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Alla conquista dello sceicco: Harmony Jolly
Alla conquista dello sceicco: Harmony Jolly
Alla conquista dello sceicco: Harmony Jolly
E-book157 pagine2 ore

Alla conquista dello sceicco: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

Un romantico tramonto tra le dune del deserto, lo scenario perfetto per una storia d'amore da mille e una notte.

La principessa Amber non crede alle proprie orecchie! Il padre le ha appena comunicato che il suo futuro sposo non sarà più il principe Fadi el-Kanar, ma suo fratello, il timido e taciturno Harun. Lei non ha mai amato Fadi, ma aveva imparato a conoscerlo; ora dovrà ricominciare tutto da capo con Harun e la cosa non sarà per niente semplice per nessuno dei due. E se il dolce Harun non la volesse? Bene, Amber farà di tutto per fargli cambiare idea. Dopotutto una moglie sa sempre come convincere il proprio marito.
LinguaItaliano
Data di uscita9 mar 2018
ISBN9788858979938
Alla conquista dello sceicco: Harmony Jolly
Autore

Melissa James

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Alla conquista dello sceicco - Melissa James

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Sheikh’s Jewel

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2012 Lisa Chaplin

    Traduzione di Leonora Sioli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-993-8

    1

    Sar Abbas, capitale di Abbas al-Din

    Tre anni fa

    «È uno scherzo?»

    Seduta con la schiena dritta su una poltrona imbottita, avvolta in un abito nero in segno di lutto, Amber el-Qurib guardò suo padre incredula. «Per favore, papà, dimmi che non stai parlando seriamente.»

    Suo padre, lo sceicco Aziz di Araba Numara, la Terra delle Tigri, pure lui vestito a lutto, le rivolse uno sguardo composto. Aveva pianto non appena aveva ricevuto la tremenda notizia, ma poi non si era più concesso di versare una lacrima, se non durante il funerale di Fadi.

    «Credi davvero che potrei scherzare sul tuo futuro, Amber? O che potrei farlo su una questione che è così importante per la nostra nazione?»

    Già. In effetti avrebbe dovuto saperlo. Nonostante fosse sempre stato un padre buono, Amber non lo aveva mai sentito scherzare, soprattutto quando si parlava del benessere di Araba Numara.

    «Il fatto è che il mio fidanzato è morto solamente da sei settimane» gli fece notare lei a quel punto con la voce spezzata dalle lacrime.

    Fadi aveva voluto partecipare a una gara automobilistica come copilota di suo fratello minore Alim, e quell’unica corsa gli era stata fatale.

    La presenza dei due sceicchi al rally aveva suscitato un grande interesse sia nella popolazione sia nei media di Abbas al-Din, così come l’imminente matrimonio tra Amber e Fadi.

    Sembrava tutto così surreale adesso. Com’era possibile che Fadi non ci fosse più? E che suo padre pretendesse che lei sposasse suo fratello minore tra meno di un mese? Com’era possibile prendere una simile decisione proprio mentre Alim stesso era in ospedale con il corpo coperto da ustioni di secondo e terzo grado, a lottare per sopravvivere?

    «È assurdo» affermò Amber, cercando di usare un tono deciso, anche se in realtà si sentiva sempre infinitamente piccola e fragile di fronte a suo padre.

    Lui le rivolse quel suo sguardo saggio che, come al solito, la annientò. «Ci sono delle cose più importanti e più grandi di noi, Amber. Lo capisci, vero?»

    Sì, lo capiva benissimo. Abbas al-Din e Araba Numara erano piombate nel caos dopo che lo sceicco Fadi era morto improvvisamente in un incidente automobilistico. L’amato leader di Abbas al-Din era scomparso prima di essersi sposato e avere avuto un figlio legittimo, e la gente di Araba Numara aveva visto svanire la possibilità di allearsi a una nazione molto più forte e più ricca della loro. Era fondamentale, dunque, che entrambi i paesi ritrovassero la loro stabilità. La popolazione doveva essere rassicurata. Bisognava far capire alla gente di Araba Numara che ci sarebbe stata la tanto agognata alleanza, e a quella di Abbas al-Din che la famiglia el-Kanar avrebbe avuto una discendenza che avrebbe continuato a guidare la nazione.

    Amber si asciugò gli occhi. Accidenti a te, Fadi! Doveva proprio partecipare a quella maledetta gara giusto una settimana prima che si sposassero?

