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Uno scandalo per il milionario: Harmony Collezione
Uno scandalo per il milionario: Harmony Collezione
Uno scandalo per il milionario: Harmony Collezione
E-book151 pagine2 ore

Uno scandalo per il milionario: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Dante D'Arezzo è l'ultima persona al mondo che Justina Perry vorrebbe incontrare al matrimonio della sua migliore amica. Lei lo conosce bene: spietato, insensibile e dannatamente affascinante, Dante le ha già spezzato il cuore una volta, e non ha alcuna intenzione di arrendersi ancora ai suoi desideri.
Ma quando un uomo come Dante vuole qualcosa, non fa altro che prenderla, e nessuno al mondo è in grado di impedirglielo. Tanto meno Justina.
LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2020
ISBN9788830513389
Uno scandalo per il milionario: Harmony Collezione
Autore

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Anteprima del libro

    Uno scandalo per il milionario - Sharon Kendrick

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Scandal, a Secret, a Baby

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Sharon Kendrick

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-338-9

    1

    Dante D’Arezzo intuì il momento esatto in cui la sua ex fidanzata entrava nella cattedrale. Percepì il silenzio e i mormorii che accompagnavano il suo ingresso.

    «Guarda, è Justina Perry.»

    «Oh, wow!»

    Il suo cuore si strinse in una morsa mentre gli invitati si voltavano a guardarla per vedere se era cambiata. Volevano conoscere ogni singolo dettaglio di lei perché una volta era stata famosa e la fama rendeva la gente vorace.

    E lui lo sapeva dannatamente bene.

    Non aveva forse scoperto tutti i lati oscuri della celebrità? Il modo in cui ti corrompeva e si insinuava nella vita normale alla stregua di un acido corrosivo?

    Il suo corpo si irrigidì per la tensione mentre la osservava percorrere la navata della cattedrale di Norwick, dove la sua ex compagna delle Lollipops si sarebbe sposata.

    I capelli scuri erano stati raccolti in un’elaborata acconciatura e indossava un abito di fattura orientale in un satin color rosa pallido con ricamati draghi e fiori. A un primo sguardo quel vestito sembrava molto modesto, ma poi un paio di scarpe dal tacco alto spuntò dallo spacco che lasciava intravedere una generosa porzione di gambe.

    Dante fu travolto da una sgradita ondata di desiderio, seguita da un impeto di rabbia. Quindi le piaceva ancora mostrarsi come una sgualdrina? Le piaceva la sensazione che provava quando gli uomini la guardavano fantasticando sul suo corpo tentatore, accompagnato dal volto espressivo di un angelo nero?

    La sua rabbia, però, non fu sufficiente a smorzare la fitta all’inguine e continuò a fissarla mentre prendeva posto in prima fila, voltandosi a sorridere al vicino.

    La stoffa si tese sul suo fondoschiena e lui non poté fare a meno di pensare a quanto tempo fosse passato dall’ultima volta che l’aveva vista; cinque anni avrebbero dovuto essere sufficienti per diventare immune al suo fascino.

    E allora perché il cuore gli batteva impazzito, risvegliando il suo desiderio con una tale intensità che dovette coprirsi il basso ventre con il libro degli inni?

    Provò a concentrarsi su altro intanto che iniziava la cerimonia. Purtroppo non fu facile anche perché la messa sembrò durare più del normale. Forse perché lo sposo era un duca.

    La sua attenzione rimase focalizzata su Justina... che si contorceva sotto di lui sopra un letto bianco. Justina con i suoi capelli neri, la pelle di magnolia e due meravigliosi occhi ambra.

    Ricordava perfettamente quel corpo snello e morbido e i capezzoli che si adattavano magicamente alla sua bocca.

    Scosse la testa, turbato da quei pensieri. Voleva dimenticare il primo e unico errore della sua vita. La rottura del fidanzamento era il suo solo fallimento in un’esistenza costellata di successi.

