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Quadretti portoghesi: Con pennellate ebraiche
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E-book59 pagine43 minuti

Quadretti portoghesi: Con pennellate ebraiche

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Info su questo ebook

Un viaggio in una piccola cittadina portoghese, scoperte, incontri e ricordi di un’altra vita. Sara percorre le vie della città dove abita ora il figlio, scrutando, immaginando e rivivendo momenti passati a Mantova e a Gerusalemme in mezzo a tradizioni differenti e storie antichissime.  
LinguaItaliano
Data di uscita3 lug 2017
ISBN9788868672515
Quadretti portoghesi: Con pennellate ebraiche

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    Anteprima del libro

    Quadretti portoghesi - Sara Galli

    Sissa

    29 Aprile

    Sveglia alle 5.30, mi preparo con tranquillità. Sono un pochino agitata, ma riesco a ritrovare la calma. Dopo aver riassettato le ultime cose in casa e aver fatto toilette, Stella e Guido arrivano a prendermi assieme alla dolce cagnolina Luna. Facciamo una frettolosa colazione e partiamo subito per l’aeroporto di Malpensa. Tutto il percorso in strada statale, meno l’ultimo tratto, in autostrada. Arrivati, non mi fanno attendere molto, del resto non tutto il male vien per nuocere, almeno in questo momento sono premiata così: con le carte che dichiarano i miei disturbi, non faccio la coda e mi viene a prendere il personale dell’aeroporto; a questo punto mia figlia mi saluta, perché poi non potrà più passare e sul mio capo sento una carezza di Guido, quasi una benedizione. L’assistente aeroportuale mi accompagna fino alla destinazione per la partenza: più di un quarto d’ora di cammino con borsa e valigia e, di tante volte in cui mi sono recata all’estero con bagagli pesantissimi, mi chiedo ora come abbia potuto farcela da sola.

    Aperto il gate d’imbarco, il personale, che mi aveva lasciata accanto ad un bar, torna a prendermi e mi conduce a bordo. << Senhora Galli, como està?>> mi dicono. Ed io, non sapendo nemmeno una parola di portoghese, rispondo: << Comme ci, comme ça>>. Tutti ridono cordialmente e in pochi minuti l’aereo è pieno. Partiamo subito. Io attendo una reazione del mio pacemaker, nuovo di zecca, ma niente di niente. Anzi, molto meglio dei voli passati. Che sia bravo il pilota? Sicuramente, ma io finalmente sto veramente bene. Da mesi il mio cervello ha elaborato ogni genere di pensiero distorto e negativo su questo viaggio: ero in ansia per l’impatto con una terra sconosciuta, con le persone che avrei conosciuto, la loro cultura e soprattutto per l’incontro con mio figlio che non vedo da molti anni. Soltanto ora però, mi rendo conto di aver perso tempo, attaccandomi a paranoie

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