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A buon rendere: GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta - Volume 8
A buon rendere: GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta - Volume 8
A buon rendere: GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta - Volume 8
E-book54 pagine39 minuti

A buon rendere: GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta - Volume 8

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L'amicizia è il mistero più bello che Dio Creatore di ogni cosa visibile e invisibile ci abbia mai regalato, oltre a un numero inconoscibile di giri su questa giostra che chiamiamo vita ma, più spesso, si rivela essere una marcia forzata in una valle di lacrime. Dunque, per fortuna che ci sono gli amici e meno male che esistono anche i rifugi dove essi si radunano a condividere momenti di rilassatezza, svago e socialità: al Club della Frasca tutti portano qualcosa e tutto è utile e importante, comprese la personalità e l'esperienza maturata; lealtà e chiarezza, come ai tempi che hanno preceduto l'adolescenza, rispetto reciproco e bando alle acredini e ai veleni della vita quotidiana: questa è la ricetta del successo del Club e della coesione del gruppo, che si rivelerà nel momento in cui il destino colpirà il suo fondatore e il suo migliore amico, due anime sintonizzate e sincronizzate al punto da fare esclamare “L'Uno e l'Altro, per me, pari sono!” ed essere capaci di dialogare oltre la morte.
 
LinguaItaliano
Data di uscita12 nov 2019
ISBN9788835331599
A buon rendere: GLI ATOMI micro romanzi per chi va di fretta - Volume 8

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    Anteprima del libro

    A buon rendere - Claudio Montini

    Castagne sul fuoco

    All’Uno e all’Altro piaceva stare zitti per ore ad ascoltare la legna bruciare nella stufa e incidere le castagne da mettere nella padella coi buchi in compagnia d’una spumosa bonarda; l’Uno poi metteva un asciugamano bagnato, a fontanella al centro del tavolo, dove l’Altro rovesciava le castagne pronte a intiepidirsi prima d’essere sbucciate e mangiate insieme chiacchierando o tacendo per dare il tempo ai pensieri di venire a galla, un po’ come avevano visto fare in passato da mamme e nonne. Avrebbero potuto adoperare il forno a gas della cucina economica ma, allora, il piacere di essere scesi in baracca sarebbe andato a farsi benedire: tanto valeva che fossero restati in paese dall’Asciutto a giocarsi caffè e bottiglie a scopa.

    L’Altro aveva intuito che bolliva in pentola qualcosa di grosso, specialmente in quella dell’Uno, ma, da buon intenditore di spiriti e di palati, lasciò proseguire la cottura affinché dalla materia svaporasse il superfluo e l’essenza si condensasse pronta da servire in tavola: continuò imperterrito a curare la padella coi buchi perchè le castagne si cuocessero senza abbrustolire oltre il dovuto, ascoltando più volentieri il crepitio di robinia e pioppo ardenti che la voce dell’Uno che pareva provenire dall’altro mondo, quando smetteva di rispondere a monosillabi. Dopo quel viaggio in Francia con Vent-e-acqua, aveva preso il vizio di iniziare discorsi malinconici e profondi lasciandoli a metà, come se si accorgesse di pensare a voce alta e non avesse piacere a mostrare i suoi pensieri più intimi.

    Anche quella sera ci aveva provato e gli era andata bene perchè, in condizioni normali, l’Altro gli sarebbe saltato in testa facendogli una scenata apocalittica: roba da farsi scoppiare le vene del collo e diventare più paonazzo che se si fosse scolato una damigiana della bonarda che, lì nel bicchiere sul tavolo con la cerata a quadretti rossi e bianchi, lasciava scoppiare le ultime bollicine del suo dito di schiuma.

    Tra le tante manie, abitudini, fissazioni e atteggiamenti che li accomunavano tanto da sembrare gemelli diversi separati alla nascita, (cosa impossibile perché tra i loro rispettivi battesimi erano passati cinque anni abbondanti e qualche migliaio di chilometri) c’era quella di non tollerare sottintesi, giri di parole, allusioni, maneggi fatte alle spalle, veli di pietoso silenzio e discorsi lasciati a metà perché, tra amici, si doveva giocare sempre a carte scoperte, anche quando la verità poteva scorticare o ferire, altrimenti si era semplici conoscenti ovvero sconosciuti da buongiorno, buonasera e buonanotte al secchio!

    Quella sera, l'Altro lasciò perdere ma l'Uno nemmeno se ne rese conto: in qualche modo sembrava già altrove.

    Caffè senza zucchero

    Qualche giorno prima, Vent-e-acqua in persona, il medico del paese e di tutti quanti loro da piccoli e da grandi, si era presentato al deposito di generi alimentari che l'Altro dirigeva e gli aveva spiegato per bene quale fosse lo stato dell’Uno; non l'aveva mai fatto prima, per le visite mediche del personale la direzione centrale si appoggiava a uno studio specializzato con un calendario fissato anno per anno. Ma Vent-e-acqua era uno che l’essere medico, non solo fare il medico, ce l’aveva scritto nel codice genetico: ragion per cui i pazienti diventano, spesso e volentieri, amici ai quali non si può e non si deve far mancare mai lealtà e aiuto, ad

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