    Era un uomo orgoglioso, appartenente a una famiglia aristocratica toscana di antico lignaggio, ricca di terre ma con scarsa liquidità. I suoi antenati erano stati studiosi, soldati, diplomatici.

    Lui, però, aveva preso in mano la situazione e adesso i D’Arezzo possedevano proprietà immobiliari in tutto il mondo, oltre ai loro vigneti nella campagna attorno a Firenze.

    Aveva tutto ciò che un uomo potesse desiderare, eppure il suo cuore era vuoto.

    Le campane iniziarono a suonare trionfanti annunciando la fine della cerimonia e Roxy Carmichael, avvolta in una nuvola di seta bianca e perle, si avviò fuori dalla chiesa al braccio del suo novello sposo.

    Chi l’avrebbe mai detto? L’ultima volta che l’aveva vista si stava dimenando su un enorme palcoscenico indossando una specie di minigonna di lustrini insieme a Justina e a Lexi, con le quali aveva creato le Lollipops, il più famoso complesso musicale femminile del pianeta.

    Gli invitati si erano accodati agli sposi e Dante fissò Justina; voleva osservare la sua reazione quando l’avrebbe visto.

    Rimpiangeva le scelte che aveva fatto e che lo avevano portato a respingerla? Pensava mai a quello che avrebbe potuto avere?

    La sera prima aveva ceduto alla tentazione e, dopo una rapida ricerca su Internet, aveva scoperto che non si era mai sposata e che non aveva avuto dei figli, cosa che lo aveva fatto pensare.

    Ormai Justina doveva avere trent’anni, quindi avrebbe dovuto iniziare a preoccuparsi se desiderava un bambino. Le sue labbra si curvarono in un sorriso crudele. Ovviamente non era così.

    Quale fascino poteva avere un figlio su una donna come lei?

    Per Justina la carriera era tutto.

    Tutto.

    Posò lo sguardo sul suo incarnato pallido mentre si avviava verso di lui e per un istante la vide esitare quando i loro sguardi si incrociarono.

    Dante fissò i suoi occhi color ambra e li vide spalancarsi increduli, poi scorse un flash nelle loro profondità che non avrebbe saputo definire, anche se avesse voluto.

    Ciò che Justina Perry pensava o provava non erano affari suoi. Osservò con piacere il suo imbarazzo quando gli si avvicinò abbastanza da percepire il suo profumo che gli ricordava il miele e il gelsomino. Poi sparì e si ritrovò di fronte una bionda carina, la quale gli rivolse un sorriso radioso che ricambiò per educazione. Non era venuto lì quel giorno per trovarsi una donna. In realtà continuava a chiedersi perché avesse accettato quell’invito che non si sarebbe mai aspettato di ricevere. Forse per convincersi che non provava più nulla per l’unica donna che era riuscita a penetrare la corazza del suo cuore di pietra.

    Uscì dalla chiesa e inalò l’odore penetrante dei fiori che decoravano l’imponente ingresso. Guardò in direzione di Justina, circondata da persone che reclamavano la sua attenzione, ma lei non li stava ascoltando. Teneva gli occhi fissi sulla porta, come se stesse aspettando la sua apparizione.

    Dante provò il fremito di qualcosa che non avrebbe saputo descrivere nemmeno nella sua lingua nativa. Si incamminò verso di lei, vagamente consapevole delle invitate che si voltavano a guardarlo.

    Vide Justina affondare i denti nel labbro inferiore e ricordò ciò che quelle labbra sensuali erano in grado di fare. Una fitta di desiderio minacciò di sopraffarlo.

    Quando la raggiunse, la gente si zittì fissandolo con curiosità. Forse dipendeva dal suo aspetto mediterraneo, oppure dalla sua espressione minacciosa, comunque tutti si dileguarono velocemente lasciandoli soli.

    «Bene, bene, bene...» disse. «Guarda un po’ chi c’è qui.»

