Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

A piedi nudi nel deserto (eLit): eLit
A piedi nudi nel deserto (eLit): eLit
A piedi nudi nel deserto (eLit): eLit
E-book144 pagine1 ora

A piedi nudi nel deserto (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

AMORI AUSTRALIANI - Vol. 1. Rebecca Hunt è un'affermata giornalista e scrittrice. Proprio per la sua professione viene invitata a Kimbara: deve scrivere la biografia di un illustre appartenente alla famiglia Kinross. Broderick, che dirige la tenuta, è profondamente turbato dalla presenza di questa donna affascinante, che ritiene un'arrivista senza scrupoli. Il caldo del deserto australiano contribuisce a incendiare gli animi. Ma non aiuta a superare le incomprensioni.



I romanzi della serie:

1) A PIEDI NUDI NEL DESERTO

2) ATTRICE MA NON TROPPO

3) LA SPOSA INGLESE
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9788858955147
A piedi nudi nel deserto (eLit): eLit
Autore

Margaret Way

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Margaret Way

Autori correlati

Correlato a A piedi nudi nel deserto (eLit)

Titoli di questa serie (3)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su A piedi nudi nel deserto (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    A piedi nudi nel deserto (eLit) - Margaret Way

    successivo.

    1

    Brod passò dall'accecante biancore dell'aia alla fresca penombra della vecchia fattoria australiana. Sudava copiosamente e la sua camicia di jeans era tutta impolverata. Alle prime luci dell'alba lui e i suoi uomini si erano messi in sella per guidare una mandria di manzi ostinati dall'ormai arido Egret Creek al pascolo collinare di Three Moons.

    Lamentele e imprecazioni avevano punteggiato l'estenuante viaggio sotto il sole, specie lungo il tratto più accidentato, dove la mandria, già ingovernabile, si era prima divisa e quindi arrestata, facendoli quasi ammattire.

    Avrebbe avuto bisogno di una bella doccia, ma gliene mancava il tempo. La sua tabella di marcia era come sempre frenetica. Se ne era quasi dimenticato: il veterinario sarebbe passato in aereo nel pomeriggio per controllare un'altra sezione della mandria. Erano quasi le tre del pomeriggio. Avrebbe mangiato un panino e sarebbe ritornato al recinto provvisorio che aveva fatto montare sotto gli eucalipti.

    Mentre dall'ingresso passava in cucina, lanciò un'occhiata alla posta sulla rozza panca di legno che fungeva da console. Altro che Kimbara, pensò con involontario umorismo. Quell'umile casale non si avvicinava nemmeno lontanamente alla splendida dimora storica in cui era nato e cresciuto.

    Suo padre risiedeva a Kimbara. Stewart Kinross. Signore del deserto. Che faceva sgobbare l'unico figlio mentre lui riposava sugli allori. Non che la cosa lo seccasse più di tanto, pensò Brod gettando sulla panca l'akubra nero. Prima o poi sarebbe venuto il suo momento. Lui e la sorella Ally avevano una compartecipazione nelle diverse proprietà dei Kinross, di cui l'ancestrale Kimbara rappresentava il fiore all'occhiello.

    Nonno Kinross, eroe leggendario, si era premunito in tal senso, avendo intuito sin dall'inizio la vera natura del figlio Stewart. Andrew Kinross era morto da tempo quando il nipote si era trasferito a vivere in quella modesta fattoria di Marlu. Era successo cinque anni prima, dopo che Alison, dissimulando il dolore per la rottura del proprio tumultuoso legame con Rafe Cameron, aveva preferito la trafficata Sydney al remoto outback australiano.

    Alison aveva detto all'epoca di voler calcare le scene come la famosa zia Fee, che era partita all'età di diciotto anni sognando di diventare la stella dei teatri londinesi. E, meraviglia delle meraviglie, Fee aveva sfondato sul serio malgrado una sregolatissima e ben pubblicizzata vita sentimentale. Ora era ritornata in Australia, a Kimbara, per scrivere le proprie sensazionali memorie.

