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Progetto per due: Harmony Collezione
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Progetto per due: Harmony Collezione
E-book159 pagine2 ore

Progetto per due: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Durante un party, Serena Fleming ascolta per caso una conversazione tra il suo fidanzato e l'architetto Nic Moretti. Lyall, l'uomo che sta per sposare, la reputa una donna inadatta. Inevitabile, a quel punto, la rottura. In seguito a quella delusione, Serena decide di dare una svolta alla sua vita: si trasferisce dalla sorella e cambia lavoro. Ma il destino è in agguato. Un giorno, il suo nuovo impiego la porta a incontrare casualmente Nic Moretti e l'attrazione è fatale!

LinguaItaliano
Data di uscita9 feb 2015
ISBN9788858930946
Progetto per due: Harmony Collezione
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Anteprima del libro

    Progetto per due - Emma Darcy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Billionaire Bridegroom

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Emma Darcy

    Traduzione di Sonja Liebardth

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-094-6

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Wow! Quella sì che era una proprietà da miliardari! Davvero splendida, decise Serena Fleming con un gesto d’apprezzamento. A bordo del furgoncino stava costeggiando ampi prati perfettamente curati, dirigendosi verso il bell’edificio moderno di proprietà di Angelina Gifford, una delle clienti di sua sorella. Il Pet Grooming Salon di Michelle annoverava tra i suoi abituali clienti tutta una serie di persone benestanti, ma a Serena non era mai capitato di vedere un posto simile. E sì che ne aveva visitati parecchi, fino a quel momento, andando a prelevare cani e gatti per conto della sorella.

    Michelle le aveva raccontato che quell’area era stata considerata edificabile solo da quattro anni. I Gifford avevano comprato un magnifico appezzamento di tre acri, situato in cima a una collina che dominava Terrigal Beach e un bel tratto di oceano. Non era stato creato un vero e proprio parco, ma erano state piantati qua e là grandi ananas dalle foglie lunghe e strette. Doveva essere costata una fortuna trasportarli e piantarli lì, come d’altronde tutto il resto.

    Lo splendido panorama scomparve alla sua vista, quando il furgoncino si avvicinò alla casa padronale. Serena si fermò di fronte alla porta d’ingresso e spense il motore, curiosa di incontrare l’uomo che aveva progettato quel luogo di sogno. Si chiamava Nic Moretti ed era un architetto di successo, nonché fratello di Angelina Gifford, che in quei giorni si trovava in viaggio oltreoceano insieme al marito. A Nic aveva affidato il compito di badare alla sua casa e soprattutto a Cleo, il suo adorato cane, che quella mattina doveva sottoporsi a tosatura e shampoo.

    Senza dubbio faceva comodo anche a Nic trovarsi lì. Secondo il giornale locale, si era appena aggiudicato il contratto per costruire un parco con numerosi padiglioni sulla collina che dominava Brisbane Water. Comodo quindi per lui dirigere il lavoro abitando a meno di una mezz’ora da dove sarebbe sorto il nuovo parco.

    Serena suonò il campanello e rimase in attesa. Quando nessuno si presentò, guardò l’orologio. Era in ritardo di dieci minuti, l’appuntamento era fissato per le nove. Suonò di nuovo il campanello e stavolta con maggiore insistenza.

    Quando faceva la parrucchiera presso un affermato salone a Sydney, erano sempre i ricchi clienti a non rispettare gli appuntamenti, aspettandosi di essere accuditi nel momento in cui si presentavano. Ma anche se adesso lei si trovava sulla Central Coast, un’ora e mezzo a nord di Sydney, le cose a quanto pare non erano cambiate, pensò con un sospiro di disappunto. Per le persone ricche, in fondo, il mondo non poteva che ruotare intorno a loro.

    Come per il suo ex fidanzato...

    Con un’espressione accigliata, Serena stava riflettendo su quello che Lyall Duncan si era sempre aspettato da lei, quando la porta fu improvvisamente spalancata.

    «Sì!» esclamò un bel pezzo d’uomo in tono brusco.

