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Un incorregibile playboy: Harmony Collezione
Un incorregibile playboy: Harmony Collezione
Un incorregibile playboy: Harmony Collezione
E-book155 pagine2 ore

Un incorregibile playboy: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La reputazione di Harry Finn è leggendaria: infallibile negli affari, irresistibile per le donne. Harry ottiene sempre ciò che vuole, e ora in cima alla sua lista dei desideri c'è Elizabeth, la segretaria di suo fratello. Un mese di collaborazione nel lussuoso villaggio turistico di Finn Island sarà più che sufficiente per superare le difese della bella Elizabeth, su questo Harry non ha alcun dubbio.
Lei, però, non si accontenta di essere solo l'ultima conquista di quell'incorreggibile playboy del suo nuovo capo che, fra l'altro, incarna tutto quello che ha sempre detestato di più in un uomo. Quel mese a stretto contatto, però, le fa conoscere un lato di lui del quale non sospettava nemmeno l'esistenza, un lato persino più pericoloso del suo devastante sorriso...
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2021
ISBN9788830527737
Un incorregibile playboy: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Un incorregibile playboy - Emma Darcy

    Copertina. «Un incorreggibile playboy» di Darcy Emma

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Incorrigible Playboy

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2013 Emma Darcy

    Traduzione di Anna Vassalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-773-7

    Frontespizio. «Un incorreggibile playboy» di Darcy Emma

    1

    Trenta.

    Tre – zero.

    Se c’è un compleanno che spinge a un cambiamento nella vita, è proprio questo.

    Elizabeth Flippence studiò il proprio aspetto allo specchio con un misto di ansia e speranza. Aveva tagliato i capelli castani fin sotto le orecchie, e ora le incorniciavano il viso. Era un taglio molto moderno e più femminile, ma aveva dei dubbi sulla tinta che il parrucchiere aveva insistito per farle.

    Indubbiamente quella tonalità castano dorato colpiva. Ed era proprio ciò di cui aveva bisogno, perché quel giorno Michael Finn si accorgesse di lei, la vedesse come una donna, invece di considerarla l’affidabile, super efficiente segretaria. Voleva disperatamente che il loro rapporto si spostasse da un livello puramente platonico. Due anni a consumarsi per un uomo che pareva fissato nel non mischiare affari e piacere erano stati anche troppi.

    Le sembrava tutto ridicolo. S’intendevano così bene. Di sicuro, Michael in cuor suo lo sapeva. Non poteva essere più evidente. La frustrazione per questo stato di cose serpeggiava da mesi, ed Elizabeth aveva deciso che quello era il giorno in cui avrebbe cercato di fargli abbassare la guardia. Il suo cambiamento avrebbe attratto la sua attenzione.

    Forse il parrucchiere aveva avuto ragione a insistere su quella tonalità castano dorato che faceva risaltare gli occhi. Il nuovo taglio, inoltre, sembrava diminuire le proporzioni decise del naso, inserendole armoniosamente nel viso.

    Comunque, ormai era fatta, e si augurava con fervore che tutto ciò sortisse il risultato voluto. Quando Michael avrebbe commentato il suo nuovo aspetto, gli avrebbe detto che era il regalo di compleanno che si era fatta e forse... ti prego... ti prego... ti prego... lui avrebbe proposto di festeggiare l’occasione invitandola a pranzo o, meglio ancora, a cena.

    Non voleva più essere la sua-ragazza-lunedì-venerdì. Voleva essere la donna di tutti i giorni e di tutte le notti. E se non si fosse verificato... Elizabeth trasse un profondo respiro mentre valutava l’inevitabile realtà. Trent’anni erano realmente il termine ultimo per una donna che desiderava una famiglia, per cercarsi un partner per la vita. La sua scelta era caduta su Michael Finn, ma se oggi lui non le avesse dato una riposta adeguata, avrebbe solo sprecato tempo ad aspettare ancora che lui si decidesse a cambiare idea. E questo significava che avrebbe dovuto darsi una mossa e cercare altrove.

    Bandì velocemente dalla mente il pensiero inquietante. Quel giorno doveva vedere positivo. Sorridi e il mondo ti sorriderà, si disse. Era uno dei principi di sua sorella e per lei aveva sempre funzionato; in qualsiasi circostanza si fosse trovata era sempre riuscita ad aprirsi un varco servendosi del proprio sorriso per uscire dai guai. Si poteva perdonare davvero molto a Lucy, quando sorrideva.

