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Poesie dal campo di concentramento
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Poesie dal campo di concentramento
E-book188 pagine57 minuti

Poesie dal campo di concentramento

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L’ascesa della Germania nazional-socialista non lo colse impreparato, il suo impegno civile contro il dilagare del fascismo si fece caricatura per le testate giornalistiche dell’epoca. Per via del suo orientamento politico venne arrestato nel 1939 e rinchiuso in un lager nazista. Sarà qui che Josef Čapek si affiderà per la prima volta alla poesia. Prima che finisse la guerra, alcuni componimenti riuscirono a raggiungere Praga, per mano di studenti universitari che da Sachsenhausen nel 1943 fecero ritorno nella capitale boema. A questi si aggiunsero le copie delle poesie che alcuni detenuti vicini allo scrittore riportarono in patria dopo la guerra. Il 25 febbraio del 1945 Josef Čapek venne trasportato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove morì, probabilmente a causa dell’epidemia di tifo che decimò i prigionieri rimasti nel lager, pochi giorni prima dell’arrivo delle truppe inglesi. Čapek scrisse la sua ultima poesia „Prima del grande viaggio“ (Před velikou cestou) nel campo di concentramento di Sachsenhausen in prossimità dell’ultimo trasporto. Le edizioni La prima edizione delle poesie risale al 1946 (Fr. Borový, Praha) e si deve alla cura del poeta Vladimír Holan, al quale, Jarmila Čapek, moglie di Josef, aveva dato in lettura le poesie ricevute durante la guerra. Le edizioni successive (Odeon, Praga, 1980 – Triáda, Praga, 2010), curate dal critico letterario Jiří Opelík, presentano una ricostruzione puntuale e completa dell’intera raccolta che conta in tutto 121 poesie. Di recente in Germania è stata pubblicata in traduzione (con testo a fronte) una scelta di poesie (Josef Čapek, Gedichte aus dem KZ, Arco, Wuppertal, 2016), curata da Urs Heftrich – che ne è anche il traduttore – e Jiří Opelík. L’edizione tedesca contiene 44 poesie. La traduzione italiana è condotta sul testo dell’edizione ceca del 2010 (così come quella tedesca). Intendiamo presentare al pubblico italiano un numero significativo di poesie che sia rappresentativo dell’intera raccolta.
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2020
ISBN9788833860503
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    Anteprima del libro

    Poesie dal campo di concentramento - Josef Capek

    Tavola dei Contenuti (TOC)

    Introduzione

    di Lara Fortunato

    Nota editoriale

    Poesie dal campo di concentramento

    Na spánek

    Al sonno

    Rozbřesk

    Si fa giorno

    Vězeňská procházka I

    La passeggiata dei prigionieri I

    Tíseň

    Oppressione

    Šílený

    Pazzo

    Vězeňská procházka II

    La passeggiata dei prigionieri II

    Básníci

    Poeti

    Čas příliš pomalý

    Lento si trascina il tempo

    Den i noc

    Giorno e notte

    Ráno

    Mattino

    Z jara

    Di primavera

    Cvrček

    Il grillo

    V předjaří

    Prima della primavera

    Oblaka

    Nuvole

    Sem a tam

    Avanti e indietro

    Zpěvák

    Il cantante

    Verše

    Versi

    K Rilkově básni

    Su una poesia di Rilke

    Ty

    Tu

    Mrtví z Heinkel

    I morti di Heinkel

    Zbědovaný

    Un misero

    Pátý rok

    Il quinto anno

    Pět roku

    Cinque anni

    Podzimu namále

    Fine autunno

    Stříbrným krajkovím

    Di un merletto d’argento

    Té ohavnosti

    Di questa infamia

    Píseň

    Canzone

    Prosinec 1944

    Dicembre 1944

    Na popraviště šel

    Al patibolo andava

    V zlatavé záři

    Nel dorato splendore

    Rakví

    Bare

    Byť i po noci

    Se dopo la notte

    Poslední sníh

    L’ultima neve

    Čekání

    Attesa

    Před velikou cestou

    Prima del grande viaggio

    Note alle poesie

    janus|giano

    ( 4 )

    © 2019 Miraggi edizioni

    via Mazzini 46 – 10123 Torino

    www.miraggiedizioni.it

    Titolo originale

    Básně z koncentračního tábora

    Translation of this book was realized with the support of the Ministry of Culture of the Czech Republic

    Ringraziamo il Ministero della Cultura

    della Repubblica Ceca per il sostegno

    alla traduzione e alla pubblicazione

    La traduzioni di questo volume sono state in parte realizzate grazie al sostegno

    della Biblioteca regionale della Moravia MZK – Centro letterario ceco, nell’ambito di un soggiorno di studi a Praga.

