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L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra
L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra
L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra
E-book153 pagine2 ore

L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra

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Info su questo ebook

Alla fine del ventesimo secolo un escalation di violenza inaudita sta colpendo ogni parte del mondo.

In una piccola città cinese una gang prende di mira la scuola frequentata dal giovane Wong e guidata da sua madre Liun ma in loro soccorso arriverà Xiu Cao, giovane esponente dell’Hokuto-Cao che dovrà affrontare orde di delinquenti senza scrupoli scoprendo che fanno capo a un misterioso individuo legato alla sua scuola in cui a breve sarà nominato il nuovo, terribile, successore.

Un escalation di tensione e combattimenti aspettano la giovane guerriera che dovrà affrontare sia i terribili nemici che problemi familiari, gravi e inaspettati.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2018
ISBN9788827822111
L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra

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    Anteprima del libro

    L'erede di Hokuto-Cao - La stella azzurra - Manuel Mura

    633/1941.

    La ragazza misteriosa

    Le gambe del giovane Wong tremavano, il viso era pallido e la paura l'immobilizzava sul posto.

    Era circondato da oltre venti bulli che ridevano per quello che gli avrebbero fatto mentre lui, inerme, non sapeva come uscire da quella maledetta situazione.

    Nemmeno urlare gli sarebbe servito visto che al mondo ognuno pensava per sé oltre al fatto che si trovava in un vicolo laterale nel mezzo di diversi edifici abbandonati in una zona decadente e disabitata. Anche se in pieno giorno quel luogo era frequentato solo da poco di buoni ed evitato da tutti.

    Si maledisse infinite volte per essere passato per quella strada che era la più breve per arrivare a casa. Purtroppo aveva una maledetta fretta di tornarci: suo nonno era solo e malato.

    Si rese conto solo ora che stupida ingenuità aveva compiuto facendosi trasportare dalla fretta, non calcolando che quella zona era piena di spacciatori e gente poco raccomandabile come quei ragazzotti sbandati.

    Tra di loro riconobbe alcuni che frequentavano la sua stessa scuola superiore, almeno per modo di dire. dato La usavano come punto di spaccio e non di certo per studiare.

    A lui invece piaceva studiare. Avrebbe voluto diventare  medico e aiutare la gente a guarire dalle malattie, le stesse che facevano soffrire suo nonno e avevano portato suo padre alla morte quando era molto piccolo.

    Anche sua madre non stava bene ma si dava da fare con il lavoro che non le mancava essendo la vice preside dell'istituto che anche lui frequentava.

    Le aveva riferito di quei giovani che spacciavano droga che erano stati allontani dall'istituto. Vedendoli di fronte a sé era certo volevano fargliela pagare.

    I loro sguardo maligni, i vestiti borchiati, i numerosi tatuaggi e anelli al naso non gli conferivano un'aria amichevole ma non bastasse molti sfoggiavano bastoni e coltelli facendogli capire che le sue pessimiste previsioni erano fondate.

    <> riuscì a dire con un fil di voce.

    Non si poteva definire un ragazzo possente. Alto e magro con i capelli castani e gli occhi scuri era solo in parte cinese anzi i tratti del volto tutto sommato ben fatto erano più occidentali che orientali.

    Nel mucchio di bulli c'era anche qualche sanguemisto come lui ma la maggioranza erano cinesi come è normale nel cuore della Cina dove il caos dilagava sempre più da quando era cominciata molti anni addietro la guerra con gli Shura.

    Che abitanti dell'isola sperduta di Penglai vicino al Giappone avessero dato il via a una guerra fratricida che poteva portare all'annientamento del genere umano gli pareva impossibile, eppure era la dura realtà. Ancora di più che nessuno fosse riuscito ancora a fermarli.

    Ormai erano in molti a pensare non si arrivasse alla fine del secolo.

    A Wong sarebbe piaciuto un mondo di pace come vedere il futuro ma ora che quei bulli si avvicinavano con le armi in mano e gli sguardi folli comprese che non l'avrebbe mai visto. La sua vita stava per finire all'età di quindici anni e ancora peggio avrebbe fatto soffrire sua madre e suo nonno che tanto l'amavano.

    Non poteva sopportarlo: ma cosa poteva fare?

    Loro erano tanti, armati, addestrati a combattere, lui uno qualunque paralizzato dalla paura.

    Due da dietro gli bloccarono le braccia e immobilizzarono mentre davanti incombeva un bullo dai capelli a cresta verdi che riconobbe come uno di quelli che spacciava a scuola e aveva fatto espellere.

    <>

    <>

    <>

    Voleva trovare qualche scusa ma come incrociò gli occhi scuri folli del giovane davanti a sé comprese che non poteva abbassare la testa malgrado la situazione disperata.

    Qualunque cosa avesse detto non sarebbe cambiato nulla: quelli erano delinquenti della peggior specie e non si sarebbero fermati di fronte a niente.

    <>

    <>

    <>

    <> sghignazzò un altro balordo con i capelli rasati.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <>

    Sapeva quanto il preside e sua madre ci tenevano a quell'istituto che dava loro lavoro insieme a molti altri insegnanti ed era l'unico nel giro di molte miglia.

    <>

    <>

    <>

    Risero tutti e in quel momento il giovane comprese che non volevano solo fargliela pagare ma stavano agendo per conto di qualcuno più potente intenzionato a impadronirsi della scuola e usare lui come mezzo di ricatto.