    Elizabeth stava riponendo il cellulare, pronta a recarsi in ufficio, quando l’apparecchio squillò. Rispose velocemente, certa che fosse Lucy, che aveva trascorso il fine settimana con amici a Port Douglas.

    «Ciao, Ellie! Tanti auguri! Spero che tu abbia indossato il completo che ti ho regalato.»

    «Grazie, certamente.»

    «Bene. Tutte le donne il giorno del trentesimo compleanno dovrebbero essere sicure di sé e bellissime.»

    Elizabeth rise. La splendida camicetta con le maniche ampie, verde e blu con particolari gialli e rossi e disegni di farfalle, era decisamente vistosa, soprattutto abbinata alla gonna stretta verde acqua. Il completo era mille miglia lontano dal suo stile abituale, ma si era lasciata convincere da Lucy a indossare quei colori vivaci.

    «Ho anche tagliato i capelli. E adesso sono castano dorato.»

    «Caspita! Non vedo l’ora di vederti! In tarda mattinata torno a Cairns. Farò un salto nel tuo ufficio. Adesso devo proprio andare.»

    La comunicazione s’interruppe prima che Elizabeth potesse dire: «No, non venire!».

    Probabilmente era stupido, ma si sentiva a disagio all’idea che la sorella le facesse visita in ufficio, e aveva sempre fatto in modo di evitarlo. A causa di Michael. Per quanto volesse bene alla sbalestrata sorella più giovane, non poteva ignorare che gli uomini erano irresistibilmente attratti da lei. Le sue relazioni non duravano a lungo. Niente, con Lucy, durava a lungo. C’era sempre un altro uomo, un altro lavoro, un altro luogo in cui andare.

    Per qualche secondo Elizabeth prese in esame la possibilità di richiamare la sorella, perché non voleva che quella giornata fosse rovinata da una possibile distrazione. Ma, d’altra parte, non aveva bisogno di mettere alla prova i sentimenti che Michael provava per lei? Avrebbe dovuto preferire i suoi meriti e la sua affidabilità, in confronto al fascino indiscutibile ma quasi adolescenziale della sorella. Inoltre, probabilmente, lui non l’avrebbe neppure vista. La porta tra il suo ufficio e quello di Michael era di solito chiusa.

    Non se la sentiva di escludere sua sorella quella mattina. Era il suo compleanno e Lucy aveva una gran voglia di vederla. Vivevano l’una per l’altra. La madre era morta di tumore quando erano adolescenti, e il loro padre, da quando si era sistemato con un’altra donna, non si era mai neppure ricordato del suo compleanno. Non l’aveva mai fatto.

    In ogni caso, prima o poi Michael avrebbe dovuto conoscere Lucy, se i suoi sogni si fossero avverati. Accettando l’inevitabile, prese la borsa e si avviò al lavoro.

    Il mese di agosto era gradevole nel Far North Queensland, non troppo caldo per percorrere a piedi i cinque isolati dalla casa che lei e Lucy dividevano, all’Esplanade, dov’era situata la sede centrale della Finn’s Fisheries. Normalmente si recava in ufficio in macchina, ma oggi non voleva essere costretta a guidare per tornare a casa. Sarebbe stato molto meglio essere libera per qualsiasi evenienza.

    Il pensiero la fece sorridere. Michael era davvero l’uomo perfetto per lei. La Finn’s Fisheries era un’importante compagnia con filiali in tutta Australia. Non solo trattava tutti i possibili attrezzi per la pesca – in buona parte importati – ma anche l’abbigliamento sportivo adatto, dalle tute ai costumi da bagno, dagli shorts ai cappelli, e Michael si occupava di tutto. Adorava il fatto che a lui non sfuggisse mai nulla, che fosse sempre al corrente di tutto. Era così che anche lei cercava di essere. Insieme costituivano un’ottima squadra. Spesso lo ammetteva anche lui.

    Se solo avesse aperto gli occhi, avrebbero potuto fare il passo successivo; Elizabeth era certa che la loro squadra sarebbe durata per la vita, una vita felice, condividendo tutto. Lui aveva trentacinque anni. Era tempo, per entrambi, di costruirsi una famiglia. Non credeva che Michael desiderasse restare scapolo in eterno.