    Serena lo fissò, sorpresa. Chi le stava di fronte aveva dei folti capelli neri arruffati e un’espressione alquanto aggressiva sul volto. Il suo bel corpo muscoloso e molto virile era a malapena coperto da un paio di calzoncini dai motivi esotici. Serena fece un profondo sospiro e sostenne lo sguardo di quei grandi occhi neri dalle ciglia incredibilmente lunghe.

    Caratteri ereditari italiani, naturalmente. E che altro poteva essere con nomi come Nic e Angelina Moretti?

    «Sono Serena del Pet Grooming Salon» si presentò.

    Con aria accigliata, lui scrutò con attenzione i suoi occhi blu, il naso sbarazzino, le labbra carnose, la fossetta sul mento e i ciuffi di capelli biondi che sfuggivano dalla folta treccia. Il suo sguardo scivolò poi più in basso, sul top che le fasciava il bel seno e sui calzoncini di cotone che lasciavano completamente scoperte le lunghe gambe ben fatte, tanto che Serena si rese improvvisamente conto di essere vestita in modo alquanto succinto.

    «Ci conosciamo?» le chiese lui, sgarbato.

    «No!» si affrettò a rispondere Serena, sperando che quell’uomo non la riconoscesse.

    Era passato appena un mese. Il tempo per riuscire a rompere definitivamente il rapporto con Lyall, abbandonare Sydney e rifugiarsi da sua sorella, cercando di lasciare dietro di sé tutta quella terribile esperienza. E adesso si trovava davanti il responsabile, in qualche modo, di quelle decisioni.

    Si sentì la fronte imperlata di sudore. Strinse le mani, lottando contro il desiderio di rinfacciarglielo. Un rimasuglio di buonsenso le suggerì che non era colpa di Nic Moretti. Senza volerlo, le aveva solo permesso di capire a che cosa sarebbe andata incontro, se si fosse sposata con Lyall.

    Era lui quello con cui stava parlando il suo ex fidanzato quella famosa sera. Era sempre lui quello che si era detto sorpreso, perché l’ambizioso agente immobiliare Lyall Duncan aveva scelto di sposare una parrucchiera di modeste origini. E Serena aveva avuto modo di sentire per caso la risposta di Lyall, risposta che aveva messo fine a tutte le sue più rosee illusioni. Anche Nic le aveva sentite. E l’umiliazione la obbligava ora a mettersi sulla difensiva.

    «Visto che non la conosco...» affermò Serena con decisione.

    «Nic Moretti» borbottò lui.

    «... non vedo come lei potrebbe conoscermi» concluse lei con enfasi.

    Nic l’aveva senz’altro notata alla festa di Lyall, ma non erano stati presentati. Inoltre, quella sera, lei era tutta agghindata, ben diversa dalla ragazza acqua e sapone che Nic aveva di fronte quella mattina. Sicuramente lui non avrebbe fatto nessun collegamento. Il contesto era completamente diverso.

    «Sono venuta a prendere Cleo» aggiunse Serena con voce neutra. Desiderava andarsene il più in fretta possibile.

    «Cleo» ripeté lui meccanicamente.

    «Il cane» specificò lei.

    Il suo bel viso assunse un’espressione di dichiarata insofferenza. «Intende il mostro!» esclamò, ironico.

    Serena si risentì. «Non riuscirei proprio a definire un mostro questo dolce e piccolo terrier» replicò con aria altezzosa.

    «Dolce!» Nic allungò un braccio segnato da graffi lunghi e profondi. «Guardi che cosa mi ha fatto!»

    «Mmh...» Serena non mostrò alcuna solidarietà. «E lei che cosa gli ha fatto?»

    «Niente. Stavo solo cercando di salvare la maledetta creatura» dichiarò lui, esasperato.

    «Da che cosa?»

    Nic fece una smorfia. «Una mia amica l’ha sistemata sullo scivolo della piscina. Cleo è finita in acqua e sembrava terrorizzata. Mi sono buttato per tirarla fuori e...»

    «I cani sanno nuotare.»

    «Lo so» brontolò lui. «È stata una reazione istintiva da parte mia.»

