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Paranoie da fumo
Paranoie da fumo
Paranoie da fumo
E-book48 pagine55 minuti

Paranoie da fumo

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Info su questo ebook

“Paranoie da fumo” è composto da una serie di episodi che vedono protagonisti giovani e meno giovani che fanno uso di cannabis e vivono il disagio del doversi nascondere, della privazione della libertà personale, della paura dei controlli e delle perquisizioni, con tutti quelli che possono essere gli effetti deleteri sulla qualità delle loro vite.
LinguaItaliano
Data di uscita5 dic 2015
ISBN9788892526426
Paranoie da fumo

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    Paranoie da fumo - Tindaro Pintagro

    Tindaro Pintagro

    PARANOIE DA FUMO

    E crederei che la prima occasione e la prima causa di ridere fosse stata agli uomini la ubriachezza... questa ebbe origine lungo tempo innanzi che gli uomini fossero venuti ad alcuna specie di civiltà; poiché sappiamo che quasi non si ritrova popolo così rozzo, che non abbia provveduto di qualche bevanda o di qualche altro modo da inebriarsi, e non lo soglia usare cupidamente. Delle quali cose non è da meravigliare; considerando che gli uomini, come sono infelicissimi sopra tutti gli altri animali, eziandio sono dilettati più che qualunque altro, da ogni non travagliosa alienazione di mente, dalla dimenticanza di se medesimi, dalla intermissione, per dir così, della vita; donde o interrompendosi per qualche tempo o scemandosi loro il senso e il conoscimento dei propri mali, ricevono non piccolo benefizio.

    (Giacomo Leopardi – L'elogio degli uccelli - Operette morali)

    I CARABINIERI! I CARABINIERI!

    Aldo, con una parrucca da viados, tolta momentaneamente a una bambola della figlia degli ospiti, strimpellando la chitarra, cantava, in coro con tutti i convitati, spezzoni di canzoni di ogni tipo e di ogni tempo (Vecchioni, De Gregori, Dalla etc...).

    La tavola, su cui troneggiava una selva di bottiglie e bicchieri vuoti chiazzati di vino rosso e tovaglioli accartocciati nelle forme più personalizzate, non era ancora stata sparecchiata. C'era un clima di sbronza spensieratezza dentro cui tutti nuotavano senza ostacoli e a proprio agio. Tutt'a un tratto si sentì sbattere la porta dell'entrata e, un secondo dopo, una voce di donna esclamò: i carabinieri! i carabinieri!. Era stata Anna che, con gli occhi fuori dalle orbite, tesissima e con le braccia protese, aggiunse: spegnete le canne, fatele sparire! La prima esclamazione, quella che annunciava i caramba, ottenne il silenzio totale dei presenti. La chitarra finì in un angolo, appoggiata al muro. Tutti, guardandosi l'un l'altro, aspettavano il sopraggiungere della Benemerita, con l'espressione degli imputati che aspettano la lettura della sentenza.

    Due si sedettero sul divano ben ritti, ad angolo retto, come se fossero giunti lì pochi minuti prima e non ne sapevano niente. Altri si ricomposero, si rassettarono chiome e vestiti, come per assumere un'aria disinvolta e perbene.

    Quale contrasto tra la sintonia, più o meno armonica, vacanziera, leggera, cantata, di prima e il silenzio sopravvenuto!

    Alessandro, che era uscito con Anna prima che quest'ultima tornasse con l'annuncio degli ospiti inaspettati, disse che Anna aveva visto male, che aveva notato un faro e ne aveva dedotto che fossero carabinieri. La tensione cominciò ad allentarsi anche se, su molti volti, restava un po' di incredulità e di confusione.

    Passarono due minuti ma non ci fu nessuna irruzione carabinieresca. Qualcuno più rilassato suscitò il riso con una battuta. Si riprese a parlare, a ridere ma non a suonare. Tutti (chi scherzando, chi con l'espressione seria), più sereni, rivitalizzarono in qualche modo l'atmosfera scambiandosi interpretazioni sull'equivoco di cui era stata vittima Anna, ma che aveva trasformato

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