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Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila
Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila
Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila
E-book121 pagine1 ora

Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila

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Info su questo ebook

Questo lavoro intende evidenziare le evoluzioni di sito del centro storico dell’Aquila, posto che trattasi della prima riedificazione privata successiva al sisma 6 aprile 2009, nella piazza Maggiore e del Duomo, luogo cruciale della municipalità nei secoli.
Attraverso una originale ricerca in campo archivistico (col sostegno dello “Studio associato INTEC” e “Dipe Costruzioni”) , emerge come il fabbricato “a pie’ di piazza”, fu preesistente alla fondazione della “nuova città” del 1254, poi, sviluppandosi in antica conceria e spezieria sino a trasformarsi in ostello commerciale ed anche residenziale per socialità significative nella storia cittadina.
E’ un contributo alla ricostruzione urbanistica aquilana, che non può prescindere dalla feconda e mirabile sintesi di fatti architettonici ed umani.
 
LinguaItaliano
Data di uscita7 set 2023
ISBN9788874175215
Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila

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    Anteprima del libro

    Contestualizzazione Storico-Urbanistica del Fabbricato”A Piedi (Pie’) Piazza” di L’Aquila - Enrico Cavalli

    Introduzione

    Il compito affidatoci dallo Studio Intech. e Società Dipe, nel 2010-11, è stato quello di reperire informazioni quante più possibili in ambito bibliografico, a stampa e massimamente archivistico, utila al lavoro progettuale per la ricostruzione edilizia del fabbricato a piedi (piè) piazza, dopo il sisma che ha colpito L’Aquila e il centro abruzzo il 6 aprile 2009.

    Preliminare è stato l’esame delle principali opere librarie sulla storia urbanistica aquilana e reperite presso le biblioteche aquilane dell’Archivio di Stato, dell’ex Provinciale Salvatore Tommasi, della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e dell’Archidiocesi Carlo Confalonieri , onde contestualizzare il sito in cui sorge il fabbricato in questione.

    Questa focalizzazione urbanistica del sito, è valsa ad individuare anche dei punti di riferimento in ordine alla necessità di allargare l’indagine sul fronte documentale, ovvero, per disporre dei dati tecnici necessari all’opera di ricostruzione strutturale.

    La ricerca di documenti è stata condotta presso le sedi dell’Archivio di Stato, della Soprintendenza Provinciale di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, del Genio Civile, dell’Azienda Sanitaria Locale e dell’Archidiocesi di L’Aquila.

    Il reperimento del materiale massimamente archivistico e parzialmente librario, si è dovuto confrontare con aspetti critici, ciò, per diversi ordini di fattori.

    Ha pesato la difficile accessibilità a causa degli effetti del sisma del 6 aprile 2009, soprattutto delle fonti documentali della Sopritenndenza Prov., e del Genio Civile, tale fronte di indagine decisivo per verificare i mutamenti eventuali del fabbricato in questione, sottoposto a vincolo architettonico dal 1993; analoghe le difficoltà per le fonti librarie della stessa Biblioteca ex Provinciale Salvatore Tommasi, almeno, sino al 26 settembre 2011, laddove, sono custoditi degli incunaboli e manoscritti importanti per conoscere le vicende urbanistiche della città a partire dal secoloXIV.

    Soverchi problemi di consultazione, sono sorti riguardo alle documentazioni dell’A.S.A., potenzialmente suscettive di estremo interesse per la ricerca e alla prova dei fatti, fruibili solo in termini minimali.

    Intanto, moltissime indicazioni archivistiche tratte da taluni libri di architettura civile aquilana, come dal nostro intendimento sopraccennato, riguardo al fabbricato in questione, e/o all’area in cui esso gravita, non sono più rintracciabili nei repertori canonici dell’A.S.A., in virtù di successive e diverse opere di codificazione inventaristica.

    In secondo luogo, talune indicazioni del fondo Atti di Prefettura, ad esempio, sulle modificazioni di molti fabbricati aquilani post sismi del 1915, 1950 e 1958, risultano prive dei relativi faldoni e caselle archivistiche, a causa di problematiche di trasferimento logistico di quel materiale documentale ed inerenti al cedimento strutturale degli edifici che sino alla metà degli anni Settanta del secolo scorso, li custodivano.

