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Il sussurro del vento
Il sussurro del vento
Il sussurro del vento
E-book94 pagine1 ora

Il sussurro del vento

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Info su questo ebook

Eléna, bibliotecaria, scopre che il prestito di un libro è stato rinnovato per oltre sei mesi. Non riesce a contattare Giovanni, l'utente che ha in prestito il libro.La curiosità la porta fino alla soglia di casa sua, dove da una vicina di casa viene a sapere che è ricoverato in ospedale, in coma da mesi. Eléna ricostruisce la sua vita dal momento dell'incidente in cui ha perso moglie e figlia, fino ad allora.
Quella vita, con il passare dei giorni, le appare sempre più familiare.

LinguaItaliano
Data di uscita2 ago 2018
ISBN9780463267240
Il sussurro del vento

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    Anteprima del libro

    Il sussurro del vento - Mauro Basso

    Il sussurro del vento

    ©2018FedericaMauri

    scrittiperduti@gmail.com

    È vietata la riproduzione, anche parziale, di questo libro effettuata con qualsiasi mezzo compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata dall'autore.

    Indice

    1.Domenica

    2.Lunedì mattina

    3.Imprevisto

    4.Disattenzione

    5.Riguardati, Eléna

    6.Vicini di casa

    7.Io lo conosco

    8.Direzione opposta

    9.Una nuova rosa rossa

    10.Empatia

    11.Il sussurro del vento

    12.Alcuna risposta

    13.L'ultimo giorno

    14.Ritorno a casa

    15.L'aria era fresca

    1.Domenica

    Quella domenica la giornata di Élena iniziò presto con gli ultimi preparativi prima della partenza.

    - Tutta questa roba non ci starà in macchina - Giovanni odiava sempre quel momento.

    - Sono tutte cose che ci servono - replicò Élena.

    - Non stiamo mica traslocando - suo marito non riusciva a capire perché avessero bisogno di così tanto bagaglio.

    Le valigie erano pronte dalla sera prima, ma sembrava sempre mancare qualcosa. All'Isola d'oro li aspettava una camera tripla all'Hotel del Mare, così non c'era veramente bisogno di portare più dello stretto necessario.

    - Ti ricordi l'ultima volta in cui siamo andati in vacanza tutti e tre assieme? - gli chiese Élena.

    - Deve essere stato quando Anna aveva otto anni.

    - Ti eri dimenticato le cose della piccola a casa.

    - Veramente avevi detto che le avevi messe in macchina tu - Giovanni stava lottando per trovare un posto ad ogni cosa nel bagagliaio dell'auto.

    - Ah, sì? - Élena sorrise, infilando con noncuranza una borsa di plastica decorata con grandi fiori colorati in un angolo del bagagliaio, non aveva voglia di discutere su delle sciocchezze.

    Il tonfo sordo del portellone dell'auto rimbombò nell'aria piuttosto fresca di quella domenica mattina e un merlo volò via dal ramo del pesco in fiore. Élena tornò in casa e andò in cucina a sparecchiare la tavola lasciata lì dalla colazione.

    - Anna, hai preso tutto quello che ti serve?

    Dovette ripetere la domanda, alzando il tono della voce.

    - Anna …

    - Oh, scusa mamma - la figlia si tolse le cuffiette e fece cenno di sì con la testa, indicando il suo zaino appoggiato sul divano.

    - Noi siamo pronti, tra un quarto d'ora si parte.

    - Ok, vado a lavarmi i denti e salgo in macchina - Anna si alzò di scatto dal divano e si diresse in bagno, seguita dallo sguardo di sua madre.

    Élena finì di rassettare la cucina e si fece un giro della casa per controllare che Giovanni avesse messo i fermi ad ogni finestra. La casa si sviluppava su un unico piano e chiunque sarebbe potuto entrare sollevando semplicemente una delle tapparelle e rompendo il vetro di una finestra. Nella casa accanto alla loro viveva da sola un'anziana signora e non si sarebbe accorta di nulla.

