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L uomo perfetto: Harmony Collezione
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E-book158 pagine1 ora

L uomo perfetto: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Per uno strano scherzo del destino, l'ennesimo sgarbo del marito si rivela essere un regalo inaspettato per la bella Lily.

Santiago Morais è forte, orgoglioso, e assolutamente passionale. Tutte cose che Gordon, l'infedele marito di Lily non è. È quindi tra le braccia dell'affascinante presidente della Morais International che la sensuale bibliotecaria si risveglia, scoprendosi molto diversa dal ghiacciolo che Gordon l'accusava di essere. Ma una scioccante scoperta spinge Santiago a convincersi che lei lo abbia ingannato, ponendo fine alla loro relazione. Solo un miracolo potrebbe, a questo punto, regalare un lieto fine alla loro storia d'amore.
LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2020
ISBN9788830520738
L uomo perfetto: Harmony Collezione
Autore

Kim Lawrence

Autrice inglese, rivela nei suoi romanzi la propria passione per le commedie brillanti.

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    Anteprima del libro

    L uomo perfetto - Kim Lawrence

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Santiago’s Love-Child

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Kim Lawrence

    Traduzione di Laura Premarini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-073-8

    1

    Dopo aver cercato di vendere un’idea per dieci minuti di seguito, la maggior parte della gente avrebbe rinunciato, ma Dan Taylor non era uno di questi. Alcuni sostenevano che compensasse con la determinazione, ciò che gli mancava in talento.

    Santiago Morais, considerato invece un uomo ben più dotato del normale, lo ascoltò spiegare per l’ennesima volta perché quel weekend non era necessario che sistemasse i conti, dal momento che ci avrebbe pensato lui.

    «No.»

    Quel no era inequivocabile e non era incoraggiante che Santiago manifestasse una leggera irritazione.

    Dan era un po’ sorpreso dalla mancanza di cooperazione dell’amico. In effetti stava mostrando il genere di gelida indifferenza che lui si era aspettato cinque anni prima, quando si era presentato agli uffici della Morais International di Londra. Nonostante potesse contare su una lontana parentela con la famiglia Morais, aveva ottime probabilità di essere cacciato via.

    Ricordava ancora che riuscire ad avere un appuntamento con Santiago Morais, non era stato facile e quando si era trovato faccia a faccia con lui, la sua risolutezza l’aveva quasi abbandonato. Santiago era più giovane di quanto si aspettasse e molto più duro.

    Di fronte a quello sguardo cinico e gelido, Dan istintivamente aveva lasciato perdere il discorso che si era preparato e gli aveva confessato: «Senta, non c’è assolutamente ragione per cui lei mi dovrebbe dare un lavoro solo perché una mia prozia ha sposato qualche lontano zio di sua madre. Mi rendo perfettamente conto di non essere idoneo, ma se mi offre una possibilità non lo rimpiangerà. Darei tutto quello che ho e anche di più per poterlo dimostrare».

    «Ha qualcosa da dimostrare?» La voce profonda, dal vago accento spagnolo, lo aveva fatto sussultare.

    «Che non sono un perdente» aveva risposto Dan.

    La figura dietro la scrivania si era alzata in piedi, quasi minacciosa. Era davvero alto e aveva il fisico di un canoista olimpionico. Per un lungo momento Santiago lo aveva fissato in silenzio.

    «D’accordo, mi spiace averla disturbata...»

    «Alle otto e trenta lunedì.»

    «Cos’ha detto?»

    «Se vuole un lavoro, si presenti qui lunedì mattina alle otto e trenta.»

    «Non lo rimpiangerà» aveva dichiarato Dan.

    Aveva mantenuto la promessa e dimostrato il suo valore. Tra i due uomini era nata un’amicizia, che durava nonostante, due anni prima, avesse lasciato la società Morais per mettersi in proprio.

    Adottò un’espressione ferita mentre osservava il lontano cugino leggere un documento e prendere appunti nella sua lingua natia in un piccolo registratore.

    «Ti stai mostrando insensibile» osservò Dan.

    «Se essere insensibile, significa rifiutarsi di trascorrere un weekend a far divertire una donna grassa, noiosa e mentalmente instabile, per permetterti di rimanere solo con la tua Rebecca, allora sono un mostro.»

