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Dominare lo stress... Si può
Dominare lo stress... Si può
Dominare lo stress... Si può
E-book161 pagine2 ore

Dominare lo stress... Si può

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Info su questo ebook

Leggere questo saggio è come rispecchiarsi in esperienze che ci toccano tutti. Chi più, chi meno, ci siamo passati in tanti attraverso quegli stadi che cominciano con la difficoltà di addormentarsi e con un crescente nervosismo dovuti allo stress. A causa del superlavoro, di situazioni esistenziali oppure critiche in famiglia, o per innumerevoli altri motivi, che portano alle cattive abitudini, alle fobie. Che conducono anche al fumo ed alla fame.
Si rischia talora di cadere in depressione!
Marco Biffani, autore di manuali tecnici, ma anche di saggi su temi avventurosi, sportivi, artistici, di poesia ed altro ancora, sia in cartaceo, sia in ebook, non è né un medico, né uno Psicologo, ma da ex imprenditore, le ha provate tutte e racconta in modo comprensibile e ironico, come, anziché subirle, si è ribellato e, interpretando a modo suo le tecniche di Jacobsen, Shultz e Pavlov, suggerisce piccoli accorgimenti naturali, che ritiene possano essere utili testimonianze per liberarsene, senza l’uso di tranquillanti e sonniferi.
Un eminente, famoso cattedratico in Psicologia e Psichiatria lo ha gratificato della sua Prefazione.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita3 ago 2015
ISBN9788867521654
Dominare lo stress... Si può

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    Anteprima del libro

    Dominare lo stress... Si può - Marco Biffani

    Marco Biffani

    DOMINARE LO STRESS… SI PUO'!

    OVVERO:

    COME HO SUPERATO:

                      stress

                           insonnia

                                   abitudini

                       micro panico

                       fame e  

                                   fumo

    (Senza l’uso dei farmaci)

    (Il metodo Ulisse)

    AbelBooks

    Proprietà letteraria riservata

    © 2015 Abel Books

    Tutti i diritti sono riservati. È  vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Abel Books – Massimo Lerose editore

    via Leonardo Da Vinci Pal. CEEPLA snc

    04019 Terracina (Latina)

    ISBN 9788867521654

    "Se vuoi essere forte nel corpo

    devi abituarlo a essere soggetto alla mente…"

    Senofonte

    a mio fratello Vittorio

    PREFAZIONE

    Con estrema leggerezza, semplicità e concretezza Marco Biffani, partendo dalle sue esperienze, ci porta a riflettere su come è possibile  dominare il proprio corpo.  Attraverso  il concetto di  dicotomia corpo-mente vuol far rendere conto come queste due entità siano strettamente collegate in un interscambio continuo e quindi come l’ultima, se esercitata consapevolmente, riesca a guidare il corpo come un pilota che, dal suo abitacolo attraverso il cristallo degli occhi e l’aiuto degli altri sensi, riceve le indicazioni della strada da percorrere e dell’obiettivo da raggiungere.  Questa visione olistica della persona vista nella sua interezza è un punto di partenza che diventa un punto di arrivo.

    La vita moderna ci impone ritmi frenetici, impegni pressanti, scadenze improrogabili che porta l’uomo a uno stato di tensione e  stress  causa di molti problemi come per esempio quello di non riuscire ad addormentarsi la notte. Un problema che accomuna lo scrittore con gran parte delle persone. Come risolverlo  senza ricorrere necessariamente all’abuso di  tranquillanti, sonniferi e altri farmaci? Prendendo in considerazione come punto di partenza della sua ricerca il metodo di rilassamento dello Jacobson, interessandosi anche a quello di Shultz  del training autogeno;  Biffani arriva a ragionare su  un metodo  tutto suo frutto di un mix tra i due. Se la mente influenza il corpo, modifica muscoli, nervi, tendini, cuore, polmoni, stomaco e altri organi, una preoccupazione si trasmette al corpo e determina situazioni anche patologiche (si dice si somatizza). Cercando di rilassare il corpo, prendendone coscienza, modificandolo temporaneamente e progressivamente, di riflesso, si trasmettono benefici anche alla mente.

    Eliminare  le abitudini, costruirne altre, modificarle? Si può! Basta istruire la mente: Il metodo Ulisse, cioè usare la furbizia, ma verso se stessi", e così è possibile trovare una soluzione sia per  i piccoli problemi della vita quotidiana come ricordarsi dove aver lasciato le chiavi fino ad arrivare a riuscire a smettere di fumare.

