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La Principessa di Athelia: Le favole incompiute 1.5
La Principessa di Athelia: Le favole incompiute 1.5
La Principessa di Athelia: Le favole incompiute 1.5
E-book120 pagine1 ora

La Principessa di Athelia: Le favole incompiute 1.5

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Info su questo ebook

Kat adesso si è trasferita a palazzo, determinata a sfruttare al massimo il tempo con il suo amato principe. Essere principessa, comunque, non è tutto rose e fiori. Deve imparare a comportarsi come una reale, prepararsi per l'imminente fidanzamento, difendersi contro parenti ostili. E sapendo che il suo tempo con Edward è limitato, Kat non è così certa di voler ancora diventare principessa...
LinguaItaliano
Data di uscita27 set 2019
ISBN9788855310956
La Principessa di Athelia: Le favole incompiute 1.5

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    Anteprima del libro

    La Principessa di Athelia - Aya Ling

    Aya Ling

    La Principessa di Athelia

    Serie Le Favole Incompiute Libro 1

    1

    Titolo: La Principessa di Athelia

    Autrice: Aya Ling

    Copyright © 2019 Hope Edizioni

    Copyright © 2015 Aya Ling

    Titolo originale: Princess of Athelia: An Unfinished Fairy Tales Novella

    Isbn: 9788855310956

    www.hopeedizioni.it

    info@hopeedizioni.it

    Published by arrangement with Hershman Rights Management

    Progetto grafico di copertina: FranLu

    Immagini su licenza Bigstockphoto.com e Depositphotos.com 

    Fotografi: @lilkar e @ Gaukhar-Yerk 

    Traduttrice: Elisabetta Rindone

    Editor: Miriam Rizzo

    Impaginazione digitale: Elisa Fasolo

    Tutti i diritti riservati.

    Questo libro è concesso in uso esclusivamente per il vostro intrattenimento personale. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualunque forma o con qualsiasi mezzo elettronico o meccanico, compresi i sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni, senza il permesso scritto dell’autore, tranne nel caso di brevi citazioni contenute in una recensione. Se state leggendo questo libro e non lo avete comprato, per favore, andate sul sito amydawsauthor.com per scoprire dove potete comprarne una copia. Vi preghiamo di rispettare il duro lavoro dell’autore. Questo libro è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone reali, vive o morte, avvenimenti o luoghi è puramente casuale.

    Prima pubblicazione settembre 2019

    Indice

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    L’Autrice

    Hope edizioni

    Capitolo 1

    1

    «Non riesco a capire cos’abbia visto in te, Edward.»

    Cerco di far sembrare il mio sorriso il più sincero possibile. Lady Petunia, alias, Sua Molto Onorevole Duchessa di Somerset, ha chiesto di farmi visita per un tè pomeridiano, e non ho potuto rifiutare. Siamo sedute in un piccolo padiglione nei giardini del palazzo a sorseggiare un dolcissimo tè ghiacciato, mentre soffia una leggera brezza. Dovrebbe essere un momento tranquillo, addirittura incantevole, ma l'atmosfera è a dir poco insostenibile.

    È la zia di Edward, dico a me stessa, la madre di Henry e la futura suocera di Elle. Quindi non provocarla, poco importa quanto tu abbia voglia di bombardarla di macarons.

    «Magari potreste chiederglielo» le propongo con un tono quasi gentile.

    «Quelle lentiggini!» La duchessa solleva un monocolo e mi osserva più da vicino, come se fossi un insetto sotto il microscopio. «Davvero, bambina, non hai provato niente per eliminarle? È fondamentale che tu appaia impeccabile nel giorno del tuo matrimonio.»

    Una stretta improvvisa mi colpisce. Matrimonio. Quel momento sarà anche il giorno in cui lascerò Edward. Entrambi abbiamo deciso di NON parlare della mia partenza; ho ripetuto a me stessa di NON pensare all'inevitabile, ma ci sono momenti in cui non posso fare a meno di chiedermi come sarà quando me ne andrò. Scomparirò del tutto? E la vecchia Katriona? Krev in questi giorni non si trova, quindi non posso chiederglielo e, onestamente parlando, una parte di me non vuole assolutamente saperlo, perché ha paura della sua risposta.

    «Ovviamente,» dico con leggerezza. «L'idea di sposarmi con un naso pieno di lentiggini è semplicemente imperdonabile. Dimenticavo che c'è una regola ben precisa che impone alla sposa di essere assolutamente perfetta.»

    Lei mi lancia un'occhiataccia. «Il tuo comportamento avrebbe bisogno di una raddrizzata, signorina. Devo rigorosamente ricordarti che la frivolezza è molto sgradevole per una ragazza della tua età.»

    Eppure è stato questo che ha fatto innamorare Edward di me, sono tentata di rimbeccare. Abbasso lo sguardo sulle mie mani, smaniando per tirare fuori il mio orologio da tasca. È davvero un peccato che non esistano quelli da polso ad Athelia.

