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Lo sceicco cerca moglie: Harmony Collezione
Lo sceicco cerca moglie: Harmony Collezione
Lo sceicco cerca moglie: Harmony Collezione
E-book157 pagine1 ora

Lo sceicco cerca moglie: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Una donna, anzi una splendida principessa, unisce le vite di un milionario e di un giovane sceicco. Il primo è stato ingaggiato per proteggerla, il secondo è il suo promesso sposo.

Lo sceicco Amir bin Faruq al Zorha vive nella fredda New York, ma il richiamo del deserto scorre forte nelle sue vene. Figlio del sovrano di Zorha, è arrivato il momento per lui di abbandonare la vita dissoluta condotta fino a quel momento e trovare una moglie adeguata al proprio rango, o almeno così la pensa il suo regale genitore. La scelta, però, è tutt'altro che facile, e Amir decide di chiedere aiuto alla donna che lo conosce meglio di chiunque altro: Grace Brown, la sua inseparabile assistente personale da cinque anni. Il problema è che Grace è segretamente innamorata di lui, e lo stesso Amir non è insensibile al suo fascino.

LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2013
ISBN9788858912775
Lo sceicco cerca moglie: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    Lo sceicco cerca moglie - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hired: The Sheikh’s Secretary Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2008 Lucy Monroe

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-277-5

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    «Per favore, Altezza, mi permetta di avvertire lo Sceicco della sua presenza.» L’agitazione fece perdere a Grace il suo abituale tono professionale mentre le porte del santuario di Amir venivano aperte.

    Ma questo era l’effetto che di solito la famiglia dello sceicco aveva sulla gente... a eccezione della sua efficiente e composta assistente personale. Cinque anni di lavoro a stretto contatto l’avevano resa praticamente immune, tuttavia una inaspettata visita da parte di un membro della famiglia reale era abbastanza per fare innervosire persino lei.

    Amir si alzò in piedi quando vide il fratello entrare con un’aria talmente seria da escludere qualsiasi possibilità di una semplice visita di piacere.

    «A che cosa devo l’onore del tuo arrivo?» chiese, anche se sospettava il motivo.

    Non avrebbe mai dovuto lasciarsi coinvolgere da Tisa. Pochi potevano rivaleggiare con la provocante lolita in fatto di paparazzi, ma in quel momento lui aveva sentito il bisogno di un diversivo. E Tisa gli era sembrata la risposta giusta. Per un po’...

    Zahir non rispose e si limitò a fissare il fratello per alcuni interminabili secondi. Essere il più giovane di tre fratelli aveva insegnato molte cose ad Amir; una di queste era capire quando era meglio non parlare. E in quel preciso istante non avrebbe fatto l’errore di rompere per primo il silenzio. Ricambiò l’occhiata di traverso dell’uomo che avrebbe potuto essere suo gemello, se non avessero avuto sette anni di differenza.

    Avevano gli stessi capelli neri, né troppo lunghi né troppo corti, così come la mascella squadrata e il naso aquilino. Tutti e tre i fratelli erano alti, ma Amir superava Khalil di cinque centimetri, mentre Zahir sovrastava entrambi. Possedevano un fisico snello e amavano vestirsi elegantemente.

    I loro occhi scuri continuarono a fissarsi finché Grace non si schiarì la gola e la loro attenzione venne attratta dalla graziosa segretaria di Amir.

    Sotto la massa di capelli rossi, raccolti sulla nuca in un severo chignon, il naso perfetto si arricciò mostrando tutto il disappunto della donna. Le labbra rosa si curvarono in una smorfia e le lentiggini dietro gli occhiali parvero animarsi nel vedere il modo in cui i due fratelli si stavano sfidando con lo sguardo.

    «È un incontro che richiede la mia presenza?» chiese, rivolgendosi ad Amir.

    Lo sceicco benedisse mentalmente la lealtà della sua segretaria. Zahir poteva anche essere l’erede al trono di loro padre, ma lì a New York era lui che comandava.Zahir avrebbe potuto ignorarla, ma non era così maleducato da liquidare la richiesta di Grace con il silenzio. Avanzò e gettò sulla scrivania alcuni giornali che riportavano in prima pagina la notizia del Principe Playboy e della sua ultima conquista. «Guarda qui.»

    Amir fece una smorfia.

    Grace manifestò nuovamente il suo disappunto.

    Lo sceicco non sapeva se quella disapprovazione fosse diretta a lui o al fratello per avere portato le prove dello scandalo dentro il suo ufficio. Più di una volta, Grace aveva chiarito che non le importava quello che accadeva nella sua camera da letto.

    Zahir guardò la segretaria. «C’è qualcosa che desidera dire, signorina Brown?»

    Lei era una ragazza fondamentalmente timida fuori dal lavoro, ma lì era nel suo elemento naturale. Lanciò a entrambi un’occhiata di traverso prima di parlare. «Non so a chi dei due assegnare la medaglia per il pessimo gusto: se ad Amir per essersi lasciato coinvolgere da una fanatica dei media, o a lei, Altezza, per avere portato quella spazzatura in questo ufficio.» Si lisciò la giacca dell’insipido tailleur scuro. «Comunque mi rendo conto che questo incontro non richiede la mia presenza. Vi lascio soli.» E con questo annuncio se ne andò, chiudendosi rumorosamente la porta alle spalle.

    Zahir sorrise. «Sembra protettiva come una chioccia» commentò.