    Certo, nessuno dei due in realtà aveva voluto quel matrimonio. La loro unione era stata decisa unicamente per ragioni politiche, come del resto succedeva spesso nelle famiglie nobili. Se non altro, però, tra loro era scattata subito una grande sintonia. Avevano imparato a conoscersi e a rispettarsi. Erano diventati amici e anche se non erano innamorati, avrebbero potuto stare bene insieme.

    Ormai però era troppo tardi. E forse erano vere le voci che giravano. Vale a dire che Fadi aveva rischiato la vita proprio per evitare di sposarsi con lei.

    Possibile che fosse così?

    In fondo Fadi conosceva i suoi doveri e non si era mai tirato indietro davanti alle proprie responsabilità.

    Già, però era profondamente innamorato della sua amante, una giovane vedova che aspettava un figlio da lui. E magari aveva preferito morire piuttosto che sposare un’altra donna.

    Con quel gesto impulsivo, tuttavia, l’unico di tutta la sua vita, aveva lasciato la sua nazione nel caos più completo visto che anche suo fratello minore, il suo legittimo successore, stava rischiando la vita.

    «Amber?» le disse suo padre, questa volta con tono esasperato. «La dinastia degli el-Kanar deve proseguire e molto in fretta, e per noi è fondamentale che sia tu a dare un figlio allo sceicco di Abbas al-Din.»

    «Perché devo farlo proprio io? Non ho già fatto abbastanza? Non può sposarsi una delle mie sorelle al mio posto?»

    «E chi suggeriresti? Maya non ha ancora diciassette anni, Nafisah ne ha quattordici e Amal tredici, e le tue cugine hanno più meno la stessa età. Tu sei la più grande e sei già legata alla famiglia el-Kanar, in quanto promessa sposa di Fadi. Loro sono obbligati dalla legge a occuparsi di te e a trovarti un marito all’interno della famiglia. L’onore e il futuro della tua famiglia e dell’intera nazione dipendono da te. Non puoi rifiutarti di accettare questa proposta.»

    Nonostante fosse infuriata, Amber non aprì bocca. Perché doveva pesare tutto sulle sue spalle?

    Ho solo diciannove anni!, avrebbe voluto gridare.

    Per quale ragione lei doveva assumersi tutte quelle responsabilità, mentre altre persone pensavano solo a divertirsi?

    Alim aveva voltato le spalle ai propri doveri per anni. Non si era mai occupato della nazione. Aveva girato il mondo per partecipare alle sue gare, e si era dedicato alla carriera di geologo, mentre Fadi e suo fratello minore avevano mandato avanti Abbas al-Din.

    E adesso lei avrebbe dovuto sposare...

    Un momento. Solo allora Amber si rese conto di quello che effettivamente l’aspettava. Nonostante non riuscisse a concepire l’idea di sposarsi appena dopo avere perso un grande amico come Fadi, doveva ammettere che non le dispiaceva poi così tanto la prospettiva di diventare la moglie di Alim.

    Quando suo padre le appoggiò una mano sulla spalla, Amber capì che doveva smettere di discutere.

    In effetti esprimere le proprie emozioni era un lusso che si potevano concedere raramente le donne del suo rango.

    «Sai bene qual è la situazione, Amber. Abbiamo un disperato bisogno di questo matrimonio. Che cosa importa se sposerai un fratello o l’altro? Conoscevi a malapena Fadi. Sei rimasta qui solo un paio di mesi e la maggior parte del tempo lui era via per lavoro.»

    Arrossendo, Amber abbassò lo sguardo sul pavimento. In realtà, spesso Fadi era via perché stava con la sua amante e ogni volta che tornava da lei, con addosso il profumo di Rafa, si scusava e le prometteva che non l’avrebbe più vista, una volta che loro due si fossero sposati. Ma lui amava quella donna e l’idea di rinunciare al loro amore lo torturava.

    Forse proprio per questo era morto. Fadi era un uomo sensibile, gentile, responsabile che aveva sempre agito nell’interesse della sua gente. Evidentemente, però, in questo caso non era riuscito ad anteporre il dovere ai propri sentimenti.

    In fondo lo capiva, visto che anche lei provava dei sentimenti per un altro uomo, in maniera del tutto platonica in realtà, visto che l’interessato non ne era nemmeno a conoscenza.

