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Milionario al comando: L'Assistente del Capo, #12
Milionario al comando: L'Assistente del Capo, #12
Milionario al comando: L'Assistente del Capo, #12
E-book195 pagine2 ore

Milionario al comando: L'Assistente del Capo, #12

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Info su questo ebook

La serie 'L'assistente del Capo' è tornata!
Dall'autrice bestseller Lexy Timms una serie che vi conquisterà e vi farà innamorare perdutamente.

Jamie Reid conduce una vita che molti considererebbero da sogno. Ha il marito che ogni donna vorrebbe, tre bambini stupendi ed una famiglia apparentemente solida. Perfino sua madre, che sembrava irrecuperabile, si sta impegnando per riavvicinarsi alle figlie. Sarebbe perfetto, se soltanto non stesse andando tutto in pezzi intorno a lei.

Quando la relazione del cognato, Mark, con la moglie incinta si complica, le conseguenze della crisi si ripercuotono su tutta la famiglia. Le decisioni di Mark rischiano di allontanarlo, di nuovo, da Alex. Christine, intanto, costretta ad affrontare quotidianamente la pressione e le tensioni per il suo lavoro al Country Club, sembra ricadere nelle vecchie abitudini. I cambiamenti nel suo atteggiamento non passano inosservati al marito, che ne risente anche professionalmente, ed impensieriscono un Alex già stressato. Jamie deve fare i conti con le innumerevoli difficoltà che ne conseguono e non è sicura di poter sistemare tutto.

Riuscirà a rimettere insieme i pezzi o la sua famiglia verrà distrutta proprio quando sembrava finalmente unita?

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita2 giu 2020
ISBN9781071550816
Milionario al comando: L'Assistente del Capo, #12
Autore

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Anteprima del libro

    Milionario al comando - Lexy Timms

    Capitolo 1

    La primavera stava arrivando. Le lunghe, fredde, notti invernali si stavano accorciando ed il mondo ricominciava a colorarsi. Il verde brillante, i rosa pastello e diverse tonalità di giallo coloravano il vicinato. Quando Jamie inspirò, riuscì a sentire il profumo dell’estate che si avvicinava.

    Finalmente.

    Intrattenere i bambini durante l’inverno non era stato affatto semplice. Avevano trascorso molto tempo chiusi in casa. Uscire significava indossare cappotti pesanti ed ingombranti ed i bambini, anche se erano molto carini quando se ne andavano in giro tutti infagottati, non riuscivano ad esaurire l’energia in eccesso. Ecco perché l’estate era la benvenuta.

    Sarebbe stata una stagione bellissima, tra l’altro. Jamie lo sentiva dentro di sé. Erica aspettava un bambino, da circa sei mesi, e tutto sarebbe andato per il meglio. Jamie non vedeva l’ora che i gemelli avessero dei cuginetti con i quali giocare. Christine era felicemente sposata. Jamie non desiderava altro che vedere la sorella felice.

    Markie si lamentò, nella sua camera, e Jamie sorrise, alzandosi dal letto. Indossò la vestaglia e raggiunse la nursery dove Markie si era alzato, nel lettino, tenendosi alle sponde di sicurezza con le dita paffute. Iniziava a muovere i primi passi e riusciva a sostenersi sulle gambe senza problemi.

    Buongiorno, angelo mio, gli disse Jamie, prendendolo dal lettino. Hai fame, ometto?

    Markie afferrò due ciocche di capelli biondi della mamma con entrambe le manine. Mmm, ma-maa mamma!

    No, amore, gli disse lei, provando ad aprirgli i pugnetti con una mano. Perché i bambini tiravano sempre i capelli a tutti?

    Dopo un tentativo vano di liberare i capelli da quella presa energica, Jamie andò in cucina e mise il bambino nel seggiolone, poi si chinò e, finalmente, liberò i capelli usando entrambe le mani.

    Piccolo monello, gli disse dopo essersi liberata ed avergli baciato la fronte. Che cosa vuoi per colazione? Aprì il frigorifero e prese i contenitori con gli omogeneizzati che aveva preparato durante la settimana. Markie aveva iniziato a mangiare cibi solidi. La transizione non era semplice, ma ci era già passata quando aveva svezzato i gemelli.

