattutto quando sentii che sarebbe intervenuto anche il giovane Garry Thurston. Conoscevo quel giovanotto per averlo già incontrato una mezza dozzina di volte a Malborough Street, a Bow Street e in altri distaccamenti di polizia. Per il suo folle modo di guidare, aveva collezionato più contravvenzioni lui che qualsiasi altro figlio di papà di mia conoscenza. Il suo hobby preferito era forzare i posti di blocco della polizia e parcheggiare in divieto di sosta. Un ragazzo vivace, il prototipo del nuovo modello di criminale creato dalla civiltà delle quattro ruote.

    Abitava in una grande casa dei dintorni e aveva stretto amicizia col signor Voss. Sarò anche nel torto, ma mi piacciono questi giovanotti spigliati che i collegi e le università sfornano a migliaia.

    Vedendomi nel salottino, per poco non gli venne un colpo. — Mio Dio! — esclamò. — Che cosa ho fatto?

    Quando gli confidai che ero semplicemente alla ricerca di banalissimi falsari, mi parve un po’ deluso. Era proprio un ragazzo simpatico e, se mai avessi la disgrazia di sposarmi e di avere un figlio, sarebbe il genere che mi darebbe meno fastidio. Non ho un’idea esatta di cosa intendano gli scrittori quando parlano di giovani dai fieri lombi, a meno che non si riferiscano a quelli che fanno tanta palestra, comunque ritengo che s’ispirino a un tipo come Garry Thurston.

    Eravamo arrivati quasi a metà della cena quando per la prima volta sentii il nome del signor Field, a proposito di un problema di caccia di frodo. Voss fece notare che avrebbe preferito che i poliziotti di Field restassero dalla loro parte del fiume e così, avendo appreso per la prima volta che quel Field era sotto la protezione della polizia, domandai il perché.

    Fu a quel punto che intervenne il giovane Thurston. — Per quell’individuo non basterà un reggimento di soldati se gli succederà quello che penso gli stia per capitare — osservò con un tono così particolare che fece sì che lo guardassi con più attenzione: mai mi era capitato di vedere tanto odio negli occhi di un uomo.

    Subito il signor Voss si affrettò a cambiare argomento e, quando il giovanotto se ne fu andato, mi spiegò il perché.

    — Il comportamento del giovane Thurston nei confronti di quel Field non è normale — spiegò — e non c’è bisogno che vi dica che c’è di mezzo una ragazza, la segretaria di Field. Si tratta di una creatura deliziosa e, per quanto ne so, Field la tratta con il massimo rispetto. Ma quella testa dura di Garry si è messo in testa che da quelle parti tiri un’aria sinistra, forse soltanto perché l’abitazione del povero signor Field è denominata la Casa Solitaria!

    Adesso tutto mi era chiaro. I giovani innamorati sono, per loro stessa natura, giovani animali con sviluppati istinti omicidi. Non so se sia normale o meno voler uccidere un uomo soltanto perché stringe la mano alla tua bella. Presumibilmente è normale.

    A titolo personale, non mi sono mai trovato in uno stato di delirio se non per cause naturali.

    Rimasi sconcertato in merito a quella faccenda dei poliziotti di Field finché il signor Voss non mi fornì le debite spiegazioni. Per qualche sua motivazione particolare il signor Field temeva per la propria vita e pagava una notevole somma affinché la polizia badasse alla sua incolumità. Di solito i turni di guardia alla sua abitazione erano svolti da due agenti per volta, in qualsiasi momento del giorno e della notte.

    Non avrei potuto imbattermi in un uomo più valido di Max Voss per essere ragguagliato su tutto il vicinato. Credo che quell’anziano signore dal volto rubizzo fosse il più gran pettegolo che avessi mai incontrato. Conosceva vita, morte e miracoli di tutti quelli che abitavano in un raggio di venti chilometri, anche

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