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Il collezionista di peccati: Un'indagine del commissario Risso
Il collezionista di peccati: Un'indagine del commissario Risso
Il collezionista di peccati: Un'indagine del commissario Risso
E-book121 pagine1 ora

Il collezionista di peccati: Un'indagine del commissario Risso

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Info su questo ebook

Sulle belle spiagge del Ponente ligure iniziano a comparire cadaveri di donne orribilmente massacrate. La tipologia delle vittime è molto varia, il che induce il Commissario Risso, l'Ispettrice Angeluccii e naturalmente il lettore a seguire piste destinate a rivelarsi inconcludenti. Fino al punto di svolta, che consentirà di comprendere la mente contorta del serial killer e le sue deliranti motivazioni. Una lettura avvincente per gli appassionati del thriller, che vi condurrà nei meandri di una follia a tratti quasi lucida, ma che affonda le radici negli istinti deviati più ancestrali.
LinguaItaliano
Data di uscita17 feb 2020
ISBN9788835373964
Il collezionista di peccati: Un'indagine del commissario Risso

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    Anteprima del libro

    Il collezionista di peccati - Silver lady

    PREMESSA

    Questo romanzo ha l'intento di essere un thriller, chi ha letto finora le indagini del Commissario Risso ha spesso apprezzato la sofficità dei temi. Qui troverete qualche particolare più crudo, ma vi garantisco che il mio animo gentile non ha saputo eccedere.

    Per prevenire coloro che potrebbero trovare i personaggi poco delineati ricordo che leggendo tutta la serie avreste una migliore conoscenza dei protagonisti. Essi si scoprono a poco a poco come la maggior parte dei miei conterranei.

    Comunque per informazione ai neofiti ricordo che: l'ambientazione è sempre la stessa, la mia cara Liguria.

    Alessandro Risso è stato da poco nominato commissario, precisamente dopo aver risolto il caso della Donna nel fiume. Non è bellissimo, ma dotato di fascino. Elegante e sportivo, ama alla follia la sua moto. È corredato di una sottile vena ironica ed è spesso soggetto a sbalzi d'umore.

    L'ispettrice capo Sara Angelucci è una graziosa romana de Roma, dalla chioma rossiccia. Solare, sensibile, impulsiva, ma molto tosta: all'occorrenza sa cosa fare. Ha appena avviato una storia sentimentale con il suddetto commissario, per ora soddisfacente, nonostante qualche sporadico battibecco.

    Il sovraintende capo Paolino Parodi è un informatico eccellente, piuttosto nerd negli occhialini al titanio, la zazzera disordinata e gli incisivi da coniglio. Molto simpatico, è l'amicone fidato che tutti vorrebbero avere.

    Vi sono poi personaggi secondari come l’indispensabile agente De Luca, solerte e pasticcione; il granitico agente scelto De Rosa a cui ricorrere quando necessitano i muscoli; il vice ispettore Pittaluga, a dire il vero figura molto marginale; il vice questore Boni la cui mole da peso massimo contrasta con l'estrema bontà d'animo e il dottor Zanchi, il patologo dal fisico elefantesco: preciso, competente, puntuale, ma parecchio polemico e sarcastico.

    In questa nuova avventura incontrerete un nuovo personaggio: la criminologa Lara Delbuono, lascio a voi il piacere di scoprirla.

    Ma ora bando alle ciance e cominciamo l'indagine.

    Il prezzo del peccato […] prima o poi si paga sempre.

    Arthur Conan Doyle

    L'opinione comune ritiene giustamente che il peccato consista nell'essere scoperti, ma la coscienza è il traditore che sta all'interno del fortilizio.

    William Somerset Maugham

    IL COLLEZIONISTA DI PECCATI

    I

    Dopo tutto la serata era volta al termine.

    Aveva scrostato e lustrato una cinquantina tra pentole e padelle e qualche centinaia di piatti. Quando anche l'ultimo bancone d'acciaio fu lucidato a specchio e il pavimento lindo e sgrassato, Mary fu autorizzata a varcare  la soglia del Mare e monti.

    Aveva appallottolato cappa e cuffietta in fondo a un borsone e con pochi tocchi veloci e pratici si era truccata e cambiata, trasformandosi da sciatta sguattera in regina della notte.

    Il mercoledì dei latino-americani poteva andare come diversivo. L'importante era allontanarsi per alcune ore dai pensieri.