    Mamma! La chiamò Lillian dalla camera dei gemelli. Era sveglia quindi ben presto lo sarebbe stato anche Benton. I due avevano le stesse abitudini e questo semplificava e complicava le cose allo stesso tempo.

    Sono in cucina, amore, le disse Jamie, già diretta alla camera dei gemelli. Lilli e Benton, ormai, dormivano in letti senza sponde quindi potevano alzarsi in qualsiasi momento.

    Si incontrarono a metà strada e Jamie la prese in braccio per baciarle il collo.

    Hai dormito bene, piccola?

    Sì, ho fame.

    Andiamo a prendere tuo fratello e facciamo colazione tutti insieme.

    Bennie sta dormendo. Lilli si stropicciò gli occhi con una manina.

    Svegliamolo, allora, disse Jamie, tornando in camera con Lilli.

    Quando entrò, Benton era seduto nel letto. Fece un bel sorriso a Jamie, con la sua faccia da peste, e si nascose sotto le coperte.

    Dov’è Bennie? Jamie chiese, con enfasi, a Lilli.

    Benton ridacchiò.

    Non credo che sia qui. Tu che dici, Lilli?

    Si è nascosto! Urlò Lilli, scalciando. Jamie la rimise a terra e la bambina corse al letto di Benton.

    L’ho trovato! Urlò, saltando sul letto.

    Jamie raggiunse Benton e gli fece il solletico, facendolo ridere sonoramente, un suono che lei avrebbe voluto imbottigliare e conservare per sempre.

    Andiamo, Markie è da solo in cucina, disse, dando la mano ai gemelli e portandoli in cucina.

    Il menu prevedeva omogeneizzato per Markie e cereali per Lilli e Benton. Jamie si sedette al tavolino dei bambini insieme ai gemelli e mangiò lo yogurt con il muesli ed il miele.

    Durante la colazione, i bambini chiacchierarono e Jamie li osservò. Imboccò Markie, mangiando anche lei tra una pausa e l’altra. Quando i gemelli iniziarono a giocare con il cibo, minacciandosi reciprocamente di lanciarlo contro l’altro, Jamie li fermò. La sua mente, però, era altrove.

    Stava pensando a sua madre.

    Non faceva più parte della sua vita da un po’. Non aveva mai conosciuto i bambini. Jamie non aveva voluto correre il rischio di far avvicinare una donna nociva come lei ai suoi figli.

    La madre le aveva chiesto di darle una seconda occasione. Sembrava che volesse aggiustare le cose, che fosse disposta a tutto per riuscirci. Aveva causato troppi problemi nelle vite di Jamie e di Christine, però, quindi era molto difficile lasciarsi tutto alle spalle e farla riavvicinare come se non fosse successo niente.

    Tutti meritavano una seconda possibilità, ma una terza e una quarta e una quinta? Jamie non sapeva bene cosa provasse all’idea di far rientrare la madre nella sua vita. Non era sicura di essere pronta. Come avrebbe protetto i suoi bambini?

    Era una decisione difficile da prendere. L’istinto le diceva di tenerli il più lontano possibile dalla nonna. Quella donna, però, era sua madre. Non era facile allontanarla, escluderla. A volte, Jamie avrebbe voluto riconciliarsi.

    A che prezzo, però?

    No! Urlò Lilli, prima di lanciare il cucchiaio a Benton che scoppiò a piangere.

    Lillian! Urlò Jamie, riportata bruscamente alla realtà. Non avrebbe dovuto distrarsi così tanto. Sei stata maleducata.

    Lilli iniziò a piangere a sua volta. Jamie sospirò e si portò una mano alla fronte. Markie, sentendo i gemelli piangere, li imitò.

    Va bene, sei in punizione, Jamie disse a Lilli. Tre minuti. Un minuto per ogni anno. Lilli ne aveva tre. Sarebbe stato molto tempo per un bambino di quell’età, ma Jamie era contraria alle sculacciate.