    Scacciò dalla mente quelle preoccupazioni.

    - Ciò che deve accadere, prima o poi accade - era una frase di sua madre che ogni tanto le ritornava in mente.

    Sembrava tutto a posto, vide Anna uscire in giardino con il suo zaino in spalla e diede un ultimo sguardo alla casa ormai immersa nella debole luce che proveniva solo dalla porta d'ingresso. Uscì, chiuse e mise le chiavi in borsa. Suo marito era vicino alla recinzione e scambiava qualche parola con la signora Raffin che stava uscendo a portare fuori il cane.

    - Vorrà sapere dove stiamo andando - non aveva mai legato con quell'anziana signora, forse perché le ricordava troppo sua madre.

    Giovanni andò verso il cancello per aprirlo ed Élena salì in macchina. Anna era sul sedile di dietro, di nuovo con le sue cuffiette piantate nelle orecchie.

    - Ti fai tutto il viaggio con quelle addosso?

    La figlia non le rispose e lei si sentì stranamente nervosa. Non era abituata a stare molto in macchina e anche se non dovevano percorrere tanti chilometri, qualcosa le stava procurando una sottile agitazione che non avrebbe saputo descrivere altrimenti.

    Giovanni salì, condusse fuori la macchina e poi ridiscese per chiudere il cancello. Il rumore metallico dietro di lei fece pensare a Élena che qualcosa si stesse chiudendo nella loro vita, non solo quel cancello. Il marito risalì e mise la freccia svoltando per la strada che, passando accanto alla stazione, portava all'imbocco dell'autostrada.

    A quell'ora c'erano poche persone per le vie della cittadina. I primi di giugno erano ancora tarda primavera e non avrebbero trovato gran traffico. Élena guardò nello specchietto retrovisore e vide che Anna si era tolta le cuffiette. La figlia se ne accorse e si scambiarono un sorriso.

    - Andrà tutto per il meglio - non era da lei dire frasi così cerimoniose, ma quella strana sensazione non l'aveva ancora lasciata e cercò di esorcizzarla in quel modo.

    Come aveva previsto, l'autostrada era praticamente deserta. Anche i mezzi pesanti avevano il divieto di circolazione fino alla sera. Così Giovanni poté rilassarsi nella guida, neanche lui faceva mai lunghi tragitti in macchina.

    - L'hotel ha la piscina, vero?

    - Certo Anna, è un quattro-stelle fronte-mare, in quella borsa c'è il dépliant se vuoi dare un'occhiata - il padre indicò alle sue spalle.

    In verità avevano scelto l'hotel all'ultimo momento in base alle ottime recensioni degli altri ospiti, e le immagini del dépliant che aveva stampato sembravano suffragare quei voti positivi. Ad Élena importava solo poter stare con la sua famiglia senza pensare a nient'altro che alla sua vacanza, così aveva lasciato l'organizzazione al marito.

    La linea di mezzeria della carreggiata conduceva con indifferenza la loro auto a destinazione. Adesso stavano percorrendo il tratto dell'A4 che correva attraverso la bassa pianura, parallelo alla linea del mare. Tra non molto avrebbero preso l'uscita per Grado e avrebbero cominciato a notare il cambiamento nel paesaggio attorno a loro. Sarebbero cominciati a comparire gli alti terrapieni che correvano lungo lo svolgersi dei fiumi, grandi appezzamenti coltivati a mais e soia avrebbero circondato isolate case coloniche, i ristoranti avrebbero cominciato a comparire lungo la carreggiata con le loro insegne giganti e i colori sgargianti per attirare i turisti. Tutto ciò li aspettava solo qualche chilometro più avanti, senza che avessero necessità di affrettarsi.

    - Élena - la voce di Giovanni penetrò l'aria rotta e abbruttita dal rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca.

    Lei

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