    Fee era una vera e propria celebrità, troppo carismatica per essere etichettata come la pecora nera della famiglia, ma con due matrimoni naufragati alle spalle e l'eredità di quella squisita rosa inglese che era la figlia, lady Francesca de Lyle, nientedimeno! Oltre a essere bella, la cugina di Brod e Ally era buona e generosa. E i suoi modi semplici contrastavano curiosamente con l'artificiosa vitalità della madre attrice.

    Quest'ultima si stava adesso confessando senza pudore, convinta che la propria biografia sarebbe diventata un bestseller nelle mani di una certa Rebecca Hunt, la giovane e affermata giornalista di Sydney a cui si dovevano le memorie di un'altra grande diva australiana.

    Brod trasalì. Il solo fatto di pensare a Rebecca Hunt lo riempiva di desiderio e apprensione. Tale era il potere della bellezza di una donna, pensò disgustato. Lui, comunque, diffidava di quella streghetta. Quasi senza volere, ne evocò l'immagine. Vaporosi capelli castani, viso affilato, carnagione candida, bocca seducente. A tradirla era proprio quella, la bocca. Nondimeno, Rebecca era così immacolata e pura, così fredda e controllata da risultare quasi misteriosa.

    Brod non avrebbe mai potuto immaginarla calda, nuda e fremente nel proprio letto. Era di gran lunga troppo raffinata, troppo perfetta e delicata per uno come lui. Gli sfuggì una risata mentre la luce che filtrava dalla lunetta sopra la porta accentuava la spigolosa bellezza dei suoi lineamenti marcati. In realtà, l'algida signorina Hunt altri non era se non una donna terribilmente ambiziosa.

    Non era Stewart Kinross a interessarle. Per nessun motivo Brod avrebbe creduto a una cosa del genere. Non che il padre non fosse un affascinante, giovanile e ricchissimo cinquantacinquenne. Niente da ridire su quello. Ma era comunque il selvaggio splendore di Kimbara a incantare Rebecca dai grandi occhi grigi. Occhi come le chiare e dolci acque di una sorgente montana.

    Tuttavia, Brod aveva intuito sin dal primo istante che la signorina Hunt avrebbe rinunciato in qualsiasi momento alla professione di giornalista e scrittrice pur di diventare signora di Kimbara. Da una carriera in embrione a ricchezze inimmaginabili. Un vero colpaccio anche se limitato nel tempo: la piccola, infatti, avrebbe potuto nuotare nell'oro solo finché il padre fosse stato in vita. Dopo, denaro e proprietà sarebbero passate a lui, Brod.

    La tradizione dei Kinross non era mai stata infranta. Kimbara, la casa avita, passava di padre in figlio, secondo le leggi della primogenitura. Nessuno aveva mai abdicato in favore di un fratello, sebbene Andrew Kinross fosse stato un secondogenito che, a differenza del fratello maggiore James, era sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale. James era spirato in un deserto lontano, molto diverso dal loro. Una delle innumerevoli tragedie della guerra.

    Scuotendo il capo, Brod raccattò la posta e la scorse in fretta. Era arrivata quel giorno con il servizio aereo mentre lui si era trovato con la mandria al pascolo. A ritirarla era stato Wally, il suo fedele ex mandriano per metà aborigeno. Da quando si era storpiato una gamba cadendo da cavallo, Wally si occupava perlopiù della fattoria e dell'orto annesso. Adesso stava familiarizzando persino con i fornelli. E se la cavava abbastanza bene. Se non altro, era un cuoco migliore di lui.

    Tra tante lettere, una soltanto richiamò la sua attenzione e per certi versi la stava aspettando. Strappò la busta, sorridendo amaramente dinanzi al contenuto. Perché mai il vecchio avrebbe dovuto telefonargli quando era così bravo a scrivere? Brod inspirò a fondo. Nessun Caro figliolo. Niente del genere. Nessuna domanda sulla sua salute. Per carità. Stewart Kinross sembrava aver organizzato un galà per far colpo sulla signorina Hunt. Un weekend di polo a fine mese. Ovvero, di lì a dieci giorni. Gli incontri sarebbero incominciati sabato mattina, con la finale del torneo prevista per le quindici. In serata, ci sarebbe stato il consueto ballo di gala nel salone di Kimbara.

