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Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio: I misteri di una Santa che sfuggì al rogo?
Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio: I misteri di una Santa che sfuggì al rogo?
Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio: I misteri di una Santa che sfuggì al rogo?
E-book132 pagine1 ora

Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio: I misteri di una Santa che sfuggì al rogo?

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Info su questo ebook

Pochi conoscono i misteri che si legano alla figura della Pulzella di Orleans, nota alla storia con il nome di Giovanna d'Arco. 
Nell'ultimo lustro sono stati diversi i film o le pièce teatrali che ne hanno ripercorso le gesta e la storia, rappresentazioni che ne hanno esaltato l'eroismo e la forza non solo in una chiave di lettura femminista positiva ma anche in una visione evolutiva di auto-realizzazione propria del nostro secolo. 
Mai nessuno studio ufficiale ha però approfondito i passi più importanti della sua vita, gli elementi più curiosi che si permeano nella sua vicenda. Siamo stati abituati a leggerne le gesta o a commemorarne una forza unica ancor più perché proveniente da una giovane donna in un tempo in cui si lasciava spazio solo a ruoli maschili e in cui il genere femminile veniva visto come subalterno, se non inferiore, a quello dominante. 
Abbiamo dovuto cercare attraverso oltre tre secoli di studi e pubblicazioni per ottenere un quadro coerente di quelle che possono essere indicate a tutti gli effetti come delle “anomalie storiche” di notevole fascino quanto di scarsissima fruizione e conoscenza pubblica. Il risultato è una sintesi che abbiamo preparato per questo libro.
LinguaItaliano
Data di uscita2 nov 2023
ISBN9791222468426
Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio: I misteri di una Santa che sfuggì al rogo?

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    Anteprima del libro

    Giovanna d'Arco, l'ombra del dubbio - Enrico Baccarini

    Prefazione di Enrico Baccarini

    Pochi conoscono i misteri che si legano alla figura della Pulzella di Orleans, nota alla storia con il nome di Giovanna d'Arco.

    Nell'ultimo lustro sono stati diversi i film o le pièce teatrali che ne hanno ripercorso le gesta e la storia, rappresentazioni che ne hanno esaltato l'eroismo e la forza non solo in una chiave di lettura femminista positiva ma anche in una visione evolutiva di auto-realizzazione propria del nostro secolo.

    Mai nessuno studio ufficiale ha però approfondito i passi più importanti della sua vita, gli elementi più curiosi che si permeano nella sua vicenda. Siamo stati abituati a leggerne le gesta o a commemorarne una forza unica ancor più perché proveniente da una giovane donna in un tempo in cui si lasciava spazio solo a ruoli maschili e in cui il genere femminile veniva visto come subalterno, se non inferiore, a quello allora dominante.

    Abbiamo dovuto cercare attraverso oltre tre secoli di studi e pubblicazioni per ottenere un quadro coerente di quelle che possono essere indicate a tutti gli effetti come delle anomalie storiche di notevole fascino quanto di scarsissima fruizione e conoscenza pubblica. Il risultato è una sintesi che abbiamo preparato per questo libro.

    Cercheremo, attraverso questo nostro breve viaggio, di sondare gli enigmi più interessanti legati a questa eroina ponendo maggiormente l'accento sulle fonti storiche che sembrerebbero comprovare gli elementi anomali recuperati nei secoli da eminenti studiosi e storici.

    Generalmente Giovanna è stata indicata come affetta da una forma di 'psicosi mistica', propria dell'estasi religiosa e già evidenziata nella vita di molti uomini santi. In questo caso specifico non sono mancati gli studiosi che hanno tradotto le visioni di Giovanna anche in una condizione schizofrenica associata a forme allucinatorie. Tali elementi, inoppugnabili entro un quadro psicopatologico per le loro sintomatologie e manifestazioni 'pubbliche', costituiscono però un quadro anamnestico posteriore alla vita della stessa ragazza quasi si potrebbe affermare una spiegazione eziologica per giustificarne le visioni. Tutta la breve vita di Giovanna d'Arco è accompagnata da forti disturbi dell'umore: sente voci, si convince di parlare con Dio. Questi elementi hanno portato nei secoli a trasformare la figura della Santa di Francia, in una icona non solo del coraggio e del valore ma anche della santità!

    Ma non sono queste le domande a cui si è cercato di dare risposta. In questo caso gli elementi per poter analizzare una possibile condizione psicopatologica sembrano essere molto minori rispetto a quanto presenteremo in questo volume.

    La nostra indagine non ha, infine, la pretesa di dare spiegazioni risolutive ma quantopiù di sollevare dei dubbi sulla versione ufficiale proposta e accettata nei secoli. Chiunque si avventurerà anche nella semplice lettura della storia della Pulzella si accorgerà come moltissimi elementi siamo del tutto mancanti così come molti altri siano oltremodo incerti e ancora oggi frammentari.

    Il nostro intento è quello di stimolare la curiosità e di portare coloro che leggeranno a vedere come, talvolta, la storia possa mostrarsi anche molto differente da come ci è stata raccontata.

    Capitoilo I – Una storia mai raccontata

    Da pastorella a liberatrice

    Il contesto storico in cui nasce e cresce Giovanna vede la Francia dilaniata dalla rivalità fra due regnanti, quello inglese e quello francese, in lotta per il predominio della Francia. Gli eventi erano iniziati non molto tempo prima quando, il 7 ottobre 1337, l’inglese Edoardo III aveva lanciato dall’abbazia di Westminster, in Inghilterra, una sfida contro i monarchi francesi che aveva dato inizio alla così detta Guerra dei Cent’anni. Sono passati neanche 20 anni dalla soppressione dell’Ordine Templare e le tensioni sul suolo francese non erano rivolte solo verso paesi stranieri ma anche al suo interno. La Francia era infatti dilaniata da una guerra civile scoppiata fra le fazioni degli Armagnacchi, fedeli al re francese Carlo VII, e dei Borgognoni, alleati del sovrano inglese Enrico VI.