    Lilli pianse ancora più forte. Le lacrime avrebbero potuto ammorbidire Jamie, di solito ci riuscivano, ma non avrebbe concesso alla figlia di comportarsi male con il fratello. Fare i genitori era difficile, ma, qualche volta, la severità era l’unica opzione possibile.

    Markie iniziò ad urlare e Benton, che si era calmato un po’, ricominciò a piangere.

    Toc-toc, disse Brianna dalla porta d’ingresso.

    Un tempismo perfetto.

    Siamo qui, le rispose Jamie. Brianna li raggiunse.

    Che succede? Chiese, guardando Jamie. Quest’ultima apprezzò il fatto che avesse chiesto spiegazioni a lei invece di consolare i bambini.

    Lilli sta per andare in time-out, vero Lilli? Disse Jamie. Lilli mise il broncio e andò nell’angolo del time-out, lanciando sguardi assassini. Jamie si girò verso Brianna. Ha fatto male a Benton. Markie si è messo a piangere perché piangevano tutti.

    Povero, disse Brianna. Mi occupo io di lui mentre tu pensi a Benton.

    Jamie annuì. Brianna era una benedizione. Chi avrebbe detto che una tata fosse un dono del cielo?

    Non ci volle molto per ristabilire l’ordine, ora che erano in due. Ben presto, il time-out di Lilli si concluse. Dopo che Jamie le ebbe parlato, la bambina si scusò con Benton e i due si abbracciarono. Incredibilmente, Brianna era riuscita a far finire tutto l’omogeneizzato a Markie.

    Lo cambio, disse Brianna, prendendo Markie dal seggiolone.

    Noi mettiamo un film, le disse Jamie.

    Quando il film iniziò e Brianna tornò, Jamie andò in camera da letto. Aveva delle cose da fare. Prese il telefono e vide che Alex le aveva mandato un messaggio. Sorrise. Era molto occupato, ma suo marito era anche un tesoro. Chi mandava un messaggio alle cinque di mattina per dire alla moglie di amarla e di non volerla svegliare prima di andare al lavoro? Suo marito, ecco chi. Sarebbe stato anche meglio se non le avesse lasciato una pila di lavoro, in ufficio, per il giorno successivo.

    Gli inviò un cuore, si vestì in tempo record, si truccò appena e si pettinò velocemente i capelli prima di tornare dai bambini e baciarli per salutarli. Non piansero né si lamentarono quindi per lei fu più facile uscire.

    Erano in ottime mani con Brianna. Avrebbero potuto andare al parco perché il tempo stava migliorando. La tata, tra l’altro, era bravissima a tenerli occupati. Jamie non sapeva come facesse a mantenere sempre la calma. Aveva il cosiddetto tocco magico.

    * * *

    Dopo una lunga giornata piena di impegni, Jamie tornò a casa in tempo per l’ora in cui Brianna finiva di lavorare. I bambini avevano fatto il bagnetto e mangiato e furono felici di vedere la mamma. Jamie si mise a preparare la cena per quando fosse tornato il marito dal lavoro.

    Subito dopo le sei, Alex entrò dalla porta d’ingresso. I gemelli saltarono in piedi e gli corsero incontro.

    Papà!

    Aiuto! Le noccioline mi attaccano! Urlò lui, lasciando la valigetta ed inginocchiandosi per abbracciare entrambi. I bambini risero ed Alex finse di finire al tappeto. Jamie si unì alle risate mentre osservava la sua famiglia. Stare insieme era la cosa che preferivano. Alex era un bravo papà e quegli incontri serali erano sempre magici.

    Dov’è il mio ometto? Chiese Alex, avvicinandosi a Markie che stava giocando con le costruzioni sul tappeto. Lo prese in braccio e lo coccolò, prima di attirare a sé Jamie per un bacio.

    E la mia donna, le disse, facendole l’occhiolino. Come stai?

