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Strettamente personale
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E-book112 pagine1 ora

Strettamente personale

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Info su questo ebook

Alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra Geoffrey West, americano trapiantato a Londra, si innamora della bella connazionale Marian e decide di contattarla attraverso la rubrica degli Annunci personali sul Daily Mail.
Per sette giorni Marian riceve le lettere del suo spasimante, che le racconta di essere testimone nel caso dell’omicidio di un capitano dell’esercito. Man mano che passano i giorni, il mistero si fa più fitto, i colpi di scena abbondano e la posizione di Geoffrey si fa sempre più pericolosa…
In perfetto equilibrio tra giallo, spy story e romanzo d’amore, “Strettamente personale” è una delle prime opere di Earl Derr Biggers, scritta dieci anni prima dell’esordio di Charlie Chan, il suo personaggio più famoso.
LinguaItaliano
Data di uscita14 nov 2020
ISBN9791280243027
Strettamente personale
Autore

Earl Derr Biggers

Earl Derr Biggers (1884–1933) was an American author best known for his series of detective novels featuring the character Charlie Chan. Born in Ohio, Biggers published his first novel, Seven Keys to Baldpate, in 1913. The book inspired many popular stage and screen adaptations as well as the name of a real resort in Colorado. Biggers’s Charlie Chan was introduced in The House Without a Key (1925) and appeared in a total of six books and more than four dozen films.

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    Strettamente personale - Earl Derr Biggers

    GialloAurora

    8

    Earl Derr Biggers, Strettamente personale

    1a edizione GialloAurora, novembre 2020

    © Landscape Books 2020

    www.landscape-books.com

    Titolo originale: The Agony Column

    Progetto grafico service editoriale il Quadrotto.

    Realizzazione a cura di WAY TO ePUB.

    Earl Derr Biggers

    Strettamente personale

    CAPITOLO I.

    Due anni fa, a luglio, faceva un caldo insopportabile. Sembra quasi, riandando con la mente a quel periodo, che la grande città, trasformata in un forno, fosse destinata a servire da anticamera all’inferno che ben presto avrebbe dovuto scatenarsi sotto la forma della Grande Guerra.

    Attorno al banco del bar vicino all’albergo Cecil, molti turisti americani trovavano sollievo ingoiando bibite fresche e gelati, come a casa. Attraverso i finestrini aperti delle sale da tè di Piccadilly si potevano invece scorgere gli inglesi che trangugiavano litri di tè bollente per rinfrescarsi. È un paradosso che essi sostengono a spada tratta.

    Verso le nove della mattina del venerdì ventiquattro luglio in quel memorabile anno 1914, Geoffrey West uscì dalla sua abitazione situata in Adelphi Terrace e s’incamminò per andare al Carlton a far colazione.

    Aveva constatato che la sala da pranzo di quell’altero albergo era la più fresca di Londra; inoltre per chissà quale miracolo, poiché la stagione era passata, lì era ancora possibile mangiare delle fragole. Mentre procedeva lungo lo Strand affollato e vedeva attorno a sé innumerevoli facce inglesi, madide di sudore inglese, il giovanotto pensava con nostalgia al suo appartamento di New York, in Washington Square. Poiché West, a dispetto del suono inglese del suo nome Geoffrey, era tanto americano quanto il Kansas, suo stato natio, e solo affari della massima importanza lo trattenevano in Inghilterra, lontano dal paese che proprio per la sua lontananza gli pareva più che mai attraente.

    All’edicola del Carlton West comprò due quotidiani – il Times per informarsi e il Daily Mail per diletto – poi entrò nel ristorante.

    Il suo cameriere – un prussiano alto e marziale, più biondo dello stesso West – lo vide arrivare e dopo avergli rivolto un inchino e un meccanico sorriso teutonico, partì per procacciare il piatto di fragole senza nemmeno attendere l’ordinazione dell’americano. West si sedette al suo solito tavolo e aprendo il Daily Mail cercò la sua rubrica preferita. Il primo paragrafo di quella rubrica lo fece sorridere:

    Chi mi chiama amore non è sincero, altrimenti mi scriverebbe…

    Chiunque conosca il mondo giornalistico inglese riconoscerà subito quale fosse la rubrica che tanto attirava West. Durante le tre settimane della sua permanenza a Londra egli aveva seguito divertendosi un mondo il quotidiano susseguirsi degli Annunci Personali nel Mail. Quella serie di messaggi intimi, generalmente nota come la Posta del cuore è da molti anni un’onorata istituzione della stampa britannica. Ai tempi di Sherlock Holmes era nel Times, e molti delinquenti furono acciuffati dopo aver pubblicato in essa qualche misterioso messaggio. Più tardi il Daily Telegraph le diede ospitalità e più tardi ancora il Daily Mail.

    Tragedia e commedia si mischiano nella Posta del cuore, Talvolta persone scomparse vengono invitate a tornare per ricevere il perdono; un pretendente indesiderato è avvertito che il papà ha deciso di ricorrere alle vie legali; amori che per il loro ardore farebbero sfigurare Abelardo ed Eloisa vengono messi in mostra francamente a dieci cents per parola perché tutta la città ne possa sorridere. Il signore col cappello marrone dichiara con fervore che la signorina bionda che è scesa dall’autobus a Shepherd’s Bush ha conquistato il suo cuore. Vuole la signorina consentirgli di fare la sua conoscenza? Risponda con lo stesso mezzo.

