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L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse
L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse
L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse
E-book230 pagine3 ore

L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse

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Info su questo ebook

Alla fine del ventesimo secolo il mondo è sull’orlo del collasso. La guerra scatenata dagli Shura sta portando inevitabilmente alla fine di ogni forma di civiltà e democrazia. Ma c’è ancora un guerriero di Hokuto, la giovane Lynn Noel, che senza esitazione si recherà nell’isola dei Demoni in un ultimo disperato tentativo di fermare l’apocalisse.

L’aspettano dolori indicibili, prove al limite del possibile e un susseguirsi di mortali combattimenti ma troverà anche l’amore in un luogo in cui la stessa parola è proibita.

Riuscirà a superare le terribili prove che l’attendono e riportare la pace sulla Terra?
LinguaItaliano
Data di uscita23 feb 2018
ISBN9788827816004
L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse

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    Anteprima del libro

    L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse - Manuel Mura

    Indice

    La giovane senza paura

    Notte di paura

    Passioni e dolori

    Vittorie e dolori

    Sottomissione o morte

    Sangue e arena

    Passioni di sangue

    Il demone di sangue

    Lotte di potere

    Colui che decide le sorti

    Il mondo che verrà

    L'avvento dei Demoni

    Appendice

    Manuel Mura

    L'erede di Hokuto

    La leggenda dell'apocalisse

    Youcanprint Self-Publishing

    Titolo | L'erede di Hokuto - La leggenda dell'apocalisse

    Autore | Manuel Mura

    ISBN | 9788827816004

    Prima edizione digitale: 2018

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    La giovane senza paura

    Il divario di forze tra i due contendenti sembrava incommensurabile eppure la giovane avversaria resisteva ai colpi sempre più forti e veloci del gigante.

    Il miglior allievo dell'Hokuto-Cao non era solo abile nelle tecniche ma enorme nel fisico, un concentrato di potenza distruttiva allo stato puro che frantumava ogni cosa che gli si parava davanti.

    Non c'era nessuno che gli resisteva: tutti lo evitavano e lo temevano. Solo l'idea di confrontarsi con lui metteva il terrore nei praticanti della scuola e più di uno l'aveva abbandonata per tale motivo.

    Non ci andava tenero nemmeno con i compagni e più di uno aveva perso la vita per qualche parola di troppo o solo per essersi trovato sulla sua strada al momento sbagliato mentre altri erano finiti con le ossa rotte.

    Gon Fen era così: possente, brutale, un concentrato di muscoli che la maglia scura non poteva contenere; infatti esplose mentre colpiva a ripetizione l'unico avversario che gli aveva resistito tanto.

    Non poteva permettere che il suo onore fosse infangato da una ragazzina, che per quanto praticasse l'Hokuto-Shinken rimaneva pur sempre una dilettante confronto a lui.

    Gli occhi scuri di Gon rivelavano una pazzia che faceva risplendere la sua aura viola con tonalità nere: la rappresentazione del suo essere perverso e folle.

    Colpì con tutta la forza quella giovane che aveva avuto l'ardire di sfidarlo e deriderlo. Forse credeva ci sarebbe andato leggero perché si trattava di una ragazza ma si sbagliava di grosso: non aveva pietà per nessuno.

    A breve sarebbe diventato il successore dell'Hokuto-Cao e un giorno conquistato il mondo, infatti le sue ambizioni spaziavano lontano: sarebbe stato onnipotente.

    Le manie di grandezza unite alla sua brutalità intrinseca ne avevano minato la ragione e più che un'artista marziale si poteva considerare una macchina per uccidere che tutti temevano.

    Anche l'anziano maestro Gojen vedeva in lui solo un concentrato di brutalità forte di arroganza e violenza, vergognandosi d'avergli insegnato l'arte con la quale si sarebbe dovuto prodigare di riportare la pace.

    Tuttavia non poteva che riconoscere la sua bravura nella tecnica e anche se l'intelletto non era il suo forte compensava con il fisico eccezionale come la potenza incredibile che riusciva a sprigionare.

    Chiunque altro sarebbe già morto da un pezzo prendendo colpi in grado di distruggere un muro d'acciaio in un secondo invece quella ragazzina non solo resisteva ma continuava a provocarlo e contrattaccare.

    Gon la guardò un attimo mentre alzava la guardia e gonfiava i muscoli pronto per un'altra scarica che sarebbe stata l'ultima mettendo fine a quella farsa.

    Era poco più che una bambina, di sicuro non doveva avere più di quattordici anni, anzi probabilmente meno. Già alta per la sua età aveva capelli rossi folti che le ricadevano sulle spalle larghe mentre occhi verdi chiari contornavano il viso delicato e ben fatto.

    Il fisico era asciutto e proporzionato con un seno ben fatto ancora da svilupparsi al pieno ma messo in risalto dal vestito rosso con ampia scollatura che si fermava poco sotto lasciando scoperte le addominali scolpite.