    Si è potuto, ovviare, parzialmente, alle suddette difficoltà in virtù delle documentazioni relative al fabbricato in questione, e rinvenute dalle famiglie proprietarie ancora di parti dello stesso, e, che, ringraziamo per la disponibilità, massimamente la famiglia del Dott.Guglielmo Calvi-Mocardi; tanto quanto, ringraziamo la grande professionalità del personale delle strutture bibliotecarie ed archivistiche aquilane, particolarmente, dell’A.S.A., e della Soprintendenza Prov..

    Sulla base del materiale bibliografico e documentale riscontrato, per ricostruire la vicenda edilizia del fabbricato in questione, si è partiti dalla sua contestualizzazione nella storia urbanistica aquilana e relativi processi dell’architettura civile, per restringere sempre di più la sfera di indagine specifica agli aspetti strutturali e patrimoniali dell’aggregato a piedi (piè) piazza.

    Ci sia consentito di affermare, in ordine alla complessiva stesura di questa ricerca, che essa va nel senso di colmare un sorta di mancanza di indagine sui processi architettonici inerenti la piazza Maggiore del Duomo e del mercato, e, che, costituiscono un aspetto cruciale della più generale vicenda urbanistica aquilana.

    E’il nostro modesto contributo alla ricostruzione di una porzione importante del centro storico aquilano, la cui immagine urbanistica futura dovrà essere una feconda e mirabile sintesi di trame architettoniche nuove ed antiche, naturalmente, lasciando ogni tipo di valutazione sul merito e rilevanza di questo percorso di ricerca ai lettori.

    Nel mentre della consegna di questo studio ai committenti, su incarico del Consorzio Piedipiazza, iniziavano in loco gli scavi archeologici a cura della Cooperativa Archeologica ‘Limes’ (relativi ai materiali dei quindici vani del fabbricato e che necessitano di ulteriori approfondimenti), in nome e per conto della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo. onde programmare la messa in opera degli interventi progettuali per il restauro e risanamento conservativo dell’Aggregato edilizio n.985 dell’Aquila in piazza Duomo (per comodità di esposizione, sempre, adotteremo la dicitura a piedi (piè) piazza), durevoli fino al febbraio 2016, allorquando, il cantiere è stato consegnato ai legittimi proprietari del fabbricato, il primo, concluso nella Piazza Maggiore del Duomo e del mercato.

    SINTESI DI STORIA URBANISTICA AQUILANA

    Fattori civili-ecclesiastici nella fondazione di Aquila

    Come risulta evidente dagli studi urbanistici d’età medievale, nei secoli XII e XIII, in Europa c’è stata una fioritura di città nuove. in genere di piccole dimensioni e concepite in base ad un modello ricorrente ed evocativo l’ambito dei monasteri(AA.VV., Il recupero e la qualificazione dei centri storici del Comitatus Aquilanus, a cura di Marcello Vittorini, Colledara di Teramo, Andromeda, 1999, pag.14).

    Lo spazio urbano viene delimitato da cinte murarie oppure da confini naturali e costruiti, e, generalmente suddiviso in quattro parti in croce da un sistema di strade commerciali oppure attestate su chiese, cappelle e conventi(Angiola De Matteis,L’Aquila ed il contado, demografia e fiscalità, Napoli, Giannini, 1973, pp.7-12) .

    Il sistema urbano-territoriale costituito da Aquila e dal suo Contado, il Comitatus Aquilanus, origina in una realtà geografica particolare, essendo in una ampia conca alle pendici meridionali del Gran Sasso attraversata dall’Aterno e tagliata a metà dal colle di Sant’Onofrio e che segnava verosimilmente il confine fra i Sabini e Vestini e lungo cui passava la via Claudia-Nova.

    Aquila nacque per urbanizzazioni volontaristiche successive, quella del vescovo di Forcona nel 1228-29 e quelle dei 99 Castelli, così condotte sul pianoro sovrastante ed autonomamente dalle preesistenze di ville e foro romani (Stefano Gizzi, Preesistenze urbane a L’Aquila, in Storia della città, n.28, 1983).

    La vicenda della nascita della città di Aquila intorno al 1254, discese da un virtuoso e sinergico processo di condivisione di strategie ed obiettivi e che vengono intavolati dalle emergenze laiche ed ecclesiastiche dislocate nei 99castelli ed abbazie della

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