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I Racconti del Papiro Westcar
I Racconti del Papiro Westcar
I Racconti del Papiro Westcar
E-book93 pagine55 minuti

I Racconti del Papiro Westcar

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Info su questo ebook

C’era una volta ... Così potrebbe iniziare la raccolta di racconti del
papiro Westcar, uno dei classici più sognanti della letteratura
dell’antico Egitto. La raccolta di narrazioni evoca un’epoca d’oro in
cui i re della III dinastia e dell’inizio della IV, nella routine giornaliera
del governo e del loro palazzo, si annoiavano e cercavano svago nella narrazione di accadimenti meravigliosi che li facevano sognare. Le storie del papiro Westcar erano destinati a essere ascoltati (e sicuramente letti) da una platea istruita, probabilmente nelle riunioni conviviali delle case dei nobili e dei funzionari.
LinguaItaliano
Data di uscita19 mag 2023
ISBN9791281154292
I Racconti del Papiro Westcar

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    I Racconti del Papiro Westcar - Pietro Testa

    Petro Testa

    I RACCONTI DEL PAPIRO WESTCAR

    © Tutti i diritti riservati a Harmakis Edizioni

    Sede Legale in Via Volga, 44 -

    52025 Montevarchi (AR)

    Sede Operativa, località Musignana 38

    50022 Greve in Chianti - Firenze

    Direttore Editoriale Paola Agnolucci

    www.harmakisedizioni.org

    info@harmakisedizioni.org

    Possono essere pubblicati nell’Opera varie informazioni, comunque di pubblico dominio, salvo dove diversamente specificato.

    © 2023

    © Impaginazione ed elaborazione grafica: Paola Agnolucci

    Stampato da Rotomail Italia Spa

    ISBN: 97912811154292

    Immagine di Copertina: Disegno geometrico e floreale in ceramica blu e bianca sulla parete dello storico mausoleo sufi di Shah Rukn-e-Alam a Multan, Punjab, Pakistan

    Un bel discorso è nascosto

    più della malachite, e si può

    trovare in possesso delle

    schiave alle macine.

    (Dalle Massime di Ptahotep)

    PREFAZIONE

    C’era una volta ... Così potrebbe iniziare la raccolta di racconti del papiro Westcar, uno dei classici più sognanti della letteratura dell’antico Egitto. La raccolta di narrazioni evoca un’epoca d’oro in cui i re della III dinastia e dell’inizio della IV, nella routine giornaliera del governo e del loro palazzo, si annoiavano e cercavano svago nella narrazione di accadimenti meravigliosi che li facevano sognare. Le storie del papiro Westcar erano destinati a essere ascoltati (e sicuramente letti) da una platea istruita, probabilmente nelle riunioni conviviali delle case dei nobili e dei funzionari.

    La letteratura fu prolifica nell’antico Egitto e la scrittura geroglifica, in particolare ieratica, fissò per l’eternità tradizioni orali riguardanti epopee e miti. Il genere romanzato ebbe molto successo e gli esempi sono numerosi in tutte le epoche: ogni racconto aveva una sua morale, dichiarata o nascosta. Ad esempio, nel Racconto del Naufrago, filosofica resta la frase:Chi darebbe a bere a un uccello all’alba, quando verrà sgozzato in mattinata?.

    In questo lavoro la traduzione del manoscritto è stata stilata il più letteralmente possibile, nell’intento di far assaporare al lettore il modo di parlare degli antichi Egiziani: purtroppo delle sfumature di tempi verbali, come anche le costruzioni grammaticali, sono impossibili da rendere poiché facenti parte di una lingua morta da millenni e non più parlata, appartenente a una cultura troppo lontana da noi.

    La traslitterazione è presente per serietà di studio, e scritta con carattere più piccolo rispetto al resto del testo per non disturbare la lettura dei racconti. Tre capitoli introduttivi riguardano aspetti della cultura letteraria, la scuola, la figura dello scriba, gli strumenti scrittori e le caratteristiche descrittive del papiro Westcar.

    Nell’immersione di questi racconti, tanto vicini e forse precursori delle Mille e una notte, auguro buona lettura.

    Pietro Testa

    Napoli 2017

    CAPITOLO 1

    LA LETTERATURA NELL’ANTICO EGITTO

    1.1. La cultura della scrittura

    Il passato non nasce spontaneamente ma è il risultato di una costruzione e rappresentazione culturale. Le ricostruzioni sociali del passato costituiscono delle finzioni di continuità incentrate su un gruppo, immaginata attraverso figure di ricordo e prodotta nel processo della pratica culturale.

    Dato che la memoria culturale non si trasmette per eredità biologica, essa deve essere mantenuta attiva attraverso il succedersi delle generazioni. Questo è un processo di memorizzazione, riattivazione e trasmissione del senso che risiedono nella garanzia della continuità e dell’identità.

    L’identità riguarda la memoria e il ricordo di un individuo attraverso il tempo e anche di un gruppo, con la differenza che questo non ha una memoria neuronica. Al suo posto vi è la cultura, cioè un complesso di conoscenze che garantiscono l’identità e si oggettivano in forme simboliche: miti, canti, danze, proverbi, leggi, testi sacri, immagini, percorsi e addirittura paesaggi.

    In Egitto troviamo un interesse archivistico e di salvaguardia per i monumenti e i testi antichi, a parte forme di consapevolezza dell’antichità per la propria tradizione.¹ Negli scriptoria templari e delle scuole si svilupparono le biblioteche e la cultura libraria: un esempio è la Casa della Vita, veicolo di questa forma di memoria culturale che si appoggiava su un’ampia quantità di testi.²

    Nel mondo della tradizione orale il potenziale d’innovazione (informazione) dei testi è limitato, poiché si mantengono nella memoria culturale quando trattano cose ampiamente conosciute. Nel mondo della trasmissione scritta, invece, avviene il contrario. Un esempio tremendamente toccante è dato dalle Lamentazioni di Kha-kheper-Ra-seneb, un autore del Medio Regno:³

    2

    Egli dice:●

    "Ah, vorrei avere dei discorsi che sono sconosciuti,●

    delle frasi strane in nuovo linguaggio che non è (mai) passato, ●

    privo di ripetizioni e non una frase passata per la voce

    3

    pronunciata dagli antenati!

    Io esprimo un pensiero slegando tutto ciò che io dico, ●

    poiché dunque è ripetuto ciò che fu detto, ●

    quando ciò che fu detto è stato detto!

    Non è millanteria la parola degli an-

    4

    tenati

    quando dunque (la) troveranno i posteri!

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