    Nei due anni in cui aveva lavorato per lui, nessuna sua relazione era durata a lungo, ma forse solo perché era un patito del lavoro. Con lei sarebbe stato diverso. Lei lo capiva.

    Nonostante tutte queste riflessioni positive, quando entrò in ufficio il cuore le sfarfallava per il nervosismo. La porta dello studio di Michael era aperta, il che significava che lui era già al lavoro, e stava organizzandosi la giornata. Era lunedì, l’inizio di una nuova settimana. L’inizio di qualcosa di nuovo tra loro, si augurò Elizabeth, traendo un profondo respiro per calmarsi mentre oltrepassava la porta aperta.

    Lui era alla scrivania, la penna in mano, a studiare alcuni documenti, così concentrato che non notò la sua presenza. Per qualche attimo, Elizabeth si limitò a guardarlo, ammirando la sua perfezione; i folti capelli scuri tagliati corti, in modo da essere sempre in ordine, le sopracciglia sottili che mettevano in risalto l’intelligenza dello sguardo, il naso diritto, la bocca dal taglio deciso e la mascella squadrata che completava l’impressione da maschio alfa che dava.

    Come sempre indossava una camicia bianca di puro cotone che metteva in risalto la pelle abbronzata e, sicuramente, indossava dei pantaloni di ottimo taglio, la sua uniforme abituale. Le scarpe erano indubbiamente lucide e... era proprio perfetto.

    Elizabeth deglutì a fatica per schiarirsi la gola, aspettando che le dedicasse l’attenzione che sperava.

    «Buongiorno, Michael.»

    «Buongior...» Scioccato, alzò lo sguardo sbarrando gli occhi, la voce momentaneamente soffocata dall’inaspettata vista di una Elizabeth che non era la solita.

    Lei trattenne il respiro. Questo era il momento in cui l’atteggiamento esclusivamente professionale nei suoi confronti doveva cambiare. Uno stuolo di farfalle le invase lo stomaco. Sorridi, le impose la mente. Mostragli il calore del tuo cuore, il desiderio che ti scorre nel sangue.

    Così sorrise, e lui le restituì il sorriso, gli occhi grigi che esprimevano virile ammirazione.

    «Caspita!» ansimò, e lei arrossì per il piacere.

    «Capelli fantastici! Un abito splendido!» esclamò. «Hai fatto meraviglie, Elizabeth. Significa che nella tua vita c’è un uomo nuovo?»

    Dall’altezza vertiginosa in cui l’avevano proiettata le sue prime parole, crollò a terra. Associare il suo cambiamento a un altro uomo significava che la distanza che lui aveva creato tra loro non era colmabile. Benché... Forse lui era tentato. Forse stava solo valutando se il terreno era sgombro, in modo da occuparlo.

    «No, è da tempo che non ho nessuno» si affrettò a dire. «Semplicemente, volevo cambiare.»

    «Un cambiamento fantastico» approvò con sincerità.

    Così andava meglio. Elizabeth decise quindi di fare la mossa successiva.

    «Sono contenta che ti piaccia. L’abito è un regalo di mia sorella. È il mio compleanno. Vuole che oggi io sia bella e sicura di me.»

    Lui rise. «Bene, di sicuro lo sei. E festeggeremo il tuo compleanno. Cosa ne dici di pranzare a The Mariners Bar

    Le sue speranze andarono di nuovo alle stelle. Un pranzo per due in uno dei ristoranti più ricercati di Cairns, che si affacciava sul porto con yacht da milioni di dollari... Il cuore cantava per la gioia. «Sarebbe fantastico. Grazie, Michael.»

    «Prenota un tavolo. Alla una dovremmo aver finito con l’inventario.» Prese dei fogli e glieli porse. «Nel frattempo, se puoi controllare questi...»

    «Naturalmente.»

    Si mostrò professionale come al solito ma, quel giorno, Elizabeth riuscì a stento a evitare di ballare davanti alla sua scrivania mentre prendeva i fogli.

    «Bella e sicura di te» ripeté Michael sorridendole. «Tua sorella deve essere un tipo speciale.»

    E questo le uccise il canto

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