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Ieri o mai più: Harmony Collezione
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E-book152 pagine2 ore

Ieri o mai più: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La Carmen di Bizet può sedurre un pirata? Sì, se succede a un ricevimento in maschera e se, sotto il travestimento, si nascondono un'assistente all'infanzia e un consulente finanziario. Nel corso di una festa, Katie Beaumont e Carver Dane, attratti da una forza misteriosa, diventano amanti. O meglio, tornano amanti. Entrambi ignari di chi si celi sotto l'altra maschera, infatti, non possono sapere di aver appena compiuto un tuffo nel passato. E il giorno dopo, al mattino...
LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2016
ISBN9788858953228
Ieri o mai più: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Ieri o mai più - Emma Darcy

    successivo.

    1

    Furono i capelli ad attirare la sua attenzione. Gli capitava sempre con capelli di quel tipo... una massa serica di ricci neri. Atteggiò la bocca in una smorfia di autocommiserazione. Si dice che le persone siano attratte sempre dalle stesse caratteristiche fisiche, ma due relazioni disastrose avrebbero dovuto agire da deterrente, almeno nel suo caso.

    Rimase in attesa di un segnale negativo, che non si presentò. Lo sguardo era sempre calamitato dalla ragazza.

    Naturalmente avrebbe potuto essere una parrucca, perché si trattava di un ballo in maschera. Era impossibile averne la certezza a quella distanza, anche perché la maschera rossa lucente che indossava la ragazza le nascondeva l'attaccatura dei capelli. Di proposito guidò la compagna in una sequenza di passi studiata per una manovra di avvicinamento.

    I capelli appartenevano a una donna mascherata da Carmen, la famosa, sensuale gitana dell'opera di Bizet. Il che era sufficiente per stare lontano da lei. Quel corpo era dinamite pura, inguainato in un abito rosso con provocanti frange purpuree. Lo spacco nella parte anteriore della gonna, poi, rivelava le gambe ben modellate ogni volta che il suo compagno la faceva volteggiare su se stessa.

    E poi bracciali d'oro, orecchini ad anello. Immensamente sexy, sentenziò Carver, senza distogliere lo sguardo da lei, deciso a invitarla per il prossimo ballo. Le ciocche che le scendevano sulle orecchie provavano che non si trattava di una parrucca. La terza volta avrebbe potuto essere quella buona, si disse amaramente, ma non ci credeva. Voleva semplicemente soddisfare il desiderio che lei gli aveva suscitato.

    Katie Beaumont si stava divertendo. Da qualche tempo non lasciava i capelli sciolti. Impersonare Carmen, in mezzo a centinaia di persone che non conosceva, era liberatorio. Non era costretta a mantenere una certa immagine. Era l'occasione per liberarsi dall'ansia ricorrente, soprattutto dalla preoccupazione di ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lei.

    Quando il ballo si concluse, il suo compagno, un torero, sudava abbondantemente. «Splendido» ansimò, cercando di attirarla a sé, «vieni al bar a bere qualcosa.»

    «Grazie, ma mi aspettano al tavolo» si scusò sorridendo, mentre si sottraeva alla sua presa. «Bevi tu anche per me» gli disse, tanto per rendergli più accettabile il rifiuto. Era un ballerino eccezionale, ma lei non gradiva la sua compagnia al di là della pista da ballo, e quella notte era decisa a fare solo ciò che le piaceva.

    Fu semplice scivolar via nella sala affollata. Le avevano assegnato il posto a uno dei tavoli ufficiali, accanto ad Amanda, una vecchia compagna di scuola, che si era sistemata con un matrimonio da favola, sposando Max Fairweather, un finanziere rampante tra i più noti di Sidney.

    Katie era stata felice di incontrare l'amica dopo tanti anni durante i quali non si erano tenute in contatto, una coincidenza fortuita verificatasi quando Amanda aveva portato il proprio bimbo di quattro anni all'asilo, dove lei lavorava da sei mesi. Pur priva di ambizioni – non le interessava frequentare la buona società – la divertente compagnia di Amanda, di tanto in tanto, dava un pizzico di interesse alla sua vita.