    Si dimenò cercando di liberarsi ma lo tenevano saldamente e un pugno allo stomaco lo piegò in due impedendogli d'opporre ulteriore resistenza.

    <>

    Venne gettato a terra e riempito di calci.

    Wong urlava e cercava di proteggersi con le braccia mettendole davanti al capo ma un colpo arrivava sempre facendogli sputare sangue e gridare dal dolore.

    Anche se in teoria dovevano solo sequestrarlo di fatto lo stavano massacrando con gusto e non si sarebbero fermati se una voce forte non fosse risuonata attirando la loro attenzione.

    <>

    Stavano per replicare ma quando si accorsero che a parlare era stata una semplice ragazzina si misero a ridere.

    Con gli occhi annebbiati dal sangue e dalle lacrime Wong riuscì a intravederla riconoscendola come la nuova studentessa che frequentava già la prima superiore malgrado avesse solo tredici anni.

    Così almeno aveva sentito dire a sua madre ma ora gli appariva in una luce del tutto diversa.

    Era una ragazza piccola ma compatta con spalle larghe, fisico asciutto molto atletico e sguardo deciso. Come lui doveva essere una mezzosangue difatti i lineamenti orientali erano appena percettibili caratterizzati giusto dai capelli scuri che le ricadevano sulle spalle. Gli occhi azzurri sul viso pieno e allegro facevano capire non si trattasse di un'orientale. Aveva un seno appena accentuato e di sicuro ancora da svilupparsi al contrario dei muscoli che si intravedevano sotto il chang-pao azzurro in cui spiccava la figura di un dragone che lo percorreva interamente avvolgendosi ad esso.

    Appariva come una ragazza pratica, solare e sportiva che nulla aveva a che fare con teppisti come quelli che subito la circondarono.

    Wong desiderava solo si allontanasse sapendo bene cosa le avrebbero fatto anche se la ragazza non appariva spaventata.

    <> ruggì un giovane più grosso degli altri con piccoli tatuaggi sul cranio rasato.

    <>

    <>

    Indicò Wong che si rigirava per terra dal dolore.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <> ruggirono tutti.

    <>

    <>

    Il capo si avvicinò con il coltello ma un dolore basso lo costrinse a piegarsi e un calcio ruotato lo fece volare indietro contro i suoi compari che caddero insieme a lui.

    Nemmeno si era accorto di essere stato colpito ma il dolore gliene dava la consapevolezza.

    <> urlò.

    Gli altri non se lo fecero ripetere ma prima che le saltassero addosso vennero presi da potenti calci che li fecero piegare in due o volare a terra.

    Ammassati l'uno vicino all'altro caddero come birilli sotto i potenti colpi della ragazzina che possedeva una forza inimmaginabile per la sua età e corporatura tanto che in breve quasi tutti si trovarono a terra doloranti.

    Quelli rimasti attaccarono con le armi ma per quanto rapidi i colpi sembravano al rallentatore per la giovane che si muoveva così veloce da passarci in mezzo e contrattaccare senza sosta.

    Colpì cinque di loro con potenti pugni e calci per poi disarmare uno con il bastone lungo e usarlo come la più letale delle armi con la quale buttò a terra uno dietro l'altro gli sfortunati teppisti a cui sembrava di essere passati sotto un camion.

    Non si contavano quelli con le ossa rotte e quei pochi che ancora accennavano una reazione vennero messi a tacere da rapidi colpi di bastone che la ragazza muoveva con abilità impressionante.

    Uno più vigliacco degli altri le lanciò il coltello alle spalle ma la giovane lo intercettò bloccandolo con due dita rispedendolo al mittente che venne preso solo ai capelli ma perse molti anni di vita. Un colpo di bastone mise a tacere anche quest'ultimo e la giovane si inchinò davanti a Wong porgendogli la mano e sorridendo.

    <>

    Wong annuì ma ci riuscì solo grazie alla ragazza che sorridente lo sostenne mentre lui gridò come vide un teppista pieno di tatuaggi che incombeva minaccioso dietro di loro.

    La ragazza non fece una piega e senza nemmeno girarsi alzò la gamba destra oltre la sua testa colpendo al volto: il teppista  piombò al suolo fragorosamente non alzandosi più.

    Solo mezz'ora dopo Wong realizzò quanto successo come il fatto che era ancora vivo anche se malconcio.

    Erano vicini a un laghetto in un parco inondato dalla luce del sole dell'ora di punta con poca gente in lontananza che rientrava in casa per il pranzo o andava a qualche ristorante o bancarella.

    La ragazza passava un panno bagnato sulla fronte di Wong che si sentiva molto meglio anche se prima che il dolore scomparisse del tutto ci sarebbe voluto tempo. Però poteva considerarsi più che fortunato a esserne uscito vivo e intero: si chiese di colpo come quella ragazza fosse riuscita a salvarlo.

    A terra stordito con quella massa di teppisti attorno non aveva visto molto. Ricordava solo la ragazza che l'aiutava ad alzarsi e i teppisti a terra: ma come aveva potuto sconfiggerli tutti?

    <>

    Wong la guardò un attimo come ad accertarsi fosse proprio una ragazza e non una qualche allucinazione.

    In effetti vista da vicino era molto carina, soprattutto di viso mentre il corpo nelle forme doveva ancora svilupparsi al contrario del resto che sembrava già di donna adulta.

    <>

    <>

    <>

    <>

    <

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