    «Si chiama Rachel e l’amica non è mentalmente instabile. Credo stia solo prendendosi una pausa o qualcosa di simile.»

    «Adesso mi stai davvero tentando, ma la risposta è ancora no, Daniel.»

    «Se tu incontrassi Rachel, cambieresti idea di sicuro Santiago.»

    «È bella?»

    «Molto, e non guardarmi così. Questa non è una storia come tante. Lei è la donna giusta, ne sono certo.» Si indignò quando Santiago rispose con un sorriso cinico. «Ti pensavo più comprensivo considerando...» continuò Dan esitante.

    Santiago rinunciò a proseguire il lavoro e alzò lo sguardo. «Considerando cosa?»

    «Che stai per sposarti, o sbaglio?»

    «Prima o poi immagino che accadrà.»

    «Sai a cosa mi riferisco. Non stai per sposare quella cantante sexy che vedo sempre fotografata con te?»

    «Quella cantante sexy ha un’agente con una fertile immaginazione. Susie non è innamorata di me.»

    «Quindi è solo...»

    «Non sono affari tuoi.»

    «Mi sembra giusto, ma penso ancora che ti stia comportando in modo del tutto irragionevole. Ti sto solo chiedendo di passare un weekend in un delizioso cottage, non di donare midollo osseo! Guarda...» disse, cercando nella tasca ed estraendo una foto. «Non è bella? E in quanto all’età, a me piacciono le donne più grandi...» aggiunse sulla difensiva, mettendo sotto il naso di Santiago una fotografia.

    Con un sospiro, lui diede un’occhiata all’immagine leggermente sfuocata di una donna bionda e alta, che gli sembrò simile a molte altre bionde e alte.

    «Sì, è molto...» Santiago si fermò e il colore svanì dal suo viso olivastro mentre guardava la persona seminascosta dalla ragazza del cugino.

    «Ti senti bene?» chiese Dan, preoccupato. Si stava sforzando di ricordare come soccorrere qualcuno che smette di respirare, quando gli occhi di Santiago si sollevarono. Sembrava sconvolto, ma non sul punto di morire per un attacco cardiaco come aveva temuto.

    «Sto bene.» Santiago non aveva intenzione di rivelare che aveva riconosciuto la persona nella fotografia. «La donna ritratta accanto a Rachel, è l’amica che verrà questo weekend?» chiese con finta indifferenza mentre indicava la figura sullo sfondo.

    «Sì, quella è Lily» ammise Dan senza entusiasmo. «È rimasta a casa di Rachel queste ultime tre settimane. Sono amiche da secoli e non credo che ami molto gli uomini, io almeno non le piaccio. Dev’essere stato il marito che l’ha piantata a renderla così.»

    «Suo marito l’ha lasciata?»

    «Non sono sicuro dei dettagli, ma presumo sia quello che l’ha fatta andare in pezzi.»

    «Sono divorziati?»

    «Come ho detto, non conosco i dettagli. Avevo invitato un collega questo weekend perché la tenesse fuori dai piedi, ma si è fatto venire gli orecchioni!»

    «Poco gentile da parte sua» ridacchiò Santiago.

    «Non dico che l’abbia fatto di proposito, ma è un secolo che ho programmato questo fine settimana! Ancora prima di comprare l’anello.»

    «Hai intenzione di dichiararti?» Santiago guardò Daniel e si augurò che Rachel non fosse una donnaccia, visto che era amica di Lily.

    «Sei anni non sono una gran differenza di età.»

    «Insignificante» convenne Santiago, divertito che fosse qualcosa di così futile a preoccuparlo. «Ma questo cambia le cose» osservò.

    «Davvero?» Dan era incerto.

    «Essendo un romantico, verrò a tenere compagnia a questa Lily.»

    Dan gli fu così grato che Santiago impiegò più di dieci minuti a liberarsi di lui. Quando finalmente se ne andò, prese la fotografia che si era infilato furtivamente in tasca, e la posò sulla scrivania. Si sporse in avanti e fissò i lineamenti sfuocati della donna sullo sfondo, un brivido lo scosse. I suoi capelli sembravano scuri nell’istantanea, ma lui sapeva che erano di un castano dorato, con sfumature che andavano dal biondo a un caldo rossiccio. Quel piccolo viso dalla forma a cuore, più magro di quanto ricordasse, quei grandi occhi blu e quella morbida bocca seducente non sembravano appartenere alla donna priva di morale che lo aveva preso in giro senza alcuna remora.