    Fadi invece lo sapeva bene, e la incoraggiava. Lui era come il rassicurante bagliore della luna nel buio della notte. E adesso che non c’era più, lei si sentiva persa da un lato, ma anche sollevata al pensiero di poter vivere liberamente i propri sentimenti.

    Fadi, ti volevo bene e mi dispiace così tanto per quello che ti è successo. Ma tu sei l’unico che mi può capire...

    «Sono ancora in lutto, papà, e pretendi che sposi suo fratello mentre è ancora in ospedale? Non sembrerà un comportamento sconveniente? Daremo l’idea di essere disperati per arrivare a fare una cosa simile» gli fece notare, augurandosi che suo padre non capisse quanto in realtà fosse emozionata all’idea di sposare l’uomo che le aveva fatto perdere la testa. «Non puoi chiedere almeno ad Alim di rimandare il matrimonio di qualche mese?»

    «Non sposerai Alim» le spiegò suo padre.

    «Che cosa?»

    «Mi dispiace, mia cara. Alim è sparito dall’ospedale questa notte, rinunciando così sia a prendere il posto di Fadi sia a sposare quella che sarebbe dovuta diventare la moglie di suo fratello maggiore. Sinceramente dubito che tornerà.»

    Amber si sarebbe messa a urlare, se solo avesse potuto farlo. Ma una donna del suo rango non poteva farlo, nemmeno se scopriva che l’uomo di cui si era innamorata se n’era andato.

    «E dove è? Come ha fatto a fuggire?» chiese, cercando di non perdere il controllo.

    «Ha usato il suo jet privato e lo staff medico che lo seguiva durante le gare per farsi trasferire in una clinica privata. Credo sia andato in Svizzera. Ha bisogno ancora di molte cure ma ha fatto capire in maniera chiara che non tornerà quando si sarà rimesso.»

    «Doveva essere davvero disperato per scappare da me in questo modo...» borbottò.

    «Tu non hai niente a che fare con tutto questo, mia cara. Ti conosceva così poco. Credo che lo abbia fatto, piuttosto, per una questione di principio, e anche perché era sconvolto per la scomparsa di suo fratello. È comprensibile. Immagina un po’ come dev’essersi sentito quando si è svegliato e ha scoperto che Fadi era morto. Avrà pensato che aveva già tolto troppo a suo fratello e che non poteva prendere il suo posto a capo della nazione e accanto alla donna che avrebbe dovuto sposare Fadi. Qualcuno avrebbe potuto accusarlo di avere progettato tutto.»

    «Già» confermò tristemente Amber.

    «In ogni caso» proseguì suo padre a quel punto, «il fratello più giovane, Harun, è stato nominato ufficialmente successore di Fadi e ha accettato di sposarti.»

    «Grazie tante!» replicò Amber, indispettita. «E così, dopo essere stata respinta dal fratello numero uno e dal fratello numero due, ora dovrei essere felice di sposare il numero tre? Quante umiliazioni dovrò subire ancora, papà?»

    «Farai ciò che ho deciso» reagì lo sceicco, gelido. «Dovresti ringraziarmi per essermi dato tanto da fare per trovarti un marito.»

    «Certo, papà. Ti sono infinitamente grata per avermi dimostrato che non vedi l’ora di sbarazzarti di me. Ehi, chi vuole Amber? Perché noi qui non sappiamo che cosa farcene di lei!»

    «Smettila. Sei una splendida donna e ci sono tanti uomini che vorrebbero sposarti, ma io ho scelto i fratelli el-Kanar perché sono uomini straordinari.»

    «Che però hanno dimostrato in maniera inequivocabile di essere disposti a tutto pur di evitare di sposarmi» affermò lei, facendo un enorme sforzo per non scoppiare in lacrime. «Sono forse così ripugnante, papà? Che cos’ho che non va?»

    «Capisco che tu abbia bisogno di sfogare i tuoi... sentimenti» replicò suo padre, quasi infastidito dal fatto che lei provasse dei sentimenti, «ma qui non siamo a casa, Amber. E ti ricordo che le nobildonne non si lasciano sopraffare dalla rabbia.»

    «Ma certo» continuò lei, sempre più risentita. «Magari però dovresti offrirgli in sposa una delle mie sorelle perché, a quanto pare, gli uomini della famiglia el-Kanar sono

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