    Il cuore di Justina iniziò a battere a mille. I suoi sensi ripresero vita, come se qualcuno avesse loro dato fuoco. Il seno cominciò a formicolare e un forte calore le si diffuse in mezzo alle gambe.

    Pregò che quel bastardo non se ne accorgesse. Non voleva desiderarlo. Voleva mostrarsi fredda e imperturbabile. Purtroppo non era facile; non quando il viso di lui era a pochi centimetri dal suo.

    Il volto di Dante era il più bello e primitivo che avesse mai visto e quel corpo possente era impresso nella sua coscienza. Si sentiva debole, come se qualcuno le avesse prosciugato il sangue sostituendolo con l’acqua.

    Be’, tu sei una donna forte, si disse, e non mostrerai segni di debolezza perché lui è Dante D’Arezzo, l’uomo che confonde l’amore con il controllo, che ti ha scaricata perché non ti comportavi come se fossi il suo burattino personale, che si è spietatamente portato un’altra a letto e... e...

    Justina vide un letto con le lenzuola sgualcite, una massa di capelli biondi e un fondoschiena alto e sodo. E poi lui, con gli occhi chiusi, in estasi, mentre la compagna, nuda, soddisfaceva i suoi bisogni.

    Le immagini di quel tradimento erano simili a pezzi di vetro nella sua mente e lei, negli ultimi cinque anni, era riuscita soltanto a smussarli.

    Non doveva pensarci. Non poteva permetterselo. Doveva concentrarsi su ciò che era importante e in quel momento era allontanarsi da Dante.

    «Grazie per avere rovinato quello che avrebbe potuto essere un giorno perfetto» gli disse con voce fredda. «Chi ti ha invitato?»

    Lui non si era aspettato un’ostilità così aperta e, per qualche ragione che non riusciva a spiegarsi, la cosa gli fece piacere. Forse dipendeva dal fatto che la prospettiva di uno scontro con Justina era stuzzicante tanto quanto quella di stenderla sul cofano dell’auto più vicina e farla sua.

    «Chi credi che mi abbia invitato?» rispose avvicinandosi di più. «La sposa. Oppure pensi che mi sia intrufolato?»

    Justina non riuscì a sopprimere un brivido quando Dante proiettò su di lei un’ombra simile a un oscuro presagio.

    «Davvero?» ribatté sperando di smettere di reagire così. Aveva la sensazione che il suo cuore avesse cominciato improvvisamente a sgelarsi dopo avere trascorso anni in un deserto artico, e agognò di nuovo il suo tocco e le sue carezze.

    Suo malgrado si ritrovò a ricordare il modo in cui chinava la testa tra le sue gambe stuzzicandole con la lingua la parte più sensibile. Com’era possibile che lo desiderasse ancora visto che lo detestava con tutta se stessa? «Credevo che non fossi più in contatto con Roxy.»

    «Infatti. Ci siamo persi di vista quando ci siamo lasciati, ma presumo che si sentisse ben disposta con il mondo dopo avere trovato un duca da sposare, così ha deciso di rintracciarmi.»

    Justina sapeva esattamente perché Roxy lo aveva fatto. Sarebbe stato prestigioso avere un uomo come Dante nella lista degli invitati. Inoltre, il suo fascino e la sua bellezza avrebbero reso felici tutte le donne single presenti. Ma perché l’amica non l’aveva avvertita? Probabilmente perché sapeva che non avrebbe più partecipato al matrimonio.

    Tuttavia, ormai sarebbe dovuta essere immune a Dante D’Arezzo, giusto? Non lo vedeva da cinque anni, era cresciuta e sicuramente era diventata più saggia; perlomeno abbastanza da restare indifferente al suo sex appeal.

    E allora perché i suoi capezzoli reagivano a quello sguardo arrogante e il calore in mezzo alle gambe la faceva sentire terribilmente consapevole della sua presenza?

    Lo fissò appellandosi a un’oggettività che

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