    «Lei... mi tiene sotto controllo» disse Amir, divertito, mentre cercava di arginare la propria libido.

    Quei momenti di attrazione per la sua indispensabile assistente stavano diventando troppo frequenti e non lo facevano sentire a proprio agio. Ma la scintilla nei suoi occhi quando aveva criticato sia lui sia il fratello gli aveva acceso uno strano fuoco dentro.

    Zahir scosse la testa. «Mi piacerebbe fosse vero» commentò, assumendo di nuovo un’aria seria.

    «Tisa è stata un errore» ammise Amir.

    «Sì.»

    Lo sceicco ingoiò il proprio orgoglio. Tisa era stata veramente un errore. In tutti i sensi. «Sei venuto qui per conto tuo, oppure ti ha mandato nostro padre?»

    «È stato papà a mandarmi.»

    Amir sentì una stretta al cuore. Il fatto che re Faruq avesse inviato a New York il figlio maggiore al suo posto era un chiaro segno di quanto il sovrano fosse arrabbiato con lui.

    Tanto da non volerlo neppure vedere.

    «Mi rendo conto che Tisa ama un po’ troppo le luci della ribalta e forse ho esagerato con lei, però... maledizione... non sono mai andato a vivere con una delle mie fiamme come ha fatto Khalil con la sua amante. Ha convissuto con Jade almeno due anni prima di decidere di sposarla.»

    E in un altro universo questo avrebbe reso Jade inadatta al matrimonio con uno degli uomini della sua famiglia. Ma lei aveva amici nelle alte sfere. Lo zio si era interessato alla sua storia d’amore con Khalil facendo in modo che Jade avesse il suo posto all’interno della casa reale di Zorha.

    Zahir aggrottò la fronte al ricordo della cognata e della sua convivenza prematrimoniale con il fratello.«Puoi rassicurare il re che il suo figlio minore in futuro sarà più circospetto nella scelta delle sue compagne.» Amir contrasse la mascella, trattenendosi dall’aggiungere cose di cui poi si sarebbe pentito.

    «Sfortunatamente questa tua rassicurazione non sarà sufficiente. Nostro padre si è stancato di questa tua abitudine di trascinare il nome della famiglia nel fango. È arrivato il momento che tu assuma definitivamente un comportamento più consono al tuo rango.»

    Ancora una volta, Amir dovette mordersi la lingua per non essere offensivo. Tuttavia era fortemente infastidito da quell’atteggiamento del padre e del fratello.

    Era sempre stato leale alla sua famiglia e al suo popolo. In più di un’occasione aveva anteposto i bisogni degli altri ai suoi. Viveva lontano dal suo paese per occuparsi degli interessi della famiglia reale oltreoceano. La sua posizione gli lasciava poco tempo per se stesso e, se sceglieva di trascorrerlo con delle belle donne, questo non significava che fosse un depravato.

    «Io non esco con donne sposate o innocenti. Le mie compagne sono consapevoli fin dall’inizio della natura transitoria della nostra relazione.»

    «Se è per questo, anche tutto il resto del mondo.»

    Amir fece una smorfia. «E allora?»

    «Il tuo stile di vita si riflette negativamente sulla nostra famiglia e sul nostro popolo.»

    «Non vedo niente di sbagliato nel mio stile di vita.»

    «Nostro padre non è d’accordo.»

    «Che cosa vuole da me? Che rimanga casto?»

    «No.»

    «Quindi?»

    Gli occhi di Zahir si scurirono ancora di più. «Il re ha decretato che ti devi sposare.»

    Il re? Allora si trattava di un ordine reale. «E... ha già scelto la mia futura sposa?» chiese Amir con espressione incredula.

    Il fratello per la prima volta sembrò leggermente a disagio. «Sì.»

    «Tutto questo mi sembra un po’... medievale.»

    A quel punto, l’espressione di Zahir si indurì. «Ti rifiuti di ubbidire a un ordine del re?»

    Amir si sentì percorrere da un sinistro presentimento. Sapeva che avrebbe dovuto pagare amaramente il fatto di mettersi contro il padre, e forse anche il suo ruolo all’interno della famiglia sarebbe stato messo in discussione. Re Faruq non faceva quasi mai uso del suo rango con i figli, ma, quando accadeva, tutti sapevano che non avrebbe cambiato idea. E se lui avesse rifiutato di sposare la donna scelta dal padre, avrebbe potuto anche iniziare a cercarsi un altro lavoro, scordandosi il titolo di principe.

    Era stato educato a compiere sempre il proprio dovere, pertanto non avrebbe mai potuto contrastare un ordine del re, a meno che non si fosse trattato di qualcosa di veramente intollerabile.

    Ma non era quello il caso.

    «Sposerò la principessa... Immagino che la donna che ha scelto sia di sangue reale.»

    «Sì» rispose Zahir senza lasciare trapelare la sua sorpresa per la remissività del fratello.

    «Chi è?»

    «La principessa Lina bin Fahd al Marwan.» Zahir lasciò cadere sulla scrivania un altro incartamento.

    Questa volta si trattava di un dossier formato da una pagina singola che includeva anche un’immagine della bellissima donna.

    Forse non sarebbe stato così male.

    L’ultima cosa che Amir voleva era sposarsi per amore e, se fosse stato veramente onesto con se stesso, avrebbe dovuto ammettere che iniziava a

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