    L’Editore ringrazia gli eredi Čapek per la disponibilità e per il materiale

    iconografico riprodotto dall’archivio di famiglia.

    Progetto grafico Miraggi

    Finito di stampare a Chivasso nel mese di marzo 2019

    da A4 Servizi Grafici snc per conto di Miraggi edizioni

    su Carta da Edizioni Avorio – Book Cream 80 gr

    e Carta Fedrigoni Woodstok Materica Verdigris 180 gr

    Prima edizione digitale: aprile 2019

    isbn

    978-88-3386-050-3

    Prima edizione cartacea: marzo 2019

    isbn

    978-88-3386-027-5

    josef e karel čapek,

    1930, památník národního písemnictví (museo della letteratura nazionale), praga.

    Introduzione

    di Lara Fortunato

    Josef Čapek (1887-1945) appartiene alla stessa generazione di Franz Kafka (1883-1924) e Jaroslav Hašek (1883-1923). A differenza dei due più conosciuti autori boemi, Čapek va incontro alla seconda guerra mondiale per morire, poco meno che sessantenne, in un lager nazista, dove fu imprigionato per via del suo aperto antifascismo. Josef appartenne alla schiera di intellettuali che contribuirono a forgiare la tempra culturale della Prima Repubblica Cecoslovacca (1918-1938) e, diversamente dal più celebre fratello minore, Karel Čapek (1890-1938), fu primariamente pittore, scenografo, critico d’arte e giornalista. Lo scrittore Josef Čapek è difficilmente classificabile, diversi sono i generi e le forme letterarie in cui si cimenta nell’arco della vita per affidare infine alla scrittura, nella seconda metà degli anni Trenta, un pensiero che fosse anche rimedio ai conflitti dei tempi moderni.

    Figlio di un medico e di madre discendente da una famiglia di mugnai della Boemia del nord, destinato a diventare operaio tessile, dopo i primi anni di apprendistato in una fabbrica di provincia, Josef Čapek si trasferisce a Praga per studiare presso l’Accademia di arti applicate. La vocazione di pittore lo porta a Parigi, agli inizi degli anni Dieci, ad apprendervi la lezione di postimpressionisti e cubisti, per diventare, tornato in patria, promotore, insieme ad altri giovani architetti e pittori cechi, di una corrente cubista boema. Sulle pagine dell’organo di stampa che il gruppo si era dato, il « Umělecký měsíčník » ( Mensile d’arte ) comincerà a esercitare il mestiere di redattore e critico d’arte. Durante gli anni del primo conflitto mondiale, per il quale Josef viene riformato a causa dei problemi alla vista, si guadagna l’attenzione degli espressionisti tedeschi: nel 1917 la rivista di Franz Pfemfert « Die Aktion » gli dedica un numero speciale. A questi anni risale anche il suo primo racconto autonomo, che porta il titolo di Lelio (1917). Gli esordi letterari di Josef sono infatti legati al nome dell’inseparabile fratello Karel, col quale aveva scritto i racconti, pubblicati su diverse testate giornalistiche, Krakonošova zahrada ( Il giardino di Krakonoš , 1918), Zářivé hlubiny a jiné prózy ( Abissi splendenti e altre prose , 1916) e la pièce teatrale Lásky hra osudná ( Un fatal gioco d’amore , 1916).

    Nel 1918 Josef è tra i fondatori del gruppo dei Tvrdošíjní (Testardi), una cerchia di artisti che continuavano ad assumere come proprio punto di riferimento la lezione del postimpressionismo, piuttosto che aderire a una lettura ortodossa del cubismo o fiondarsi nel crogiolo delle avanguardie del dopoguerra che intendevano riformulare in via definitiva i principi stessi della creazione artistica. Il giovane Josef considerava l’arte come un esercizio, una pratica di espressione del mondo interiore. In un articolo del 1918 così Josef riconsiderava e restituiva

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