    Nel 1422, re Carlo VII era stato cacciato da Parigi dal duca di Bedford. Il regno in esilio era stato trasferito a Bourges dove il monarca aveva sposato Maria d’Angiò, figlia della potente duchessa Yolanda. Nonostante le alleanze dinastiche, due terzi della Francia erano però in mano inglese.

    E’ in questo contesto storico che fa la sua comparsa Giovanna d’Arco. La storiografia ufficiale ci dice che era la figlia di un agricoltore di nome Jacques d’Arc e di una paesana devota, Isabelle de Vouthon detta Romée per aver compiuto un pellegrinaggio a Roma. La coppia ha tre fratelli maschi (Jacquemin, Pierre e Jean) e una sorella (Catherine). Giovanna nasce il 6 gennaio del 1412 a Domremy, sulla data stessa però vi sono visioni discordi, in Lorena, un territorio che apparteneva ai Conti di Bar.

    Raggruppa Rettangolo Rettangolo image.jpeg

    Le prime visioni di Giovanna d’Arco in un dipinto di Jules Bastien-Lepage

    Come molti giovani del suo status sociale, Giovanna è analfabeta e dalla madre eredita un profondo sentimento religioso, al punto che la letteratura agiografica (in particolar modo le testimonianze dei compaesani raccolte durante il Processo in nullità della sentenza di condanna, detto più comunemente Processo di Riabilitazione, conclusosi nel 1456) riferirà che fosse molto caritatevole e, nonostante la giovane età, visitasse e confortasse i malati nonché offrisse il proprio giaciglio ai senzatetto per dormire lei stessa per terra, sotto la copertura del camino.

    I primi riferimenti storiografici alle voci che Giovanna iniziò ad udire li troviamo nel Procès de condamnation - procès d'office - Deuxième interrogatoire privé (datato 12 marzo 1431).

    Secondo i documenti la giovane Pastorella iniziò ad udirle, unita a visioni celestiali, all’età di 13 anni, circa nel 1425. Le appare l’Arcangelo Michele e alle sante Caterina d’Alessandria e Margherita d’Antiochia, allora molto conosciute e venerate che le ordina di recarsi dal re francese e di mettersi alla testa di un esercito per liberare la Francia dal nemico. Giovanna risponde di non saper cavalcare e tantomeno combattere ma la voce la rassicura dicendo che altri l’avrebbero aiutata. Non sarà immediato il suo destino e passeranno alcuni anni. Nel maggio 1428, quando aveva solo 16 anni, arrivò, insieme al fratello Pietro, due nobili della zona e due servi, alla fortezza di Vaucouleurs, sulla Mosa, a non molti chilometri da Domrémy. Si presenterà al capitano Robert de Baudricourt, per convincerlo della sua missione.

    Chiede una scorta, si deve recare al castello di Chinon per parlare con Carlo VII, il re scacciato da Parigi. Non viene presa seriamente, cosa ci si sarebbe potuti aspettare, ma la seconda volta che richiede udienza la sua tenacia le sarà di aiuto. Nel febbraio del 1428, il capitano de Baudricourt le concede una spada e una scorta armata. Giovanna parte alla volta di Chinon. E’ in questo momento che iniziano le prime anomalie. Essendo di umili origini, non avendo alcun nobile a poterla sostenere ma ancor più avendo visioni di origine angelica e divina, ci si aspetterebbe che Giovanna fosse stata quantomeno derisa e scacciata. Invece viene accolta dal sovrano e, dopo averlo persuaso della sua missione, la ragazza verrà trattata come una nobildonna, ancor più come un nobile cavaliere. Le vengono donati sontuosi abiti da uomo, una costosa armatura, cavalli, un vessillo, dei paggi a sua disposizione, dei soldati ai suoi ordini. Perché? La tradizione agiografica vuole che il re fosse stato convinto dal carisma della ragazza e dalle voci che Giovanna aveva udito ma soprattutto dal fatto che Dio stesso volesse porre sul trono di Francia il destituito Carlo VII. Indubbiamente il monarca francese avrebbe potuto sfruttare l'intera questione per un uso politico e ritornare sul trono ma perchè si diede tale credito ad una ragazza di umili origini?

    Siamo in un’epoca di guerre politiche sanguinarie, segnata dai tradimenti e da lotte di potere senza eguali.

    Come aveva potuto una giovane contadinella inesperta riuscire in un’impresa tanto ardua? Prima di proseguire nella nostra indagine vogliamo però segnalare al lettore una curiosità.

    La torre del Coudray a Chinon

    Giovanna, prima del suo incontro con Carlo VII, viene fatta riposare per una notte nella così detta Torre del Coudray, a Chinon, non in una sontuosa stanza ma in un luogo che aveva avuto un triste quanto tetro passato! La Torre del Coudray era stata infatti il teatro di un evento centrale per la storia dei Templari.

    In questo stesso luogo erano stati imprigionati quattro alti dignitari dell’Ordine, fra cui anche il loro Gran Maestro, Jacques de Molay non molto tempo prima di essere bruciati vivi a Parigi. Nel loro passaggio i Templari avevano lasciato una importante testimonianza, numerosi graffiti nelle prigioni della torre. Si

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