    «Come graffiarla da parte di Cleo. In fondo, l’ha detto anche lei che era terrorizzata.»

    «Voleva essere solo uno scherzo innocuo.»

    Serena aggrottò le sopracciglia. «Alcune persone proprio non ci sanno fare con gli animali.»

    «Ma io cercavo solo di salvarla.» Nic si ispezionò il braccio. «E non è stata lei quella che alla fine sanguinava.»

    «Meno male. Anche se credo che dovrebbe ripensare a chi è davvero il mostro. Non mi pare questo il modo di trattare coloro che consideriamo esseri inferiori.»

    Questa dichiarazione indispettì Nic, tuttavia Serena non se ne preoccupò. Era ora che qualcuno gli dicesse il fatto suo. Lei era ancora risentita di come Lyall avesse parlato di lei con questo sconosciuto, presentandola come una modesta parrucchiera, pronta a immolarsi per lui. Un essere inferiore in tutto e per tutto.

    Ma forse Nic Moretti non ne aveva colpa. Dopotutto Angelina Gifford era uno dei clienti abituali di sua sorella, che certo Michelle non aveva voglia di perdere. Poco importava quanto le desse fastidio l’atteggiamento di questo architetto borioso. Il lavoro, innanzitutto.

    Gli rivolse un ampio sorriso. «La signora Gifford ha fatto una prenotazione per Cleo al Pet Grooming Salon per oggi. Se può andare a prendermela...»

    «Il salone per animali» la interruppe lui, cupo. «Le potete tagliare anche le unghie o devo portarla dal veterinario?»

    «Rientra nei nostri servizi.»

    «Allora fatelo, per favore» la esortò lui. «Ha un guinzaglio?»

    Serena aggrottò le sopracciglia. «Cleo non ne possiede uno?»

    «Non ho intenzione di avvicinarmi a quel mostro finché non gli sono state tagliate le unghie.»

    «Okay. Vado a prenderne uno.»

    Era davvero incredibile che un uomo grande e grosso come lui si facesse intimidire da un cane così piccolo. Serena scosse la testa, recuperando un guinzaglio e un sacchetto di bocconcini dal furgone. Tutto sommato non le spiaceva di poter dimostrarsi superiore a Nic Moretti, anche se lo era solo nei confronti di un minuscolo cane.

    Lui l’aspettò accanto alla porta d’ingresso sbadigliando. Decisamente il suono del campanello lo aveva tirato fuori dal letto. Serena gli rivolse un ampio sorriso.

    «Mi conduce lei da Cleo o devo aspettarla qui mentre la caccia fuori di casa?»

    Per tutta risposta, lui si spostò di lato, facendo un segno inequivocabile con la mano. «A lei il piacere di recuperare la dolce bestiola.»

    «Okay» ribatté Serena e, passandogli rapidamente accanto, si introdusse in casa guardandosi intorno con curiosità. Dall’ingresso molto luminoso due scalini conducevano a un ampio soggiorno il cui arredo si ispirava al più moderno high-tech. In fondo, si scorgeva una grande vetrata che dava su un patio sovrastato da un tendone colorato. Serena notò subito lo scivolo incriminato, che terminava la sua corsa direttamente in un’immensa piscina posta a un livello più basso.

    Tuttavia, per quanto Serena ispezionasse tutto con attenzione, del cane non vide traccia. Tanto meno di qualcosa che potesse assomigliare a una cuccia. Nel girarsi verso Nic per chiedergli aiuto, si accorse con un tuffo al cuore che lui la stava fissando con evidente interesse. Imbarazzata, Serena cercò di nascondere la forte emozione agli occhi attenti dello splendido sconosciuto.

    «Dove posso trovare Cleo?» gli domandò, cercando di riportare la sua attenzione al motivo per cui lei era lì.

    «Non saprei proprio» rispose lui, laconico. «Mi sono appena alzato...»

    «Che succede?» chiese una voce femminile con tono volutamente strascicato.

    Serena si voltò a osservare la nuova arrivata che stava facendo il suo ingresso nel soggiorno provenendo da un’ala della casa dove molto probabilmente si trovavano

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