    Come Santiago si era ripetuto molte volte, almeno aveva la consolazione di avere avuto una via di scampo. Non era lui, infatti, a essere sposato con quella piccola truffatrice senza cuore. Un altro uomo godeva della perizia di quelle labbra morbide, dormiva la notte con la testa sul suo seno caldo e credeva a tutte le sue bugie.

    Stranamente, però, il pensiero della sua fortuna non lo faceva sentire sollevato. Di colpo ricordò le parole di Daniel e si rese conto che, probabilmente, nessuno stava godendo dei piaceri di quel corpo voluttuoso. Ricordandone la sensualità, Santiago dubitava che una simile situazione sarebbe durata a lungo. Si guardò le mani strette a pugno e ruotò la testa per sciogliere la tensione che gli si era accumulata nel collo e nelle spalle. Lui aveva superato quella storia ormai, ma era il ricordo dell’inganno subito a tormentarlo ancora, impedendogli di godere appieno ciò che la vita gli offriva. Per riconquistare il proprio equilibrio, doveva togliersi la soddisfazione di vedere Lily avere quello che si meritava. Ora, grazie a Dan, gli si presentava finalmente l’occasione. Rimuginò su ciò che aveva saputo e si chiese come poterlo usare a proprio vantaggio. Sembrava proprio che Lily stesse attraversando un periodo burrascoso, Santiago sorrise truce. Che fosse arrivato il momento per quella donna di raccogliere quello che aveva seminato? O forse la sua crisi era parte di qualche elaborato imbroglio? Conoscendola, era possibile.

    «Stavi piangendo.»

    Lily, che aveva pensato di essere sola, sussultò prima di alzare la testa. «No» borbottò, incollandosi un sorriso sul viso arrossato. «È questa dannata febbre da fieno.»

    «Tu non hai nessuna febbre da fieno» ribatté l’amica, posando la borsa sul pavimento e slacciandosi le scarpe.

    Lily osservò le scarpe dai tacchi vertiginosi mentre Rachel si rannicchiava su una poltrona. Le guance cominciarono a dolerle per nascondere l’aspetto congestionato. Si soffiò il naso rumorosamente. «Bene, ora ce l’ho» insistette.

    Rachel corrugò la fronte. «Se lo dici tu» osservò. «Allora, cosa facciamo stasera?»

    «In realtà pensavo di andarmene a letto presto.»

    «A letto presto! Ci sei andata tutta la settimana scorsa.»

    Rachel la scrutò socchiudendo gli occhi e gettando mentalmente in pattumiera il top che Lily indossava e che non avrebbe voluto nemmeno un’associazione di beneficenza. Cercò di immaginarla con un abito scollato in una tinta pastello, magari azzurro che avrebbe valorizzato la sfumatura incredibile dei suoi occhi.

    «Sarebbe ora che ti sistemassi i capelli, cara. Farebbe bene a entrambe» asserì.

    Lily, con un senso di colpa, notò i segni della fatica attorno agli occhi dell’amica. «Brutta giornata?»

    «Qualche volta mi chiedo perché mai sono diventata una contabile» ammise lei.

    «Il salario a sei cifre?»

    Rachel sorrise. «Quello lo prendo perché sono in gamba nel mio lavoro. Ora, a proposito di stasera, Dan ha questo amico davvero carino. È single, benestante, certo non è Brad Pitt, ma...»

    «Chi è nel bisogno non può fare lo schifiltoso, no?»

    «L’hai detto tu. Bisogna essere realisti» scherzò Rachel. Esaminò accuratamente il viso di Lily. «Considerando che curarti per te consiste nel lavarti con un po’ di acqua e sapone... hai una pelle disgustosamente bella» osservò invidiosa. «Be’, forse un po’ di fondotinta nasconderebbe quelle lentiggini, anche se ad alcuni uomini piacciono. Chiamerò Dan e...»

    Lily conosceva qualcuno che aveva detto di adorare le sue lentiggini, ma ora sospettava che l’avrebbero disgustato come tutto il resto.

    «No!»

    Rachel assunse un’espressione stupita e Lily aggiunse più calma. «Apprezzo davvero cosa stai cercando

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