    Il padre, ovviamente, avrebbe capitanato la squadra di casa, aggiudicandosi i giocatori migliori. A Brod sarebbe toccata la leadership della squadra avversaria. Stewart Kinross odiava che il primogenito fosse così bravo, sebbene un tantino violento. In realtà, il padre odiava tutto ciò che faceva Brod. Più che un figlio, lo considerava un rivale. Un nemico da combattere senza pietà.

    Bah, era tutto così bizzarro, così innaturale... Logico che lui e Ally fossero segnati emotivamente!

    La madre era scappata quando Brod aveva avuto nove anni e la sorella quattro. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Non che lui e Ally non fossero arrivati a capirlo, col tempo. Conoscendo meglio il padre, i suoi malumori, la sua colossale arroganza, la sua freddezza e la sua lingua tagliente, erano giunti alla conclusione che la madre fosse stata né più né meno costretta alla fuga. Forse, la poverina si sarebbe anche battuta per il loro affidamento come aveva promesso di fare, se non avesse perduto la vita in un tragico incidente automobilistico meno di un anno dopo. Brod ricordava con chiarezza il giorno in cui il padre lo aveva convocato nel proprio studio per dirgli dell'incidente.

    «Nessuno mi sfugge» aveva sentenziato Stewart Kinross con un sorriso raggelante.

    Quello era suo padre.

    Brod scosse il capo. Perlomeno, lui e Ally avevano potuto contare sul nonno. Per qualche tempo, almeno. Un uomo migliore non si sarebbe potuto trovare. Il complimento più grande che Brod avesse mai ricevuto gli era giunto da un caro amico di Andrew Kinross, sir Jock McTavish.

    «Possiedi la generosità e lo spirito indomito di tuo nonno, Broderick. E come lui, diventerai una leggenda.»

    Brod si era aggrappato a quelle parole vibranti durante gli sconvolgenti confronti che aveva avuto col padre nel corso degli anni. Anni difficili, visto che Stewart Kinross non aveva mai perso occasione per umiliarlo.

    Intascò la lettera sbuffando. Non aveva voglia di intraprendere un viaggio così lungo. C'era un bel pezzo di strada da Marlu alla residenza dei Kinross nel Channel Country, nel remoto sudovest dello sconfinato Queensland. Tra l'altro, era dannatamente impegnato. Se fosse andato, avrebbe dovuto usare l'aereo. Il padre non si era certo offerto di mandargli il Beech Baron, ragion per cui avrebbe dovuto chiamare i Cameron, cosa che faceva di frequente anche dopo la rottura di Ally con Rafe.

    Brod era cresciuto coi fratelli Cameron, Rafe e Grant. La storia dei Kinross e dei Cameron era la storia dell'outback australiano. Erano stati i loro antenati scozzesi, amici d'infanzia, a colonizzare per primi quella zona selvaggia, trasformandosi in grandi allevatori. Entrambe le dinastie non soltanto erano sopravvissute ma avevano anche prosperato.

    Lo assalì una frustrazione improvvisa. Ricordava benissimo il giorno in cui Ally era venuta a dirgli che non avrebbe sposato Rafe, che sarebbe invece partita. Un viaggio alla scoperta di se stessa, lo aveva chiamato. La sua storia con Rafe stava diventando troppo intensa, troppo coinvolgente per lei. Per questo sentiva il bisogno di troncarla.

    «Ma, accidenti, Ally, tu lo ami!» aveva ribattuto Brod in preda all'incredulità più totale. «E lui ama te!»

    «Lo amo con tutta me stessa» aveva ammesso la sorella scoppiando a piangere. «Ma tu non sai che cosa si provi, Brod. Certo, tutte le ragazze ti corrono dietro. Ma nessuna di loro ti ha mai toccato il cuore. Rafe mi prosciuga emotivamente. Sono stanca di lui, stanca del potere che esercita su di me. È più di quanto io possa sopportare.»

    Sconvolto, Brod aveva insistito. «Così, è esigente? Impetuoso? Un uomo è un uomo! Non rassomiglia per niente a nostro padre. Non c'è niente di oscuro e minaccioso in Rafe, se è questo che ti preoccupa. È un bravissimo ragazzo. Che cosa ti prende, Ally? Rafe è il

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1