    Questi descritti sono i suoi metodi personali che il lettore può prendere come spunto per  iniziare un percorso  personale di auto esplorazione a livello sensibile  di se stessi e del  proprio corpo per raggiungere la consapevolezza di essere libero di assumere degli atteggiamenti pur tenendo conto dei vari condizionamenti e limiti umani.

    Dott.  Tonino Cantelmi

    INDICE

    Il sonno e lo stress

    Lo stress e lo Psicologo

    Il metodo di rilassamento dello Jacobson

    Il metodo di Schultz – Il Training Autogeno

    Il mio metodo per addormentarsi

    Le abitudini – La Dicotomia Corpo e Mente

    Come condizionare i condizionamenti con i Riflessi Condizionati del russo Pavlov ovvero il metodo Ulisse

    Come mi sono tolto il vizio del fumo

    Come domino la fame

    La fobia del micro-panico (una verifica inattesa)

    Conclusioni

    Ringraziamenti

    Dello stesso autore

    IL SONNO E LO STRESS

    Il sonno è ancora un fenomeno irrisolto. La sede dei sogni è qualcosa di misterioso che affascina fisiologi, medici, psicologi, psichiatri e chi studia il cervello. L’esatto perché dei sogni, la loro rigorosa funzione, il loro segreto è ancora poco noto alla scienza, ma per fortuna noi continuiamo a sognare!

    Molti detti, aforismi, citazioni, consigli suggeriscono: Mai abbandonare i sogni come se ci trasmettessero dei segnali subliminali di dove potremmo arrivare, di dove potremmo spingerci nella vita, quali traguardi potremmo raggiungere se li seguissimo. Quali soddisfazioni, che successi otterremmo!

    Ma, anche se non si sogna, il minimo che ci possiamo aspettare dal sonno, è che ci dia un poco di riposo dagli affanni giornalieri, almeno per qualche ora!

    Per molti, più che la sede dei sogni, il sonno è spesso un problema. Un traguardo egli stesso. Una cosa da raggiungere senza penare, un obiettivo da conquistare ogni notte che vediamo arrivare, con il timore di non addormentarci se non allo spuntare del giorno.

    Le pressioni subite dall’individuo nella vita di tutti i giorni per una infinità di cause, in una parola, lo stress che ne deriva, possono provocare l’insonnia e il mancato riposo, a sua volta, può peggiorare questo stato psicologico, fino a cronicizzarsi pericolosamente.

    Ho letto in una intervista a chi ha studiato seriamente il sonno, che esso è una alternanza di fase non REM e fase "REM.

    REM sta per Rapid Eye Movement, cioè quello nel quale si possono osservare – sotto le palpebre chiuse – gli occhi subire rapidi movimenti.  Come se si stesse seguendo una azione in una realtà virtuale. Ed è questa la fase in cui si sogna.

    Secondo logica se il cervello fosse impegnato a vivere una azione – financo virtuale – non dovrebbe essere quella la fase nel quale l’organismo si riposa. Quindi, probabilmente, dovrebbe essere l’altra, quella nella quale questo avviene. Dovrebbe essere durante la fase non REM che l’organismo trova quella pace che tutti auspicano (almeno per 8 ore!). Quella nella quale l’uomo riesce a cancellare o almeno a diminuire lo stress della giornata appena trascorsa. A dimenticarsi. Ma invece risulta che sia il contrario. La fase REM è quella nella quale nascono i sogni ed è nocivo privarsene!

    Ancora non sono chiari non solo i meccanismi del sonno, ma nemmeno si conosce bene la sua funzione. Il perché dormiamo.

    Se è per riposare il cervello, che ha lavorato 16 ore ed ha bisogno di un pitstop, o se è finalizzato a memorizzare l’accaduto della giornata, a mettervi ordine. A sciogliere i nodi che si sono stretti nelle ore che lo precedono. A rallentare la mente sul piano psichico, per consentire ai due lobi del cervello, di scambiarsi elementi o informazioni, da memorizzare nelle apposite zone a cui sono destinati. A esaminare le varie ipotesi, situazioni e discussioni poco chiare, che si sono presentate durante il giorno sul lavoro, in famiglia, in società. Per stabilirne il significato, il valore, l’importanza e ricavare da quelle informazioni – messe finalmente in ordine – validi elementi necessari per affrontare, il giorno dopo, quelle situazioni conflittuali che le hanno determinate. Una funzione di autodifesa dell’individuo.

