Racconti del terrore

Di Harry Glum

Tre storie di stampo classico che vi faranno rabbrividire.

Tre racconti affascinanti per gli amanti del genere.

L'EREDITÀ DEL PADRE: una giovane madre scopre che il suo bebè va incontro a strane trasformazioni.
"Durante una di quelle notti, il piccolo Pete iniziò a respirare in maniera strana, molto brusca. Sharon si spaventò e accese la luce. Sembrava che suo figlio dormisse tranquillamente, come se niente fosse accaduto. Notò terrorizzata che però si era ricoperto di un manto scuro. Soffocò un grido e cercò di tranquillizzarsi." 
LA BAMBOLA: la piccola Penny incontra una bellissima bambola di porcellana abbandonata e decide di portarsela a casa. Ai suoi genitori però l'idea non li convince affatto.
"Penny guardò il volto della bambola e si accorse che era cambiato. Ne era certa: adesso sembrava come arrabbiata. Eppure la sua espressione finora le era parsa sempre allegra, felice e sorridente."
LA CASA ABBANDONATA: un architetto con alcuni problemi trasloca in una casa appartata in cima ad una collina. 
"Come sempre alle prime luci del mattino. Qualcuno batteva contro la porta. Scese le scale e raggiunse l’entrata sperando fosse soltanto una banda di ragazzini annoiati."

HARRY GLUM ci regala tre brevi racconti che delizieranno anche i lettori più esigenti.

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 16 lug 2017
• ISBN: 9781507119907

Anteprima del libro

L’EREDITÀ DEL PADRE

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Erano tre anni che Sharon desiderava rimanere incinta, e alla fine raggiunse il suo obiettivo. Era al settimo cielo.

Peter era un uomo adorabile, e la sua vita insieme a lei era pienissima da ogni punto di vista, compreso quello sessuale; tuttavia la fecondazione, sicuramente per uno scherzo del destino, si era fatta attendere.

Ora che era riuscita a prendersi una lunga pausa dal lavoro (un generoso accordo le consentiva di rimanere in congedo per tre anni) poteva dedicarsi totalmente alla sua gravidanza, a preparare la stanzetta del piccolo Pete (ebbene sì, era un maschio!) e a comprare gli abiti che più le piacevano per suo figlio. Era il paradiso...

Eppure qualcosa turbava il fantastico mondo in cui Sharon era immersa: nell’ultima ecografia, durante il settimo mese di gravidanza, i medici avevano riscontrato delle anomalie nel piccolo Pete. Niente di grave secondo il ginecologo, ma abbastanza da voler studiare da vicino l’evoluzione della gestazione.

Peter era lì per darle sostegno, e lei si sentiva protetta tra le sue braccia. Infatti, molte volte, non desiderava altro che rimanere avvinghiata alle braccia di suo marito.

Alla fine suo figlio venne al mondo senza complicazioni, e Sharon poté godere della propria maternità proprio come aveva fantasticato. Il piccolo Pete era adorabile, con i suoi enormi occhi azzuri e i suoi pochi capelli biondi che si diramavano per tutta la testolina fino alla nuca dove si arricciavano. Era un bambino stupendo.

Sharon dormiva con suo figlio accanto, affinché suo marito potesse riposare e andare a lavoro in ottima forma. A lei non dispiaceva rimanere sveglia alcune notti perché il giorno seguente poteva recuperare il sonno perso. Di fatti pensava che sarebbe stato fantastico continuare all’infinito con quella routine, invece di dover tornare, prima o poi, al suo lavoro di avvocato.

Durante una di quelle notti, il piccolo Pete iniziò a respirare