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Il Fiume nel Cuore
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E-book53 pagine31 minuti

Il Fiume nel Cuore

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Info su questo ebook

Paco, figlio della natura più genuina, si trova a dover riparare in una grande metropoli. Qui Paco scopre aspetti per lui sorprendenti fino a concludere che le mille luci di una metropoli non valgono una sola stella del grande cielo sotto cui è nato. Il suo ritorno alle origini è la continuazione di un'incredibile avventura.
È un racconto dove non mancano spunti di pungente satira.

LinguaItaliano
Data di uscita6 mar 2020
ISBN9780463620045
Il Fiume nel Cuore
Autore

Guido Sperandio

Guido Sperandio was born and lives in Milan. A freelance writer for some thirty national newspapers and magazines, he later became a creative-copywriter in advertising.A writer for adults, he has also published for children and young people with major national publishers and in the USA.He has also written comics, including the legendary Topo Gigio and Tiramolla.After a life spent practising the most unbelievable genres of writing, he has recently replaced the cult of the Word with a passion for the Image. He has been seduced by Pop Art, starting with Andy Warhol & Co and is now working on and publishing a whole series of albums under the 'Guisp Collages' label.Any special notes?He has no mobile phone, no car or microwave oven, but he does have a very affectionate and intelligent cat called Tatablu.Guido Sperandio è nato e vive a Milano. Free-lance per una trentina di giornali e periodici nazionali, diventa in seguito creativo-copywriter in pubblicità.Scrittore per adulti, ha pubblicato anche per bambini e ragazzi con le principali case editrici nazionali e negli USA.Ha scritto anche fumetti, tra cui i mitici Topo Gigio e Tiramolla.Dopo una vita trascorsa a praticare i generi più improbabili di scrittura, ha recentemente sostituito il culto della Parola con la passione per l'Immagine. A sedurlo, la Pop Art, a cominciare da Andy Warhol & Co e così ora ha in corso l'elaborazione e la pubblicazione di tutta una serie di album con l'etichetta "Guisp Collages".Note particolari?Non ha cellulare, nè automobile o forno a microonde, ma ha una affettuosissima e intelligentissima gatta di nome Tatablu.

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    Anteprima del libro

    Il Fiume nel Cuore - Guido Sperandio

    UNO

    Si aggirava nell’oscurità rischiarata appena da un lampione solitario. Si guardava attorno sperduto. Una voce rozza d’uomo lo riscosse: «Fermo! Sei sotto tiro… Un solo movimento e sparo!».

    Nello stesso istante, lo accecò un fascio di luce. E lui si affrettò a portarsi le mani agli occhi. Ma… tardi. Adesso, era come se i suoi occhi fossero invasi da sciami di stelline.

    Riudì la voce rozza e minacciosa, stavolta di fronte.

    Ancora un poco, poteva sentire l’alito di chi gli stava parlando: «Come ti chiami?... Generalità…»

    Lui, il ragazzino, si stropicciò gli occhi. Sbatté le palpebre. Nel tentativo di recuperare la vista. Finalmente distinse un’ombra. Molto più grande di lui, lo sovrastava.

    Era un agente. La divisa della Guardia Civil.

    L’agente aveva abbassato la torcia che teneva nella sinistra, ma non la pistola che impugnava nella destra. La pistola stava sempre puntata. Il ragazzo, per niente spaventato, restò a bocca aperta. A rimirarla.

    I suoi occhi, calamitati dall’imboccatura della canna.

    La pistola scintillava nell’oscurità, appena rischiata dal lampione solitario.

    *

    «Mi chiamo Paco» si decise a rispondere il ragazzo.

    «Eh, già…» sogghignò l’agente.

    Lì, da quelle parti, Paco (contrazione a livello popolare di Francisco) era un nome fin troppo comune. In città circolava la barzelletta di quel padre che arrivato dalla campagna aveva pubblicato sul giornale un annuncio: Paco, ti aspetto all’hotel Luna martedì a mezzogiorno. Non ti serbo rancore per essere scappato. Sei perdonato.

    Il martedì, a mezzogiorno, era dovuta intervenire la Guardia Civil per disperdere le migliaia di ragazzi accorsi.

    Ma questo Paco, sorpreso dall’agente, non aveva un padre che lo perdonasse né cose che un padre gli dovesse perdonare.

    Questo Paco non aveva i genitori.

    «Ti chiami Paco… Come? (l'agente tornò alla carica) Hai documenti?»

    Il ragazzo scosse la testa, lo sguardo smarrito-perso. Non capiva.

    «Da dove vieni? Si può sapere almeno questo?»

    Il ragazzo sempre zitto.

    L’agente tirò un lungo sospiro. Sconsolato. Ripose la pistola nella fondina. Afferrò Paco per un braccio e se lo trascinò verso un furgone.

    Il furgone stava poco distante. Mimetizzato nella penombra. Un altro agente aprì il portellone posteriore e l’automezzo ripartì sgommando con Paco dentro.

    *

    Sul furgone (dietro, insieme a Paco) viaggiavano anche due ubriachi occupati a insultarsi all’ultimo sangue. E sempre sul punto di buttarsi l’uno contro l’altro.

    Più volte, l’agente di scorta era dovuto intervenire.

    Spazientito, infine, per ricordare ai due rissosi che nella vita non conviene sempre farla a botte, l’agente li aveva manganellati duramente. Ma equamente. Un colpo all’uno e un colpo all’altro. Fino a che si erano calmati.

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