    «Devo parlare con Madame Dubois» continua la duchessa, ancora accigliata. «Adesso che stai sposando un membro della famiglia reale, devi imparare a comportarti con decoro. Dimmi, Katriona, è vero che ti sei offerta per fare da testimone a Poppy Montgomery quando è fuggita a Ruby Red con un avvocato?»

    Le sue parole trasudano sdegno. Avendo una notevole esperienza con un tale tono di sufficienza -grazie, Lady Bradshaw – annuisco semplicemente, e sorrido come se mi stesse chiedendo cosa ho mangiato a colazione.

    «Santo cielo!» La duchessa fa cadere il tè dalla sua tazza. Afferro un tovagliolo e glielo porgo. «Allora è vero che hai sostenuto la decisione avventata di una ragazza testarda di sposarsi senza la benedizione dei suoi genitori?»

    «Poppy ha ricevuto la benedizione dei suoi genitori. Mr Davenport ha convinto il padre della ragazza, e hanno avuto un matrimonio appropriato a casa di Sir Montgomery.»

    «Doveva ottenere prima il permesso!» esclama la duchessa tirando su con il naso. «Che ostinata disobbedienza! Sono sicura, Katriona Bradshaw, che quando diventerai un membro della famiglia reale, non agirai né incoraggerai un tale comportamento scandaloso.»

    Ho bisogno di ogni briciolo di controllo che possiedo per non mostrarle il dito medio. Fortunatamente vengo salvata da questa tentazione quando compare la mia cameriera personale: Amelie. È piuttosto graziosa, con gli occhi nocciola, gli zigomi pronunciati, e il mento appuntito. Tuttavia, sembra ancora più carina quando sorride, perché la sua espressione, solitamente austera e rigida, si illumina, donando al suo viso un tocco di dolcezza. È un peccato che i suoi sorrisi siano difficili da ottenere.

    «Un messaggio per Sua Altezza.»

    «Edward ha finito con i suoi doveri?» Di solito, al mattino, il principe deve rimanere nella sua stanza, preparando relazioni, scrivendo lettere per gli ambasciatori stranieri, e rivedendo pagine e pagine di documenti che sono simili a materiale legale, che mi mandano in confusione e mi portano a sbadigliare. Non sapevo che un principe potesse essere così occupato.

    «Madame Dubois desidera vedervi.»

    Faccio uno sforzo per non mostrare il mio disappunto. Ancora lezioni di portamento ed etichetta, evviva! Proprio quando pensavo di averne ricevute abbastanza per diventare una signora, sono obbligata a seguire quelle per essere una principessa. Devo imparare a ricevere ospiti stranieri, memorizzare la storia della famiglia reale, addirittura è necessario che io sappia abbinare cibi differenti con il vino. All’inizio è affascinante, ma quando le lezioni durano dal mattino presto fino alla sera, accompagnate dalla pressione di eseguire impeccabilmente tutto il protocollo regale, l’emozione svanisce in fretta. La vita di un reale non è come viene descritta nelle favole, almeno non ad Athelia.

    «Allora non bisogna farla aspettare» dice la duchessa. «Spero che per quando ti fidanzerai, sarai migliorata a sufficienza.»

    Seriamente, con una madre peggio di Lady Bradshaw, mi chiedo come Henry sia rimasto un bravo ragazzo. Mi alzo e faccio una riverenza, senza barcollare. Ho detto ad Amelie che avevo bisogno di indossare scarpe confortevoli, o avrebbe trovato dei lividi sulle mie ginocchia ogni giorno.

    «Vi ringrazio della Vostra compagnia, Lady Catherine... ehm, Lady Petunia,» le dico. Ooops, però a mia discolpa posso affermare di non aver mai visto qualcuno come la duchessa, così simile a Lady Catherine de Bourgh.

    *   *   *

    Quando raggiungiamo la fine del corridoio, Amelie svolta l'angolo e scende una rampa di scale a chiocciola. Sono ancora inesperta a girare per il palazzo, ma mi rendo conto che non ci stiamo dirigendo verso la camera della tortura – cioè l'aula delle lezioni – dove mi insegnano a diventare principessa.

    «Amelie, Madame Dubois mi sta davvero aspettando?»

    «Certo che sì» risponde.

    «Scusami, non vorrei sbagliarmi, ma non credo sia la direzione giusta.»

    «Oh.» Amelie non guarda indietro. «Sua Altezza ha ordinato di organizzare le Vostre lezioni un'ora dopo.»

    Lo sapevo. Ovviamente, quando raggiungiamo la fine delle scale, Bertram è lì che sorride sornione. Deve essere felice di vedermi. No. È per Amelie. Ho il vago sospetto che Edward abbia fatto sì che fosse la mia dama di compagnia perché Bertram ha una cotta per lei. Ciò non significa che Amelie non sia competente; è veloce, efficiente, leale, e a differenza di qualcuna delle domestiche più anziane ed esperte, lei non mi ha mai fatta sentire come se non fossi all’altezza di Edward. Ha diciassette anni, ma si comporta come se ne avesse trenta: matura, autoritaria, e tremendamente concreta.

    «Principessa Kat!» esclama Bertram. Guarda di sfuggita Amelie, prima di farmi un

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