    Per tre settimane West se l’era spassata con quella lettura. C’era tanta innocenza e ingenuità in quei messaggi! Tutt’al più vi si scorgeva qualche tentativo per saltare l’ostacolo di Sua Maestà il Convenzionalismo e questa tendenza è così rara negli Inglesi che secondo West valeva la pena di incoraggiarla. D’altra parte egli adorava tutto ciò che era misterioso e romantico, e mistero e romanticismo non mancavano mai in quella rubrica.

    Così, mentre aspettava le sue fragole, il giovane americano sorrideva leggendo lo sfogo sgrammaticato della fanciulla la quale cominciava a dubitare della sincerità di colui che la chiamava amore.

    Egli passò al secondo paragrafo. Vi si parlava di un uomo il cui cuore era stato completamente conquistato:

    Fanciulla dalle trecce corvine. Il giovanotto del sedile d’angolo, treno da Victoria, giovedì sera, desidera fare conoscenza. Rispondere qui. Le Roi.

    West prese nota mentalmente riservandosi di non lasciarsi sfuggire la risposta della fanciulla dalle trecce corvine. Il messaggio seguente era uno squarcio lirico di un certo Aye, il quale ormai era divenuto un cliente abituale della rubrica:

    Affettuosi, appassionati auguri alla luce degli occhi miei. Con te ora e per sempre. Nessuna è più bella agli occhi miei. Il tuo nome è una musica per me. T’amo più della vita, mio splendido angelo, mio tesoro, mia gioia, mio tutto! Geloso di tutti. Ti bacio le mani. Amo solo te. Tuo per sempre. AYE.

    Il che, rifletteva West, era una prodigalità da parte di Aye (a dieci cents la parola!) e in violento contrasto col parsimonioso innamorato che scriveva in un altro punto della rubrica:

    … amoti caramente; desideroti; bramoti…

    Ma quegli annunci strettamente personali non parlavano soltanto d’amore. C’era anche il mistero, come, per esempio, nel seguente paragrafo, alquanto acquatico:

    DONNA DEL MARE: gli alligatori spalancano le fauci. Sta bene. Contento. IL PRIMO PESCE.

    E nell’altro che sapeva di violenza:

    …prima ripresa, un dente andato. Ti farò ricordare di me.

    A questo punto arrivarono le fragole e nemmeno la Posta del cuore poteva più incatenare l’attenzione di West. Mangiata che ebbe l’ultima fragola egli riprese la lettura:

    WATERLOO: Giovedì, treno 11,53. La signora che salendo in taxi ha salutato con la mano, desidera fare la conoscenza del giovanotto in grigio? SINCERO AMMIRATORE.

    C’era anche una più compassata richiesta:

    GREAT CENTRAL: un signore che ha veduto la signorina col turbante viola la mattina del 9 al Great Central Hotel, desidera l’onore di fare la sua conoscenza.

    Con ciò terminava per la giornata lo spasso della Posta del cuore, e West prese il Times per vedere le notizie della mattina. Molto spazio era dedicato alla nomina d’un nuovo deputato per il distretto di Dulwich. Gli affari di cuore di una famosa stella del varietà erano pure messi in molto rilievo. Relegato in un angolo c’era un comunicato secondo il quale l’Austria aveva mandato un ultimatum alla Serbia. West aveva letto in parte l’articolo quando all’improvviso la sua attenzione fu distolta.

    Una ragazza era entrata nella sala da pranzo del Carlton.

    Sì, avrebbe dovuto ponderare su quel dispaccio da Vienna. Ma che ragazza! Il fatto che ella avesse le chiome d’oro e gli occhi viola significava poco. Tante ragazze hanno le stesse doti fisiche. Quel che contava erano i suoi modi, il suo portamento, la dolcezza dello sguardo che emanava da quei suoi occhi viola, quella cert’aria caratteristica della persona capace di trovarsi a suo agio dovunque il fato la conduca. Indiscutibilmente era americana.

    Avanzò nella sala e allora apparve dietro di lei un signore di mezza età che indossava il vestito convenzionale, allora ancora in uso, dell’uomo politico americano. La ragazza si avvicinava sempre più a West finché questi vide che teneva in mano una copia del Daily Mail.

    Il cameriere di West aveva l’arte di attirare clienti alle tavole da lui servite.

    Cosi adescò la ragazza e il suo compagno sistemandoli a un metro e mezzo dal giovanotto. Subito dopo trasse di tasca il taccuino degli ordini, con la matita, e rimase in una posa che ricordava il giornalista americano come lo presentano nelle pellicole cinematografiche.

    - Le fragole sono deliziose -, osservò in tono mellifluo.

    Il signore guardò la ragazza con aria interrogativa.

    - Per me no, papà -, disse lei. - Non posso soffrire le fragole!

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