Memorie Intrusive

Di Ilaria Celestini

Questo libro è la summa di pensieri e ricordi dolorosi che, se anche si vive la consapevolezza che sono legati a un passato ormai lontano cronologicamente e psicologicamente, sono impossibili da annullare, da metterci una pietra sopra e far finta che non siano accaduti, perché la traccia che hanno lasciato nella sensibilità della donna è indelebile. La silloge non è solo una chiara denuncia sociale di ciò che spesso accade nel mondo, nel nostro paese o nella casa dei nostri vicini, ma di quanto sia importante e imprescindibile denunciare fatti [indecorosi] affinché si impedisca [alle] persone malate di perpetuare le proprie devianze e si metta al bando una volta per tutte la falsa e denigrante definizione di “sesso debole”.

• Lingua: Italiano
• Editore: TraccePerLaMeta Edizioni
• Data di uscita: 2 apr 2016
• ISBN: 9788898643271

Anteprima del libro

ILARIA CELESTINI

MEMORIE INTRUSIVE

COLLANA INDACO

POESIA

© 2014 TraccePerLaMeta Edizioni

ISBN 978-88-98643-27-1

Associazione Culturale TraccePerLaMeta

www.tracceperlameta.org

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Collana Indaco - Poesia

I Edizione digitale luglio 2014

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Immagine di copertina di Tiziana Guzzeloni (www.tizianaguzzeloni.it)

Progetto Grafico e di Copertina di Laura e Stefano Dalzini.

NOTA DELL’AUTRICE

Con Memorie intrusive ho scelto di rappresentare l’aspetto più brutale del sentimento, quello che porta al degrado di sé e dell’altro, visto come mezzo e non come fine, come strumento da vittimizzare e vittimizzante a sua volta.

È un crescendo di immagini mentali invadenti e ossessive, che irrompono come un lungo e complesso corteo di ricordi di esperienze di abuso, di dolore, sofferenza, alienazione solo a tratti intervallato da pause in cui l’equilibrio vitale sembra affiorare e splendere in maniera apollinea, per poi essere nuovamente distrutto dalla coscienza che quanto è accaduto potrebbe ripetersi.

Il testo intende rappresentare la patologica condizione di un mondo che, spesso troppo dedito al culto dell’edonismo e della materialità, finisce per diventare una prigione alienante in cui la persona è degradata a oggetto.

Il linguaggio