    Si era beccata una condanna per spaccio, con obbligo di firma, per colpa del suo ex. Era fuori dal giro, ma ne pagava ancora le conseguenze.

    Per fortuna aveva trovato un giudice clemente e i servizi sociali le avevano persino rimediato un lavoro.

    Era una tipica notte di fine estate: aria fresca e atmosfera di addio, con i locali semivuoti e i parcheggi più che disponibili.

    Mary si strinse al collo il chiodo in simil pelle, avanzava sulle zeppe, attenta a non inciampare nella maxi gonna rosso fuoco. I lunghi capelli corvini ondeggiavano al vento.

    Salì con calma la scalinata della discoteca,  mostrò il pass alla sicurezza e si buttò quasi subito in pista. Un paio di balli in coppia con Pablo, poi si spostò al bar per un drink.

    Tra la folla le era parso di riconoscere un volto noto, al quale non era riuscita a dare una collocazione. Non ci  aveva pensato più di quel tanto e si  era diretta di nuovo in pista.

    Dopo un paio d’ore a ritmo sostenuto  si era decisa ad abbandonare il locale prima dell'ora di chiusura. Non voleva rischiare di essere approcciata dal solito rompiballe di turno, desiderava unicamente raggiungere il suo mini appartamento e dormire una decina di ore di fila.

    Il percorso dalla discoteca alla sua vecchia panda color mattone era poca cosa, tuttavia un brivido la percorse mentre attraversava l’Aurelia buia e solitaria. Non era la prima volta che rincasava da sola, di certo in piena estate c'era molto più movimento.

    Udì passi pesanti rimbombare dietro ai suoi, affrettò l'andatura senza voltarsi indietro.

    Cercò le chiavi nella tracolla di paillette con gesti nervosi, le mani sudate. Raggiunta l'auto le scivolarono a terra, le raccolse in preda all’agitazione: voleva aprire in fretta quella maledetta serratura e chiudersi al sicuro nell'abitacolo.

    Accese il motore traendo un sospiro di sollievo: non c'era nessuno nei dintorni.

    In una decina di minuti giunse al suo monolocale in affitto fuori centro. Tra pini e oleandri riconobbe la finestra illuminata al pianterreno. Non ricordava di aver lasciato la luce accesa. Pensò di aver bisogno di maggior riposo: stava diventando sempre più distratta. Sentendosi ormai al sicuro si attardò a controllare i messaggi sullo smartphone. Rispose ad alcuni e rifiutò l’invito di altri a prolungare la nottata.

    Entrò in casa e il respiro le si arrestò in gola: un ciclone si era scatenato sui suoi pochi averi.

    Ladri? Perquisizione? Non ebbe modo di porsi altre domande, perché poco dopo una mano ferrea le tappò la bocca con qualcosa dal sapore dolciastro.

    Mentre annaspava e tentava di divincolarsi    riuscì a mettere a fuoco l'aggressore. Gli occhi pieni di terrore e sorpresa chiesero pietà... poi il buio.

    Lo squillo del telefono in fase REM equivaleva a una doccia fredda, un pugno in pieno petto, a cui non aveva mai fatto l'abitudine. Si issò con fatica puntellando i gomiti e accostò l'apparecchio all'orecchio, un occhio aperto e uno chiuso.

    «Dottore, dottore! Sono De Luca: uno scempio, una cosa orribile! Deve venire subito.»

    «Ho capito De Luca, calmati. Che è successo?»

    «Una donna... morta, affogata.. L'hanno trovata stamattina i pescatori sugli scogli alla Villa Araba.»

    Il commissario Alessandro Risso, si vestì in fretta. A breve doveva rincasare Sara dal turno di notte, senza dubbio già al corrente dell'accaduto. Lasciò un poco di caffè nella moka per lei, afferrò casco e giubbotto e si chiuse la porta alle spalle con rimpianto.

    Una corsa all'obitorio di prima mattina non era mai cosa gradevole. Il corpo della vittima era stato trasportato nell'immediato per poter studiare velocemente le cause del decesso, prima che cominciasse la decomposizione accelerata dal contatto con l'aria.

    Il Dottor Zanchi, con la sua mole ingombrante, sembrava un grosso elefante verde, imbardato com’era nel camice e nella mascherina sterile.

    Sullo squallido tavolo di metallo Risso notò per prima cosa la massa di capelli scuri aggrovigliati e cosparsi di alghe e sale.

    La carnagione della donna era

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