Raccolta vitruviana
Di J.P. OLIVER
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Anteprima del libro
Raccolta vitruviana - J.P. OLIVER
© 2018 Lupi Editore
Via Roma 12, 67039 Sulmona (AQ)
Tutti i diritti riservati
www.yndy.it
ISBN 978-88-99663-76-6
Finito di stampare nel mese di ottobre 2018
presso Universal Book srl - Rende (CS)
per conto della casa editrice Lupi Editore
RACCOLTA VITRUVIANA
di
J.P. Oliver
Ogni riferimento a persone,
luoghi o caratteri è del tutto casuale.
Ogni scena nasce dall’immaginazione dell’autore.
Alla redazione del Giornale Vitruviano
con cui ho collaborato un anno.
Prefazione d’Autore
Durante l’anno accademico 2017/2018 mi sono trovato a lavorare all’interno di una redazione privata che stampava un mensile intitolato Il Vitruviano
, una sorta di giornale libero in cui era possibile pubblicare quasi
qualsiasi cosa. Nella redazione c’era chi si occupava delle strisce satiriche, dei resoconti e critiche cinematografiche o legate al mondo dello spettacolo; chi si occupava di politica; chi d’Informatica. Infine c’ero io che scrivevo articoli di diversa natura, o lettere, o Short Stories per una buona parte dell’anno.
Ho voluto creare questa raccolta per riassumere, in un certo senso, ciò che ho pubblicato, e non, su tale mensile. Una sorta di regalo per coloro con cui ho avuto l’opportunità di lavorare ed esprimere idee e per coloro che, per chissà quali motivi, non sono stati raggiunti dalle pubblicazioni.
Ricordare comunque le prime edizioni è alquanto esilarante, poiché inizialmente veniva stampato in un classico formato A4, ma dopo varie discussioni, sondaggi e fattori economici, arrivammo a distribuirlo in dimensioni ridotte (A5). Alla fine non ci furono poi chissà quali problemi sulle dimensioni, riprendeva un po’ il ricordo di quei vecchi pamphlets che venivano pubblicati in Francia ed Inghilterra nei secoli addietro, al solo scopo di diffondere qualche idea, qualche modo di pensare o semplicemente per far vedere che qualcosa macchinava nella testa dei redattori. Viene quasi da dire che "le dimensioni non contano" e con questo giornalino credo che abbiamo del tutto azzeccato il detto.
Per evitare confusioni o altro le Short, le lettere e li articoli verrano divisi nelle omonime categorie.
Un altro fatto che mi piacerebbe raccontarvi e che potreste trovare strano
è l’inserimento, all’interno di questa raccolta, della Short The Looking-Glass Castle
nella versione integrale. La motivazione risiede in due particolari, il primo è legato al fatto che un mese, non ricordo se era febbraio o marzo, non sono riuscito a trovare il tempo di presentare qualcosa di nuovo e quindi mi sono trovato a mandare il primo capitolo della Short; come secondo particolare c’entra il Revisore del giornale che in distaccata sede mi fece i complimenti proprio per quel primo capitolo che avevo mandato per mancanza di tempo. Come una sorta di ringraziamento ho deciso di porre l’intera storia per aprire questa raccolta.
Devo ammettere, riprendendo ciò che ho ribadito in precedenza, che non tutto ciò che ho scritto ha visto la luce della pubblicazione, infatti non molto tempo addietro, sarà al più qualche mese da quando uscirà questa raccolta, feci una scommessa con un’amica affermando che avrei potuto far pubblicare una Short a carattere erotico-riflessivo senza essere censurato. Ovviamente dopo i primi step pensavo ch’era fatta, ma ritardai la stampa di ben due giorni per la censura sul linguaggio. Il fatto particolare fu che la storia piacque e non vollero che modificassi il linguaggio poiché avrei inesorabilmente rovinato la Short in sé, quindi mi toccò mandare un sostituto
. Tale sostituto
, sempre una Short, per altro era stato mandato per un concorso letterario e non poteva esser pubblicato prima del dovuto, ma ci volle quel tocco di fortuna per sapere che la commissione di tale concorso si riuniva lo stesso giorno della pubblicazione e quindi fu consentito l’uso della Short.