    Sorrise alla mimica dell'amica che stava intrattenendo gli altri ospiti al tavolo con qualche storiella spinta. Era senza dubbio un'ospite perfetta. Quella sera, poi, era fantastica, mascherata da danzatrice del ventre, nei toni del verde e del blu, una maschera dorata che si univa a un copricapo di rete, pure dorato, dal quale scendevano fili di perle lucenti che si mescolavano ai lunghi capelli biondi.

    «Allora, com'è il torero?» chiese non appena Katie si sedette accanto a lei.

    Sorrise, ben sapendo di dare una mazzata ai progetti dell'amica di trovarle un partner. «Balla bene, ma è troppo pieno di sé.»

    «Mmh... ci serve qualcosa di meglio» mormorò Amanda con candore. «Il tipo che mi ha colpito è un pirata molto sexy. Un re dei pirati, se mai ne ho visto uno.»

    «Un re dei pirati?» Katie scrollò le spalle. «Non l'ho notato.»

    «Ma lui ha notato te» fu l'immediata risposta. Amanda aveva sempre in serbo qualche colpo per infierire sulla condizione di single dell'amica. «Non ti ha tolto gli occhi di dosso durante l'ultimo ballo.»

    Rise, consapevole che molti uomini l'avevano osservata, e uno in particolare non faceva molta differenza. Il costume da Carmen era provocatoriamente sexy. Amanda rispettava la norma Se lo indossi, ostentalo, e di sicuro, in quell'occasione, aveva influenzato i principi di Katie. Non che a lei importasse. Quella sera non le interessava quanti l'ammirassero. Era del tutto innocuo mostrarsi desiderabile quando non c'era connesso alcun rischio.

    «Credo che tu non dovresti essere attratta da nessuno, Amanda» scherzò rivolta all'amica. «Io mi trovo qui al posto di tuo marito, rammenti?»

    «Non ricordarmelo; sono molto seccata con Max per aver preso un altro impegno. Soprattutto perché faccio parte del comitato organizzatore per la raccolta di fondi. Lui e i suoi finesettimana del golf!» brontolò cupa, mentre prendeva la bottiglia di champagne per riempire di nuovo i bicchieri.

    «Non hai sempre sostenuto che questi incontri sono utili per il suo lavoro?» puntualizzò Katie diplomaticamente. «Questo tenore di vita ha un prezzo.»

    «Come se non lo sapessi!» sospirò Amanda. «Ti garantisco che preferisco bere uno champagne dei migliori che tormentarmi col pensiero di mettere in piedi un'attività. Tu sei sicura di voler organizzare quel servizio taxi per bambini, Katie?»

    «Sì. Ho riflettuto a lungo e ho già fissato un appuntamento con la Finanziaria che mi ha raccomandato Max.»

    «Sono convinta che riuscirei a trovarti un ottimo partito...»

    Katie scosse il capo. «Preferisco di gran lunga provvedere a me stessa.»

    Amanda emise un sospiro esasperato. «Non è normale.» Fece un cenno indicando la sala da ballo. «Questo è normale per qualcuno come te.»

    «Cosa? Un ballo mascherato? Questo è un mondo fantastico» rise Katie. «Tuttavia ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di parteciparvi, permettendomi di usufruire del biglietto di Max e di avermi trovato il costume.»

    «Allora ti diverti!» esclamò trionfante Amanda.

    Katie sorrise. «Sì.»

    L'amica alzò il bicchiere in un brindisi. «A una notte speciale, di divertimento e frivolezza. Che tu possa avere diverse occasioni di questo genere!»

    Katie si limitò a bere un sorso senza commentare l'augurio. Un po' di divertimento poteva rischiarare la sua vita, ma indulgervi regolarmente lo avrebbe privato della sua magia.

    Sospettava che Amanda cercasse il divertimento a causa del marito, in realtà un gran brav'uomo, che tuttavia tendeva a essere noioso: qualche distrazione eccitante manteneva l'equilibrio nel rapporto. Tra l'altro era convinta che Max avesse organizzato il finesettimana del golf proprio per sottrarsi a quella serata: vestirsi in maschera non era proprio nel suo stile.

