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Sagoma di cartone
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E-book137 pagine1 ora

Sagoma di cartone

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Info su questo ebook

Come ti senti in mezzo alla gente? In quale modo affronti le difficoltà quotidiane? Quali cicatrici ti lasciano i fallimenti? Questi e altri interrogativi sono alla base della riflessione della protagonista di Sagoma di cartone, una ragazza che soffre di un grave disturbo psicologico, che le sta rubando le forze e la vita, facendola precipitare in un pozzo di infinita sofferenza. Di fronte a un evento traumatico dovrà ammettere di avere un problema. Solo iniziando a credere in se stessa e nelle proprie capacità potrà cominciare il percorso di risalita verso la luce. Una storia positiva, di crescita e di riscatto, dove l’affermazione dell’identità coincide con la presa di coscienza del proprio corpo.
LinguaItaliano
Data di uscita13 mar 2015
ISBN9788868670818
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    Sagoma di cartone - Paola Maria Maggi

    Paola Maria Maggi

    Sagoma di cartone

    © 2015 Gilgamesh Edizioni

    Via Curtatone e Montanara, 3 – 46041 Asola (MN)

    gilgameshedizioni@gmail.com - www.gilgameshedizioni.com

    Tel. 0376/1586414

    ISBN 978-88-6867-081-8

    È vietata la riproduzione non autorizzata.

    Testo e fotografie di Paola Maria Maggi

    In copertina: dettaglio di Sagome di Giorgio di Fini

    © Tutti i diritti riservati

    ISBN: 978-88-6867-081-8

    This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com)

    by Simplicissimus Book Farm

    Indice

    Io

    A casa

    L’esplosione dentro

    Sebastiano

    Lei è come me

    Il mio gioco preferito

    Il senso di colpa

    Il mostro dentro

    Il viaggio

    Siena

    Rientro alla realtà

    Precipito

    Closed

    Ho bisogno

    Corpo e spirito

    La medaglia ha due facce

    In ospedale

    Forza di volontà

    Pensieri

    Io e l’amore

    Il mio dolore

    La bilancia

    Voglio essere

    Il nulla

    Il presepe

    Sabato sera

    Baby sitter

    Odioso shopping

    Le calorie

    Controlli

    Il pozzo

    Strisce pedonali

    L’esame

    Consistenze

    La bella (?) addormentata

    Spegnete tutto

    Io chi sono?

    Pulire

    Serpente, uragano, o…?

    Scavare

    Non è una satira

    Bruco o farfalla?

    Convivio

    Investita

    Regressione

    Una gerla sulle spalle

    Fallimento

    Guidare fino all’inferno

    Preghiera

    La telefonata

    L’alba

    Aestimare

    Perla rara

    Magma

    Incontro

    Chiudo gli occhi

    Scompensi

    Incenso

    Meditazione

    Lacerazione definitiva

    Mi sento forte

    Camminare

    Caduta

    Arte che nutre

    Muoio e risorgo

    Contraddizioni

    Nel mezzo

    Corsa

    Il sole

    Epilogo

    Ringraziamenti

    ANUNNAKI

    Narrativa ebook

    10

    Come ti senti in mezzo alla gente? In quale modo affronti le difficoltà quotidiane? Quali cicatrici ti lasciano i fallimenti? Questi e altri interrogativi sono alla base della riflessione della protagonista di Sagoma di cartone, una ragazza che soffre di un grave disturbo psicologico, che le sta rubando le forze e la vita, facendola precipitare in un pozzo di infinita sofferenza. Di fronte a un evento traumatico dovrà ammettere di avere un problema. Solo iniziando a credere in se stessa e nelle proprie capacità potrà cominciare il percorso di risalita verso la luce. Una storia positiva, di crescita e di riscatto, dove l’affermazione dell’identità coincide con la presa di coscienza del proprio corpo.

    Paola Maria Maggi, nata nel 1968, è architetto e vive a Cremona. Ama dipingere a olio, chiudersi nei cinema il venerdì pomeriggio e ascoltare musica di tutti i generi.

    Sagoma di cartone è il suo primo romanzo.

    Ai miei genitori

    Io

    In fondo è solo un cornetto vuoto, pochi grammi di pasta lievitata con zucchero e burro, quante calorie saranno… 300? Forse se corro per prendere il treno o cammino velocemente lo smaltisco… Oppure se non mangio, sì dai, se non mangio fino a domani mattina riesco a bruciarlo.

