Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La contrada di Bengodi
La contrada di Bengodi
La contrada di Bengodi
E-book110 pagine1 ora

La contrada di Bengodi

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di oggi a riprendere in mano l’opera che, come i veri “classici”, è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli.
LinguaItaliano
Data di uscita1 dic 2009
ISBN9788896720967
La contrada di Bengodi

Correlato a La contrada di Bengodi

Titoli di questa serie (72)

Visualizza altri

Ebook correlati

Saggi e narrativa sul cibo per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La contrada di Bengodi

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La contrada di Bengodi - Andrea Maia

    Il piacere della lettura

    ... il Poeta della prosa,

    quello delle cento Novelle d’Amore.

    (G.G. Byron, Aroldo)

    PERCHÉ LEGGERE BOCCACCIO?

    Perché oggi dovremmo riprendere in mano e leggere il Decameron di Boccaccio?

    Il motivo fondamentale è semplice: perché è un libro piacevole, libero, disinibito, cordiale, pieno di gioia di vivere, ricco di personaggi vivi e delineati con coerenza psicologica, raramente eroici, più spesso simili alle persone che popolano il mondo, ora come nel Trecento, alla ricerca (spesso illusoria, ma sempre presente) della felicità. Soprattutto i lettori di oggi, abituati a opere contemporanee esprimenti tutte le corruzioni dello spirito e dei sensi, e spesso estranee alla schiettezza e semplicità, possono trovare nel Decameron, come antidoto, una delle letture più consolanti e più libere, più sane e luminose che siano concesse. Boccaccio è uomo di entusiasmo e di fede nell’uomo: nel suo libro vibra il culto dell’intelligenza e della gentilezza, il gusto dell’avventura, l’ammirazione per la cortesia, le belle risposte, la generosità; domina il senso dell’amore come forza spontanea e positiva; emerge l’ammirazione per la leggiadria, l’intuito e l’ardire delle donne.

    E stupisce l’accusa a lui rivolta per secoli ed implicita nella connotazione negativa dell’aggettivo boccaccesco (quasi a significare immorale o vizioso); anche le novelle sue più libere nel campo sessuale di rado raggiungono l’oscenità: egli ha una coscienza istintiva della spontaneità dell’amore e dei suoi gesti, e quasi sempre la sua pagina mantiene un tono di castità pur nella libertà della vicenda: le sue donne arrendevoli, le fanciulle innamorate conservano un istintivo candore; nulla di torbido e di adulterato appare nelle loro parole, nei loro atteggiamenti, nelle loro scelte.

    Certamente Boccaccio non ha in programma di insegnare (almeno in prima istanza), ma di rappresentare, mettendola vivida sotto gli occhi del lettore, la realtà della vita; non affida alla narrativa il compito di educare, ma quello prevalente (e lo dichiara in modo esplicito) di divertire.

    POETICA EDONISTICA E CORNICE NARRATIVA

    Le due concezioni fondamentali dell’arte e della poesia che fin dall’epoca classica si sono venute formulando sono quella pedagogica (che propone agli artisti e ai letterati lo scopo di istruire ed educare) e quella edonistica, in base alla quale essi hanno il compito di intrattenere, divertire, liberare dalla noia e donare piacere al loro pubblico.

    Alle origini della nostra letteratura troviamo due capolavori che sembrano perfettamente incarnare le due poetiche contrapposte: da un lato la Divina Commedia di Dante, che vuole indicare ai lettori la via della virtù e della salvezza spirituale, dall’altro la umana commedia di Boccaccio, che intende offrire, al suo pubblico privilegiato di giovani donne, il diletto delle solazzevoli cose da lui – tramite la lieta brigata dei giovani narratori – raccontate nel libro delle cento novelle.

    Ma forse stiamo fin troppo semplificando, in quanto (così come spunti giocosi, comici e grotteschi si insinuano nel poema dantesco) elementi indirettamente educativi sono pre senti anche nel libro boccacciano, in cui si delinea con una certa evidenza un percorso ascensionale, dalla scandalosa novella iniziale del vizioso Ciappelletto, fino ai nobili, virtuosi o eroici comportamenti dei protagonisti dell’ultima giornata.

    A proposito sarà bene ricordare la struttura dell’opera, l’impostazione, tradizionale ma riutilizzata in modo originale, di novelle contenute in una cornice.

    Nel racconto-cornice, sullo sfondo di una collettività allo sbando di fronte alla catastrofe dell’imperversare della pestilenza che decimò la popolazione europea nel 1348, sette ragazze, di età compresa tra i diciotto e i ventotto anni (Pampinea, Filomena, Elissa, Neifile, Emilia, Lauretta e Fiammetta) e tre giovani (Panfilo, Filostrato, Dioneo) si incontrano nella chiesa di Santa Maria Novella. Alcuni nomi non sono nuovi, in quanto evocano personaggi di opere precedenti: Panfilo e Fiammetta sono i due amanti del romanzo autobiografico Elegia di Madonna Fiammetta; Emilia è presente nel poema Teseida, Dioneo nel Ninfale d’Ameto; Filostrato è al centro dell’opera

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1