    Il fondoschiena anche se coperto dalla corta e larga gonna scura appariva già aver raggiunto quella perfezione che solo poche donne al mondo possono conquistare e la maggior parte unicamente sognare.

    Seguivano le lunghe gambe che non avevano nulla che le coprisse ed erano sì muscolose ma molto belle a vedersi.

    Corte e comode scarpe scure proteggevano i piedi mentre dei guanti rosso scuro coprivano le mani piene di calli e tagli lasciando scoperte le dita lunghe ma non di certo da pianista.

    Malgrado i lineamenti delicati chi praticava le arti marziali ad alto livello come lei doveva mettere da parte il lato femminile, eppure soffermandosi sulle sue forme perfette non si poteva non notarlo.

    Al suo fascino si aggiungeva un sorriso strafottente che non sminuiva nemmeno con il sangue che le colava dal naso rotto.

    Con tutti i colpi presi avrebbe dovuto avere la mascella in pezzi e la testa fracassata invece a parte la ferita al naso non aveva riportato grossi danni e anche nel corpo appariva sì coperto di ferite ma ancora vigoroso.

    Il suo sguardo deciso e acuto era fisso sul suo avversario con aria sicura e pronta alla sfida mentre la voce forte e autoritaria quasi derisoria lo invitava a darci dentro sempre di più.

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    Allungò il pugno contro lo stomaco della giovane piegandola in due ma non facendole perdere il sorriso dal volto nemmeno quando sputò sangue.

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    Le continue provocazioni mandavano in bestia l'animo facilmente irritabile di Gon il cui alone viola si espanse in rivoli scuri tutt'intorno e i muscoli si gonfiarono sempre più.

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    La gamba destra del giovane si mosse così fulminea da dare l'illusione si moltiplicasse mentre colpiva a ripetizione la ragazza che tentava di parare i colpi ma sempre più la prendevano da tutte le parti.

    L'ultimo la fece volare indietro di molti metri lasciando un solco nel terreno roccioso fino al bordo di quel ring improvvisato dove le corde arrestarono la sua corsa.

    I numerosi allievi guardavano con stupore quella giovane che aveva resistito tanto al loro campione chiedendosi se finora ci fosse andato leggero perché si trattava di una ragazza.

    Gon dal canto suo stava riprendendo fiato avendo dato al colpo una potenza ancora superiore al normale, sicuro che dell'avversaria non ci fosse rimasto niente: a breve il suo corpo sarebbe esploso dall'interno.

    La tecnica di Hokuto in tutte le sue branche prevedeva la distruzione dall'interno tramite i punti pressione ossia i centri nervosi principali e anche se lui non li padroneggiava ancora alla perfezione era certo che dopo un colpo simile sarebbe morta.

    Si girò incrociando lo sguardo serio e preoccupato di suo fratello minore Len Fen, l'unico bravo quasi come lui e il più esperto nell'utilizzo dei punti segreti. Al contrario suo era piccolo e minuto con i capelli castani lunghi tenuti a coda e gli occhi grigi acuti.

    Avesse avuto un fisico come il suo di sicuro sarebbe stato in grado di batterlo ma la natura non l'aveva dotato a riguardo oltre a vedere lui sempre come un idolo.

    Nessun altro degli allievi era alla sua altezza per cui, una volta appresi tutti i segreti della tecnica, non avrebbe avuto rivali.

    A quel punto avrebbe eliminato anche il maestro ormai sempre più vecchio e fuori di testa con le sue idee di altruismo e pacifismo: uno così non poteva rappresentare la scuola.

    Alla fine del ventesimo secolo le nazioni erano in guerra continua tra loro e anche lì in Cina la situazione non era delle migliori e presto si sarebbe arrivati alla resa dei conti.

    Le armi di distruzione di massa erano in grado di spazzare via intere nazioni e se usate senza criterio avrebbero devastato l'intero pianeta.

    Ormai sembrava certo andasse così anche perché gli Shura dell'isola dei Demoni, come era stata ribattezzata la loro patria, disponevano di tali armi ma stavano perdendo ugualmente la guerra.

    Consci che se usate avrebbero distrutto tutto non le avevano ancora adoperate ma se messi alle strette l'avrebbero fatto.

    Lui lo sperava perché a quel punto in un mondo senza più leggi nessuno avrebbe potuto fermare la sua ambizione di conquista.

    Era certo con il suo fisico sovrumano di sopravvivere anche alle radiazioni come di riuscire in breve a prendere il controllo del mondo: nessuno gli teneva testa.

    Un moto di sorpresa che scaturì dagli allievi lo fece girare di scatto notando con orrore che la sua avversaria era ancora viva e nuovamente in piedi.

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    Tra il rumoreggiare generale nessuno lo udì tranne suo fratello.

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    <> urlò Gon guardandolo adirato.

    Suo fratello rimase calmo contrapponendo uno sguardo preoccupato.