    La voce potente dell’insegnante di Storia dell’Architettura mi richiama alla realtà, proprio a quella realtà che sto cercando di fare mia con tutti gli sforzi, ma che mi sfugge, inesorabile. La mia vita, o meglio, la mia identità, è una sagoma di cartone che tengo legata addosso, come i pannelli degli uomini sandwich: fa parte di me, è fisicamente attaccata a me, ma è un'altra me… so di non essere io quella che gira per casa, che va all'università, che si muove fra la gente... Sono nascosta da un involucro che mi consente di affrontare il mondo, guardando intorno a me attraverso piccoli fori per gli occhi. A volte penso che questo travestimento abbia dei difetti: forse non ci sono i buchi per il naso e la bocca, perché fatico a respirare, perché mi sembra di parlare ma la voce non esce… o almeno, gli altri non sembrano sentirla. Coperto da questo cartone sopravvive, a fatica, il mio essere fragile e vulnerabile, bucherellato come una fetta di groviera, martoriato da mille coltelli conficcati nel mio corpo da un lanciatore poco esperto.

    Mi voglio laureare velocemente, non voglio pesare sulla famiglia per troppi anni, soprattutto voglio dare soddisfazione alla mamma… soffre così tanto per papà…

    ‹‹…l’architettura romanica si sviluppa con caratteristiche peculiari in ambiti regionali diversi…››

    Quanto dura questa lezione? Devo camminare, camminare… Anzi, devo correre in stazione, non voglio perdere il treno delle diciotto. Stanotte devo studiare per l’esame di Restauro, poi ho promesso a Giulia che le avrei tenuto il bambino sabato mattina, poi domenica ci sono tutti i fratelli da noi e dobbiamo preparare il pranzo… poi, poi… no, non posso perdere quel treno.

    No!

    A casa

    Non pensavo di farcela. Che corsa! Bene, dai, per le venti, forse, sono a casa… Spero che papà sia già a dormire, stasera non ce la faccio a vederlo in quello stato, mi sono svegliata alle cinque per essere in aula alla lezione di Progettazione delle otto, sono così stanca… Quando arrivo spero che la mamma non stia piangendo, la saluterò e le dirò che ho già mangiato e che devo studiare.

    L’esame di Restauro è veramente pesante, una grande passione, ma quanti libri saranno? Otto o nove, senza contare il progetto… Quanti rilievi ho già fatto con Arianna? A proposito: ho dimenticato le fotocopie, le avevo detto che sarei passata in biblioteca… La sentirò per telefono e me le farò portare lunedì direttamente in facoltà… Perché il treno si sta fermando?

    La signora bionda seduta di fronte a me si sta agitando, è rossa come un fondo pompeiano e la rivista, che poco prima stava leggendo con attenzione, è diventata un ventaglio improvvisato. E la luce? Come mai è intermittente? Ma tutte oggi? No, no, no per fortuna riparte. La mia dirimpettaia sta recuperando lentamente il proprio colore naturale e la povera rivista, sventolata affannosamente per dieci minuti, è stata riposta sulle ginocchia; il nervosismo che le aveva tirato i lineamenti, indurito lo sguardo e contratto le labbra in una smorfia di disapprovazione, si sta morbidamente dissolvendo. Che belle mani, bellissime: non è più giovane, ma emana stile e una classe che, probabilmente, negli anni passati, la rendevano una donna di indiscusso fascino. Non porta la fede, chissà se è sposata o se lo è mai stata, se ha figli o se è sola.

    Io vorrei sposarmi, mi chiedo spesso se troverò qualcuno adatto a me. Quando mi sarò laureata, quando sarò guarita, allora…

    Finalmente sono arrivata a casa, anche oggi a pezzi, come sempre.

    «Mamma?» Ma dov’è? E Anna? E Filippo? Dove sono?

    Anna sarà sicuramente di sopra a fumare, nascosta sul balcone o nel bagno; Filippo forse è addormentato in camera o è al campo di calcio. Percorro i pochi metri che separano l’ingresso dalla cucina, e curioso tra i fornelli. Mi ha preparato il pesce: come faccio a dirle che non lo mangio? L’avrà fatto apposta per me, che tenera, ma non posso… Ho

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