    Si sa che il sonno serve a dare requie per ore (ma anche per minuti nelle cosiddette pennichelle) a un organismo che ha superlavorato, o semplicemente lavorato. Per lavoro intendo le operazioni, le attività, le cose che si fanno durante la vita cosiddetta di relazione. Sia che uno faccia l’operaio, che l’imprenditore, il ferroviere, il prete o il pensionato. Uso il maschile nel senso dell’Uomo inteso come essere vivente.

    L’obbligo di dormire è di tutto il genere animale. Anche lo studioso, lo scienziato, il barbone o l’eremita dovranno vedersela con il problema del sonno perché nel rapportarsi con gli altri – chi più, chi meno – avranno tutti lavorato cioè fatto funzionare il sistema nervoso per muoversi e confrontarsi con le idee, i rapporti con gli altri, con il mondo. I problemi potranno essere diversi a seconda dell’attività dei singoli, ma essi saranno comunque presenti e il sonno dovrebbe essere quel toccasana per dare un’addrizzata alla propria vita mentale. E, di conseguenza, anche a quella fisica.

    Per stemperare quella tensione nei muscoli, nei nervi, nelle cellule, nei neuroni, che si è accumulata durante la giornata trascorsa.

    Il sonno potrebbe avere la stessa funzione che ha la ricottura  per i metalli.

    Per creare un attrezzo di ferro, sano e funzionante, non appena forgiato, martellato ripetutamente, piegato, distorto e raddrizzato più volte, (per fargli assumere la forma finale dell’utensile voluto) - se non si ricuoce col fuoco - rimane preda di dannose tensioni interne che l’alta temperatura, lentamente, stempera, riallinea, distende, facendogli raggiungere quell’equilibrio strutturale indispensabile, evitando che quell’utensile rimanga fragile e rischi di rompersi durante l’uso.

    Sembra che la fase non REM si divida in un sonno leggero (suddiviso in fase  1 e fase 2 ) e in quello più pesante (suddiviso a sua volta in fase 3 e fase 4).

    Quando si inizia a dormire il sonno è più leggero ed è più facile essere svegliati da qualcosa che può disturbare. Un suono, un movimento magari del vicino di letto o da qualche altra cosa fastidiosa. Il ronzio di una zanzara, una sirena lontana, una interruzione anche leggera della quiete.

    Man mano che passano le ore si entra in un sonno più pesante e meno facile a interrompere, anche nel percepire elementi esterni di disturbo.

    E’ stato appurato che, durante il sonno, le due fasi REM e non REM si alternano 4 o 5 volte.

    Si sa che la mancanza di sonno non può consentire all’uomo di sopravvivere mentalmente. Rapidamente è preda di allucinazioni e diviene facilmente instabile dal punto di vista mentale. Tuttora, alcune forme di tortura, utilizzano la privazione del sonno per fare pressione sull’individuo e costringerlo a fare e dire quello che altrimenti non farebbe o direbbe.

    Lessi molto tempo fa, in una ricerca, che alcuni individui sotto osservazione, erano stati svegliati ripetutamente durante una stessa fase, per verificare quale fosse quella che – una volta annullata - potesse creare dei problemi. Se non ricordo male, gli individui ai quali era stata sottratta la fase REM- (quella che produce i sogni)  e fossero stati lasciati dormire solamente nella fase non REM - siano quelli che dopo pochi giorni, abbiano dato fuori da matti. Quindi mai abbandonare i propri sogni! Anche se al risveglio non si ricordano!

    Si è cercato di comprendere i meccanismi del sonno tenendo sotto osservazione, con monitoraggi tecnicamente avanzati, la frequenza cardiaca, quella respiratoria, la sudorazione, le onde elettriche emesse dal cervello, la tensione muscolare e tanti altri elementi, (anche filmando le posture sul letto), un numero sempre più grande di individui, quindi – statisticamente – si hanno moltissimi dati che ne possono connotare – mediamente - il comportamento, le fasi, la fisiologia. Ma non l’esatto significato.

    Hanno scoperto che, sembra verso le cinque della mattina, cresce il tasso di Cortisolo nel sangue, aumenta la pressione arteriosa e variano altre funzioni fisiologiche durante il sonno; che

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