Potranno sembrare eventi di tutti i giorni, imprevisti, o forse anche eventi inventati, ma sono cose che rendono il trascorso della tua vita interessante. Basta solo guardare indietro di qualche giorno, mese, ripensare a qualche evento bizzarro o anche stupido per mettersi a sorridere o addirittura a ridere. Questo significa aver vissuto quel momento della tua vita e della tua esistenza. Poi è probabile che sia stato solo un passatempo, ma questo è ciò che ho vissuto e provato nel lavorare con una redazione sempre aperta, con un revisore schizzato
fino all’inverosimile e con un direttore da considerare sempre un amico con cui parlare di tutto e commentare ciò che succede.
I ringraziamenti come si deve li farò poi alla fine di questa raccolta.
Vi ringrazio per aver scelto questa raccolta e se volete commentare o fare domande sulle Short i contatti sono all’inizio del volume, sarò più che felice nel rispondervi. Come autore chiudo qui la prefazione e lascerò che le mie storie parlino da sé.
Un augurio di buona lettura da:
J.P. Oliver.
Parte prima
Short Stories
The Looking-Glass Castle
Miðgarðr
Lo Specchio di Yggdrasil
Inizierò questa storia nella maniera che ormai conosci da tempo. Ti vorrei raccontare di quella volta in cui fui ospite del Castello di Vetro, il luogo più bello e maestoso che avessi mai visto.
Devi sapere che all’epoca ero giovane, avevo pochi più anni di quanti ne hai te ora. Comunque in quell’anno, se non sbaglio nel 2021, stavo viaggiando verso Berlino. Non ti immagini quanto facesse freddo, infatti in quegli anni gli uomini stavano giocando a fare Dio, stavano tentato controllare il clima, ma senza chissà quale successo e forse la loro antica nemesi non fu altro che un inverno della durata globale di nove mesi. Il vento che sentii quando arrivai in stazione, mi pungeva il viso, dava la sensazione di tantissimi piccoli aghi da cucito che ti accarezzavano delicatamente li zigomi. Le stazioni allora erano interamente fatte di uno strano materiale bianco, molto simile all’antico marmo, che rendeva l’idea di essere in chissà quale regno.
Ti spiegherò che all’epoca andai a Berlino per incontrare una persona, un mio vecchio amico, che tempo prima, mi aveva cercato con urgenza. All’inizio pensai fosse impazzito, immagina che parlava di uno strano luogo tra le nuvole di un cielo eterno. Diceva di essere stato in questa sorta di castello fatto interamente di cristallo. All’inizio non credei ad una sola parola. Mettiti nei miei panni, avresti creduto mai a parole tanto insensate?
Esattamente. Sarebbe stato assurdo. Lo incontrai tra le vie di uno dei più bei parchi di Berlino, il Tiergarten park. Pensa che dopo tutti questi anni ricordo ancora, quasi alla perfezione, lo spettacolo degli alberi immersi nella gelida neve del sonno eterno; il ghiaccio creava la simbiosi perfetta tra la vita e la morte, il suono e il silenzio, l’energia e la quiete. I laghetti erano gelati, mentre il mio sguardo si perdeva nel cielo plumbeo sopra l’orizzonte. Quasi rimasi confuso quando quel mio vecchio amico venne ad incontrarmi, ma al contrario mio sembrava stanco, come se non dormisse da giorni, aveva delle occhiaie da far quasi paura e il suo viso sembrava tutto prosciugato. Quel giorno era molto agitato e preoccupato, non disse neanche molte parole, semplicemente mi prese la mano lasciandomi un oggetto sul palmo. Non mi scorderò mai la prima volta che lo vidi, era una punta di freccia perfetta, con un design del tutto particolare. Era bucata ai lati e la forma triangolare sembrava molto allungata per essere una semplice punta di freccia. <