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La Crisi: Cronache dalla fine dell'Italia
La Crisi: Cronache dalla fine dell'Italia
La Crisi: Cronache dalla fine dell'Italia
E-book47 pagine39 minuti

La Crisi: Cronache dalla fine dell'Italia

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Info su questo ebook

Da questo ebook, il monologo teatrale che porta in scena le storie di un giorno, di un trafiletto, morte a nascere, di gente che s'è arresa, non ha saputo resistere a un passaggio storico più tragico che drammatico, simile per molti aspetti, nella percezione dell'autore, alla Grande Crisi americana del '29. Un secolo dopo, questa è la Crisi del terzo millennio, raccontata alla luce non dei numeri, delle statistiche, delle cifre, ma di vicende apprese o vissute in prima persona. Qualcuno è riuscito a resistere, molti non ce l'hanno fatta. In teatro, Massimo Del Papa porta la loro fatica, la loro umiliazione, la speranza devastata da una forza che ha tanti responsabili e nessun colpevole.

LinguaItaliano
Data di uscita23 ott 2014
ISBN9781310862106
La Crisi: Cronache dalla fine dell'Italia
Autore

Massimo Del Papa

Faccio il giornalista dal 1990. Ho scritto alcuni libri, di preferenza in formato ebook.

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    La Crisi - Massimo Del Papa

    La Crisi

    Cronache dalla fine dell'Italia

    Massimo Del Papa

    Copyright Massimo Del Papa 2014

    Così non è vivere. Non è neanche avvicinarsi a vivere

    Indice

    Nel silenzio (introduzione)

    Fantasmi

    Povera ragazza

    Silenzio

    Il concorso

    Questi che vanno via

    Anche qui

    Serbatoi

    Fontane di dolore

    Sperare cosa

    Un mondo negli occhi

    Una sigaretta

    La tragedia di un azzardo

    Buon Ferragosto

    Tra parentesi

    Storia di un emporio

    Anch'io sono l'Italia

    I temerari

    Radan, Inshallah

    Al centro commerciale

    Il venditore

    La Crisi come alibi

    Exit

    Piange il telefono

    E non cercare

    Il Blues

    Non vorrò ipocriti intorno alla mia assenza, non false presenze, non ombre di circostanza. Io conosco ogni bava di silenzio, ogni bugia dell'attesa. Io ricordo, ora che è tardi, il peso di ogni sangue, di tutti i disprezzi. Gli occhi che non meritavano occhi, gli abbracci che usurpavano ali. Io ammetto la colpa del dolore ma non accetto mortificazione. Non oltre lo sgomento del tempo.

    Nel silenzio (introduzione)

    Ed ora voltiamo decisamente pagina. Secondo l'Ansa, l'Italia muore al ritmo di oltre 1.200 fallimenti al mese. Così nei primi cinque mesi del 2014, quando le procedure fallimentari sono cresciute del +18,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. Saltate 6.342 imprese da tennaio a maggio, secondo l'Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. Ci si arrende di più in Abruzzo con un aumento del 67,1% rispetto allo scorso anno; seguono Liguria e Umbria dove si registrano rispettivamente +46,2% e +44,4% fallimenti. In termini assoluti l'incidenza è più elevata in Lombardia dove si sono iscritte, tra gennaio e maggio dell'anno in corso, 1.404 procedure fallimentari (+15,9% rispetto al 2013). Seguono Lazio, Veneto e Campania. Il nordest accusa sofferenze più che triplicate nell'ultimo quinquennio. Ma pure le Marche non se la passano bene, e nel resto del sud di imprese non ce ne sono quasi più. Venendo all'incidenza dei singoli casi, nei primi 9 mesi del 2014 in Italia sono cresciuti del 59,2% i suicidi per cause economiche, secondo lo studio di Link Lab, il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica della Link Campus University che nel 2012 ha istituito l’Osservatorio suicidi per crisi economica. I risultati dell'analisi confermano una vera e propria escalation, con 164 vittime da gennaio a fine settembre 2014 (lo scorso anno nello stesso periodo erano 103), che portano a 402 il numero di persone che hanno deciso di togliersi la vita per motivi economici dal 2012 a oggi. Gli 82 suicidi tra le persone disoccupate, esattamente il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, hanno modificato per la prima volta la triste graduatoria legata alla condizione lavorativa delle vittime, sino a oggi condotta dagli imprenditori (67 casi nei primi 9 mesi del 2014). Inoltre, se il dramma si conferma investire quasi esclusivamente i maschi (154 uomini, 10 donne), cambia invece l’età di chi ha deciso di togliersi la vita, abbassandosi di oltre 10 anni. Da quanto risulta dall’indagine di Link Lab, il 36,6% dei suicidi di quest’anno riguarda la fascia tra i 45 e i 54 anni, mentre i 55-64enni - che solo lo scorso anno rappresentavano la casistica più frequente - registrano un’incidenza minore anche rispetto ai 35-44enni (22,6%). Da notare infine come tra i disoccupati l’incidenza tra i giovani sia quasi doppia rispetto al dato

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