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Desiderio e inganno (eLit): eLit
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Desiderio e inganno (eLit): eLit
E-book86 pagine1 ora

Desiderio e inganno (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Segreti oscuri, desideri proibiti, rivelazioni scandalose coinvolgono due ricchissime famiglie australiane...

Quando Jade va ad aprire la porta di casa, non pensa di potersi trovare davanti a un Adone di quel tipo: Kyle ha occhi scuri e penetranti, carnagione olivastra, lineamenti scolpiti e... la sta osservando con una certa curiosità!



I volumi della serie:

1) Seduzione e gelosia

2) Desiderio e inganno

3) Passione e passato

4) Fantasie e futuro

5) Scandali e segreti

6) Matrimoni e miracoli
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2016
ISBN9788858951347
Desiderio e inganno (eLit): eLit
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Desiderio e inganno (eLit) - Miranda Lee

    successivo.

    1

    Il risveglio

    La luce del giorno svegliò una Jade completamente confusa. Dove diavolo sono?, si domandò, la testa ancora annebbiata dall'effetto dei sonniferi. Poi ricordò. Era a Belleview, nella sua vecchia camera da letto. Di nuovo a casa.

    «Oddio» gemette rotolando fuori dal letto e portandosi le mani alle tempie pulsanti. Barcollò nuda sulla soffice moquette color crema, fino al raffinato bagno privato.

    «Oddio!» mormorò ancora quando vide il proprio riflesso allo specchio. I cortissimi capelli biondo platino erano disordinati al punto di darle l'aspetto di un istrice, e gli occhi azzurro scuro sembravano due buchi neri sul volto stanco e tirato.

    Ma fu il dolore ai seni che attirò la sua attenzione, costringendola a ricordare la sera precedente...

    Jade rimase davanti allo specchio immobile per un lungo momento prima di rabbrividire violentemente. L'orrore di quanto le era successo la colpì con forza, e si accasciò accanto alla vasca da bagno, la testa tra le ginocchia e un senso di nausea nello stomaco. La stanza roteò attorno a lei per qualche istante, poi si fermò. Jade appoggiò le mani alle ginocchia e alzò la testa lentamente. No, si sentiva ancora incerta, e decise di restare seduta a terra ancora per un po'.

    Non avrebbe dovuto consentire a Roberto di usare la stanza libera del suo appartamento fino a quando non fosse riuscito a trovare un posto dove stare. E non avrebbe dovuto accordargli il permesso di organizzare la festa della sera prima.

    Eppure non le era sembrato potesse essere pericoloso. Dopotutto, Roberto era gay, così come tutti i suoi amici. Jade si era sempre trovata bene in loro compagnia, erano uomini molto dolci e dalla conversazione interessante. Degli amici sicuri, per una donna, di solito.

    Si alzò di scatto ed entrò nella doccia, aprendo di colpo i rubinetti e lasciandosi sferzare dal getto d'acqua. Chiuse gli occhi e sbarrò la mente a ogni pensiero.

    Ma non riusciva a dimenticare quella mano sulla bocca, quel braccio dalla presa d'acciaio sopra ai suoi seni, quelle volgarità sussurratele all'orecchio. Se non fosse riuscita ad assestare quel calcio tra le gambe del suo assalitore, chissà cosa sarebbe accaduto.

    Ma c'era riuscita, e si era trovata inaspettatamente libera. Aveva subito preso le chiavi della sua auto e si era precipitata alla porta, con addosso solo la camicia da notte di seta, e aveva guidato come una pazza fino a Belleview, a una velocità possibile solo perché erano le tre del mattino e Sydney era praticamente deserta. Non sarebbe stato simpatico essere fermata dalla polizia ed essere trascinata al commissariato seminuda, in attesa che arrivasse Nathan con l'avvocato di famiglia, come l'ultima volta.

    Il pensiero di Nathan le fece storcere la bocca.

    Che ipocrita poteva essere!

    Fingeva sempre di essere un modello di perfezione, proprio come suo padre. Ma Jade sapeva che tipo di vita conduceva quando Byron lo aveva raccolto dalle strade di King's Cross. Eppure aveva la sfrontatezza di giudicare lei, per quella che riteneva la sua vita dissoluta, e di criticarla per il suo essere provocante.

    Jade afferrò con un gesto rabbioso l'asciugamano e si strofinò vigorosamente, bloccandosi quando sentì una fitta di dolore ai seni. Guardando ancora una volta i segni che le erano rimasti sulla pelle, scoppiò in lacrime all' improvviso.

    Ci volle parecchio tempo prima che si sentisse abbastanza controllata da poter lasciare la quiete della sua stanza e affrontare la famiglia.

    Non trovò nessuno fino a quando non giunse in cucina, dove c'era Melanie. «Ciao, Jade» la salutò la governante in tono inespressivo. «Ho messo dentro la tua auto. Sembra che ieri notte tu abbia avuto qualche difficoltà a trovare il garage» la informò asciutta.

    «Cosa? Oh... oh, sì, grazie. Ero un po'... ehm...»

    «Cieca?» suggerì Melanie.

    Jade rise. Se c'era una cosa sulla quale poteva contare, era la cattiva opinione che avevano di lei tutti gli occupanti di Belleview.

    «Resti a cena, stasera?» le chiese la donna.

    «Se per te va bene.» Sperava di riuscire a convincere Nathan ad accompagnarla al suo appartamento il giorno dopo, per vedere se Roberto e i suoi amici erano ancora là. Qualche volta i fratelli maggiori servivano, perfino quelli adottivi con atteggiamento di disprezzo.

    Melanie si strinse nelle spalle. «Non c'è problema. Però domani ho un giorno di ferie. Dovrai pensarci tu, oppure chiedere ad Ava di cucinare.»

    «Santo cielo, no! La cucina della zia è perfino peggio dei suoi acquerelli. Me la caverò da sola. A proposito, dov'è la cara zietta? E tutti gli altri? Questo posto sembra un obitorio.»

    La governante le rivolse uno sguardo intenso e impenetrabile prima di voltarsi per chiudere e programmare la lavastoviglie. L'orologio del forno segnava le tre meno dieci: i sonniferi l'avevano messa fuori combattimento per quasi dodici ore.

    «Nathan non è qui, se è lui che stai cercando» la informò Melanie. «Ha portato Kirsty e Gemma alla casa sulla spiaggia di Avoca, per il finesettimana.»

    «Gemma?» Il nome era vagamente familiare, ma non riusciva a ricordare bene. «Chi è Gemma?» chiese Jade, ignorando l'insinuazione che fosse venuta solo per vedere Nathan.

    «La ragazza che si occupa di Kirsty. Kirsty abiterà qui per un po'.»

    «Oh? E perché? Lenore si è finalmente trovata un uomo?»

    «Non conosco la vita privata di Lenore» replicò Melanie con un tono di riprovazione. «Era semplicemente esasperata del comportamento di Kirsty e ha pensato che qualche settimana con suo padre le avrebbe fatto bene. Ma Nathan si ferma a lavorare alla Whitmore fino a tardi, e quindi ha pensato di assumere qualcuno che potesse badare a Kirsty.»

    Jade rise. «Immagino quanto sarà contenta, avere la baby-sitter a quattordici anni!» All'improvviso, ebbe un'immagine. «Questa Gemma non sarà per caso una ragazza giovane e morbida, con grandi occhi castani?»

    Melanie

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