    Quando si separarono, Jamie rise. La tua donna potrebbe avere bisogno di cure amorevoli, dopo questa giornata, ma sto bene. Lui le rivolse un sorriso radioso, guardandola dalla testa ai piedi e facendola arrossire. Quando si erano incontrati, Jamie era in sovrappeso, ma lui si era comunque innamorato di lei. Il peso in eccesso, ormai, era solo un ricordo, ma lo aveva fatto esclusivamente per se stessa perché lui l’apprezzava in ogni modo. Essere bella ai suoi occhi, però, le dava sempre una gran sicurezza in se stessa.

    Con il ritorno del marito, Jamie poté concentrarsi esclusivamente sulla cena. Quando lei ebbe finito, lui andò a cambiarsi. I bambini erano seduti intorno al tavolo del soggiorno, nei rispettivi seggioloni. I gemelli mangiavano da soli ed Alex imboccava Markie mentre parlavano.

    Dopo cena, Alex e Jamie misero Markie nella culla. Jamie restò a cantagli la ninna nanna ed Alex portò i gemelli a lavarsi i denti, poi li mise a letto.

    Quando Jamie li raggiunse, stavano per addormentarsi. Li baciò entrambi.

    Sogni d’oro, amore, disse a Lilli, prima di andare da Benton. Dormi bene, angelo mio.

    Alex accese la lucina da notte ed andò in camera da letto con Jamie. Lì, la prese tra le braccia e la baciò.

    Erano soli, finalmente. Non si trattava neanche di sesso. Semplicemente, era bellissimo starsene da soli, insieme, in pace e silenzio, senza distrazioni o imprevisti. Non che quell’uomo stupendo non le facesse battere il cuore all’impazzata. Provava ancora le stesse sensazioni della prima volta che l’aveva visto. Ne avevano passate tante, da allora, e gli anni sembravano susseguirsi alla velocità della luce, ma il fuoco ed il desiderio che nutrivano l’uno per l’altra non erano minimamente cambiati.

    Mi sei mancata oggi, le disse lui, guardandola con un calore, negli splendidi occhi azzurri, che la riscaldò.

    Jamie gli appoggiò la testa sul petto. Anche tu mi sei mancato, ma una settimana lontana dal lavoro è stata rigenerante.

    Non preoccuparti, amore. Sono felice che i bambini siano felici. Sono fantastici. Li adoro. E adoro anche te.

    Lei ridacchiò e si alzò sulle punte dei piedi per poterlo baciare. Ti adoro anche io. Sorrise, poi ridacchiò di nuovo e lo vide alzare le sopracciglia. Quando sei diventato così sdolcinato?

    Lui l’abbracciò teneramente. Da quando mia moglie non si presenta al lavoro e non la vedo abbastanza. Allentò di poco la presa. O forse dipende soltanto dai nostri bambini. Sono così carini.

    L’hanno preso da me, ovviamente. Commentò sarcasticamente. La verità è che sono tutti dei mini te. Grazie al cielo.

    Lui fece un passo indietro, continuando a tenerla per le braccia. Somigliano a te, le disse serio. Tu sei bellissima. Adorabile. Vorrei che ti vedessi come ti vedo io. Si chinò per baciarla. Forse dovrei farti vedere che effetto mi fai.

    Jamie fu attraversata da un brivido mentre lui le accarezzava la schiena. Andiamo a letto presto, stasera?

    Oh, sì.

    Si spogliarono e si infilarono sotto le coperte. Alex allargò il braccio e lei gli si avvicinò, appoggiandosi sul suo petto. Inspirò a fondo ed espirò lentamente.

    Era quella la felicità, pensò lei. Pura e semplice felicità.

    Alex si spostò e Jamie si sistemò sulla schiena. La testa di lui scomparve sotto le coperte.

    Ok, forse era quella la pura e semplice felicità. Sorrise maliziosamente mentre un sospiro le sfuggiva dalle labbra.

    Capitolo 2

    Alex era seduto nel suo ufficio recentemente ristrutturato. Il capo aveva diritto a soddisfare qualche capriccio, di tanto in tanto. Ai suoi occhi, adesso, era molto più professionale. Aveva deciso di eliminare i vecchi mobili e la moquette, poi aveva assunto un designer d’interni e cominciato da zero.

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