    Eppure pareva che il matrimonio funzionasse bene. Katie si domandò se il cinismo riguardo alla durata dei rapporti sentimentali non derivasse dall'esperienza fatta a Londra come babysitter. Osservare gli intrighi e le infedeltà che si consumavano dietro l'apparente solidità di matrimoni cosiddetti felici era stata una scoperta poco piacevole, e fare in modo che i bimbi rimanessero all'oscuro di quelle trame non era stato molto semplice.

    Adorava l'innocenza dei bimbi. Traeva maggior piacere dalla loro compagnia che da quella di buona parte degli adulti. L'idea di realizzare un servizio taxi per i bambini i cui genitori non avevano tempo di accompagnarli alle varie attività, l'attraeva sempre di più. Era certa che avrebbe funzionato, se solo avesse potuto ottenere il capitale iniziale per avviare l'impresa.

    Comunque fosse, non aveva nessuna intenzione di sistemarsi con qualcuna delle conoscenze di Amanda, tutti uomini reduci da un divorzio; sembrava, infatti, che solo i divorziati fossero disponibili per una donna che si avvicinava ai trenta. Non che a lei interessasse essere disponibile per qualcuno. Era abituata alla propria indipendenza. Nella vita aveva conosciuto la grande passione e, a meno che qualcuno non le avesse suscitato quelle stesse meravigliose emozioni, preferiva restare single.

    Vivere da sola era di gran lunga preferibile a condividere l'esistenza con un uomo che non amava, anche se buttarsi in un'avventura economica senza appoggio comportava molti più rischi di quanti, al momento, potesse prevedere.

    Diede un'occhiata agli uomini che sedevano al suo tavolo... nessuno di loro era attraente a sufficienza per insinuarle il minimo dubbio riguardo alla decisione di investire in un futuro sul quale poteva esercitare un controllo.

    Erano persone piacevoli con cui trascorrere una serata; intelligenti, colte, sufficientemente danarose da poter sostenere il costo astronomico del biglietto. Forse era a causa dell'abito mascherato, ma nessuno di loro le pareva reale. Sembrava che recitassero tutti una parte.

    D'altro canto era ciò che stava facendo lei. Era ingiusto giudicare quando quella serata era stata organizzata proprio per evadere dalla quotidianità.

    Fantasie...

    Bevve un po' di champagne e rise alle battute. L'orchestra riprese a suonare e Amanda le diede un colpetto alle costole.

    «Il re dei pirati sta venendo da questa parte» l'avvertì soddisfatta. «Alla tua destra. Alle ore tre.»

    Katie voltò il capo obbediente, curiosa di vedere l'uomo che aveva attratto l'attenzione dell'amica.

    «Adesso non dirmi che non è delizioso» la prese in giro Amanda.

    Il termine non era corretto, rifletté Katie. Assolutamente.

    Lui stava attraversando la pista da ballo, una cappa nera foderata di seta rossa che ondeggiava a ogni passo. Il rosso era ripreso in una bandana che gli cingeva il capo al di sopra della maschera. La camicia bianca, aperta sul petto, a sufficienza per rivelare un torace virile, era stretta da un'immensa cintura nera con le ossa incrociate dell'emblema dei pirati sulla fibbia d'argento. I pantaloni neri aderivano ai muscoli delle gambe e gli stivali, alti fino al ginocchio, accentuavano la sua prestanza.

    Appariva seriamente pericoloso... non delizioso.

    Il cuore cominciò a martellarle nel petto. Lui si stava avvicinando, lo sguardo letale della pantera che punta la preda... e niente avrebbe potuto distoglierlo dal proposito. Percepiva di essere il suo obiettivo, intuiva la sua determinazione. Fu percorsa da un brivido. Prima ancora di rendersene conto, scostò la sedia e si alzò per fronteggiarlo.

    Non seppe sottrarsi al suo magnetismo inesorabile, indecisa se combatterlo o cedere. Tutti i sensi all'erta, riconobbe che si trattava più di eccitazione che di timore, come quando si deve ingaggiare battaglia, costretti ad accettare quello che succederà.

    Non aveva mai provato nulla di simile da... da quando l'amore magico per Carver Dane l'aveva travolta in quell'intimità sessuale che si era interrotta così bruscamente.

    Scioccata per aver rivissuto un'esperienza dolorosa che si era lasciata alle spalle, Katie s'irrigidì quando il bucaniere si fermò a

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