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Malasorte
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E-book70 pagine1 ora

Malasorte

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Info su questo ebook

Le antologie di Traviesa sono curate da scrittori ispanofoni invitati a tracciare un itinerario intorno alle proprie ossessioni più amate. Ogni numero presenta quattro racconti accomunati da un tema e preceduti da un prologo dello stesso curatore. Le quattro storie di questo volumetto sono artefatti per indagare come opera la malasorte dentro di noi. Se leggiamo attentamente, scopriremo che un pianoforte che cade sopra le nostre teste a volte si disintegra e a volte suona spontaneamente un concerto, che la malasorte è fragile e irregolare. Che ognuno cerchi nell’evento improbabile che è la lettura di questi bellissimi testi il senso che più gli serva per orientarsi nel proprio segmento di caos dell’universo.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2018
ISBN9788899958046
Malasorte

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    Anteprima del libro

    Malasorte - Fabián Casas

    MALASORTE

    Antologia Traviesa n. 1

    curatore

    YURI HERRERA

    scrittori

    IRIS GARCÍA CUEVAS/ Messico

    WILMER URRELO / Bolivia

    FABIÁN CASAS / Argentina

    ELVIRA NAVARRO / Spagna

    traduttori

    VINCENZO BARCA

    GIACOMO FALCONI

    Nota per il lettore

    Le antologie di Traviesa sono curate da scrittori invitati a tracciare un itinerario intorno alle proprie ossessioni più care. Ogni numero presenta quattro racconti accomunati da un tema e preceduti da un prologo dello stesso curatore.

    Il progetto Traviesa utilizza un sistema di royalties che favorisce i curatori, gli scrittori e i traduttori coinvolti in ciascuna antologia. Le vendite vengono suddivise equamente tra autori, curatori, traduttori ed editore.

    Traviesa ed Edizioni Wordbridge sono mossi dallo stesso ideale, che rispecchia l’interesse dei propri lettori: il desiderio che questi scrittori e traduttori continuino a produrre testi altrettanto straordinari quanto quelli inclusi in questa serie di antologie, oltre al desiderio, ugualmente tenace e necessario, di continuare a leggerli.

    ©2013, Traviesa - ©2018, Edizioni Wordbridge

    ISBN 9788899958046

    http://www.edizioniwordbridge.com/traviesa/

    Catalogo Traviesa

    1 - Malasorte (Curata da Yuri Herrera): racconti di Iris García Cuevas, Wilmer Urrelo, Fabián Casas, Elvira Navarro.

    http://www.edizioniwordbridge.com/traviesa/

    Cataclismi ovunque

    Yuri Herrera

    (Traduzione di Giacomo Falconi)

    Non ho conosciuto destini così estremi come quello di quel tale che si trovava a Hiroshima quando cadde la prima bomba atomica. Quell’uomo sopravvisse all’esplosione, fuggì dalla città in fiamme e raggiunse la famiglia in una città vicina, Nagasaki. Riuscì a sopravvivere anche alla seconda bomba atomica, poi si sposò, e visse nell’angoscia i decenni successivi, temendo la comparsa di malformazioni nei figli (che non le svilupparono mai), per poi morire in pace a 93 anni.

    Il mio destino mi ha portato amore, matrimonio, divorzio, salute e turbamenti. Ho perso conoscenza per un colpo alla nuca, mi sono trovato da entrambi i lati del tradimento, ho visto morire persone che amavo, ho abbandonato il luogo natio e ho potuto farvi ritorno. Una volta ho avuto l’opportunità di passare un’intera mattina a guardare delle signorine sfilare davanti a un finestrone, senza preoccuparmi dei demoni che mi si contorcevano nei muscoli. Ho passato interi pomeriggi ad ammirare le gaggie. Il destino che mi è toccato e quello che mi sono forgiato sono più semplici di quello dell’uomo delle due bombe atomiche, tuttavia in ognuno di loro operano le stesse cause che producono cataclismi e aurore boreali. Sono altri gli eventi improbabili ai quali ho dovuto trovare un senso; è a questo che ci dedichiamo.

    A volte però ci si imbatte in eventi che parlano da soli. È stata la mia buona sorte a riunire questi quattro testi dei migliori scrittori della propria generazione in lingua spagnola. Le quattro storie di questo volumetto sono artefatti per indagare come opera la malasorte dentro di noi. Se leggiamo attentamente, scopriremo che un pianoforte che cade sopra le nostre teste a volte si disintegra e a volte suona spontaneamente un concerto, che la malasorte è fragile e irregolare.

    Fabián Casas ci mostra che non esiste un destino definitivo perché a ogni disastro segue un istante in cui può succedere di tutto; e che per comprendere le possibilità di quel secondo istante, è necessario imparare a far respirare l’azione.

    Iris García Cuevas illustra come il destino non conosca i nostri desideri, o che i nostri desideri sono importanti ma che non potranno mai intervenire sul nostro destino con la stessa forza dell’audacia.

    Elvira Navarro contempla con disgusto la sfortuna maledetta di avere una sfortuna volgare, senza epopee, né picchi, né abissi.

    Wilmer Urrelo sa, infine, che la malasorte può essere anche un lampo di lucidità: che si impara sulla propria pelle la necessità di saperci convivere, e che a volte la fortuna arriva quando smettiamo di essere capri espiatori.

    Mi fermo qui, per non essere l’inutile parafulmine che ogni lettore teme di trovare in un’introduzione. Che ognuno cerchi nell’evento improbabile che è la lettura di questi bellissimi testi il senso che più gli serva per orientarsi nel proprio segmento di caos dell’universo.

    Non si può sfuggirle

    Iris García Cuevas

    (Traduzione di Giacomo Falconi)

    Inquietudine. L’ansia di sapermi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il debole formicolio che mi scorre per la schiena e si va accumulando nelle scapole. Il desiderio di tirare fuori la pistola che mormora infelice nel primo cassetto della scrivania e spararmi un colpo in testa.

    Respiro. Cerco di rilassarmi. Regolo la seduta. Faccio movimenti circolari con il collo e con le spalle. Non basta. Mi sento soffocare. È il momento di una pausa. Prendo la borsa. Esco dalla mia postazione. Permesso. Attraverso lo stretto corridoio dell’ufficio. Mi osservano. Le persone mi osservano. Voglio tornare indietro per nascondermi di nuovo.

    Rifuggo gli sguardi, le rabbie, i dolori. Ignoro le domande, l’urgenza, i reclami. Mi chiudo. La merda resta fuori. Tiro fuori una bottiglietta di vodka. Do una lunga sorsata. Respiro. Piango un po’. Chiudo gli occhi per non guardarmi allo specchio, per non vergognarmi di me. Faccio finta di non sentire bussare alla porta. Consento al ricordo di attraversarmi la mente. Alfredo. Solo per un istante. Solo quanto basta per dirgli frocio.

    Mi lavo il viso e torno a disegnarlo nella mente. Mi sciacquo

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