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    Si avvicinò alla ragazza che a propria volta alzava la guardia con le braccia piegate ai lati del volto e le gambe flesse fissandolo con quell'aria da superiorità che lo mandava in bestia mentre un alone rosso fiammeggiante la circondava.

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    Caricò l'energia sulla mano destra scagliandola contro il petto della giovane che parò il colpo con le braccia e subito dopo contrattaccò con un calcio seguito da altri due.

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    Gon si buttò prontamente indietro venendo solo sfiorato da uno dei calci che gli fece un leggero graffio sul volto squadrato e sgraziato.

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    Gon salto indietro concentrando le energie nelle mani portate poco sotto il petto mentre l'avversaria si rimetteva in guardia.

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    <> lo rimproverò la giovane. <>

    <>

    Dalle mani partirono infiniti raggi di energia viola che uniti presero la forma di un drago: si scagliò come un'onda travolgente contro la giovane. Cercò di pararli mettendo le braccia davanti ma gli attacchi la presero inaspettatamente alla schiena: si ritrovò a terra in una pozza di sangue.

    Gli allievi esultarono per la potenza del loro campione mentre Len appariva perplesso e il maestro dalle panchine in alto osservava lo scontro con rinnovato interesse.

    Ormai era vecchio e sentiva la morte approssimarsi.

    Era certo di non vedere il nuovo secolo come che sarebbe stata un'epoca di violenza e tormenti.

    Per questo non fermava il suo allievo Gon che vedeva ogni giorno diventare più forte e ambizioso: ci sarebbe stato bisogno di persone come lui. Tuttavia in questa occasione avrebbe ricevuto la lezione di umiltà a lungo rimandata.

    L'avversaria che fronteggiava era animata da uno spirito irriducibile e per quanti colpi prendesse e dolore provasse non si arrendeva mai trovando ogni volta la forza di rialzarsi.

    Era ancora una ragazzina e conosceva solo le basi della tecnica Hokuto eppure riusciva a reggere l'impeto di un professionista come Gon che nemmeno si era accorto del pericolo che correva.

    Con le continue provocazioni quella giovane l'aveva spinto a usare le tecniche più potenti facendolo consumare oltre misura e ormai era arrivato al limite.

    In quel momento, tra lo stupore generale, la ragazza si rialzò nuovamente.

    Aveva ferite dappertutto e il braccio sinistro piegato in maniera anomale, sicuramente rotto, eppure non si arrendeva e la sua aura fiammeggiante brillava sempre più.

    <>

    <>

    Gon stringeva i denti con tale forza da farseli sanguinare: si gettò con foga contro la giovane tempestandola di pugni e calci schiacciandola in un angolo continuando a colpirla senza sosta.

    Non aveva capito che era proprio ciò che l'avversaria voleva: come furono a stretto contatto lo colpì con un testata a cui anch'egli ne contrappose una analoga.

    <>

    La potenza dei colpi scatenò un'onda d'urto che buttò indietro entrambi ma la ragazza venne trattenuta dalle corde mentre Gon si toccava la testa ferita.

    Stavolta fu la sua avversaria a farsi sotto colpendolo con calci e pugni tralasciando la difesa e invitandolo a colpirla.

    Gon parò tutti i suoi colpi e non si fece ripetere l'invito prendendola in faccia con un pugno che le fece sputare altro sangue ma non demordere.

    <>

    <>

    La tempestò di pugni che la ragazza non poté parare: la presero al corpo più volte seguiti da uno al mento che la sbatté nuovamente a terra.

    Gon era stremato e ansimava vistosamente ma non poteva farsi vedere debole o perdere quell'occasione propizia per finirla.

    Le saltò addosso pronto ad affondare il pugno sul volto e spaccarle la testa ma un calcio glielo impedì e per l'ennesima volta la sua avversaria si rialzò.

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    <>

    Gonfiò i muscoli all'eccesso espandendo la sua aura viola mentre l'avversaria era avvolta dalla sua fiammeggiante e si rimetteva in guardia pronta a ricevere l'ennesimo colpo.

    <>

    <>

    <>

    Gon gridò mentre la sua aura esplodeva e si gettava con foga contro la sua avversaria dando il massimo della potenza di cui disponeva.

    <>

    La tempestò di infiniti colpi e con tutte le ferite che già la martoriavano era certo non potesse resistere, inoltre quella tecnica superava qualsiasi protezione.

    A sorpresa la giovane non si limitò a subire passivamente ma contrattaccò con impeto incredibile sorretta dall'aura fiammeggiante che si espandeva sempre più sferrando una quantità impressionante di pugni.

    <>

    Con grande stupore di Gon si accorse che colpiva anche con il braccio sinistro con lo stesso vigore dell'altro malgrado era certo fosse rotto.

    Ormai concentrato solo sull'attacco, sicuro che quei colpi ridicoli non potessero nuocergli, continuò a colpire con impeto.

    Le due forze contrapposte si eguagliarono per un po' ma la potenza schiacciante di Gon prese presto il sopravvento: sul corpo di

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